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PROBLEMI E POLITICHE AMBIENTALI NELL'UE

geografia economica



PROBLEMI E POLITICHE AMBIENTALI NELL'UE


La relazione tra società e ambiente oggi sta creando problemi sconosciuti alle persone delle epoche passate. Nell'era preistorica l'uomo, come tutte le altre forme viventi si inseriva nell'ambiente senza alterarlo minimamente. Pian piano però, con la sua evoluzione ha iniziato a modificare, seppur in modo non irreversibile, gli ecosistemi che riuscivano sempre a ripristinarsi naturalmente di volta in v 555b11f olta. Con l'aumento della popolazione e l'avanzamento tecnologico però, negli ultimi due secoli hanno moltiplicato e diffuso le alterazioni irreversibili degli equilibri ambientali.


Nell'Europa occidentale si possono individuare vari tipi di aree soggette a maggior degrado ambientale: Le prime sono le aree industrializzate (soprattutto dove ci sono industrie pesanti e chimiche, come il bacino della Ruhr in Germania. Seguono le aree ad agricoltura intensiva moderna (come la pianura padana e il bassopiano parigino) dove si fa largo uso di pesticidi e concimi. Anche le aree densamente popolate sono ad alta degradazione ambientale, in quanto una forte concentrazione di popolazione è un serio pericolo per l'ambiente a causa dei rifiuti, del riscaldamento domestico e del traffico automobilistico privato. I danni all'ambiente si sono costantemente amplificati nel corso degli ultimi decenni. Ogni anno negli Stati membri vengono prodotti circa due miliardi di tonnellate di rifiuti e questa cifra aumenta del 10% l'anno. Le catastrofi naturali (inondazioni, siccità intense, incendi) si moltiplicano e sono la causa di distruzioni gravissime dell'ambiente naturale. Il consumo delle risorse aumenta di anno in anno. La qualità della vita della popolazione europea, particolarmente nelle zone urbane, è soggetta ad un notevole degrado (inquinamento atmosferico, inquinamento acustico). Tali danni incidono negativamente anche sulla salute umana, traducendosi, ad esempio, in un moltiplicarsi delle affezioni connesse con l'inquinamento atmosferico.



La fascia centrale dell'Europa, (dalla Francia e dal Regno Unito fino alla Polonia) e alcune grandi aree urbane del Mediterraneo (Atene, Napoli, Roma, Barcellona.) sono le zone di maggior produzione di inquinamento, e da queste si spostano su tutta l'Europa.

Con la presa di coscienza della grave situazione ecologica, si è reso necessario un intervento da parte degli organismi sopranazionali, come l'ONU e l'Unione Europea, essendo un problema che si diffonde senza frontiere.

La politica ambientale ora, deve fare un azione di recupero, per risanare l'ambiente, ma, molto importante, sarà anche prevenire ed evitare tutte queste alterazioni degli ecosistemi, utilizzando tecnologie pulite, per uno sviluppo economico sostenibile.dall'ambiente. Il punto è che lo sviluppo economico trova ovviamente dei limiti negli equilibri ecologici, perché se si vanno troppo ad alterare, vi saranno seri problemi per le generazioni future, ed i costi di recupero, saranno troppo alti, oltre che dal punto di vista monetario, che per la carenza di quelle risorse ormai distrutte.


Il Primo programma, come il Secondo di azione ambientale dell'Ue risale al 1972 e aveva come principi ispiratori il controllo dell'inquinamento, del degrado ambientale e l'azione sulle conseguenze. Il Terzo e il Quarto programma iniziarono a spostare l'attenzione anche sulle cause dell'inquinamento e quindi sulla prevenzione. L'intervento comunitario si è sviluppato nel corso degli anni fino a quando il trattato sull'Unione Europea non gli ha conferito rango politico ed è stato integrato il principio dello sviluppo sostenibile tra i compiti della Comunità europea e con l'inserimento, tra le priorità assolute, del raggiungimento di un livello elevato di protezione dell'ambiente.

Il Quinto programma di azione dell'Ue segna una profonda innovazione. L'obbiettivo, più ambizioso, è quello di trasformare il modello di sviluppo dell'Ue, in modo da realizzare realmente uno sviluppo sostenibile, puntando molto sul riutilizzo oltre che sul riciclaggio, incentivando i comportamenti ecologici nelle persone (dalla raccolta differenziata all'uso di mezzi di trasporto).

Il Sesto programma d'azione per l'ambiente, adottato nel luglio 2002, definisce le priorità della Comunità europea fino al 2010. Quattro sono i settori di azione prioritaria messi in evidenza: cambiamento climatico, natura e biodiversità, ambiente e salute, gestione delle risorse naturali e dei rifiuti. Per realizzare tali priorità vengono proposte alcune linee d'azione: migliorare l'applicazione della legislazione ambientale, operare con il mercato e con i cittadini e aumentare l'integrazione della componente ambientale nelle altre politiche comunitarie. Un elemento di innovazione che merita di essere citato è la politica integrata dei prodotti, che mira a sviluppare un mercato dei prodotti più ecologico, rendendo i prodotti maggiormente compatibili con l'ambiente nell'arco dell'intero ciclo di vita.

I settori coperti sono: l'inquinamento atmosferico, l'ambiente marino, l'utilizzo sostenibile delle risorse, la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, i pesticidi, la qualità del suolo, l'ambiente urbano.




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