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CUBA - POSIZIONE GEOGRAFICA

geografia




CUBA


Posizione geografica (1°livello)

Cuba, è l'isola più grande dei carabi, è situata a sud-est degli stati uniti e ad est del Messico, tra il mar Caraibico e l'oceano atlantico settentrionale.

La sua superficie è di 114.525 chilometri quadrati. Un quarto del suo territorio è montuoso collinare, il resto della regione presenta un territorio piatto o leggermente ondulato. Le zone montuose sono sparse per l'isola e non derivano da una massa centrale, il monte principale è la Sierra Maestra nella zona sud orientale di Cuba, raggiunge la sua massima elevazione con il Pico Turquino (2005m).

Cuba ha molti porti naturali il più importante è il Bahia de La Habana. La costa si presenta molto irregolare e frastagliata è ricca di golfi e baie, misura circa 3740 km. Il fiume più importante è il Rio Cauto nella zona sud orientale



Ha un clima tropicale la temperatura annua media è di 25°C, le precipitazioni annue sono di 1320 mm circa, si verificano soprattutto nella stagione umida (maggio-ottobre).

L'isola e caratterizzata anche da violenti uragani tropicali, particolarmente in agosto, settembre e ottobre. 232d31c


Popolazione(1°livello)

La popolazione, che per il 70% vive nelle aree urbane, è in prevalenza autoctona e composta principalmente da tre gruppi: il 70% è costituito da bianchi discendenti in gran parte dagli spagnoli; il 17,3% da mulatti; il 12,4% è di razza nera. Il governo rivoluzionario, insediatosi nel 1959, ha praticamente eliminato la rigida stratificazione sociale ereditata dal governo colonialista spagnolo. Lo spagnolo è la lingua ufficiale.


ISTRUZIONE E CULTURA(2°livello)
La scuola è obbligatoria e gratuita dai 6 ai 12 anni e il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta supera il 95%. Verso la fine degli anni Sessanta furono aperte nuove scuole, soprattutto nelle aree rurali, furono introdotte le biblioteche ambulanti e tutte le scuole parrocchiali furono nazionalizzate. L'università più importante del paese è l'Università dell'Avana (1728); la capitale è inoltre sede delle principali istituzioni culturali cubane come la Biblioteca nazionale, il Museo nazionale, il Museo coloniale e quello antropologico, tutti gestiti dall'amministrazione statale.
La cultura cubana unisce la tradizione spagnola e quella africana. La fusione della chitarra spagnola e delle percussioni africane dà alla musica cubana il carattere inconfondibile della rumba e del son. Parte della musica folcloristica, come il punto, lo zapateo e il guajira, ha subito la forte influenza della musica europea (vedi Musica latinoamericana). Tra gli scrittori cubani del XIX secolo, sono famosi Gertrudis Gómez de Avellaneda y Arteaga, Julián del Casal e i romanzieri contemporanei Alejo Carpentier e José Lezama Lima.




