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Sergio Campailla:Viaggio americano

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Sergio Campailla:Viaggio americano



Romanzo americano è composto da una serie di short stories che raccontano le avventure di vari personaggi sullo sfondo del mito americano,il senso dell'avventura come lotta e conquista di vita che si scontra con esaltazioni,pene e con la morte stessa;il mito del lontano, cioè di nuove terre ma portando sempre con se le proprie origini da cui affiorano ricordi invano rimossi e il senso dell'emigrare-che alla fine è la caratteristica stessa dell'esistenza-.In questo caso la Sicilia è il punto di partenza dello scrittore,la terra delle origini,e la narrazione inizia alla fine del diciannovesimo secolo.

L'opera è quindi una mitografia basta sul mito del nuovo e dell'ignoto degli spazi infiniti di città e paesaggi dell'America che si incarna poi nella violenza e nell'esaltazione di una vita frenetica come quella di New York.Una città immensa,simbolo di un co 848h79i rrere senza fine che si carica di ebbra violenza ,del vivere intensamente tutte le passioni avendo però sempre coscienza del tempo che scorre inesorabile.Il Romanzo è un testo compatto e sciolto,che si svolge per racconti le cui scene si aprono una nell'altra per dare poi una visione completa di quella che è la vita in America:appassionata ma crudele,con tutte le promesse e gli inganni-american dream-che poi si confrontano con la realtà.E' perciò vita e morte insieme,fantasia e realtà.



La narrazione affascina il lettore per la tematica,gli scenari narrativi,la scioltezza della scrittura,la ridente parola,il linguaggio coinvolgente;la capacità di creare subito situazione e ambiente-significativi sono gli incipit dei singoli brani -l 'amore ed il distacco insieme nella raffigurazione dei personaggi;il senso della storia e della civiltà,da un lato quella americana,dall'altro quella della terra d'origine;lo stile elaborato ma chiaro. Nell'opera è quindi presente un contrasto tra il mito senza fine dell'America e quello quotidiano dell'emigrante,che immagina nuove avventure e che si scontra poi con una realtà crudele nella sua esaltazione.Innanzitutto abbiamo il mito della vita come lotta o competizione:Like life,ossia l'eterna maratona della vita,nella frenesia di correre sempre a New York dove nessuno si ferma mai e tutti partono ma nessuno arriva veramente a destinazione.Da qui l'attesa con il sentimento di un irraggiungibile altrove.

Alla vita come "maratona",all'"attesa"senza meta,come indeterminato chi sa dove,si lega il senso delle origini,in una realtà,come quella americana,in cui si perde il senso del reale e del significato del vivere,in questa continua lotta per l'esistenza. Segue,poi, il tema della violenza che diventa spettacolo,da qui il titolo di un brano Violenza è bello.Quindi il mito di amore e morte simboleggiato dal cigno che si trasforma in scorpione.Ed infine il classico mito americano dei Dollari,l'antico mito dell'Oro,che ritorna nel sogno di un Nuovo Corso,di un'America liberale,con le elezioni di Bill Clinton,simbolo della volontà di cambiare .For change è il grido generale,il bisogno di qualcosa di nuovo nel divenire della storia-di cui le acque del Mississipi ne sono il simbolo-soprattutto per chi in America,come gli emigranti della Sicilia,ha sempre sognato nuove posizioni per poi restarne deluso.

Su questi temi si basa l'intera narrazione.Questa inizia subito nel centro della Grande Mela dove il personaggio che aveva sognato da sempre una vita libera deve arrangiarsi a fare il lustrascarpe,per essere poi risucchiato nella folla della maratona a Manhattan,in un frenetico correre in cui la gente sembra non fermarsi mai:come tutto in America,per poi trovarsi ancora più soli.Come la vita appunto:"Like life.Come la vita .Si,la maratona era come la vita.Sulla pista avveniva la selezione della vita,progressiva,inesorabile."Fino a cadere nella rassegnazione,a ritornare nella propria terra d'origine.Questo è la vita,con la sua spietata selezione,uno scorrere perenne senza una meta precisa.

