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MARCO POLO, Il Milione, Edipem, Novara 1974

italiano




Relazione del libro


MARCO POLO, Il Milione, Edipem, Novara 1974


TRAMA: Marco Polo era figlio di Niccolò Polo, un grande commerciante, che nel 1260 partì con il fratello Matteo per recarsi all'interno dell'Impero Mongolico, portando un sacco di pietre preziose per i commerci. Dopo un viaggio pieno di imprevisti, i fratelli Polo arrivarono alla corte del signore dei Tartari e imperatore della 535i89f Cina: Kublai Kan. I Polo, fecero conoscenza con l'imperatore, che era incuriosito dagli usi e costumi dei popoli latini. A Matteo e a Niccolò, giunto il momento di ripartire, gli furono donati dal Gran Kan le "tavole di comandamento" per attraversare i territori dell'Asia senza essere attaccati dai popoli. Infine Kublai fece alcune richieste ai giovani(portare i suoi omaggi al Papa, mandare nel suo impero cento ecclesiastici per convertire la popolazione al Cristianesimo, perché l'imperatore avendo avuto una madre cristiana voleva che la sua popolazione abbracciasse la religione cristiana, prendere l'olio santo.)

Al loro ritorno a Venezia la madre di Marco, moglie di Niccolò, era morta e il ragazzo imparò molto sul mondo dei mercanti restando a vivere da un parente.

Finalmente nel 1271 Marco partì per l'Oriente con Niccolò e Matteo.



Prima tappa fu Acri, in Terrasanta, per prendere l'olio sacro e trovare degl'"uomini savi" promessi al Khan mongolo interessato al Cristianesimo.

Da qui comincia il suo viaggio nelle steppe asiatiche incontrando "sozzi" mercanti turchi, passando per il Kurdistan, giungendo a Tabriz, nell'estremo Nord-Ovest dell'Iran, famosa ai mercanti italiani per "le molte priete preziose" e per l'enorme bazar dove si trovavano

"li sovrani tappeti del mondo ed i i più begli".

Una volta lasciata Tabriz si diresse verso sud-est, protetto da una carovana per difendersi dai predoni, per recarsi a Yazd (città che sorgeva su di un'oasi), per poi giungere ad Hormuz (porto dove era florido il commercio delle spezie) per prendere un'imbarcazione per l'India; ma i Polo visto le condizioni delle barche proseguirono via terra fino a Kerman.

Da qui, rifornitisi di acqua e vivande, incominciarono la traversata del Dasht-e-Lut, e una volta giunti in Afghanistan, si diressero nella valle del Panjshir per seguire il corso della Via della Seta, fino al Wakhan, una sottile striscia pianeggiante che si incunea fino in Cina attraversando la catena del Pamir, ancora oggi soprannominato il tetto del mondo.

E' da qui che iniziano i 17 anni di Marco Polo in Cina.

Il balzo fu grande: dalle vette innevate del Pamir alle sabbie cocenti del Taklimakan.

Una volta percorsi i 2000 kilometri di deserto la spedizione dei Polo giunse a Shanzhou, dove Marco descrive la maggioranza Buddista come "idolatri. ànno molte badie e monasteri, tutte piene d'idole di diverse fatte, a li quali si fa sagrifici grandi e grandi onori".

A 40 giorni di viaggio da Shangdu, il Kublai Khan gl'invia una scorta.

Dopo tre anni e mezzo di viaggio la spedizione giunse alla corte del Khan, che li accolse molto informalmente.

Marco ne rimase affascinato e lo descrisse agli europei come il più grande signore di possedimenti terrieri e di genti.

Qui Marco iniziò la sua cariera da funzionario statale; infatti il Kublai Khan non si fidava dei funzionari Cinesi, e piuttosto assumeva persiani, indiani, arabi o come nel caso di Marco Polo degl'Europei.

S'incamminò verso lo Yunnan Sud-Occidentale dove scopri le tradizoni del popolo Dai, ma dopo rimase principalmente nelle grandi città sul corso del Fiume Giallo.

Poi si trasferì definitivamente a Yangzhou dove divenne governatore della città, una città che aveva più di 800000 abitanti.

Ma la Cina per Polo rappresentò la scoperta di numerosi oggetti e situazioni mai viste prima: fu uno dei primi europei a vedere il petrolio e il carbone, restò colpito dall'uso della carta moneta, dell'amianto.

Ma con l'avvicinarsi del 1290, dopo 15 anni trascorsi in Cina, i Polo cominciarono a sentire odore di guai. Kublai, loro protettore, aveva ormai passato la settantina, e sembrava sprofondare sempre più in un torpore dovuto alla gotta e all'alcol.

