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(destinatario: pagina culturale di rivista mensile)

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(destinatario: pagina culturale di rivista mensile)



L'USCITA DALLO STATO DI MINORITA' CHE DOBBIAMO IMPUTARE A NOI STESSI


'Illuminismo', le parole di personaggi illustri per una corretta comprensione del termine.


Poco più di centocinquanta pagine per immergersi in un quadro raffigurante l'Europa del Settecento attraverso le voci di personaggi del calibro di Immanuel Kant, Voltaire, Cesare Beccaria. Nuove idee, nuove figure, nuove abitudini, innovazi 656e49g oni, certezze che crollano e proposte che emergono;in una parola:Illuminismo.

È questo il titolo della raccolta di articoli e brani pubblicata dalla casa editrice Mondadori, in vendita dal 12 marzo in tutte le librerie. Vi si trovano passi di libri o riviste che attraverso le parole di personaggi che si sono fatti interpreti del tempo, descrivono in modo efficacissimo il diffondersi e le caratteristiche principali del movimento che nel corso del Settecento travolse tutte le società europee. L'aspetto fondamentale dell'Età dei Lumi fu la totale fiducia nella ragione umana che, come luce che rischiara le tenebre, avrebbe liberato gli uomini dai vincoli della tradizione, della superstizione, della tirannia. E la ragione è distribuita in ugual modo in tutti gli esseri umani come peculiarità che li differenzia dagli altri esseri viventi. In questo contesto di



rinnovamento ideologico emergono le prime voci a sostegno dell'uguaglianza, della tolleranza. Saranno alcuni passi del 'Trattato sulla tolleranza' di Voltaire a far comprendere quanto fosse innovativo e sconvolgente proporre una tale visione del mondo in una società all'indomani delle guerre religiose combattute per decenni.

Ma grande importanza rivestono anche alcuni articoli di giornale presenti nella raccolta. Questi anni dell'Illuminismo vedono infatti la nascita e la rapidissima diffusione dell'attività giornalistica. Ciò fu strettamente collegato allo spirito illuminista secondo cui la conoscenza avrebbe dovuto abbandonare le università e le accademie per raggiungere anche i ceti più bassi della popolazione, che sarebbero stati così in grado di partecipare attivamente alla vita politica e sociale della propria nazione. Risultava quindi necessario un mezzo di comunicazione che fosse diretto, rapido, comprensibile a tutti: il periodico. Sono gli anni di J. Addison con 'The Spectator' e R. Steele con 'The Teatler' in Inghilterra, o ancora 'Il Caffè' di C. Beccaria e P. Verri a Milano. Attraverso lo sguardo attento di questi scrittori possiamo oggi vivere e comprendere i fatti di quel tempo, i meccanismi sociali e i cambiamenti che ha vissuto. Anche il filosofo tedesco I. Kant si fece portavoce di questo movimento illuminista dandone un'attualissima analisi e definizione attraverso la 'Rivista mensile di Berlino' nel 1764. E' forse questo tra tutti i passi presenti nel volume in uscita, il più rappresentativo per individuare i caratteri del nuovo pensiero. Kant fu grande studioso dell'uomo e del rapporto che questo instaura con il contesto sociale in cui è inserito; "L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso"; è con queste concise ma efficaci parole che l'autore definisce il movimento. Egli intende per minorità l'"incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" ed ecco che Kant si rivolge anche a noi sebbene a distanza di più di due secoli. Perché la natura dell'uomo non è cambiata e l' esortazione dell'autore ('Sapere aude!", "Abbi il coraggio di sapere!") risulta a volte tanto scomoda e difficile a noi quanto all'uomo del Settecento. Il suo rimprovero nei confronti di coloro che si nascondono per pigrizia o per viltà nell'ignoranza lasciando ad altri il potere decisionale di ogni cosa, è valido sempre perché sempre ci saranno coloro che preferiranno la comodità dell'essere eternamente minorenni, nell'accezione kantiana del termine, rispetto alla fatica ed al pericolo di diventare maiorennes e dar credito alla propria capacità razionale.








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