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CAPITALE ECONOMICO - ANALISI DI BILANCIO

ragioneria



CAPITALE ECONOMICO

Il capitale economico:rappresenta invece la capacità di reddito futura dell'azienda; capitale che si determina nel momento in cui viene valutata l'azienda. Un azienda viene valutata quando:

  • deve essere ceduta
  • quando viene quotata in borsa(valore del capitale economico diviso per il numero delle azione emesse mi da il costo di una azione)
  • quando si fanno operazioni straordinarie(fusione e scissione)

Il capitale economico può essere calcolato in diversi modi tra cui:


- METODO REDDITUALE: si 151c21b basano sulla capacità dell'azienda di produrre reddito;ovviamente capitale economico o valore dell'azienda sono strettamente connessi con la capacità di produrre reddito quindi in questo caso il reddito coincide con l'azienda: con tale metodo il capitale economico si calcola effettuando una stima media del reddito dell'azienda,negli ultimi 5 anni,senza considerare gli effetti derivanti da fattori esogeni che possono provocare un picco positivo o negativo di reddito(se si considera il conto economico per reddito va preso il margine operativo lordo il c.d EBIDA). Quindi il reddito da considerare è il reddito della gestione. Talvolta il reddito considerato è al netto degli interessi passivi.



Per quanto riguarda il tasso d'interesse va considerato quello più alto rispetto a quella che è la remunerazione media del settore(tasso congrua remunerazione=il tasso che viene assegnato ad un azienda che opera per il mercato affinché garantisca una congrua remunerazione ai fattori in condizione reddituale). Il tasso che si va a considerare è più alto perché si cerca il tasso che massimizza il profitto:


R (reddito normalizzato)

RENDITA PERPETUA W =

i (tasso di interesse)

Quello che risulta dallo svolgimento della formula matematica è il trend perpetuo di reddito. Affermare che l'azienda darà un certo tipo di reddito normalizzato,ad un certo tasso,assicurando una rendita perpetua non è comunque una cosa possibile. In genere, quando si effettua una stima con il metodo reddituale, non si esegue una stima rispetto alla rendita perpetua ma si esegue una stima rispetto ad una rendita quinquennale o comunque temporizzata.


RENDITA TEMPORALE W=Ran┐i


Ovviamente questo vale per quelle aziende il cui capitale economico è strettamente connesso con il reddito, cioè quelle aziende che funzionano per merito di tutti quegli elementi immateriali che dal bilancio non emergono (abilità di chi ci lavora, pacchetto clienti, il nome, ecc.) per cui si potrebbe avere un capitale di funzionamento molto basso e una capacità di reddito sicuramente alta.


I metodi reddituali sono i più antichi per la valutazione del capitale economico ma esistono anche altri metodi di valutazione la cui esistenza è giustificata dal fatto che esistono diverse tipologie di aziende;per esempio alcune aziende producono reddito in quanto hanno un patrimonio(es.grandi imprese manifatturiere producono solo perché hanno apparato produtivo)altre producono reddito perchè generano casse positive ecc..


- METODO PATRIMONIALE: determinano il capitale economico partendo dal patrimonio netto(PN) derivante dal bilancio su cui vengono apportate le rettifiche in aumento o in diminuzione(PN rettificato). Se a tali rettifiche si aggiungono dei valori immateriali(come per es.portafoglio lavoro,il portafoglio clienti,capacità produttiva personale,il marchio ecc.)si ottiene il c.d. patrimonio netto rettificato complesso.


STATO PATRIMONIALE S.P RETTIFICATO S.P.RETT.COMPLESSO


IMM 80 PN 100 IMM 90 PN 120 IMM 90 PN 130

IMP 20 + rettifiche IMP 20 + valori immateriali IMP 20

... ....



VAL IMM.10





I metodi patrimoniali,hanno valore se e solo se la capacità di generare reddito dell'azienda dipende prettamente dal suo patrimonio(industria siderurgica, petrolifera o automobilistica:gli impianti sono gli elementi che assicurano la capacità di reddito di queste aziende).

Per aziende che producono beni, la capacità di produrre reddito in futuro è strettamente connessa al patrimonio e quindi per una valutazione può essere utilizzato il metodo patrimoniale.


- METODO FINANZIARIO: caratteristico per il calcolo del capitale economico delle aziende la cui capacità di reddito futuro è strettamente connessa con la capacità di fare finanza(supermercati, cinema, banche, ecc.).

Quindi definendo il discount cash flow(differenza tra flussi di cassa in entrata e in uscita) si definisce il capitale economico come la capacità di un'azienda di generare cassa positiva.