Intanto i Polo da buoni mercanti avevano sfruttato la protezione del Khan per commerciare ed arricchirsi d'oro, gioielli e spezie.

Arrivato a Venezia fu arrestato dai genovesi che avevano sconfitto i veneziani e portato in carcere dove iniziò a raccontare le sue avventure.



PERSONAGGI:


Marco Polo è caratterizzato socialmente ma soprattutto psicologicamente, a differenza della caratterizzazione fisica che manca. È nato a Venezia nel 1254 da famiglia nobile e originaria probabilmente della Dalmazia. Suo padre era un grande commerciante, infatti grazie a lui può compiere il viaggio nell'oriente. Marco rimane orfano di madre e può vedere per la prima volta suo padre all'età di quindici anni. È un ragazzo molto astuto e scaltro, capisce subito il modo di pensare del signore dei Tartari e riesce a entrare nelle sue grazie.


-Niccolò Polo è caratterizzato socialmente, psicologicamente e antropologicamente. Ricco commerciante che si trasferì dalle Dalmazia a Venezia. È il padre di Marco e fratello di Matteo, rimane vedovo durante il suo primo viaggio in oriente.


-Matteo Polo è caratterizzato socialmente e antropologicamente. È il fratello di Niccolò e quindi zio di Marco, è un commerciante e ha intrapreso il primo e il secondo viaggio in oriente . la sua importanza nel libro non è fondamentale come quella di Marco, infatti lo possiamo definire un personaggio secondario.


-Kublai Kan è caratterizzato socialmente , psicologicamente, antropologicamente e fisicamente. È nato nel 1215 e ha regnato fino al 1294. è il signore dai Tartari e imperatore della 535i89f Cina.Viene descritto fisicamente come una persona di altezza e corporatura medie, carnagione chiara e occhi neri. Sua madre era di religione cristiana, e anche Kublai vorrebbe convertirsi al cristianesimo .



AMBIENTE:la vicenda si svolge soprattutto in luoghi aperti, tranne quando i protagonisti si trovano nel palazzo dell'imperatore della Cina. Tutti i luoghi, che sono descritti molto accuratamente, fanno parte della Turchia, dell'India, della Cina, della Mongolia.


TEMPO: narra i viaggi Di Marco, Matteo e Niccolò Polo che iniziano nel 1261 e finiscono con il ritorno a Venezia nel 1295. La narrazione non è lineare e continua, ed è caratterizzata spesso da ellissi , come la permanenza di Niccolò e Matteo Polo dal Gran Kan. Il viaggio dei fratelli e di Marco dura molto, ma la narrazione si concentra più sulla descrizione dell'ambiente e tralascia quella del tempo.



TEMI: quelli principali sono:

-il viaggio

-incontro con altre popolazioni

-diversità delle popolazioni

-la guerra tra i popoli e quindi una successiva riappacificazione


FORMA E STILE:questo libro è stato scritto in lingua trecentesca, i vocaboli sono ricercati e appropriate ad esempio alcuni modi di dire che appartengono alle varie tribù incontrate nei due viaggi. È diviso in molti capitoli, i quali descrivono un unico evento, che può essere un popolo incontrato sul cammino, un luogo... Vi sono esagerazioni e invenzioni nel testo di Marco Polo ma lo si può considerare un documento storico di rara completezza.



CONTESTUALIZZAZIONE: Marco Polo nato nel 1254 a Venezia da una famiglia borghese di commercianti . Dopo la morte della madre e l'assenza del padre, perché era in viaggio con lo zio, si stabilì da un parente dove potè imparare sul mondo dei mercanti. La sua vita è stata fondamentale per la scrittura del "Il Milione" .Infatti se non fosse stato per suo padre e per suo zio, con ogni probabilità Marco Polo non si sarebbe mai messo in viaggio. Il Milione è uno dei più grandi racconti mai scritti , che nel suo tempo destò meraviglia e stupore in tutto il continente europeo tanto che i suoi racconti sul Catai, Cipangu e Giava ispirarono Cristoforo Colombo per la traversata atlantica.


GIUDIZIO PERSONALE:ho trovato il libro abbastanza interessante, mi hanno colpito le descrizioni dei paesaggi e delle popolazioni. Il personaggio che ho preferito è stato l'imperatore della Cina. Per quanto riguarda il lessico ho avuto qualche difficoltà perché non sono abituata a leggere in lingua trecentesca. Anche la divisione in capitoli l' ho trovata utile per comprendere i vari eventi.








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