ECONOMIA(1°livello)
Il governo rivoluzionario, a partire dal 1959, nazionalizzò circa il 90% delle industrie e circa il 70% delle aziende agricole. In precedenza circa il 16% delle terre era di proprietà privata, il rimanente apparteneva a grandi multinazionali americane. Fino al crollo del blocco sovietico l'economia cubana usufruì di consistenti crediti e sussidi da parte dell'URSS; all'embargo commerciale americano imposto nel 1960 e successivamente rafforzato nel 1992 si aggiunse quindi la perdita del principale partner commerciale cubano. La grave crisi economica dell'inizio degli anni Novanta portò, nel 1993, il líder máximo Fidel Castro a firmare un decreto che permetteva l'apertura di libere imprese in diversi settori.
ORIENTAMENTO DELO STATO (2°livello)
Cuba è governata in base alla Costituzione adottata nel 1976 e successivamente emendata; essa definisce il paese uno stato socialista nel quale tutti i poteri appartengono alla classe lavoratrice. Il Partito comunista è il solo partito politico legale.
GOVERNO CENTRALE (2°livello)
L'Assemblea nazionale del potere popolare, composta da 589 membri eletti a suffragio diretto con un mandato quinquennale, esercita il potere legislativo e si riunisce due volte l'anno; essa elegge un Consiglio di stato, formato da 31 membri, cui competono le medesime funzioni legislative nei periodi in cui l'Assemblea stessa non è in sessione. Il Consiglio di stato è presieduto dal capo dello stato; l'Assemblea nazionale nomina inoltre un Consiglio dei ministri, principale organo amministrativo del paese. Il potere giudiziario è esercitato dalla Suprema corte del popolo, da corti di giustizia provinciali o regionali e dalle corti municipali. I tribunali rivoluzionari sono infine preposti a giudicare in materia di crimini contro lo stato.
GOVERNO LOCALE (2°livello)
Cuba è divisa in 169 municipalità e raggruppate in 14 province; la municipalità dell'isola de la Juventud non fa parte di alcuna provincia ed è sottoposta all'amministrazione diretta del governo centrale. Ogni municipalità ha un'assemblea composta da delegati eletti con mandato di due anni e mezzo che designa i comitati esecutivi, i cui membri fanno capo a 5 assemblee regionali per ciascuna provincia; a loro volta questi organi dispongono di comitati che insieme formano l'assemblea provinciale.
CULTURA (3°livello)
Si dice che a Cuba, terra splendida e fertile, dalla gente e dal clima gentile, situata all'entrata del Golfo del Messico, giunsero di propria volontà uomini da tutta la penisola Iberica, con le loro usanze, i loro mestieri e le loro lingue. Poi altre navi avrebbero portato dall'Africa, contro la propria volontà, altri uomini. Radici spagnole ed africani, con impronte degli aborigeni, si mescolarono in una nuova cultura. Così sorse la coscienza creola, nata in America come modo diverso di concepire la vita, influenzato da una natura così grandiosa. Il pensatore Fèlix Varela e l'educatore Josè de la Luz y Caballero si sono distinti come figure prominenti di questo processo.
Alle caratteristiche proprie dello stile di vita della colonia si aggiunsero le gesta emancipatrici, che riaffermarono il modo de essere cubano. Nasce allora uno stile, un modo particolare di spressione culturale, che si integra per la sua propria forza con l'universo delle lettere, della musica, dell'arte plastica e di tutte le altre arti. Si forgiano la nazionalità e la cultura cubana, meticcia per natura, cha ha avuto come motto la massima martiana di inserire l'universale nel tronco del nazionale.
LETTERATURA (3° livello)

La letteratura è una delle prime manifestazioni ad esprimere il carattere del popolo. Nell'ambito della poesia, rivelatrice della vitalità e dell'essenza di ciò che è cubano, spiccano nomi come Josè Marìa Heredia, cantore dell'esilio, Josè Martì e Juliàn del Casal, che diedero vita ad un movimento letterario veramente americano: il modernismo; Nicolàs Guillèn, che sintetizzò gli elementi africani e l'eredità spanola; Josè Lezama Lima ed Eliseo Diego, massimi esponenti del movimento generato dalla Rivista Orìgenes, come pure Dulce Marìa Loynaz, combinazione sapiente di lirismo e di vigore.

Nei secoli XIX e XX, la narrativa si fregia di autori come Cirilo Villaverde, che è riuscito a dimostrare quale tragedia sociale abbia significato la schiavitù nel suo capolavoro Cecilia Valdès, un vero romanzo nazionale che permette di muoversi in un'Avana riconoscibile ancora aggi. Dall'altra parte si distinguono Onelio Jorge Cardoso, il nostro principale pettegolo, e Alejo Carpentier, intelletuale di rilievo, romanziere, giornalista, altro nome universale della letteratura cubana contemporanea. Intorno al campo della prosa riflessiva emergono figure como Fernando Ortiz, Raùl Roa e Juan Marinello, le cui opere di pensiero hanno cementato la nostra identità

PITTURA (3° livello)

La pittura fissa ed inizia la propria identità nazionale con la Gitana Tropical, di Victor Manuel. Il Museo Nazionale delle Belle Arti custodisce e cura le opere di figure prestigiose come Wilfredo Lam, Amelia Pelàez, Carlos Enrìquez, Servando Cabrera, fino al meglio dell'arte plastica contemporanea. Questa espressione artistica la si può godere anche in numerosi impianti turistici e gallerie d'arte. 



