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Scheda libro del romanzo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino

italiano



Scheda libro del romanzo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino.


IL TESTO

Italo Calvino:"Se una notte d'inverno un viaggiatore". Mondadori, Milano. 2006.


L'AUTORE


Italo Calvino nasce a Cuba, nei pressi dell'Avana, nel 1923: il padre è un agronomo e la madre una ricercatrice di botanica che avevano soggiornato in America Centrale per ragioni di lavoro e sarebbero tornati in Italia subito dopo la nascita del figlio primogenito Italo.

L´ infanzia e l´ adolescenza scrittore hanno come teatro la città di San Remo, in pr 535e45f ovincia di Imperia, tra la stazione sperimentale di floricultura diretta dal padre e la casa di campagna di famiglia, in cui si sperimentavano coltivazioni di frutti esotici.

I genitori gli impartiscono un'educazione di stampo razionalistico e laico, e il giovane Italo frequenta anche delle scuole valdesi. Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di agraria dell'università di Torino, dove insegna anche il padre, ma gli manca un vero interesse per la materia e si arena sui primi esami.



Dopo l'armistizio dell' 8 settembre 1943 la Liguria si trova sotto l'occupazione tedesca e il giovane si dà alla macchia per non essere arruolato nell'esercito della Repubblica di Salò.

Partecipa alla lotta partigiana sulle Alpi Marittime, e i genitori vengono anche arrestati per un breve periodo dai tedeschi.

Durante la resistenza aderisce al Partito Comunista e dopo la guerra svolge attività politica e comincia a scrivere racconti, legandosi agli ambienti letterari milanesi (Vittorini) e torinesi (la casa editrice Einaudi).

Intanto era passato alla Facoltà di Lettere di Torino, dove si sarebbe laureato con una tesi sullo scrittore di lingua inglese Joseph Conrad. È di questi anni un aneddoto simpatico accaduto a Calvino. Si era messo a scrivere racconti e appena ne terminava uno lo sottoponeva a Cesare Pavese e Natalia Ginzburg che stavano rimettendo in piedi dopo la guerra la casa editrice Einaudi. Per non averlo tutti i giorni intorno, Pavese gli suggerisce allora di scrivere un racconto più lungo, magari un romanzo. Nasce così Il sentiero dei nidi di ragno, che viene accolto e pubblicato con entusiasmo da Giulio Einaudi nel 1947, e ottiene anche un certo successo di vendite.

Calvino entra come collaboratore stabile presso questa casa editrice e prenderà il posto di Cesare Pavese, suicida nel 1950. Viene così in contatto con tanti intellettuali, una gamma di personalità che andavano dalla sinistra cristiana, al partito d'azione, al partito comunista, e che rispecchiava tutto l'arco delle forze antifasciste.

Pur non sentendosi la stoffa del politico né del giornalista, si appassiona a documentare le lotte sindacali e le condizioni del lavoro in fabbrica e resta nel partito nonostante gli strappi e la rottura di molti amici (Vittorini).

Siccome i critici gli stroncavano i suoi tentativi di romanzi e racconti di stampo neorealista, allora si dà alla sua vocazione letteraria più confacente, quella fiabesca, e Vittorini pubblica allora nella collana "Gettoni" il "Visconte dimezzato". Questo romanzo gli vale riconoscimenti letterari ufficiali e viene bene accolto, pur tra contrasti e polemiche legate al presunto impegno politico e legame con la realtà sociale ed economica della letteratura, anche all'interno del partito comunista.

Negli anni Cinquanta egli occupava ormai un suo posto e aveva una sua cifra stilistica nella letteratura italiana, e intanto si trasferiva sempre più spesso a Roma, che diventava il centro della produzione letteraria.

In quegli anni porta a termine un lavoro più u filologico ed erudito che letterario, la raccolta di "Fiabe italiane" della tradizione popolare, prese da varie regioni e tradotte dai dialetti.

