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LE LINGUE NEOLATINE

letteratura



LE LINGUE NEOLATINE


(1-2)




L'italiano e parte delle lingue europee hanno in comune la stessa origine, e per questa motivazione sono definite come:


v   LINGUE NEOLATINE: in quanto derivate dal latino



v   LINGUE ROMANZE: in quanto derivate dalla "lingua parlata al modo dei romani", tradotto dall'espressione ROMANICE LOQUI.

v   LINGUE VOLGARI: in quanto derivate dalla lingua parlata dal VOLGO (popolo) e quindi da tutti.


Domanda da collegamento

Perché il sostantivo "romanzo" deriva dall'aggettivo "romanza"?

Perché gli unici testi scritti in lingua romanza erano i racconti d'intrattenimento, poiché i testi di carattere scientifico, filosofico ed economico venivano redatti ESCLUSIVAMENTE in latino.





v   Il latino, come ogni lingua, è diviso in due parti:


La parte SCRITTA
Il latino scritto è rimasto invariato fino ai nostri giorni non subendo alcun cambiamento ed è stato fino al 1500 il mezzo con il quale venivano redatti tutti i testi dotti (economici, politici, filosofici, sociali), al fine di consentirne la comprensione a tutti.


La parte PARLATA (VOLGARE)
Il latino volgare è, come ogni parte parlata della lingua, la parte più facile e più soggetta a cambiamenti della lingua.
Il latino volgare, integrato alle lingue barbariche (IV-V sec), che ne hanno permesso la velocissima evoluzione, ha dato luogo alla nascita delle lingue romanze.


v   Esistono fonti scritte che hanno permesso al latino volgare, esclusivamente parlato, di giungere fino ai giorni nostri e di permetterne la conoscenza, e queste sono:

GLI SCRITTI PRIVATI: scritti (lettere, diari, appunti e postille) a carattere occasionale o personale, tramandati involontariamente.

GLI SCRITTI CONTABILI: registri di conti archiviati, e conservati per esigenze economiche.

LE COMMEDIE: i testi letterari erano scritti per rappresentare principalmente la situazione popolare, e quindi era necessario scrivere in volgare per rendere l'idea della lingua di basso livello parlata dal popolo, perché a questo appartenevano i personaggi (contadini, agricoltori, bottegai, prostitute, osti, ...).

GLI SCRITTI PRIVATI PUBBLICATI: scritti privati, appartenenti a persone di fama, che venivano pubblicati.

ERRORI DA LIBRI DI GRAMMATICA: gli errori nel latino scritto testimoniavano il cambiamento che stava avvenendo nel latino volgare. I libri di grammatica latini quindi rilevavano l'errore e lo correggevano.

POMPEI ED ERCOLANO: le città sotterrate dalla cenere del vulcano hanno ancora intatte le scritte (liste elettorali, candidati favoriti, insulti, parolacce, .) che comparivano sui muri, ovviamente scritti in volgare.


Domanda da collegamento

Perché l'errore è così importante per le fonti della lingua?

Perché l'errore, da un punto di vista evolutivo vince la lingua scritta, in quanto la lingua parlata si manifesta in molte più occasioni della lingua parlata. Se si nota, infatti, ciò che per i latini era l'errore, oggi per l'italiano è la regola, e ciò che per gli italiani oggi è l'errore, fra 200 anni, sarà la regola! Ù



v   FATTORI DI DIFFERENZAZIONE FRA LATINO SCRITTO E VOLGARE

Come in tutte le lingue, la parte orale si differenzia per diversi aspetti dalla parte scritta. Questi aspetti possono essere riassunti come segue:

La lingua parlata presenta molti DIMINUTIVI (vezzeggiativi, nomignoli), in quanto quando si parla si ha un gran coinvolgimento emotivo ed affettivo.

Nella lingua parlata si preferisce evitare un linguaggio ricercato, e si preferisce la concretezza, e si usano espressioni evocative, che rendono meglio l'idea di ciò di cui si parla.

La lingua parlata comprende anche una vasta gamma di parolacce.

La lingua parlata usa molti riferimenti al mondo animale.

Nella lingua parlata si cerca di rappresentare tramite espressioni linguistiche una determinata azione.

È sempre condizionata dall'influenza esterna, ed è quindi molto flessibile dal punto di vista del cambiamento.


