Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

Saggio Breve - I due castelli di Atlante

letteratura



Saggio Breve


I due castelli di Atlante


Del mago ogni altra cosa era figmento

che comparir facea del rosso il giallo [.][1]

Così l'Ariosto descrive i poteri del mago Atlante creatore dei  castelli che rappresentano due importanti momenti nel poema "Orlando Furioso" dei quali questo scritto analizzerà le caratteristiche.

Il primo castello è raggiunto da Bradamante, eroina alla ricerca dell'amato, che si trova ad affrontare l'ardua prova dello scontro con il mago che vuole proteggere Ruggiero (l'amato di Bradamante) dalle insidie dell'amore e della guerra, cercando di preservarlo da una morte prematura. Lo spettacolo che si trova davanti agli occhi la coraggiosa donna ha del meraviglioso. Il castello non ha mura né fondamenta: si erige nell'aria e come pareti ha acciaio lucidissimo. Nella narrazione la meraviglia è data dalla meticolosa descrizione dei particolari, dal mutamento di prospettiva e dalla molteplicità dei punti di vista che vengono ad essere quelli del lettore, dei personaggi e anche dell'autore stesso. Lo scontro tra Bradamante e il mago Atlante avviene all'esterno del magico castello ed ha come vincitore l'intrepida guerriera che con l'aiuto di un anello anch'esso magico, annulla le alchimie di Atlante. La magia qui non ha nulla di sovrannaturale ed è tutta riconducibile alle leggi naturali e alla psicologia umana cioè il magico ha la funzione di accentuare l'imprevisto della realtà . Altro elemento interessante è l'anello ottenuto da Bradamante solo dopo lunghe peregrinazioni e pene, che credo rappresenti la ragione umana la quale si affina con lunghe fatiche ma che alla fine preserva da inganni e illusioni. Infatti l'eroina per raggiungere il suo scopo (Ruggiero) deve vincere gli incanti di Atlante e solo grazie all'anello, che oltre ad annullare le magie rende invisibili, riuscirà nell'impresa.



Il secondo castello è più complesso del primo e racchiude in se tutto il senso e quindi la chiave di lettura di tutto il Furioso. L'episodio si divide in due sequenze: la prima vede come protagonista Orlando, protagonista anche di tutto il poema, che è alla ricerca dell'attante Angelica, mentre nella seconda l'attore principale è Ruggiero che invece è il protagonista della parte encomiastica dell'opera. Qui l'azione, a differenza del precedente castello, si svolge all'interno dove i cavalieri si muovono come smemorati e vedono solo il miraggio, l'amata rapita che chiede aiuto, che ossessivamente inseguono senza però riuscire nell'intento. L'episodio è un continuo contrasto sogno-realtà, illusione-delusione ed una continua apparizione-sparizione di Angelica, che la funzione, con la martellante ripetizione del verbo "sembrare" (parea.), di rilevare l'inutilità delle passioni umane all'interno di una metafora della vita umana vista come un labirinto . Inoltre il desiderio insaziato e quindi l'egoismo. all'estremo, portano per l'Ariosto alla follia che non è altro che solitudine ed incomunicabilità totale . L'Ariosto però non vuole da utopista che gli uomini vivano completamente al di fuori delle passioni; n'è spia l'ironia che egli stesso utilizza parlandone. Sembra che , inserendo la propria esperienza personale egli ci avverta che le passioni sono inevitabili e ce ne dà un esempio: lui stesso, che, d'altra parte, ne coglie un certo fascino.

La relativa complessità interna del secondo castello rispetto al primo è un elemento molto evidente. Forse è inoltre inserita come metafora, sempre ricollegata alle apparenze, dell'ego umano interno che visto dal di fuori sembra semplice ma in realtà non lo è.

Elemento comune e caratterizzante dei due castelli è la completa mancanza del cronotopo: i castelli sono posti al di fuori del tempo e dello spazio, mentre nel resto del poema una delle caratteristiche principali, se non la più importante, è il movimento. N'è esempio evidente il personaggio di Angelica. Per capire come Ariosta riesca nell'impresa prendiamo come esempio il primo castello. Il tempo qui è annullato da Pinabello che vaga alla ricerca dell'amata, mentre lo spazio si dissolve nella continua descrizione di esso attraverso la negazione e da qui l'indefinibilità (le continua anafore dove non., dove non., dove né) . Inoltre il castello sembra un letterario "locus amoenus", visto come luogo ideale e bello (è costruito con lo splendente acciaio, Ruggiero ed altri sono invitati a godere di un piacere amoroso, ecc.) mentre poi si rivela luogo della perdizione e della pena, insomma un "locus horridus" come la realtà.



D'altra parte, alla fine, il lettore si chiederà:-"Perché Ariosto si serve di luoghi fuori del mondo per descrivere la vita umana che invece è puramente reale?"- Io rispondo che l'Ariosto descrive la condizione umana di castelli proprio perché essi sono fuori del mondo. Infatti se la descrivesse dall'interno non sarebbe credibile perché egli stesso ne farebbe parte. In un certo modo l'autore cerca di dare credibilità al proprio racconto. Similmente Astolfo descrive la terra come una piccola sfera, come piccoli e inutili sono le glorie terrene, dalla luna. Un uomo sulla terra non potrebbe mai comparare qualcosa di cui lui stesso fa parte.



Canto IV, ottava 19

Pazzaglia

Nel '500 l'idea di labirinto circolare era ampiamente diffusa (Luperini)

Pazzaglia

Pazzaglia






Privacy




Articolo informazione


Hits: 6139
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024