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.LA POESIA IN ETA' ELLENISTICA - ELEGIA

greco



.LA POESIA IN ETA' ELLENISTICA.



ELEGIA.


Si distingue dalle altre forme di poesia lirica per il metro : il distico (= coppia di versi) elegiaco, cioè costituito da un esametro e da un pentametro.

L'etimologia della parola elegia è oscura. Secondo alcuni grammatici (e anche secondo Orazio) avrebbe avuto il significato originario di "canto di lamento", si sarebbe cioè sviluppata a partire dalle lamentazioni funebri.

Oggi questa etimologia viene respinta per la varietà di argomenti che si possono trovare anche nelle più antiche manifestazioni di poesia elegiaca. Tra le tematiche si ha comunque una prevalenza di temi militari, politici e conviviali ma anche dell'onnipresente tematica amorosa.

Le composizioni elegiache venivano eseguite con l'accompagnamento di uno strumento a fiato detto aulos, simile al flauto.



Il componimento in distici elegiaci, la cui tradizione risale all'età arcaica fu una delle forme poetiche maggiormente usate durante l'età ellenistica con caratteri differenti rispetto al passato:

acquista un CARATTERE NARRATIVO e vengono trattate tematiche:


.MITICHE E AMOROSE (soprattutto amori infelici e contrastati)

.ESPERIENZE SENTIMENTALI INDIVIDUALI (che assumeva spesso l'apparenza di una confessione intima ispirata a vicende autobiografiche)

.INTERESSE EZIOLOGICO (cioè l'indagine sulla causa o l'origine dei fenomeni e delle tradizioni culturali)


TUTTO CIO' SI TRADUCE PER GLI ALESSANDRINI IN VERO E PROPRIO GUSTO LETTERARIO, E NASCE COSI' LA POESIA EZIOLOGICA, SOPRATTUTTO L'ELEGIA.



Filita di Cos.

Possiamo considerarlo il primo poeta-filologo, nasce nell'isola di Cos nel 285 a.C. circa e trascorre una parte della sua vita ad Alessandria come precettore  di Tolomeo II Filadelfo, dopo circa un decennio fece ritorno in patria dove fondò un cenacolo letterario al quale pare vi partecipassero Zenodoto e Teocrito.

Viene attribuito a Filita da Properzio e Ovidio un ruolo fondamentale nell' ambito del genere elegiaco.

Si conservano brevi frammenti di un elegia intitolata "Demetra" e di un epillio in esametri intitolato "Hermes". Tra le opere poetiche di Filita ricordiamo ancora due raccolte: "Paignia (che significa letteralmente scherzi o giochi), e gli "Epigrammi".


Ermastianatte di Colofone.

Fra gli allievi di Filita è ricordato Ermestianatte di Colofonie che compose un poema in distici elegiaci in 3 libri intitolato Leonzio, dal nome della donna amata.

Attraverso varie vicende di amori sfortunati, l'autore voleva dimostrare l'onnipotenza di Eros. Caratteristiche di quest'opera singolare sono: un forte interesse per il tema elegiaco degli amori infelici, un gusto biografico e storico-letterario, uno stile ricercato e il modo particolare in cui unisce tematiche di tipo storico-letterario a tematiche erotico-elegiache.

Possiamo forse attribuire anche all'autore un frammento in distici elegiaci ritrovato in un papiro del II sec. a.C. nel quale si parla tra l'altro della caccia al cinghiale calidonio.




Partendo di Nicea.

Nasce nel I sec. in Asia Minore e viene portato a Roma come schiavo. Affrancatosi dalla condizione di schiavo, iniziò a insegnare (ebbe come suo studente anche Virgilio). Partendo contribuì a far diffondere a Roma la forma di raccolta elegiaca strutturata secindo il catalogo degli amori infelici. Fra le sue opere ricordiamo: "Passioni d'amore" e un'opera intitolata "Metamorfosi", probabilmente analoga all'ononima ovidiana).

Scrisse anche epilli e epicedi: famoso era quello in morte della moglie, intitolato Arete, in 3 libri.




EPIGRAMMA.




Etimologicamente significa scritta (gramma) posta sopra (epi) e poteva essere collocato o su una lastra sepolcrale o su una lapide commemorativa o su un oggetto offerto in voto.

Le iscrizioni più antiche sono in esametri o in distici elegiaci.

Successivamente il termine passò ad indicare qualsiasi breve componimento in distici, in senso più lato poi sarà usato anche in riferimento a brevi poesie scritte in altri metri.

L'epigramma si distingue dall'elegia prevalentemente per la minore estensione. L'epigramma accentua la caratteristica dell'elegia di racchiudere un pensiero o un concetto compiutamente espresso nella misura di due versi.

CARATTERISTICHE DELL'EPIGRAMMA : brevità, concentrazione espressiva, pregnanza semantica, concisione dello stile e esametro dattilico (dal VI sec. a.C.)


L'epigramma greco si sviluppa specialmente in età ellenistica con una grande varietà di temi. Come l'elegia, esso rispondeva al nuovo gusto , ai requisiti della concezione poetica che privilegiava una poesia breve ed elegante. Diversamente dall'elegiua il genere epigrammatico consentiva di esprimere pensieri e sentimenti soggettivi con toni più immediati e personali.

L'epigramma ellenistico conservò i temi tradizionali (essenzialmente sepolcrali e votivi), affiancando però ad essi altri motivi della vita privata, primi fra tutti l'amore e il convivio. Questa produzione epigrammatica è nota grazie ad una raccolta di 15 libri detta antologia Palatina (X secolo ; opera di uno studioso bizantino che attinse da raccolte più antiche) integrata (da un monaco) in età biantina da un'altra antologia, la Planudea in 7 libri.



"Scuola peloponnesiaca"

Leonida di Taranto.

Nacque nella colonia di Taranto e girovagò molto, in Grecia e in Asia minore. Possediamo un centinaio di epigrammi da lui scritti, nei quali parla della propria condizione di povertà e della propria esistenza errabonda. Troviamo interesse per personaggi umili come pastori, pescatori, artigiani cacciatori, e il gusto per le descrizioni di oggetti e di prodotti del mondo artigianale.

Scrisse anche componimenti sepolcrali fittizi per grndi autori del passto come Omero o Ipponatte o Pindaro. Caratteristici sono anche i toni pessimistici. Importanti sono i componimenti osceni in onore di Priapo , divinità dei campi, che diedero vita al sottogenre letteratio latino dei CARMINA PRIAPEA.


"Scuola ionico-alessandrina"

Asclepiade di Samo.

Praticò anche i metri lirici dando il nome al verso asclepiadeo. Fu ritenuto uno dei principali avversari di Callimaco in materia di poetica. Rimangono 33 epigrammi certi e 14 dubbi. Per la maggior parte sono erotici e si rivolgono a etere o fanciulli; in molti epigrammi il tema erotico è cantato sullo sfondo del simposio, con il gusto del bere e del carpe diem.


"Scuola fenicia"

Meleagro di Gadara.

Ci da informazioni sulla sua vita in epigrammi autobiografici, si autodefinisce un siriano fenicio greco, e si sentiva spiritualmente seguace del filosofo cinico Menippei di Gedara. In gioventù scrisse satire menippee, ma negli epigrammi non si trovano tracce di filosofia cinica. Cantò l''amore nei sui più vari aspetti, con ironia , leggerezza ed eleganza non comuni. Ci restano circa 130 epigrammi, da lui stesso inclusi nel suo florilegio intitolato Corona.








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