La cultura del Settecento, il razionalismo e l'illuminismo cosmopolita, costituiscono un altro ambito di grande interesse per Calvino. Da questo sottofondo ideologico e culturale nasce uno dei suoi romanzi più impegnativi: "Il barone rampante" (1957).

Intanto, in seguito agli irrigidimenti ideologici che avevano a poco a poco frantumato l'unità del fronte antifascista all'indomani della Liberazione, e in particolare come reazione alla repressione della Primavera di Praga (1956) Calvino era alla fine uscito dal Partito Comunista.

Nel 1959 Vittorini lo chiama come condirettore dalla sua nuova rivista letteraria di testi e critica intitolata "Il Menabò", che coma abbiamo visto era dedicata soprattutto all'approfondimento di temi legati al rapporto fra letteratura e nuova società industriale.

Negli anni successivi sono sempre più frequenti i viaggi e i soggiorni all'estero e in particolare dal 1964 si stabilisce a Parigi, dove abita la moglie, argentina e di origine russa.

Negli ultimi anni continua l'attività di saggista e di scrittore.

Intellettuale e letterato ormai al culmine della carriera e del successo, nel 1984 la Harward University gli chiede di tenere per l'anno accademico successivo un ciclo di lezioni sul ruolo della letteratura alla fine del millennio. In quell'estate Calvino morirà improvvisamente in seguito a ictus, lasciando incompiute le "Lezioni americane. Sei proposte per il nuovo millennio".


LA FABULA.


Un lettore, il nostro protagonista, compra il nuovo libro di Calvino "se una notte d'inverno un viaggiatore".

Si posiziona comodo in casa sua e inizia la lettura a pagina 17, legge fino a pagina 32 e quando la volta scopre che c'è di nuovo la pagina 17.

Allora va in libreria per cambiare il volume e scopre dal libraio che in realtà quello che ha letto non è il libro di Calvino, ma di un certo Bazakbal.

Lì incontra una Lettrice con lo stesso problema e con la scusante di parlare di libri si scambiano i numeri di telefono.

Intanto il Lettore decide di prendere il libro di bazakbal ma, quando inizia a leggere, scopre che non è lo stesso racconto ma parla di tutt'altra cosa.

Il Lettore incontra nuovamente problemi con quella copia;ci sono due pagine scritte e due pagine bianche fino alla fine del libro.

Contento di aver trovato un pretesto per chiamare la lettrice di cui si parlava prima, Ludmilla, dopo averla sentita scopre che anche lei ha riscontrato lo stesso problema.

Decidono di incontrarsi all'Università di lingue antiche, dove c'è un professore che avrebbe potuto aiutarli trovare la continuazione del romanzo poiché esperto della lingua originaria del libro che stavano leggendo.

Il professor Uzzi-Tuzii, esperto della lingua cimmera, appena sente i nomi dei personaggi presenti nel libro da loro richiesto capisce subito di che libro si tratti, lo prende e inizia a tradurre per loro il primo capitolo.

Ma questo primo capitolo non era come il primo capitolo del libro da loro richiesto.

Dopo aver sentito interamente quel primo capitolo vorrebbero avere dal professore una copia tradotta nella loro lingua per poterlo leggere, ma scoprono che quello è un libro iniziato e mai finito.

Interviene alla discussione Lotaria, sorella di Ludmilla e studentessa in quella scuola, dicendo che il professore si stava sbagliando e che tra poco sarebbe iniziato un seminario che parlava appunto di quel libro.

I due decisero di scendere nell'aula del seminario ed ascoltare ciò che si sarebbe detto.

Il professore che teneva quel seminario inizia a leggere il libro, che nuovamente è diverso da quello che loro avevano sentito tradurre da Uzzi-Tuzii.

Il professore interrompe la lettura proprio nel momento più interessante ed ad alto livello di suspance.

Ludmilla e il Lettore chiamarono Lotaria chiedendo l'intero volume del libro per poterlo leggere, ma questa risponde che non sarebbe stato possibile perché l'unica copia disponibile era stata divisa in varie parti e sparsa.

