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UGO FOSCOLO

letteratura



UGO FOSCOLO


Ugo Foscolo primogenito di quattro figli nacque nel 1778 nell'isola greca di Zante, anticamente chiamata Zacinto, una delle isole ionie che a quell'epoca facevano parte del dominio di Venezia. Il padre Andrea era nativo di Corfù ma veneziano di origine ed esercitava la professione medica,; di origine greca era invece la madre, Diamantina Spathis. A sette anni Ugo Foscolo insieme con la famiglia lasciò l'isola natale stabilend 929f59j osi a Spalato, dove compì i primi studi nel locale seminario. Quando il padre morì, nel 1788, la famiglia si trovò in gravi condizioni economiche e fu costretta a disperdersi: due dei quattro figli, Ugo e Giovanni furono ospitati a Corfù presso una zia, mentre la madre a sua volta si trasferì a Venezia, dove la famiglia tornò a ricomporsi solo nel 1793.

A Venezia comincia una fase del tutto nuova nella vita di Foscolo contrassegnata dalle prime torride relazioni letterarie, dalle prime esperienze amorose e dalla nascita dell'interesse per la politica.

Fondamentale in questo processo formativo l'assiduo studio dei classici, greci latini e italiani, e la lettura degli autori moderni sia italiani sia stranieri.



Di grande rilevanza per la carriera letteraria e mondana del poeta è la presentazione del salotto letterario della gentildonna veneziana Isabella Teotochi Albrizzi, con la quale Foscolo intreccia una storia d'amore che sarà per lui veicolo di crescita sentimentale e di maturazione psicologica.

Stringe in tal modo nuove relazioni, oltre che con Cesarotti anche con Bettinelli e con Ippolito PIndemonte. Ma è soprattutto il sorgere della passione politica l'elemento caratterizzante gli anni veneziani del poeta che, partito da posizioni antirivoluzionarie finisce per abbracciare un radicalismo giacobino. Questi ideali giacobini e il modello di Alfieri gli ispirano la tragedia Tieste, che rappresentata a Venezia nel 1797 riscuote un grande successo soprattutto negli ambienti democratici ma suscita anche sospetti nel governo oligarchico veneziano. Sottoposto a controlli polizieschi, Foscolo fugge da Venezia e si rifugia nella Repubblica Cispadana, arruolandosi a Bologna come volontario nel corpo dei cacciatori a cavallo.

Nel maggio del 1797 cade il governo oligarchico di Venezia e viene costituita una repubblica democratica; Foscolo allora torna in città impegnandosi in un'accesa battaglia contro le correnti politiche moderate, ostili a un più stretto rapporto con la Francia.

Col Trattato di Campoformio, Napoleone cede Venezia all'Austria; l'evento segna per Foscolo il crollo per la fiducia di Napoleone come liberatore. Il senso di questa delusione storica lascerà in Foscolo un fondo costante di pessimismo e di amarezza.

Foscolo lascia Venezia, la famiglia e la madre, è questa una separazione dolorosa che alimenterà l'ideologia foscoliana dell'esilio; questa separazione è resa più acuta dal generale clima di incerteza e di appassionata ansietà politica dell'Italia in questi anni e dagli eventi particolarmente tragici per Foscolo, come la morte del fratello Giovanni, suicidatosi a vent'anni nel 1801.

Intanto, nel 1797, Foscolo va in volontario esilio a Milano, allora capitale della repubblica Cisalpina e conosce personalmente Parini e Monti.

Foscolo si trasferisce a Bologna dove porta quasi a termine la prima redazione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Combattendo con l'esercito francese in varie battaglie viene ferito due volte, partecipa alla battaglia della Trebbia e alla difesa di Genova assediata; qui scrive l'ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo.

Durante un soggiorno a Firenze nasce l'infelice e tenero amore per la giovane Isabella Roncioni, promessa sposa a un altro che largamente ispirerà la figura di Teresa nella seconda redazione dell'Ortis.

Ritornato a Milano nel 1801 si innamora della bellissima Antonietta Fagnani Arese, alla quale dedica l'ode All'amica risanata.

Fra il 1804 e il 1806 Foscolo è in Francia, nell'esercito preparato da Napoleone per l'invasione dell'Inghilterra; qui traduce il Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l'Italia di Laurence Sterne, scrive la Notizia intorno a Didimo Chierico, ha una relazione con una gentildonna Sophia Hamilton dalla quale ha una figlia Floriana, che assisterà il poeta durnte l'esilio in Inghilterra.

Rientrato in Italia nel 1806, dopo una visita ai familiari a Venezia, Foscolo si stabilisce nuovamente a Milano, dove compone il carme Dei Sepolcri dedicato a Ippolito Pindemonte.

Con l'appoggio di Vincenzo Monti ottiene la cattedra di eloquenza all'università di Pavia; ma soppressa dal governo Foscolo affronta un periodo di grandi difficoltà economiche.

Amareggiato, minato nella salute si trasferisce a Firenza nella villa di Bellosguardo e ripernde un vecchio progetto e compone una parte notevole del carme Le Grazie.

Ancora una volta Foscolo sceglie la volontaria via dell'esilio trasferendosi in Svizzera, si tratta di una scelta che gli uomini del Risorgimento interpretarono come dotata di un carattere eroico.

Nel 1816 si reca a Londra ricevendo una buona accoglienza di letterato e oppositore di Napoleone; nella prima fase di questo periodo londinese, dedicandosi a una intensa attività di collaborazione alla stampa inglese e protetto da alcuni aristocratici, il poeta si trova in buone condizioni economiche e di spirito. In una seconda fase che dura fino alla morte del poeta nel 1827 in un sobborgo di Londra, le spese eccessive sostenute per mantenere un tenore di vita adeguato a quello dei suoi nobili protettori gli creano crescenti difficoltà economiche, che si aggravano drammaticamente dopo il 1824 e lo riducono a morire povero e perseguitato dai creditori. Ma , oltre che dai dissesti finanziari, il periodo inglese è amareggiato da lutti ( nel 1817 muore la madre) e dall'emarginazione dalla comunità dei fuoriusciti italiani. Intensa è la sua attività letteraria nel periodo londinese, dedicata oltre che al lavoro sulle Grazie e alla traduzione dll' Iliade ( opere rimaste entrambe incompiute).


La produzione letteraria

La prima direttrice della poesia foscoliana è dunque di tipo neoclassico sia nelle forme che nelle tematiche (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All'amica risanata con il carme incompiuto Le Grazie).

I temi più incompiuti in questa politica neoclassica sono la perfezione dell'antichità greca, la bellezza e l'armonia, l'amore e gli affetti, il potere eternante della poesia.

La seconda linea di sviluppo che si è soliti cogliere nell'opera foscoliana è caratterizzata dal prevalere dell'elemento drammatico e passionale(Ortis, sonetti e nei Sepolcri).

Nelle opere appartenenti a questa linea diventano predominnti i temi esistenziali e politici. Inoltre, in questo filone, assume particolare rilievo l'elemento autobiografico e soggettivo in alcuni valori mito: la madre e la terra, l'esilio e il desiderio, il desiderio di morte e l'amore per la vita.

La produzione letteraria: Tieste, Ajace, Ricciarda.





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