A ciò si aggiungono altre manifestazioni d'arte plastica che hanno dimostrato un notevole sviluppo ed imposto un modo di fare particulare: Florencio Gelabert, Rita Longa o Josè Delarra nella scultura, Alfredo Sosabravo nella ceramica, sono nomi imprescindibili

MUSICA (3° livello)

La musica è internazionalmente la più nota espressione del ricco patrimonio artistico dell'isola, nonché la sua manifestazione più significativa del meticciato culturale. Opere di molti autori e grandi interpreti hanno percorso il mondo. Nessuna lista sarebbe abbastanza grande da accogliere un simile inventario. Una lunga tradizione che va dal XVIII secolo, con i Villancicos de Esteban Salas, al XX secolo di Roldàn, Caturla, Brouwer, fono al più recente premio Tomàs Luis di Victoria de Harold Gramatges, caratterizza la nostra musica da concerto, riconosciuta per la qualità dei suoi compositori, pedagoghi e interpreti.Una delle espressioni più cubane la si trova nella "cancionistica", principalmente nella ballata tradizionale, con i grandi: Sindo Garay, Manuel Corona, Alberto Villalòn, nel filin con Josè Antonio Mèndez, Cèsar Portillo de la Luz y Marta Valdès, e nel movimento della Nueva Trova capeggiato da Silvio Rodrìguez e da Pablo Milanès, espressione che si mantengono vive nelle Casas de la Trova che riuniscono cultori sia esperti che giovani. La musica popolare ballabili, ricca di generi che hanno le loro radici a Cuba: il son, il danzòn, il bolero, il chachachà ed il mambo attira l'attenzione di molti nel mondo. Oggi il boom della salsa ha dato vigore a tutti questi generi e alle loro espressioni più innovatrici.

DANZA (3° livello)

La fierezza spagnola, l'eleganza francese e la sensualità africana si uniscono per creare la danza cubana. Uno dei successi più rilevanti nel campo della creazione artistica è la nascita ed il consolidamento della Scuola Cubana di Balletto, degna di un solido prestigio internazionale e la cui anima è la primissima ballerina Alicia Alonso. Del Complesso Folcloristico Nazionale si dice, a ragione, che è considerato il gruppo afrotradizionale danzante più significativo dell'isola, nonché come uno dei più importanti del suo genere nel mondo. Molti gruppi coltivano con diligenza la danza moderna

TEATRO (3° livello)

Sui precedenti cubani del teatro vernacolo e lirico, prende particolare slancio il teatro che si sviluppa a partire dagli anni 60 di questo secolo. I nostri drammaturghi di maggior rilievo sono stati Carlos Felipe, Virgilio Piñera e Abelardo Estorino. Importanti gruppi teatrali hanno portato la loro arte in tutti gli angoli del territorio

CINEMA (3° livello)

Il cinema è giunto a Cuba un anno dopo che i fratelli Lumière hanno presentato la loro invenzione a Parigi, ma soltanto dopo il 1959 ha raggiunto livelli lodevoli, con la creazione dell'Istituto Cubano dell'Arte e dell'Industria Cinematografica.Tra i film premiati ed apprezzati da un pubblico conoscitore si distinguono: Memorias del subdesarrollo (Memorie del sottosviluppo), Lucìa, La muerte de un boròcrata (La morte di un borocrate), La bella del Alhambra (La bella dell?Alhambra) e Fresa y chocolate (Fragola e cioccolato). La documentaristica, con il suo massimo esponente Santiago Alvarez, esibisce cortometraggi che hanno lasciato le impronte: Now (adesso), Hanoi Martes 13 (Hanoi Martedì 13), Por primera vez... (Per la prima volta...). A San Antonio de los Baños c'è la Scuola Internazionale del Cinema, dove si preparano i futuri talenti della cinematografia mondiale e alla quale si rivolgono allievi dall'America Latina, principalmente, e professori del massimi livelli internazionali

MANIFESTAZIONI CULTURALI (3° livello)