- METODI MISTI: ci potrebbero essere dei casi in cui la determinazione del patrimonio da sola non è completamente esaustiva nell'esprimere la capacità di reddito; oltre la stima del patrimonio netto rettificato si deve anche valutare in maniera autonoma il goodwill o il badwill (l'avviamento o il deavviamento).

Sostanzialmente al valore del patrimonio netto rettificato si deve aggiungere (o sottrarre) il valore dell'avviamento (o deavviamento), che è una stima di reddito futura e che quindi va fatta secondo il metodo reddituale; infatti la dottrina più accreditata utilizza la seguente formula come stima del metodo del patrimonio netto: W = K + an¬i * (R - iK)

Dove K rappresenta il patrimonio netto rettificato; "a figurato n al tasso i" è la formula della rendita temporizzata; R è il reddito normalizzato; iK è il valore del patrimonio netto rettificato moltiplicato per il tasso i di normalizzazione del reddito,e W è il valore del capitale economico. La seconda parte della formula(R-iK)è la formula dell'avviamento o deavviamento.

L'avviamento è il maggior valore che un impresa ha rispetto alla somma dei valori dei suoi singoli cespiti, ed è causato dal suo nome,dalla sua clientela,dai brevetti ecc.;tutti valori che non si trovano in bilancio ma che possono essere considerati nel momento in cui si valuta il capitale economico. L'avviamento coincide con la capacità di assicurare reddito in futuro(contabilmente l'avviamento è dato dalla differenza tra valore patrimoniale dell'azienda e il prezzo di vendita della stessa).

L'avviamento viene considerato anche nei metodi patrimoniali(valori immateriali)ma in questo caso esso non è calcolato come mera somma algebrica ma bensì come un flusso di reddito futuro.

Perché il deavviamento di un'azienda può comunque suscitare interesse?

Un'azienda in deavviamento non necessariamente è un'azienda in perdita, ma è un'azienda che ha un valore di patrimonio superiore all'avviamento. Le aziende in deavviamento rappresentano un'occasione per acquistare delle quote di mercato a basso prezzo eliminando una concorrente dal mercato.

Fino a qualche anno fa si poteva trarre vantaggio dalle c.d. bare fiscali; molte aziende, soprattutto negli anni che avevano forti utili, andavano ad acquistare altre aziende in forte perdita, perché con questo sistema contrapponevano gli utili posseduti alle forti perdite dell'azienda acquistata e non pagavano le imposte anzi protraevano queste forti perdite fiscali in avanti per cinque anni in quanto rateizzabili; adesso con il consolidato fiscale questa cosa non è più possibile ma sono esistiti molti casi di aziende in perdita che sono riuscite a trovare un mercato in quanto di fatto consentivano un forte risparmio fiscale. Inoltre, un'azienda in badwill da sola, non è detto che inserita in un contesto differente non possa essere profittevole. Si prendano in considerazione l'alfa romeo per la fiat, la parmalat per granarolo ecc. comunque si tratta di acquistare quote di mercato o pacchetti clienti a prezzi molto bassi, ovviamente continuando a sfruttare sul mercato il nome che quell'azienda già si è creata. Quando si valutano le aziende si deve tener conto del valutatore più obiettivo in assoluto: il mercato. Il mercato è quello che alla fine stabilisce il prezzo, attraverso la libera contrattazione delle parti, segnando una profonda differenza tra il prezzo finale di un'azienda per la cessione di un pacchetto azionario di maggioranza, e la stima del capitale economico di quell'azienda. Quando si effettua la valutazione, si stima il più probabile valore del capitale economico ricordando che c'è una profonda separazione tra il valore del titolo e la sua capacità reddituale: possono esserci aziende che hanno performance in borsa meravigliose ma che in realtà non valgono nulla e viceversa, evidenziando ancora una volta il fato che non c'è rapporto tra percorso di borsa e valore del capitale economico.


- METODI EMPIRICI:. Sono un mix tra i metodi finanziari,patrimoniali e reddituali. Caratteristica di tali metodi è che richiedono un ampia casistica,ossia moltissimi casi di valutazione del capitale economico di aziende simili. Tecnicamente consiste nella moltiplicazione del reddito normalizzato per un determinato coefficiente (multiplo);tale coefficiente è una stima fatta appunto sulla base di statistiche che guardano proprio i casi di valutazione del capitale economico di aziende simili;a seconda del tipo di azienda si avrà un coefficiente diverso,esistono delle tabelle che elencano tali coefficienti.



