LISIA

greco

LISIA

A partire dalla prima metà del secolo v a.C.,l'eloquenza divenne oggetto di riflessione,all'uso abituale e opportuno della parola fu aggiunta una base teorica che diede vita alla tecnica della pe 828g63i rsuasione che l'oratore doveva imparare e conoscere prima di misurarsi con un uditorio:la retorica. La retorica andò organizzandosi sotto la spinta di necessità sociali e politiche dove la tecnica del convincimento era lo strumento essenziale nella lotta politica:l'obbiettivo primario infatti era quello di ottenere il voto di massa delle persone,in assemblee o tribunali,improvvisando discorsi e confutando avversari.

Assemblea cittadina e tribunale costituivano un uditorio di fronte al quale non bastava avere delle buone ragioni per ottenere il successo,ma occorreva trovare quella giusta via per convincere il pubblico sospettoso,mutevole,pieno di pregiudizi,spesso ostile e sempre emotivo. Ci troviamo dinnanzi al consueto schema comunicativo della civiltà greca arcaica:un uomo parla di fronte ad un uditorio che deve essere convinto e sostanzialmente sedotto dalla parola. Principalmente sono due i poli entro cui si realizza la comunicazione oratoria:da un lato Peiqein"convincere" facendo leva sulla razionalità e la solidità dell'argomento,così da dimostrare che una tesi è più valida dell'altra; dall'altro yucagwgein"trascinare le anime",stimolando la passionalità di un uditorio disposto ad essere affascinato con sentimenti ed emozioni.

Il maggior rappresentante dell'arte oratoria,in particolare di quella giudiziaria,è Lisia il quale,avendo intrapreso la professione di logografo,fu definito maestro dell'hqottoiia(rappresentazione del carattere):poiché l'arringa in tribunale doveva essere pronunciata dall'interessato,il compito del logografo era quello di presentare la causa secondo il punto di vista più favorevole,facendo coincidere lo stile dell'argomentare con la personalità del cliente. Sono entrambi aspetti in cui l'arte oratoria di Lisia eccelle,egli infatti è abilissimo nell'accentuare o nell'attenuare certi particolari della vicenda per valorizzare le ragioni della sua parte. Lisia conosce alla perfezione il suo pubblico,quasi fosse una platea teatrale:sa che deve far appello a ragioni morali molto forti,richiamandosi a valori civici condivisi anche dall'uditorio,e sa anche,che deve far appello alla comprensione e alla pietà senza cadere in toni lamentosi o compassionevoli.

Egli è capace di sfruttare perfettamente l'impatto immediato della performance orale.

Secondo un aneddoto un giorno Lisia dovette fronteggiare le rimostranze di un cliente che a una prima lettura aveva giudicato convincente il discorso per lui scritto,ma che in seguito si era reso conto della sua inconsistenza;al che Lisia rispose:<<I giudici ascolteranno il discorso una volta soltanto>>.

Dal punto di vista letterario la sua oratoria è forse l'esempio più significativo della prosa attica nella sua maturità,di cui,fin dall'antichità,fu considerato il modello perfetto,ammirato e spesso soggetto a vani tentativi di emulazione. Pochi sono gli scrittori greci capaci di equilibrio espressivo come Lisia:il suo è un linguaggio essenziale,terso,capace di portare al massimo livello quella tipica densità espressiva del greco. Procede con un nitore esemplare,con frasi concise e chiare,impiegando con molta parsimonia gli artifici della prosa d'arte,rinunciando ad ogni eccesso patetico,ma presentando la situazione alla luce di argomentazioni solide,giuridicamente fondate.

Con Lisia tutta l'azione è narrata senza alcuna retorica,con pacatezza e limpidezza;tutto ha il colore e l'evidenza della verità e il lettore ha l'impressione di assistere egli stesso a fatti che si svolgono sotto gli occhi.