TABELLA D'ESEMPIO PER OGNI CASO

CASO

PAROLA

LATINO SCRITTO

LATINO ORALE


Orecchie

Auris

Auricolas (vezzeggiativo)


Cavallo

Equis (cavallo da corsa)

Caballus (cavallo tozzo)


Testa

Caput

Testa (testa di coccio)


Mangiare

Comedere

Manducare (ruminare)


Cercare



Petere

Circare (girare intorno a qualcosa)


Casa

Domus

Casa (con l'arrivo dei barbari, i romani vivevano in case, ovvero in baracche)



Dopo le invasioni barbariche, molte parole latine volgari hanno creato, insieme alle lingue barbare, una serie di parole che ancora oggi utilizziamo.
Le lingue romanze, infatti, possono spaziare tra un vasto repertorio di parole, d'uguale significato ma ortograficamente diverse.

Analizziamo ad esempio alcune parole italiane e la loro provenienza:

Dal LATINO VOLGARE

Dal LATINO SCRITTO

Dal GRECO

Cavallo

Equino

Ippica

Orecchie

Auricolare

Otorino

Cuore


Cardiologo

Occhio

Oculista

Oftalmico


Come si può notare, dal latino volgare derivano il 90% delle parole che usiamo oggi. Questo perché il latino VOLGARE ha avuto un'evoluzione spontanea e non indotta.

Dal latino scritto, invece derivano le parole che utilizziamo per un linguaggio più ricercato, questo perché il latino scritto ha avuto un "recupero" colto, ovvero un vero e proprio recupero di lessico, effettuato dai colti dell'epoca, a posteriori dell'arrivo dei barbari.


Dal greco derivano parole che noi oggi usiamo per indicare un linguaggio più specifico e tecnico. Anch'esso è stato protagonista di un "recupero" colto che però è stato effettuato negli ultimi secoli.


L'italiano, quindi ha tre livelli semantici di linguaggio.



v   Mentre il latino scritto è rimasto invariato, il latino volgare ha dovuto subire sia l'influenza delle lingue originarie dei territori occupati dai romani, sia quella delle lingue dei popoli barbari che hanno occupato quei territori.

Domanda da collegamento:

Perché il latino orale ha subito più influenza del latino scritto?
Perché a differenza della parte della lingua scritta, la lingua orale deve tenere conto anche della diversità di pronuncia, in quanto l'impero romano era molto vasto, e il latino volgare cambiava di provincia in provincia.

Basti pensare all'italiano parlato nei diversi dialetti d'Italia: alcune volte la parola è completamente modificata.
ATTENZIONE:
i Romani hanno sconfitto i popoli originari e la lingua latina ha vinto quella originaria.
I barbari hanno sconfitto i Romani, ma la lingua latina ha continuato a vincere quella dei barbari. (Infatti, le lingue romanze non sono lingue germaniche).



Si può schematizzare la relazione che c'è tra il latino e le altre lingue nel modo seguente:

LINGUE DI SUPERSTRATO (Sub+Latino+Lingue barbariche)



LATINO     LINGUE DI ADSTRATO

Lingue coordinate: GRECO (stessa forza del latino)


LINGUE DI SUBSTRATO (Lingue originarie)




Il greco è una lingua di adstrato, che quindi non è riuscita a vincere la forza del latino, e al contrario non è stata sconfitta da esso.
Dal greco, infatti, ci giungono diversi termini che riguardano principalmente:
-CAMPO TECNICO-SCIENTIFICO
-CAMPO RELIGIOSO (termini ecclesiastici legati al Cristianesimo, I-IV sec.)
-NOMI (Alessandro, Stefano.)












v   La Romania comprende tutti i territori in cui si parla una lingua romanza (romana). Il termine Romania risale al IV - V secolo, nato per indicare i territori rimasti ai Romani durante le invasioni barbariche.

v   La Romania può essere vista secondo una:
 

PROSPETTIVA DIACRONICA: attraverso il tempo

PROSPETTIVA SINCRONICA: oggi, il presente.
Attualmente la Romania comprende anche le terre colonizzate (America Latina, Canada francese, arcipelaghi oceanici francesi.)
Il Nord Africa, conquistato dai popoli islamici nel VII sec., i Balcani (Grecia esclusa), la Pannonia e parte della Germania non rientrano a far parte della Romania.









v   GRUPPO IBERICO-ROMANZO

o Portogallo: portoghese

o Spagna: unificata in seguito alla Riconquista dalla Castiglia, per motivi politico-militari.

CASTIGLIANO: lingua ufficiale

CATALANO: dialetto. In seguito (197..) diventerà lingua ufficiale per la sola Regione Catalana, formatasi autonomamente.




v   GRUPPO GALLO-ROMANZO




Svizzera



 

Italia del Nord

 

Lingua franco - provenz.

