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Pensaci, Giacomino!

italiano





"Pensaci, Giacomino!" fu scritto nel 1916 per Angelo Musco; è, infatti, il primo testo di Pirandello concepito per il teatro siciliano.

La prima ambientazione è quella della scuola dove insegna l'ormai settantenne professor Agost 646d34g ino Toti, il quale decide di sposare una giovane donna, in modo da fornirle sostentamento prima con il suo stipendio e poi con la sua pensione.

In fondo, lui desidera soltanto non morire solo, ma con una famiglia che gli vuole bene e magari anche un erede.



Così, poco dopo averne parlato con il direttore della scuola, decide di sposare Lillina, la figlia del bidello detto Cinquemani.

Dopo un'incomprensione iniziale, il professore capisce che Lillina è incinta di un giovane chiamato Giacomino, ma il ragazzo essendo povero non può sposarla.

Appena i genitori vengono a sapere della gravidanza della figlia, la cacciano di casa e a lei non resta che andare a vivere con il professor Toti, il quale accetta le visite dell'amante e si affeziona in seguito al loro figlio Ninì; allorché inaspettatamente riceve una cospicua eredità e fa assumere dalla sua stessa banca Giacomino come impiegato.

Questo causa uno scandalo in paese e attira l'invidia e la malignità degli abitanti.

I genitori di Lillina rifiutano definitivamente di frequentare la casa della figlia, mentre il direttore della scuola, sollecitato dai genitori degli studenti, vorrebbe far dare le dimissioni al professor Toti.

Inoltre Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, pur di allontanarlo dalla sconveniente relazione, lo fa fidanzare con una sua amica e manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per farsi rilasciare un "attestato di innocenza" del fratello.

Quando finalmente il vecchio insegnante capisce che sta per succedere qualcosa di grave alla sua protetta, prende il piccolo Ninì, si reca a casa di Giacomino e lo convince a tornare nella sua vera famiglia senza badare alle dicerie della gente con la famosa frase "Pensaci, Giacomino!".

Il racconto è a focalizzazione "zero" ed è ricco di dialoghi diretti.

Tutti i personaggi sono dinamici, poiché cambiano spesso opinione.

La storia è ambientata in Meridione, precisamente in Sicilia, agli inizi del '900 e i luoghi principali sono la scuola, la casa del professor Toti e la casa di Giacomino.

Il racconto, inoltre, è verosimile, perché, anche se bizzarra, una storia del genere sarebbe potuta accadere all'epoca.

Concludendo, ho trovato questa novella simpatica ed innovativa per il tempo in cui è stata scritta e non ho avuto neanche difficoltà col linguaggio, prettamente Siciliano.






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