Periodicamente si realizzano importanti eventi nazionali ed internazionali delle diverse manifestazioni culturali, come ad esempio il Premio Casa de las Amèricas e la Fiera Internazionale del Libro, i Festival Internazionali del Balleto e del Teatro dell'Avana, e poi l'Impronta della Spagna, la Biennale dell'Avana e la Fiera Internazionale dell'Artigianato FIART, l'Incontro Iberoamericano della Dècima e la Giornata Cucalambeana, Cubadisco, Festival e Concorso Internazionale di Chitarra, di Cori, Boleros de Oro, Jazz Plaza, della Cultura Caraibica "Festa del Fuoco"; la Festa della Cultura Iberoamerica; i festeggiamenti di San Cristòbal de lLa Habana con il Festival delle Radici Africane Wemilere ed il Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano. Si tengono anche corsi di carattere internazionale come Cuballet, Cubadanza e Folkuba



STORIA
L'INDIPENDENZA (1°livello)
Il trattato di pace che nel 1898 mise fine al conflitto, segnò la perdita della sovranità su Cuba da parte della Spagna (trattato di Parigi, dicembre 1898) e un governo militare americano governò l'isola sino al 20 maggio 1902, quando venne istituita formalmente la Repubblica cubana con l'elezione a presidente di Tomás Estrada Palma. Tuttavia la Costituzione cubana, che era già stata adottata nel 1901, fu sottoposta a revisione da parte del Congresso statunitense stabilendo che ogni accordo militare o diplomatico del paese dovesse prima essere vagliato e approvato da Washington. In questo stesso periodo le compagnie americane investirono massicciamente nell'economia cubana, arrivando a gestire gran parte delle risorse del paese, soprattutto la redditizia industria dello zucchero. L'insoddisfazione popolare per questo stato di cose, aggravata da casi di frode e corruzione all'interno della classe dirigente, fu alla base di molteplici insurrezioni; la prima, nell'agosto del 1906, provocata dalla rielezione di Palma, causò l'intervento degli americani che inviarono truppe nel paese ponendolo sotto il proprio controllo fino al 1912. Un ulteriore intervento statunitense ebbe luogo nel 1917, quando Miguel Gómez guidò un'insurrezione contro il presidente Mario García Menocal; a partire da quel momento Cuba, che già aveva preso parte al primo conflitto mondiale a fianco degli Alleati, vide sempre più stringersi i legami tra la propria economia e quella statunitense.
CRESCENTE INSTABILITA' (1°livello)
Le crescenti difficoltà economiche caratterizzarono il periodo che seguì alla prima guerra mondiale. In un'atmosfera di crisi, il capo del partito liberale Gerardo Machado y Morales impostò la campagna elettorale su una piattaforma riformatrice e fu eletto presidente nel novembre 1924. Durante la sua amministrazione, che tra l'altro prevedeva una serie di lavori pubblici da realizzarsi in virtù di ingenti prestiti stranieri, le condizioni economiche peggiorarono rapidamente; Machado, prima della fine del secondo mandato, soppresse brutalmente tutte le opposizioni trasformando la propria presidenza in una vera e propria dittatura.
Nell'agosto del 1933, con l'appoggio dell'esercito cubano guidato dal sergente Batista, una dura rivolta costrinse il dittatore all'esilio; al rovesciamento di Machado seguì un lungo periodo di violenze e agitazioni caratterizzato da frequenti cambiamenti di governi e da un sempre più forte sentimento antiamericano. Un certo grado di stabilità venne raggiunto nel 1936, in seguito alla messa in stato d'accusa del presidente Miguel Mariano Gómez da parte del senato, sotto il diretto controllo di Fulgencio Batista Zaldívar il quale, dal 1940 al 1944, assunse la carica di presidente. Nel dicembre 1941 il governo cubano dichiarò guerra a Germania, Giappone e Italia divenendo di conseguenza, nel 1945, membro delle Nazioni Unite.
Le elezioni presidenziali del 1944 si conclusero con la vittoria di Ramon Grau San Martín, candidato di un'ampia coalizione di partiti. Il primo anno della sua amministrazione fu caratterizzato da ricorrenti crisi determinate da diversi fattori, primo fra tutti una diffusa carenza di generi alimentari che gli alienarono le simpatie popolari; tuttavia, l'anno seguente, riacquistò il favore del popolo grazie a un accordo stipulato con il governo statunitense, che comportava l'aumento del prezzo dello zucchero, con notevoli benefici per il paese. Carlos Prio Socarrás, un membro del Partito auténtico e membro di gabinetto sotto Grau San Martin, venne eletto presidente nel giugno 1948.