 

Lingua d'oc

 

Lingua d'oil

 




o LA LINGUA D'OIL.
Sviluppatasi nella Francia del Nord, la lingua d'oil è la lingua più prossima al francese moderno.
OGGI: integrata al francese moderno.


o LA LINGUA D'OC
La lingua d'oc, chiamata anche provenzale, è quella che si è sviluppata nella parte meridionale della Francia ed è famosa per essere la lingua con la quale nacquero le prime opere liriche.
Successivamente all'eresia albinese, il tradimento che portò la Provenza a soccombere e alla lingua d'oc di ridursi ad essere un dialetto, molti trovatori (artisti), furono costretti a trasferirsi a Nord; ciò portò la lingua italiana, e di conseguenza la letteratura (per tutto il 200) ad essere fortemente influenzata dalla lingua provenzale parlata dai trovatori.
OGGI: parlata in alcune valli del Piemonte (valli valdesi).


o LINGUA FRANCO-PROVENZALE
La lingua franco-provenzale era parlata nella parte di territorio formata dalle due grandi divisioni linguistiche, la Savoia.
OGGI: si parla in Val D'Aosta







GRUPPO ITALO - ROMANZO

v   ITALIANO
L'italiano vero nasce nella zona al di sotto della linea immaginaria che congiunge La Spezia con Rimini. Questo perché al tempo di Giulio Cesare, l'Italia del Nord era dominata dai Galli, e di conseguenza anche il linguaggio è stato molto influenzato da quello franco.

v   SARDO
Il sardo è una vera e propria lingua che non fa capo all'italiano, sebbene molti pensino che sia un dialetto.
La Sardegna non ha potuto evolvere il proprio linguaggio come l'italiano, in quanto, essendo un territorio isolato, molto difficile da raggiungere per l'epoca a causa delle correnti avverse, non le giungeva alcuna innovazione linguistica. Ciò ha portato ad un lentissimo processo di evoluzione che è ancora in corso.
Essa, infatti, è una lingua arcaica, molto simile al latino classico, e possiamo vederlo in alcuni esempi:

LATINO CLASSICO

SARDO

ITALIANO

Domus

Domu

Casa

Ignis

Ignis

Fuoco

Ianua

Ianua

Porta

Flumen

Flumen

Fiume


LATINO


Caballum

CavallO (elimina la -m e modifica la -u.) - Il sardo non fa questa serie di modifiche


Domanda da collegamento:
Perché molte parole sarde hanno la finale in "u" o con una consonante?
Il sardo non ha modificato la regola latina del singolare-plurale, secondo il quale le parole singolari terminano in -m e le plurali in -m.
Il sardo ha inoltre evitato la modifica della -u in -o, come invece ha fatto l'italiano.


v   LADINO
Il ladino è una lingua ormai scomparsa, ma qualche accenno è rimasto nel Friuli, nel Veneto e nella Lombardia orientale.

v   DALMATICO
Il dalmatica è ormai una lingua morta, ma parlato fino alla fine del 1800 nel Friuli.


GRUPPO BALCANO - ROMANZO

v   RUMENO
La Romania, (l'antica Dacia), era un territorio che fu per molto tempo invaso dalle popolazioni slave, russe e turche, e che quindi non riuscì a svilupparsi in modo autonomo e incondizionato, ma che mantenne sempre viva la lingua.

Quando ottenne l'indipendenza, la popolazione del posto decise di dare allo Stato nascente un nome che rispecchiasse la totale appartenenza alla cultura occidentale: "Romania", infatti, riprende l'idea di lingua romanza, quindi il latino.

La lingua romena, dal punto di vista sintattico- grammaticale, è molto simile al francese; questo perché il rumeno ha dovuto prendere spunto da un'altra lingua romanza per evitare che quelle slave modificassero la sua natura occidentale.

ISOLE NON ROMANZE

Le isole non romanze vanno intese come delle piccole aree all'interno di un territorio in cui si parla una lingua diversa.

v   PAESI BASCHI
Situati tra la Spagna e la Francia, al limite occidentale dei Pirenei, i Paesi Baschi lottano da diversi anni per ottenere l'indipendenza dalla Spagna. Essi hanno una propria organizzazione e una propria lingua, diversa da quella spagnola.

v   BRETAGNA
In questo territorio, situato sulla punta nord della Francia, si parla ancora il celtico, la lingua substrato, che precedette il latino, ancora prima della sua espansione.

v   SUD TIROLO o ALTO ADIGE
Nella regione geograficamente italiana del Trentino, esiste un fenomeno chiamato "bilinguismo perfetto", che rispecchia la situazione degli abitanti: essi, infatti, parlano perfettamente sia l'italiano sia il tedesco.










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