Ludmilla manda il Lettore alla casa editrice per chiedere spiegazioni e in qualche modo recuperare qualche libro iniziato e non finito.

Il Lettore parla con il signor Cadovagna che cerca di scusarsi, ma c'è poco per recuperare poiché un uomo si spacciava per traduttore e ha inventato delle storie fingendo di tradurre dei libri.

Quest'uomo si chiama Ermes Marana.

Il signor Cadovagna lascia un paio di minuti il Lettore da solo nella stanza con un manoscritto davanti, dandogli il permesso di leggerlo, ma stando attento a non rovinarlo.

Ovviamente, spinto dalla curiosità inizia la lettura che dura poche pagine poiché la narrazione si interrompe poco dopo.

Al ritorno di Cadovagna il Lettore chiede do poter guardare tra le lettere e i libri mandati da Marana per cercare il seguito di quel manoscritto iniziato.

Ottiene il permesso e fruga tra le lettere di marana per un bel po' finché crede di aver trovato ciò che cerca e va al bar dove aveva appuntamento con Ludmilla.

Mentre la aspetta inizia a leggere il manoscritto e scopre che non ha nulla acui vedere con quello che aveva iniziato prima.

La voce del cameriere interrompe la sua lettura, lo hanno chiamato al telefono; è Ludmilla. Gli dice che non può andare al bar e gli ha dato l'indirizzo di casa sua dicendo si sarebbero incontrati lì.

Inoltre lo avvisa che le chiavi di casa sarebbero state sotto lo zerbino e se lei non era ancora arrivata lui sarebbe dovuto entrare e aspettarla lì.

Mentre è dentro e gira un po' nella casa entra Irnerio, un giovane che è spesso all'Università.

Lui fa delle sculture con i libri e spesso Ludmilla gli da dei libri da usare per le sue sculture.

Il giovane vede il libro del Lettore e vuole proprio quello, ma questo glielo impedisce.

Poco dopo scopre che anche Ludmilla ha la stessa copia di libro.

Ludmilla arriva a casa e tra una parola e l'altra i due finiscono per passare la notte insieme, ma al risveglio il Lettore scopre che il suo libro è sparito.

Allora legge quello di Ludmilla, che crede uguale.

Ma così non è, infatti i due racconti sono totalmente diversi uno dall'altro.

Il Lettore e Ludmilla vanno in Svizzera dove c'è Flannery, l'autore dei due libri diversi per chiedere spiegazione.

Il Lettore arriva in Svizzera con quel libro in mano senza sapere che lì è un libro proibito.

Infatti viene messo in prigione per questo motivo e sarebbe stato liberato se avrebbe aiutato la Polizia a ritrovare questi libri proibiti.

Un po' dopo viene liberato e una volta tornato al suo paese cerca tutti i libri che lui ha iniziato di leggere ma che, per un motivo o per un altro, non è riuscito a finire.

Sfortuna vuole che nuovamente per un motivo o per un altro i libri da lui richiesti non sono disponibili.

Improvvisamente gli viene un idea:vuole sposare Ludmilla.

I due si sposano e una sera Ludmilla gli chiede se non è ancora stanco di leggere e se spegne la luce; a questo lui risponde:<<Un attimo sto finendo di leggere "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino>>.


LE SEQUENZE

Una sequenza riflessiva si può trovare a pagina 13-14 da "questo bar.." fino alla fine del capoverso.

Una sequenza dialogica è a pagina 25-26 da:

-non so se è un complimento, comunque io lo prendo per un complimento. E poi?

Fino a:-Provi.

Una sequenza narrativa è a pagina 18 da: "un uomo che non conosco doveva incontrarmi appena sceso dal treno." fino a pagina 20 alla fine del primo capoverso.

Una sequenza descrittiva è a pagina 11 dall'inizio del capitolo fino a pagina 12 alla fine del primo capoverso.


I PERSONAGGI

Il protagonista di questo romanzo è il Lettore.

