L'INFINITO
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GENERE :
È
un idillio. Si rifà probabilmente agli idilli di Temocrito
e Mosco, ma di classico ha solamente la parte iniziale che descrive il
paesaggio naturale e fa da cornice al componimento.
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QUESTO e
QUELLO :
Importante
questa contrapposizione che Leopardi utilizza per distinguere la vicinanza
e la lontananza sia a livello spaziale che a livello temporale. I diettici nel componimento sono 8. 121i84b
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Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe,
che da tanta parte

dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, INTERMINATI
spazi di là da quella, e SOVRUMANI
silenzi, e profondissima
quiete

io nel pensier mi
fingo ;
ove per poco
il cor
non si spaura. E come il vento
Mi fingo e
l'espressione della consapevolezza del Leopardi di stare in una finzione,
distaccandosi così dal resto dei componimenti romantici irrazionali.
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ALTRE
FORME LESSICALI :
Questi
termini vogliono mettere in risalto la negazione del vocabolo originale
affermativo.
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odo
stormir tra queste
piante, io quello
INFINITO silenzio a questa voce
vo comparando : e mi
sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la
presente
e viva, e il suon di lei.
Così tra questa
IMMENSITÀ s'annega il pensier
mio :
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

METRICA :
Leopardi
sceglie l'endecasillabo sciolto.
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Il
pessimismo del Leopardi non è ancora cosmico. Per questo vuole conoscere
l'infinito e non ne ha paura ma lo considera addirittura dolce. Il leopardi ha ancora una visione
positiva della natura ed è speranzoso che al di fuori di ciò che conosce ci
possa essere felicità.
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LINGUA :
Leopardi
decide di adottare un linguaggio con basi romantiche ma sempre
originale. Mette insieme pertanto
parole moderne (caro) e parole auliche (ermo). Questa combinazione ha il
fascino dell'antico e dell'emotività del moderno. Abbandona la tradizione
rispettata dall'ultimo Foscolo
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STRUTTURA
RITMICA :
Il
ritmo dell'endecasillabo sciolto è spezzato da molti enjambements che
permettono varie combinazioni ritmiche.
Non vi sono rima ma ugualmente vi è musicalità.
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Giacomo
Leopardi.