E' meglio,allora,adattarsi al proprio destino di vita,alla condizione di emigrati,come tanti che l'avevano preceduto.Questo è il tema del viaggio,presente nell'intero romanzo e che si fa più esplicito nel brano J.F.K,lo sconfinato aeroporto di New York,dove un'interminata folla attende di partire chi sa dove,nell'eterno viaggio della vita,che è condizione stessa dell'essere.Qui più che il viaggio,è l'"attesa"unita al sentimento dell'"altrove",nel ritardo,ad esempio,dell'aereo di una giovane coppia,durante la quale,lui rivede la propria vita a cui cerca di dare un senso,nel brulichio formicolante della folla che scorre,e nessuno sa niente dell'altro.Ognuno è estraneo agli occhi dell'altro,così un senso di vuoto prende ancora l'emigrante,nel confronto tra quello che si attendeva e la realtà. L'illuso sentimento dell'altrove,nel mito del sogno americano,termina con un senso di smarrimento. E quest'ultimo si impersona nella scomparsa della moglie ,assentatasi per un momento nell'attesa,proprio mentre l'aereo finalmente parte .A questo sentimento dell'"altrove"corrisponde il senso delle "radici" e quindi il bisogno di recuperarle nel brano Album di famiglia .In esso accade il processo inverso,il personaggio di Carmine viene a cercare dalla Sicilia in America il nonno,emigrato molti anni fa negli Stati Uniti,senza lasciare notizie.Il brano si costruisce con ritorni e rimandi alla storia stessa dell'emigrazione ponendo in primo piano il simbolo della Statua della Libertà che rappresentava per gli emigranti la speranza di vita nuova.Nel museo di Liberty Island,in una sala piena di computer dove sono registrate storie di infinite schiere di famiglie,Carmine cerca la verità su suo nonno,ma invano.In realtà il nonno era morto ammazzato per una relazione amorosa,come poi gli confesserà l'amico che lo accompagnava e che aveva cercato di nascondergli il vero.

Ancora in un quartiere di New York,si svolge la sortita di Gabriele ed Ester .I due,camminando per le strade della grande città,si inoltrano in un quartiere periferico,in zone sempre più deserte,fino a che si imbattono in un'avventura di violenza.Tale paragrafo viene infatti intitolato "Violenza è bello" in quanto la violenza stessa non solo ha la funzione di "bello"ma di spettacolo in sé.Fortunatamente la sirena della polizia libera i due.Ma rimangono,alla fine,i segni dell'aggressione,la paura di cui tutti siamo vittime,nel buio delle grandi città moderne.

Ancora sul tema del "viaggio",si svolge il brano forse più significativo:Malibu. L'azione avviene alla periferia di Los Angeles,con il celebre Paul Getty Museum , due personaggi,Aldo e Gloria ed il terzo incomodo,il bambino della donna.Tutto il racconto si svolge in itinere .I due si sono conosciuti da poco e quest'incontro rappresenta in fondo il mito dell'amore che ha come sorpresa finale la morte.Qui è il pirandelliano gioco del destino crudele,in cui a morire è il piccolo,inghiottito dal mare."In itinere",fin dall'inizio(uno dei caratterizzanti incipit che subito individuano personaggi,ambiente,situazioni)è l'incontro fra i due;l'oceano,forse il vero protagonista;le soste durante il viaggio;la visita al Museo;le camere d'albergo e l'ebbrezza dell'amore,e infine l'ossessione di un'immagine che anticipa il finale.Un quadro raffigurante un cigno,che sott'acqua diventa uno scorpione,a rappresentare il lato misterioso che si nasconde nel fondo dell'animo umano.E' quindi l'abisso che ingoia il ragazzo:l'oscuro abisso dell'essere,come il mistero del mare che tronca sul nascere una storia intensa d'amore.

Realtà e mito si richiamano,storia come attesa senza fine;storia e inseguimento dell'ignoto,in cui si perdono le proprie radici;storia come violenza assurda;storia come viaggio ingannevole;storia come ultimo inganno,nel mito dell'oro e dei Dollari.Ancora il viaggio e la folla,che dominano questo libro, e poi l'assembramento a New Orleans per sentire Bill Clinton durante la campagna elettorale.Scene di masse dunque,in cui affiorano i sogni e gli inganni dell'uomo di sempre,nel gran fluire della storia e delle grandi illusioni che mutano e muoiono nel tempo,e di cui è simbolo il Mississipi,con il suo inarrestabile fluire.Tutto a conclusione di un nuovo corso o di una delusione.L'imprevista nascita di un bambino,partorito tra la folla,è auspicio di speranza,anche se velata di illusione,come si chiude il romanzo:"In quella notte,sulla sponda del Mississipi,una cortina umida sospesa,nasceva all'orizzonte una nuova illusione,uno scampolo di futuro,tra le note ebbre del jazz e una pioggia di dollari falsi".




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