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La Gerusalemme liberata

letteratura



- La Gerusalemme liberata -




L'idea della Gerusalemme era venuta al Tasso a soli 15 anni, a Venezia, ma l'ispirazione venne a mancare dopo le prime 116 ottave. Il poema fu ripreso circa 5-6 anni dopo, poi dopo una pausa fu ripreso nel 70 e terminato nel 75. Durante la prigionia a Sant'Anna circolavano copie del poema nn autorizzate in risposta delle quali Tasso fece pubblicare la Gerusalemme Liberata, poi una nuova edizione censurata col titolo d Gerusalemme Conquistata.

Contemporaneamente alla ripresa del poema negli anni ferraresi Tasso aveva elaborato tre discorsi dell'arte poetica e in particolare del poema eroico, comunque non sappiamo se hanno influenzato la Gerusalemme o viceversa ma si suppone che si siano influenzate a vicenda. delinea l'immagine del poema epico.



La storiografia tratta del vero mentre la poesia del verosimile ciò che avrebbe potuto avvenire trarre materia dalla storia ma non troppo lontana perché estranea al lettore né troppo vicina perché impedirebbe l'intervento creativo del poeta. 151i87b Inoltre ritiene che la poesia non possa essere separata dal diletto ma che comunque deve anche dare giovamento (Lucrezio) diletto meraviglioso, ma cristiano (angeli, inferno, paradiso.) Tasso riconosce che per il diletto il poema deve essere vario ma respinge la molteplicità di azioni intrecciate tra loro come quella dell'Ariosto poema vario ma legato in una struttura unitaria. Inoltre lo stile da usare è quello sublime.

Per ottenere la verosimiglianza Tasso si rivolge quindi a materia storica, quella delle crociate e la conquista del Santo Sepolcro del 1099 possibilità d introdurre il meraviglioso cristiano e comunque una materia abbastanza lontana ma non troppo e comunque abbastanza attuale per l'avanzata dei turchi nel mediterraneo nel secondo 500. Tasso guarda ai poemi classici come l'Eneide, l'Iliade e non al genere romanzesco del Boiardo e dell'Ariosto. unità e intenti moralistici e pedagogici poeta cristiano.

Vuole essere il celebratore della cristianità (della vera religione) e della Chiesa serie di fastose e magnifiche scenografie senso del decoro e dello spettacolo. Gusto della tecnica e della regola, scrupolo retorico, battaglie rappresentate con la precisione dei trattati di tattica e strategia, attenta conoscenza delle leggi della cavalleria e della scherma per i duelli, arti di seduzione d Armida (comportamento mondano nella corte) e arti magiche d Ismeno volontà conformistica d adeguazione ai codici dominanti nella sua epoca nn solo a livello dei contenuti ma anche per le forme: poema cristiano secondo i canoni controriformistici ossequioso verso la corte e la religione ma anche poema epico in obbedienza alle leggi di Poetica d Aristotele. Ambivalenza verso la corte (attratto dalla corte come sede di potere, luogo di magnificenza e fasto, il solo che consenta il raggiungimento della gloria, ma anche insofferenza per i suoi rituali, ipocrisie e convenzioni, gelosie, invidie, conflitti interni ecc.. sogno idillico di un mondo pastorale canto VII di Erminia dove un pastore condanna le inique corti e elogiala vita naturale e schietta della campagna.


Attrazione per il voluttuoso, amore svincolato da ogni legge morale, ispirato solo dalla reciproca ricerca del piacere dei sensi. A volte però l'amore si presenta come sofferenza (Erminia Tancredi; Tancredi Clorinda; Armida Rinaldo) patetismo. Tema della guerra: esaltazione come manifestazione di eroismo e di forza ma anche visione più dolorosa che vede nella lotta e nella strage una necessità inevitabile ma anche qualcosa di atroce che genera lutto e dolore.


Contrapposto alla celebrazione della religiosità è una religiosità + intima autentica e sofferta senso d colpa, d vanità delle belle cose, d bisogno d purificazione. Vi si contrappone anche l'attrazione per il magico e il demoniaco, tenebroso e arcano, episodi in cui intervengono le potenze infernali. Ambivalenze anche a livello formale: Sublimità epica negata da note idilliche, voluttuose e patetiche; costruzione centripeta tendenze centrifughe (eroi che si allontanano dallo scenario d guerra come Tancredi e Rinaldo per seguire i loro impulsi)

Questo bifrontismo si rivela anche nella struttura + profonda del poema, lo scontro stesso tra cristiani e pagani non scontro tra due religioni ma pagani portatori di una visione laica che si rifà ai valori rinascimentali (esaltazione dell'individualismo energico, l'uomo che è artefice del proprio destino, pluralismo delle concezioni e tolleranze, edonismo) mentre i cristiani sono i portatori del codice della Controriforma (subordinazione d ogni fine individuale al fine religioso, una unica verità, niente pluralismo e diversità, vuole ricondurre tutto all'unità della fede, repressione dell'eros) Infatti contro Dio non c'è Maometto ma Satana. Ma i valori rinascimentali si trovano anche in campo cristiano: individualismo, pluralismo e edonismo.