Non ci viene presentato il nome di questo personaggio perché l'intento è farci immedesimare in lui, e se gli avesse dato un nome non sarebbe più facile immedesimarsi perché lo avremmo associato a un nome non più a una figura che saremmo potuti essere anche noi.

Sappiamo di sicuro che è un uomo non sposato a cui piace leggere, ma non è un grande esperto di romanzi.

Legge per il gusto di leggere senza cercare tanti significati in quello che fa.

Le cose però cambiano quando incontra lei, Ludmilla, la protagonista femminile. È una grande esperta di romanzi, legge molto ed è alla ricerca del libro ideale.

una donna nubile anche lei che si lascia attrarre dal Lettore.

È molto intelligente e profonda, non si limita a trovare il significato superficiale nelle cose. Lei è un tipo perché ha gia questa capacità critica durante la lettura, cosa che non si può dire per il Lettore, che però matura di capitolo in capitolo forse anche grazie alla spinta di Ludmilla.

Lui vuole conquistarla e per riuscirci cerca di "imitare" Ludmilla nel modo di pensare e fare, la asseconda in molte occasioni.

Sono entrambe persone molto ostinate; vogliono a tutti i costi portare a termine la lettura di un libro anche se durante questa vicenda non sono stati particolarmente fortunati in quest'intento.

Il Lettore manifesta questa ostinazione quando è disposto ad andare in Svizzera solo per capire e farsi spiegare dall'autore la natura di quei due libri dal titolo molto simile.

Altri personaggi sono Lotaria, la sorella di Ludmilla.

Di lei non emergono molte caratteristiche del suo carattere; posso dire che è una ragazza molto estroversa che non si fa problemi a parlare in faccia alle persone.

Studia all'Università di lingue antiche  e scomparse.

Ha un buon rapporto con la sorella, ma non interviene molto nelle vicende e per questo motivo non so dire altro do lei.

Un altro personaggio presente, ma solo accennato è Irnerio.

È un giovane estroverso che non studia alla stessa Università di Lotaria, ma è spesso lì e non si conosce il motivo.

È uno scultore, ma le sue opere sono fatte con i libri; partecipa anche a mostre nelle quali presenta le sue opere.

Implicitamente sappiamo alcune cose anche su Ermes Marana.

È un traduttore, o almeno si spaccia per tale.

Si dice ironicamente che tutto ciò che tocca diventa falso.

Ha anche creato numerosi disagi alla casa editrice;diceva di tradurre libri che erano in lingue quasi sconosciute, ma in realtà si inventava nuovi romanzi tutti suoi.

Posso concludere affermando che non è una persona molto sincera e affidabile.


LO SPAZIO

I luoghi presenti nel libro sono: l'Università, la casa di Ludmilla, il bar, la casa editrice, la Svizzera.

Secondo me in questo romanzo i luoghi non sono particolarmente importanti e non ho trovato contrapposizioni spaziali perché tutto il libro è concentrato sul lettore e se altri elementi di solito più evidenziati, come ad esempio lo spazio, avessero rivestito la stessa importanza che aveva negli altri romanzi di Calvino l'attenzione si sarebbe spostata da ciò che era quello che voleva rendere importante l'autore (il  lettore) ad altri elementi che in questo caso sono meno rilevanti.

Lo spazio inoltre non ha influito sul comportamento dei personaggi a parte quando essi erano in Svizzera;per esempio il fatto che certi libri erano proibiti e non potevano permettersi di andare in giro con quelli in mano.


IL TEMPO

La storia è ambienta nel 1979, cioè l'anno in cui è stato pubblicato "Se una notte d'inverno un viaggiatore".

È facile capirlo poiché il Lettore dice che è appena uscito il libro di Calvino e per questo deduco che la data in cui sono ambientate le vicende sia questa.

Le vicende penso che durino un paio di mesi, non è facile capirlo perché non ci sono indicazioni temporali né precise né approssimative e soprattutto ci sono due ellissi che non sappiamo quanto durino.

