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Il Mondo sottoterra raccolta da Vittorio Imbriani (1840-1886)

letteratura




Il Mondo sottoterra

raccolta da Vittorio Imbriani (1840-1886)

Pagg. 26-28 de "la Novella"


Lo schema di Propp:


a) Un danno subito da qualcuno o la mancanza di qualche cosa.

b) Una partenza da casa per qualche luogo.

c) L'incontro con un personaggio che aiuterà il protagonista, donandogli un oggetto magico.

d) La battaglia e la vittoria sul nemico

e) Il ritorno a casa



f) Il riconoscimento dell'eroe

g) La punizione dei colpevoli e la celebrazione della vittoria del protagonista


Riassunto:


Questa fiaba popolare della Toscana è un classico esempio di "f 626d33g iaba di magia" che ricalca perfettamente lo schema narrativo elaborato dal folclorista russo Vladìmir Ja. Propp. Vediamone il riassunto confrontandolo con lo schema di Propp:


la "mancanza" iniziale (a) è costituita nel racconto dalla miseria in cui sono caduti i tre fratelli dopo la morte del padre che ha lasciato loro solo le poche cose che aveva. I tre fratelli sono così costretti a partire da casa (b) per cercar fortuna. Arrivano dunque in una piazza dove trovano una lapide su cui c'è scritto "Il Mondo sottoterra". Pensano allora di aver forse trovato un modo per risolvere i loro problemi, ma, dopo i vari tentativi degli altri fratelli, solo il più piccolo ha il coraggio di farsi calare fino in fondo, e qui giunto, viene a trovarsi nel cortile di un palazzo. Quando il fratello più piccolo, arriva nel "Mondo sottoterra" incontra un vecchio (c) che gli spiega come deve comportarsi e quali pericoli corre: infatti nel palazzo abita un gigante che tiene prigioniera una Regina, ma, se il giovane sarà coraggioso, riuscirà a ucciderlo e a liberare la fanciulla. Il vecchio (quello che Propp chiama «il donatore» perché fornisce all'eroe l'oggetto magico che lo porterà alla vittoria) dà al giovane delle chiavi per aprire le sette porte del palazzo (il sette è un altro numero magico, poiché ricavato dalla somma del triangolo, il tre, e del quadrato, il quattro) ed una falce per ammazzare il gigante. Il giovane apre sette porte con le chiavi magiche, incontra il gigante, lo uccide con la falce (d) . Libera quindi la Regina prigioniera, raccoglie le ricchezze del palazzo, e carica tutto nella cesta con cui è stato calato giù dai fratelli. Ma i fratelli, tirati su la donna e l'oro, pensano bene di dividere tra loro il bottino e abbandonano il fratello minore al suo destino. Il vecchio di prima, però, si rivela l'anima del babbo dei tre fratelli, e salva il giovane, indicandogli il modo per farsi portar fuori dal "Mondo sottoterra", salendo, non visto, in groppa a un drago terribile che abita nel palazzo. Così avviene (e). La mattina dopo alcuni contadini trovano il giovane, che viene riconosciuto come il vero eroe (f); i fratelli vengono castigati dalla giustizia ed egli sposa la Regina che ha salvato (g).




É interessante notare come lo schema che riassume l'intreccio di questa storia possa essere applicato a decine e decine di altri esempi del genere e come questo sia stato probabilmente formulato a prescindere dalla storia in questione.

Tuttavia, è anche importante osservare come le tematiche apparentemente semplici trattate dalla fiaba ci offrano in realtà le risposte a alcuni interrogativi che le comunità alle origini di tradizioni orali come questa si ponevano, e come ci forniscano anche una preziosa testimonianza della visione che la gente comune aveva in epoche passate, di problemi come la vita dopo la morte. Il "Mondo sottoterra", per esempio, in questo caso è sicuramente una raffigurazione dell'aldilà, e in un certo modo anche una sua spiegazione e descrizione: l'aldilà è un mondo pericoloso, dominato da draghi e giganti, però può comunicare con il mondo dei vivi ed è ad esso affine. C'è luce, ci sono uomini, palazzi, cortili etc... tutti questi elementi tendono a rassicurare l'uomo che da sempre si interroga timoroso sul mondo dei morti; essi costituiscono probabilmente una forma di intuitiva risposta al bisogno di certezza dell'uomo di fronte a temi che, come questo, gli rimangono quasi totalmente oscuri.

Attraverso la letteratura popolare, tramandata oralmente per secoli, ci è dato scrutare molti aspetti fondamentali delle civiltà che ci hanno preceduto, forse aspetti molto più intimi e quotidiani di quanto possa fornirci la letteratura ufficiale, che costituisce, non bisogna dimenticarlo mai, la punta dell'iceberg della produzione culturale e letteraria di un popolo; queste fiabe tramandate oralmente per generazioni sono lì a ricordarcelo.






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