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Analisi del testo: GLI INDIFFERENTI di Alberto Moravia

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Analisi del testo: GLI INDIFFERENTI di Alberto Moravia


Prima del testo: Alberto Pincherle "Moravia" per il secondo cognome del padre, nacque nel 1907 a Roma e vi morì nel 1990. "Gli Indifferenti" sono la sua prima opera di una vastissima produzione che va dai romanzi, ai racconti, dai reportage di viaggio, a saggi e drammi teatrali.

Sappiamo che il componimento dell'opera avvenne in giovanissima età, nel 1929, dopo la guarigione da una grave forma di tuberc 515e46f olosi ossea che lo colpì dall'età di nove anni e lo costrinse per lunghi periodi a letto. Proprio per questo suo isolamento è evidente il distacco dall'atmosfera culturale del tempo e dalla stessa tradizione italiana. Tuttavia in seguito alla pubblicazione e al successo di questa sua opera, egli cominciò fu apprezzato nella sua professione di giornalista e collaborò con "La stampa", "La Gazzetta del Popolo", il "Corriere della sera" e "L'Espresso" manifestando interesse e partecipazione ai fenomeni sociali.


Il contenuto del testo: L'opera in questione è un romanzo, in quanta narra le vicende e le intricate relazioni che avvengono tra cinque personaggi. La narrazione che procede a ritmo lento e dettagliato conferisce al romanzo un estremo realismo. Il tema principale, è individuabile già dal titolo, ossia "l'Indifferenza".

"Gli indifferenti" in questione sono Michele e Carla, due ragazzi alle soglie dell'età adulta, totalmente sopraffatti ed annoiati dall'ambiente in cui vivono, che non è in grado di dar loro emozioni di alcun tipo eccetto dell'insofferenza. Nella loro ricerca di novità ed evasione, scendono a squallidi compromessi che fanno emergere la "bassezza umana" nella speranza di un cambiamento. "Indifferenza" che tuttavia non può mai essere totale, ed è perciò connessa ad un altro tema centrale: l'"insoddisfazione", tipica della media borghesia urbana che Moravia critica aspramente. La critica di Moravia è così spietata perché lo coinvolge da vicino, e la sua stessa appartenenza a questa classe sociale è un elemento soggettivo.



Se c'è una tesi che si potrebbe dire che Moravia cerchi di sostenere, è sicuramente la condanna di questa realtà da lui così dettagliatamente dipinta. L'opera in questione è di particolare importanza all'interno della produzione di Moravia, un grande autore del Novecento italiano, poiché vi si colloca proprio all'inizio.


Lo stile: La sintassi del testo è in prevalenza paratattica ma non mancano proposizioni subordinate più complesse.

Il lessico utilizzato, pur essendo utilizzato per descrivere situazioni consuetudinarie, è di registro medio alto e conferisce allo stile una certa ricercatezza. Talvolta c'è l'uso di alcune figure retoriche che contribuisce a enfatizzare il tono della narrazione.

Il ritmo e lento ed il tono è serio, a volte diventa drammatico ma al tempo stesso la pateticità produce l'effetto di porre in ridicolo determinati personaggi e azioni. Le scelte stilistiche rendono l'opera particolare ed inconsueta, come ad esempio la scelta singolare di ambientare un romanzo in un arco di tempo che non supera le quarantott'ore.


La tua valutazione:

Il testo è un racconto estremamente realistico, che allo stesso tempo ci permette di soffermarci a riflettere sui sentimenti dei personaggi e di addentrarci nella psiche di ognuno di loro. I meccanismi psicologici, attraverso i quali i personaggi decidono di agire in un determinato modo e non in un altro, sono descritti così meticolosamente che è facile e quasi automatico per il lettore comprendere il loro modo di pensare e di agire fino ad immedesimarsi. Io infatti mi sono sentita coinvolta dalle vicende narrate e dalle sensazioni dei personaggi.

Quello che credo di aver colto da questa lettura, è che la noia e l'insoddisfazione portano all'indifferenza, che come ha messo in evidenza Moravia è uno dei più terribili mali della società. Ho particolarmente apprezzato la lettura di questo libro perché ha assecondato il mio diletto a riflettere sui mali della società in cui viviamo.




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