IL REGIME BATISTA (1°livello)
Nel marzo del 1952 l'ex presidente Batista, con il sostegno dell'esercito, prese il potere, sospese la Costituzione, sciolse il Congresso e istituì un governo provvisorio promettendo, per l'anno successivo, lo svolgimento di nuove elezioni. Il governo, inizialmente bene accolto grazie all'attuazione di riforme sociali, mostrò ben presto il proprio arbitrio e la propria corruttibilità, giungendo così a scontrarsi con l'opposizione.
Il 26 luglio 1953, una rivolta guidata dal giovane avvocato Fidel Castro a Santiago de Cuba venne duramente repressa e lo stesso Castro fu costretto a rifugiarsi in Messico. Quando la situazione politica divenne più tranquilla, il governo Batista annunciò che le elezioni si sarebbero tenute alla fine del 1954, ma il principale antagonista di Batista, Grau San Martín, si ritirò dalla competizione elettorale appena prima del voto permettendo così a Batista di essere rieletto senza opposizione.
Il 2 dicembre 1956 Castro sbarcò a Cuba con un gruppo di rivoluzionari, rifugiandosi sulle montagne della Sierra Maestra dove organizzò il Movimento guerrigliero 26 luglio, così chiamato per commemorare la rivolta del 1953. Il 17 marzo 1958, forte anche del consenso popolare, Castro scatenò l'offensiva che il 1° gennaio 1959 costrinse Batista a lasciare il paese. Fu allora istituito un governo provvisorio guidato da Manuel Urrutia, in cui Castro ricoprì la carica di primo ministro.
Di chiara matrice socialista, il governo di Castro procedette a una serie di epurazioni di elementi vicini al governo della precedente dittatura, per poi dedicarsi al risanamento della situazione economico-finanziaria. La riforma agraria, promulgata nel giugno 1959, espropriò le terre di proprietà delle compagnie statunitensi e le redistribuì ai contadini proibendo altresì a imprese non cubane la gestione e lo sfruttamento delle piantagioni di zucchero, provvedimento che inflisse una grave perdita economica agli USA.Il conflitto con gli Stati Uniti (1°livello)
A tali misure Washington rispose con l'embargo commerciale che comportò la definitiva rottura delle relazioni diplomatiche (1961). Il 17 aprile dello stesso anno esuli anticastristi, sostenuti dagli Stati Uniti, sbarcarono nella regione meridionale dell'isola, in quello che fu denominato lo sbarco della baia dei Porci. L'installazione di basi missilistiche nell'isola, resa possibile dalle forniture sovietiche, incrinò ulteriormente le relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il presidente americano John F. Kennedy annunciò allora il blocco militare dell'isola al fine di non consentire l'ingresso di nuove armi. Nelle negoziazioni dei giorni successivi, in cui la guerra nucleare sembrava imminente, il premier sovietico Nikita Kruscev accettò di disattivare e rimuovere le basi missilistiche sull'isola (28 ottobre 1962); tuttavia, per il resto degli anni Sessanta le relazioni tra USA e Cuba rimasero ostili. Attraverso la mediazione delle Nazioni Unite, Cuba tentò più volte di ottenere lo smantellamento della base navale statunitense nella baia di Guantánamo concessa nel 1903 che tuttavia, alla fine degli anni Novanta, era ancora presidiata dai Marines.
IL PERIODO DI ISOLAMENTO (1°livello)
La politica di Castro portò Cuba in una situazione di isolamento rispetto a molti dei paesi dell'America latina; lo stato fu espulso dall'OAS (l'Organizzazione degli stati americani) nel 1962 e, per buona parte degli anni Sessanta, fu più volte accusato di fomentare la ribellione in Venezuela, Guatemala e Bolivia, soprattutto dopo la cattura e la sommaria esecuzione di Che Guevara (1967), uno dei principali fautori della rivoluzione cubana, mentre guidava la guerriglia militare in Bolivia. Nello stesso tempo Cuba continuava a dipendere sostanzialmente dall'aiuto