Sono metodi di valutazione del capitale economico inventati ed utilizzati dagli statunitensi. Negli USA le c.d. operazioni di "merger and acquisition" (fusione e acquisizione) sono all'ordine del giorno, quindi si è instaurato un substrato statistico talmente ampio che si è stati in grado di attribuire un coefficiente del valore di capitalizzazione di ogni settore. Sostanzialmente le statistiche hanno messo a punto dei coefficienti che esprimono la capacità di reddito di un'azienda e moltiplicando tali coefficienti per il reddito normalizzato si ottiene la capacità di reddito dell'azienda. Oppure valutano col sistema dei multipli di borsa, ovvero quanto capitalizza una data azienda in borsa.

I metodi empirici in Italia sono dei metodi di valutazione poco usati e piuttosto atipici in quanto le valutazioni di per sé rappresentano già un evento eccezionale, quindi non si possono fare delle statistiche su vasta scala e quindi non si è in grado di stabilire con assoluta "certezza" i coefficienti di valutazione. Questo modo di procedere si avvicina, per alcuni versi, al metodo reddituale standardizzato per settore.


CONCLUSIONI:

Secondo l'art. 2343 del c.c.i soggetti addetti alla valutazione del capitale economico sono esperti di solito designati dal tribunale e in casi particolari dall'assemblea dei soci. Gli stimatori una volta fatta la stima devono fare una relazione che indichi i criteri di valutazione adoperati e quale tra essi è più idoneo a valutare il tipo di azienda in questione, che indichi i valori di tutti i beni e crediti e che indichi in fine il valore del capitale economico; la relazione deve inoltre essere allegata all'atto costitutivo. Tali soggetti sono responsabili della stima e lo possono essere anche penalmente.

Ecco perché l'esperto utilizza tutti i metodi che si hanno a disposizione e li confrontata tra loro. Devono possedere tutte le carte e le pezze d'appoggio relative ad essa ,senza basarsi solo sul bilancio di esercizio.

Generalmente gli scostamenti tra i risultati ottenuti con i vari metodi sono minimi,ma se ci sono metodi i cui scostamenti dal metodo indicato come più idoneo dall'esperto,si aggirano tra il 20% e il 25% essi sono da scartare perché è troppo alto lo scostamento. A questo punto si fa una media tra i valori dei metodi rimasti,ma tale media è una media ponderata dove al metodo considerato idoneo viene dato il peso 1 e agli altri metodi vengono dati pesi miniori a seconda della veridicità che l'esperto attribuisce al metodo. Una volta fatta tale media si sceglie il metodo che come risultato più si avvicina a tale media.

C'è da dire però che il valore ultimo del capitale economico dall'azienda è dato dal mercato e tale valore può anche essere molto differente da quello stimato,ecco perché si dice che "il valore del capitale economico è il più probabile valore di mercato".


ANALISI DI BILANCIO:

I dati di bilancio hanno la caratteristica di essere espressi in valore assoluto; l'indicatività di tali valori è senz'altro apprezzabile per capire la dimensione dell'azienda, l'entità del suo patrimonio o dei suoi debiti, l'ammontare delle vendite e delle spese, ma non consente, almeno in linea generale, di effettuare dei collegamenti tra le varie aree aziendali. Al di là del confronto sui puri valori assoluti infatti è difficile fare dei confronti con i bilanci della stessa azienda negli anni precedenti o con aziende della concorrenza per capirne la posizione competitiva. In alcuni casi potrebbe essere più significativo un confronto ed un'analisi dei valori percentuali o dei rapporti tra le varie voci.

La costruzione degli indici di bilancio ha proprio i seguenti obiettivi:
- consentire una più facile lettura ed interpretazione di taluni dati;
- consentire l'individuazione di collegamenti non evidenziati da soli valori assoluti;
- consentire la costruzione di indicatori di sintesi che consentono il controllo dei fattori chiave dell'attività aziendale, attraverso un quadro di controllo composto da pochi elementi significativi;
- ricercare forme di presentazione dei dati facilmente interpretabile.


Rotazione dei crediti verso clienti = V/C = vendite/crediti verso clienti

Esso definisce quante volte nel periodo considerato si è rinnovato l'intero portafoglio dei crediti commerciali. Da questo indice si può desumere per esempio come un risultato positivo sulle vendite possa nascondere un peggioramento del portafoglio clienti, dovuto al gonfiamento dei crediti incagliati o addirittura inesigibili.


Rotazione del magazzino = CV/S = costo del venduto/scorte

Che, indicando quante volte si rinnovano nel periodo le scorte, ci segnala l'eventuale verificarsi di situazioni indesiderate di "sovrascorta" all'interno del magazzino







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