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La tregua di Primo Levi

letteratura



RELAZIONE DI ITALIANO


La tregua di Primo Levi


- Titolo e anno di pubblicazione

La prima edizione della "Tregua" è stata stampata nei "Coralli" nel 1963; nei "Nuovi Coralli" è stata stampata nel 1971. Quella da me letta è la quarta edizione del 1975.

- Tempo di durata dell'azione e luoghi in cui si svolgono i fatti

L'azione si svolge in un periodo di tempo che va dal  gennaio 1945 alla fine di ottobre dello stesso anno.



Essa è ambientata in diversi paesi Europei quali Germania, Polonia, Austria, Russia, Romania, Ungheria ed infine l'Italia.

- Riassunto dell'opera

La vicenda si apre con la ritirata da parte dei nazisti dal campo di sterminio di Auschwitz a causa della spinta offensiva delle Armate Rosse. La guerra intanto continuava su tutti i fronti e qualche giorno dopo arrivarono i russi che cercarono di smistare gli ex prigionieri in vari campi di accoglienza nell'attesa di essere rimpatriati. Primo Levi era uno dei prigionieri, salì con gli altri su un treno che doveva portarli verso est, ma per un errore il treno era indirizzato verso ovest.

Qui conobbe un greco Mordo Nahum dal quale venne a sapere di questo errore; dopo diverse ore di viaggio il treno si fermò per un guasto e così i due scesero dal treno e si avviarono in cerca di una sistemazione. Riuscirono ad entrare in una caserma di militari italiani, anche se con un poco di esitazione in quanto il cibo scarseggiava, dove si fermarono per una notte.

Al mattino seguente i due uscirono dalla caserma e si avviarono al mercato per cercare di vendere una camicia dal cui ricavato avrebbero acquistato da mangiare, ma il risultato non andò a buon fine.

Successivamente si rimisero in marcia verso Katowice dove si trovava un centro di raccolta per dispersi italiani ed un altro per greci. Qui i due si separarono. In questo centro Levi, grazie alla sua laurea in chimica e al colonnello Rovi, riesce a trovare un impiego in infermeria dove ha il compito di classificare le medicine che entravano nel campo. Qui ritrovò i suoi compagni del campo di Auschwitz, (Ferrari, Cesare, ecc.) quando finalmente arrivò la notizia che la guerra era finita e finalmente poterono tornare a casa.

Così ripartirono verso Odessa dove li aspettava una nave. Dopo sei giorni di viaggio in treno però, dovettero fermarsi a Zmerinka, dove il treno non poteva più proseguire. Dopo qualche giorno vennero caricati su un treno merci arrivando a Slimk dopo tre giorni di viaggio; qui Levi trovò rifugio in un campo di reclute dove ritrovò l'amico greco Mordo Nahum. Passati dieci giorni ripartirono a piedi per Staryje Doroghi dove trovarono rifugio per circa 2 mesi nell'edificio della Casa Rossa. Passato questo periodo si rimisero in viaggio per il tratto finale che portava a casa e dopo un lungo viaggio di 35 giorni percorrendo mezza Europa, Levi rientrò a  Torino dove riabbracciò familiari e amici.

- Analisi fisica e psicologica dei personaggi principali

Tra i personaggi principali dell'opera troviamo il greco Mordo Nahum. Egli è un uomo di circa 40 anni capace di parlare, oltre al greco, lo spagnolo, il francese, l'italiano, il turco e il bulgaro; è di statura piuttosto alta, occhi grandi, un grande naso ricurvo ed i capelli rossi.

Psicologicamente è dotato di una grande personalità e saggezza, un tipo introverso che parla solo in caso di bisogno. Forse è un tipo un po' egoista (lo si capisce quando si divide da Levi lasciandolo solo) ma anche pieno di calore umano (come quando regala un paio di scarpe a Levi o gli offre del cibo).


Un altro personaggio principale è Cesare un tipo caratterizzato da una straordinaria capacità di ripresa fisica in quanto riesce non solo a ristabilirsi da brutte malattie, ma ad essere vispo e florido in brevissimo tempo.



Egli è un ragazzo pieno di calore umano per il quale il lavoro è una sgradevole necessità o una divertente occasione di incontri e non una gelida ossessione; è un figlio del sole, un amico di tutti che non conosce né l'odio né il disprezzo, un ragazzo festoso, furbo, ignorante ma cauto.


Primo Levi è il protagonista ed il narratore di questa opera in quanto vive la vicenda in prima persona.

Del suo aspetto fisico Levi non ci dice niente, ma dalla narrazione delle azioni che compie si può dedurre che è un tipo amichevole, un personaggio dal carattere forte, che non si perde mai d'animo anche di fronte alle difficoltà più estreme, cercando di farsi forza e coraggio guardando sempre avanti e dimenticando le crudeltà subite.

In conclusione c'è da dire che egli è una persona capace di instaurare dei bei rapporti di amicizia, grazie soprattutto alla sua grande sincerità.

- Messaggio dell'autore

Con quest'opera Levi vuol fare conoscere lo stato d'animo di un prigioniero alla fine della guerra a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di non trovarsi in queste situazioni. Nonostante la felicità di essere finalmente libere queste persone hanno attraversato momenti di grande difficoltà. Per cui la fine della guerra e la liberazione dal lager non rappresentano una libertà definitiva ma un lasso di tempo in cui permane sì l'allegria e la serenità, ma vi è presente  soprattutto la consapevolezza della perenne inquietudine che caratterizza la vita dell'uomo.

- Valutazione personale dell'opera letta

La lettura di quest'opera è stata per me molto interessante in quanto vengono descritti gli umori e gli stati d'animo  di tutti coloro che hanno vissuto la II Guerra Mondiale poiché questo è un periodo che non può essere dimenticato e, anche se così non è stato, può fare in modo che tutto ciò non si ripeta.

Oltre a ciò la lettura è risultata semplice, scorrevole e piacevole in quanto questo genere di storie mi appaiono molto interessanti facendo suscitare in me una certa curiosità.

- Bibliografia consultata

"La Tregua" - Giulio Einaudi editore, Torino 1975 (IV edizione).










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