SCHEDA SUL LIBRO "IL
CIELO CADE"
di LORENZA MAZZETTI
L'autrice del libro "Il cielo cade" è Lorenza Mazzetti. Lei è nata a
Roma, ma ha vissuto l'infanzia in Toscana, nella villa della famiglia della zia
paterna, sposata a Robert Einstein, cugino di Albert, perché i suoi genitori
erano morti in un incidente d'auto. Il libro è un autobiografia dell'autrice.
Il libo inizia con
Penny, la protagonista, che deve scrivere che cosa ha sognato quella notte e
siccome aveva sognato la
Madonna pelata, e suo zio era ebreo,il prete arrivò alla
conclusione che nella villa dove abitava c'era il Diavolo, quindi disse che
bisognava pregare per l'anima dello zio perché era in pericolo, perché non
credeva in Gesù. La storia viene raccontata attraverso gli occhi di Penny, che
narra dell'amicizia stretta con i figli dei contadini e i giochi che facevano;
che erano sempre riferiti a fatti reali o accaduti nella Bibbia, i problemi
religiosi, perché suo zio essendo ebreo non faceva andare Penny e la sua
sorella Baby a messa e frequentare il catechismo così loro devono cercare di
frequentarlo di nascosto e fare fioretti e pregare per l'anima dello zio per
far si che non vada all'inferno dopo la morte. Il racconto spiega anche la
realtà crudele di quel tempo (la seconda guerra mondiale) attraverso gli occhi
di Penny, che vede il Duce
come il bene, colui che sarà capace di portare la libertà e vincere la guerra.
La bambina, scopre anche i primi palpiti amorosi, l'amicizia
con un Generale Tedesco (Hainz)gentile e consapevole a cosa sarebbe andata
incontro la bambina e la sua famiglia. Infatti alla fine del libro, la guerra
ha portato l'inutile sacrificio dell'intera famiglia: la zia Katchen e le due
cuginette Annie e Marie barbaramente massacrate dai tedeschi in fuga e
l'inevitabile suicidio dello zio. Penny e Baby si sono salvate perché
"diverse".
Le parti secondo me significative
sono: "Il prete disse che l'anima dello zio era in pericolo perché era ebreo, e
cioè non credeva in Gesù. Per salvarla era necessario fare dei <>.
Ogni piccola rinunzia, anche se piccola, aveva un valore. Con molte rinunzie e
sacrifici era possibile conquistare un posto almeno in purgatorio per lo zio,
il quale era condannato al fuoco eterno. Poi il prete si soffermò sui vari
dolori che la persone che vanno all'inferno sopportano. Tanto che mi domando
come fanno i dannati a non morire sotto quelle pene." Da questa parte si
capisce come consideravano gli ebrei in quel tempo. La seconda "La maestra
spiegò che ero la nipote del Padrone e allora lui cambiò faccia e disse: - Fai
i miei saluti allo zio.", mi sembra significativa perché ho capito come cambia
il giudizio delle persone appena sanno chi sei. La terza "Amiamo Mussolini come
nostro padre. Io amo Benito Mussolini più di mio padre, perché il mio papà non
c'è. Io sto sempre con lo zio perciò amo Mussolini come lo zio." La
considerazione per Mussolini in quel tempo era altissima, fino ad arrivare ad
amarlo. Nella quarta "Per noi il pesce non era un pesce ma era un inglese che
stava su un monte e che noi dovevamo fucilare, e poi è morto perché le Piccole
Italiane e i Balilla hanno conquistato la montagna. Non è vero che io sono
senza cervello e senza cuore. E poi semmai è il Duce che ha rotto il pesce
perché c'era anche il Duce in salotto a combattere." L'' immaginazione delle
bambine è condizionata dagli avvenimenti della guerra. Nell'ultima "Avevo paura
che lo zio se ne accorgesse. Ma Hainz era così gentile, e i suoi occhi celesti
si erano illuminati di gioia. Io voglio bene ad Hainz come al tenente Friedrich
e come a Leonardo e quando sarò grande voglio avere molti mariti." Da questa
frase ho capito che lei si era innamorata ma non comprendeva ancora bene la
parola amore.