economico dell'URSS e dai paesi del blocco sovietico. Nel 1972 Cuba firmò numerosi accordi con l'Unione sovietica che prevedevano aiuti finanziari, commerciali e soprattutto la dilazione del pagamento del debito estero, divenendo inoltre membro del Consiglio di mutua assistenza economica (COMECON). Il primo congresso del Partito comunista cubano si tenne alla fine del 1975. L'anno seguente venne promulgata una nuova costituzione nazionale che prevedeva l'aumento delle province (da 6 a 14) e istituiva un'Assemblea nazionale indirettamente eletta che tenne la sua prima sessione nel dicembre 1976 e nominò Castro capo di stato e di governo.
L RUOLO INTERNAZIONALE (2°livello)
Alla metà degli anni Settanta Cuba emerse dall'isolamento diplomatico. Durante un meeting a San José, in Costa Rica, nel luglio del 1975, l'OAS firmò una risoluzione di "libertà d'azione" che prevedeva l'eliminazione dell'embargo commerciale e di altre sanzioni imposte a Cuba nel 1964. Anche le relazioni con gli Stati Uniti cominciarono a migliorare: le restrizioni ai viaggi vennero tolte e nel settembre 1977 le due nazioni aprirono propri uffici nelle rispettive capitali. Gli Stati Uniti comunque dichiararono che le relazioni con Cuba non si sarebbero normalizzate finché non fosse stata risolta la questione relativa alla nazionalizzazione delle proprietà statunitensi.
Cuba, che intorno alla fine degli anni Sessanta aveva abbandonato la propria politica di sostegno dei paesi rivoluzionari africani, la riprese nel 1975, inviando truppe a sostegno della fazione marxista in Angola e successivamente in Etiopia, dove il regime marxista vinse contro la Somalia nella guerra per il possesso della regione dell'Ogaden; nel 1980 l'intervento cubano si estese anche al Medio Oriente (Yemen meridionale), causando una crescente preoccupazione nei paesi occidentali, i quali temevano soprattutto i crescenti assensi nei confronti dell'URSS.
Quando Ronald Reagan divenne presidente degli Stati Uniti, le tensioni in America centrale si acuirono in modo preoccupante; gli USA accusarono Cuba di aiuto ai ribelli in Salvador e al governo sandinista in Nicaragua. Nel 1982 Castro si schierò a fianco dell'Argentina nella guerra contro la Gran Bretagna per le Maldive-Falkland e condannò l'invasione da parte dei Marines americani nell'isola di Grenada (ottobre 1983), che costrinse centinaia di cubani, civili e militari, a lasciare l'isola. Il leader sovietico Michail Gorbaciov giunse in visita all'Avana nel 1989; i due paesi firmarono un trattato di amicizia della durata di 25 anni, ma il leader cubano rifiutò esplicitamente di applicare lo stile delle riforme economiche e politiche sovietiche a Cuba in nome di un'indipendenza decisionale rispetto alle proprie politiche interne.
Il crollo dell'Unione Sovietica all'inizio degli anni Novanta privò Cuba, già duramente provata dall'inasprimento dell'embargo statunitense, dei sussidi commerciali e militari. Nel novembre 1992, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò una risoluzione che avrebbe dovuto porre fine all'embargo e l'Unione europea, a partire dall'anno seguente, concesse crescenti aiuti umanitari nella prospettiva di cambiamenti politici ed economici, peraltro in parte già avviati con la legalizzazione del possesso di dollari e con alcune concessioni all'attività privata. Nel 1993 e nel 1994 migliaia di profughi cubani tentarono l'attraversamento degli stretti di Florida; tale esodo non fu né ufficialmente sanzionato né prevenuto da parte del governo cubano che in materia sottoscrisse due accordi sull'emigrazione con gli USA (settembre 1994 e maggio 1995), in base ai quali venne abolito lo status privilegiato offerto da Washington ai cubani che fuggissero illegalmente dall'isola, disponendone altresì l'immediato rimpatrio.