Il ritmo del racconto varia in base a che parte si sta leggendo e in base a che tipo di racconto si stia leggendo.

Non ci sono però molti momenti "morti" per esempio lunghe descrizione che appesantiscono la lettura.

Un esempio di ellissi è tra il capitolo 11 e 12;nel capitolo 11 il Lettore pensa che vorrebbe sposare Ludmilla e in quello successivo i due sono gia sposati senza aver narrato il matrimonio.

Un sommario è quando il Lettore e Ludmilla sono a casa di questa e lui deve raccontarle ciò che era successo alla casa editrice e riassume molto brevemente quel momento.

Un esempio di scena è a pagina 248 da :<<Ma il mio libro.>> fino a <<.parleremo dopo>>.

Un esempio di pausa è a pagina 11 da inizio capitolo fino alla fine del secondo capoverso.


IL NARRATORE

Il narratore è esterno e parla in terza persona.

Sempre per il motivo che è un romanzo concentrato sul lettore che vorrebbe far immedesimare ognuno di noi in questo,quando parla al Lettore gli da del tu; e questo accade numerose volte.


LINGUA E STILE.

In sé per sé il romanzo non adotta un linguaggio dalla difficile comprensione, ma in alcuni inizi di romanzi si utilizzano termini attinenti al genere di libro che a chi legge può sembrare un po' più difficile da comprendere.

Tutto sommato non è difficile la comprensione; la lettura si addice anche a ragazzi più piccoli di me, senza che questi abbiano problemi di comprensione.

L'autore cerca di utilizzare stili molto diversi tra loro quando scrive i dieci inizi di libri, questo per rendere più verosimile la vicenda e riuscire nell'intento di farci immedesimare nel Lettore senza evidenziare notevolmente il confine tra romanzo e realtà.


TEMI E MESSAGGIO

Dalla lettura del libro sono emersi due temi:quello della lettura e dell'amore.

Della lettura e soprattutto dell'amore verso la lettura che provano questi personaggi, talmente grande da non fermarsi davanti ad alcuni problemi che hanno impedito loro di concludere la lettura di alcuni libri.

La loro grande passione li spinge anche ad andare in Svizzera per scoprire la verità relativa a due romanzi falsificati.

Forse la loro non è solo passione, dev' essere vero e proprio amore verso la lettura perché quella non ti spinge a tanto.

Dell'amore perché anche se in maniera lieve si parla dell'amore che provano Ludmilla e il Lettore, talmente grande che li conduce al matrimonio.




GIUDIZIO PERSONALE

Il libro mi è abbastanza piaciuto anche se penso che Calvino ne abbia scritti di migliori.

È un libro totalmente diverso dagli altri che ha scritto in passato e forse per il fatto che vengono inserite all'interno della storia dieci inizi di altre vicende poi interrotte all'inizio mi ha confusa un po'.

Non ero preparata a un libro così e per questo ci ho messo un po' a capire anche solo la struttura.

Non capivo come fosse possibile passare dal Lettore a una stazione ferroviaria per ritornare al Lettore e cambiare nuovamente protagonista.

Una volta che ho inquadrato l'organizzazione e la struttura del libro è stata molto più semplice e scorrevole la lettura.

Nonostante siano presenti momenti tragici, come ad esempio quando il Lettore è in carcere, tutto il libro è circondato di ironia.

Trovo ironico che un "povero" lettore non sia in grado di iniziare e finire di leggere un libro, ma che gira tutta la città per recuperare la continuazione dell'ultimo racconto letto che immancabilmente si tramuta in una nuova vicenda.

Lo consiglierei ad un amico per dargli la possibilità di leggere un libro diverso dagli altri; non è solo la classica vicenda nella quale due si incontrano, si conoscono e si sposano.

Quest' inserimento di dieci inizi spezza il ritmo e soprattutto finiscono sempre lasciandoti la curiosità di andare avanti nella lettura e scoprire che cosa capita, ma questo non è mai possibile in questo caso.

È un libro particolare però merita di fare lo "sforzo" di leggerlo.








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