Triplice scontro:

  1. Cielo contro Inferno (angeli ribelli cacciati demoni)
  2. Cristiani contro Pagani (cristianità sconfigge gli infedeli)
  3. Il capitano Goffredo conto i compagni erranti (riporta sotto il suo imperio i compagni che hanno deviato)

Processo d riduzione il molteplice all'uno, il discorde al concorde, la dispersione alla concentrazione compito d Goffredo. Tasso affascinato dalla devianza simpatia evidente per i devianti, i nemici, gli sconfitti (Argante, Solimano, Clorinda, Armida sconfitti ma ricchi d dignità e valore, come gli eroi erranti Tancredi e Rinaldo identificazione emotiva del poeta)

Struttura narrativa omologa alla struttura ideologica perenne tensione tra molteplicità e unità. Tasso aspira a costruire un'azione unitaria concentrata intorno all'impresa dei crociati e alla figura di Goffredo ma dalla linea centrale divergono molti altri fili narrativi che fanno capo sia agli eroi cristiani che pagani soggetti di azioni individuali spinti dal desiderio d gloria o d amore autonomia narrativa.

Tasso sente il fascino della molteplicità e della dispersione romanzesca tuttavia la struttura unitaria non è mai veramente disgregata. Nel Furioso la molteplicità è prevista fin dall'inizio mentre nella Gerusalemme è intenzionalmente negata in nome delle istanze unitarie e si fa strada contro i principi affermati dal poeta; Nel Furioso la molteplicità eterogenea d azioni è ricondotta a un equilibrio armonico superiore mentre nella Gerusalemme la struttura unitaria è imposta a forza sopra le multiformi componenti e mira a negarle senza mai riuscirci del tutto le componenti eterogenee non sono mai in equilibrio ma in perenne tensione tra loro no visione aperta che ammette tutte le forme della realtà con pari dignità in nome del pluralismo ma visione totalizzante. Bifrontismo anche nell'organizzazione del punto d vista da cui è condotta la narrazione: c si aspetterebbe un punto d vista rigorosamente unico fissato sui cristiani invece è continuamente mobile, collocato alternativamente in campo cristiano e pagano. Se i pagani fossero rappresentati solo dall'esterno dalla prospettiva dei cristiani la loro statura d personaggi sarebbe oltremodo ridotta e rimarrebbero figure secondarie e subordinate mentre invece sono contrassegnati da una profonda psicologia che conferisce loro alta dignità narrativa (Solimano, Clorinda) focalizzazione interna ai pagani simpatia per i nemici e gli sconfitti, dignità e segreta attrazione del poeta. Bifrontismo anche nell'organizzazione spaziale del racconto riflette la concezione del mondo del poeta spazio orizzontale del Furioso: visione laica e rinascimentale; spazio verticale d Dante: visione cristiana e trascendente.

Nella Gerusalemme: spazio orizzontale(teatro d scontro tra pagani e cristiani spazio della terrestrità del multiforme delle forze centrifughe del desiderio o dell'amore, della pluralità d oggetti precari travolti dalla loro sorte effimera in perpetuo moto d trasformazione) e verticale(diviso in due piani contrapposti: cielo e inferno trascendente, svaluta il significato della prospettiva spaziale orizzontale, ha la funzione di riportare unità nel multiforme e nel disperso) Spazio verticale fortemente polarizzato:opposizione d valori: cielo-inferno, bene-male, autorità di Dio ordinatrice dell'Universo-Pluralità immonda dell'Inferno, Uno-Molteplice. Spazio orizzontale polarizzato: tra Gerusalemme e accampamento dei cristiani: opposizione d valori bene-male, Uno - molteplice, multiforme pagano esercito cristiano che dovrebbe essere unito finalizzato alla liberazione del sacro sepolcro, anche se molteplicità anche nei cristiani ma l'istanza unificatrice riesce ad avere la meglio. Spazio terrestre quantitativamente limitato. Linearità temporale: no come nel Furioso (tempo sinuoso pluralità d azioni che costringevano il narratore a continui salti nel tempo) ma unitario dove sono inseriti solo brevi flash-back per informare sulle vicende degli eroi che si sono allontanati. Arco temporale limitato solo al breve periodo finale e risolutivo.

Nelle scelte stilistiche applica fedelmente i principi da lui enunciati nei Discorsi del poema eroico: tensione verso il sublime, calchi classici (immagini, formule, stilemi, versi interi d altri poeti soprattutto Virgilio, Dante e Petrarca per conferire dignità e alzare d tono) fitto uso d figure retoriche come metafore, iperboli, paragoni, similitudini intensificare e ingrandire; lessico: parole peregrine (inconsuete, lontane dall'uso comune o impiegate in accezioni particolari o in senso traslato effetto d meraviglia e nobilitazione) sintassi: lunghi periodi e complessi, inversioni che spezzano l'andamento del verso, pause interne (pathos, partecipazione emotiva del poeta e visione tragica della condizione umana), enjambements, ricerca d asprezza magnificenza. Fonetico: dieresi, scontri consonantici soprattutto in rima (in evidenza)

Bifrontismo: al magnifico e al sublime si contrappone la ricerca d suggestività indefinita in morbide cadenze musicali, patetiche e voluttuose. Parole ricorrenti scelte perché suggestive e non per il significato (un non so che, ignoto, infinito, ruina, ermo, solitario..) Prevale il sentimento abbondanza d aggettivi che quasi mettono in ombra i sostantivi a cui si accompagnano. Contrario all'equilibrio armonico d Petrarca Tasso contrappone un nuovo stile, percorso da tensioni interne, tormentato o voluttuosamente abbandonato ricco d colore e musicalità. Impiega artifici come il concettismo (procedimento poetico che consiste nell'istituire un contrasto forzato tra il livello metaforico e quello letterale per stupire il lettore)




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