LA VITA DEL CHE GUEVARA


- Il 14 giugno nasce a Rosario, in Argentina, da Celia de la Serna ed Ernesto Guevara Lynch. Trascorre i primi due anni a Puerto Caraguatay, nella provincia di Misiones, sulle rive dell'Alto Paranà, ai margini della selva paraguaiana.

- A due anni contrae l'asma in forma cronica e la famiglia è costretta a trasferirsi in un clima asciutto. Viene scelta la cittadina di Alta Gracia, sulla Sierra di Còrdoba.

- Termina il liceo e si trasferisce con la famiglia a Buenos Aires. Trova un lavoro come impiegato municipale e si iscrive alla facoltà di medicina. Da paziente si trasforma in collaboratore nel laboratorio di un celebre allergologo, il dottor Pisani.

- Viaggia in motocicletta con l'amico Alberto Granado. L'obiettivo è la visita dei più celebri lebbrosari latinoamericani, ma il viaggio si rivela una fonte inesauribile di avventure ed esperienze. Si conclude a Miami nell'agosto del 1952, da dove il Che ritorna in aereo.

- Supera in pochi mesi i quindici esami residui e si laurea in medicina, con una tesi in allergologia. Riparte per un viaggio in America Latina. Gli interessi originariamente archeologici si trasformano man mano in politici. A La Paz, in Bolivia, assiste a un momento di crescita impetuosa del movimento operaio e contadino, sotto il governo di Paz Estenssoro. Per scelta politica decide di andare a conoscere un movimento analogo in Guatemala.

- In Guatemala da gennaio ad agosto. Partecipa attivamente al movimento sorto sotto il governo di Jacobo Arbenz, collaborando nel servizio sanitario e arruolandosi nelle brigate giovanili. Si avvicina agli ambienti del Pgt (il partito comunista) e comincia a darsi una formazione marxista. Lo aiuta una giovane artista di sinistra, la peruviana Hilda Gadea, della quale si innamora. La sposerà in Messico due anni dopo, avendone la figlia Hildita. Un'aggressione di mercenari, organizzati in Honduras dalla Cia e guidati dal colonnello Castillo Armas, pone termine al movimento in Guatemala. Arbenz abdica senza reagire e Guevara deve rifugiarsi nell'ambasciata argentina.



- Ripara a Città del Messico, dove sopravvive alla meno peggio facendo il fotografo ambulante e il venditore di libri, finchè ottiene un posto nel reparto di allergia dell'ospedale generale. Termina alcune pubblicazioni scientifiche e riprende con vigore gli studi di marxismo. Conosce il gruppo degli esiliati cubani e si arruola come medico nella spedizione che preparano sotto la guida di Fidel Castro, l'eroe del Moncada. Partecipa ai corsi all'accampamento cubano e all'addestramento militare sotto la guida di un fuoriuscito della guerra civile spagnola, il gen. Bayo. L'accampamento viene scoperto e il Che arrestato con gli altri cubani. Per la loro scarcerazione compie uno sciopero della fame in prigione. Vi resta più a lungo degli altri (57 giorni). Liberato salpa col "Granma" da Tuxpàn, il 25 novembre, e sbarca a la Playa de las Coloradas, il 2 dicembre.

- Sono gli anni della guerra rivoluzionaria. Costruisce la seconda colonna, che si forma a partire da quella diretta da Fidel. Sulla Sierra Maestra organizza il "territorio libero" di El Hombrito. Dirige, nella fase finale, una delle due colonne che devono realizzare l'invasione dalla Sierra all'Avana: campagna di Las Villas e vittoria nella battaglia di Santa Clara.

- Membro dei governo rivoluzionario, diventa cittadino cubano. A giugno sposa Aleida March, dalla quale avrà quattro figli: Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto. Tra giugno e settembre dirige una delegazione economica all'estero, in Egitto, India, Giappone, Indonesia, Sri Lanka, Pakistan, Jugoslavia, Marocco. Al ritorno è nominato capo del Dipartimento di industrializzazione dell'lnra (Istituto per la Riforma agraria). A novembre è nominato Presidente della Banca nazionale.

A ottobre-novembre compie una visita ufficiale in Cecoslovacchia, Urss, Cina, Corea, Rdt.

- Dirige per quattro anni il Ministero dell'industria. E' la sua attività principale, insieme a corsi di formazione (per se stesso, nelle materie necessarie al Ministero), viaggi diplomatici all'estero e una ricca produzione teorica in vari campi. Nel 1963-64 darà il via e animerà il celebre "Dibattito economico" - su la legge del valore, i criteri della pianificazione, i rapporti tra economia di mercato e socialismo. Ne uscirà sconfitto, ma dopo aver dato prova di notevoli capacità teoriche e profonda ispirazione democratico-rivoluzionaria. Ad agosto del 1961 dirige la delegazione cubana alla Conferenza del Cies a Punta del Este, in Uruguay. Durante la Crisi dei missili, dell'ottobre 1962, gli viene affidato il comando della difesa sul fronte occidentale (Pinar del Río). A luglio del 1963 compie un'importante visita nell'Algeria di Ben Bella. A marzo-aprile del 1964 dirige la delegazione cubana alla Conferenza di commercio e sviluppo convocata dall'Onu a Ginevra. A novembre del 1964 è a capo della delegazione cubana che a Mosca partecipa ai festeggiamenti per il 47' anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. E' il suo terzo ed ultimo viaggio in Urss. Il 9 dicembre pronuncia un discorso a New York, all'Assemblea dell'Onu e pochi giorni dopo compare nella televisione americana, dove proclama apertamente le proprie posizioni rivoluzionarie sull'America latina. Senza tornare a Cuba, parte per un lungo viaggio in vari paesi africani. Il primo è l'Algeria.

Tra gennaio e marzo visita il Mali, il Congo Brazzaville, la Guinca, il Ghana, il Dahorney, la Cina, la Tanzania. Il 24 febbraio interviene al Secondo seminario economico di solidarietà afroasiatica di Algeri, dove denuncia lo sfruttamento mondiale dell'imperialismo, ma anche il profitto che i paesi "socialisti" ricavano dai meccanismi dello scambio ineguale. Si reca poi in Egitto dove pronuncia, accanto a Nasser, il suo ultimo intervento pubblico. Il 14 marzo rientra all'Avana, accolto dai massimi dirigenti. E' l'ultima volta che compare in pubblico. Nel periodo della "scomparsa" si reca come consulente militare in Congo e in Tanzania. A Cuba prepara la spedizione boliviana.

- Ai primi di novembre compare in Bolivia, sotto falso nome e sembianze irriconoscibili. Raggiunge la zona di operazioni della guerriglia e comincia a tenere un diario.

- Il 17 aprile viene reso pubblico il testo del "Messaggio alla Tricontinentale". Le agenzie di stampa cominciano a parlare della presenza del Che in Bolivia. Il 7 giugno il governo boliviano di Barrientos dichiara lo stadio di assedio. Il 24 giugno viene repressa nel sangue la rivolta dei minatori di Catavi e Huanuni. La guerriglia riporta qualche successo militare. Ma si divide in due gruppi che non riusciranno più a ricongiungersi. Il 31 agosto, a Vado del Yeso, viene distrutto il gruppo di Joaquin, di cui fa parte anche "Tania la guerrigliera". Il 26 settembre, nella zona di Valle Grande, il gruppo del Che cade in un'imboscata. L'8 ottobre, alla Quebrada del Yuro, il gruppo è accerchiato e il Che, ferito alle gambe viene catturato. Trasferito nella scuola del villaggio di Higueras, viene interrogato e poi lasciato per una notte senza cure. Al mattino del 9 ottobre viene ucciso con un colpo di pistola, per decisione ufficiale del governo. Il suo cadavere viene trasportato in elicottero a Valle Grande e successivamente sepolto in un luogo segreto nei pressi di quella stessa città. Il mondo incredulo, attende la conferma della morte, che viene data da Fidel Castro, il 15 ottobre




Fidel Castro (2 livello)

Castro Ruz, Fidel (Biran 1927- ), uomo politico e rivoluzionario cubano; artefice della rivoluzione socialista che dal 1959 instaurò sull'isola un regime a partito unico, nel quale lo stesso Castro è presidente del consiglio di stato, presidente del consiglio dei ministri, primo segretario del Partito comunista e comandante in capo delle forze armate. Nel 1947 Castro aderì al Partito popolare cubano; salito al potere Fulgencio Batista y Zaldívar (1952), militò fra le file dell'opposizione, partecipando ai falliti moti rivoluzionari del 1953, per i quali venne imprigionato. Nel 1956 si pose alla testa del Movimiento 26 de Julio, con l'obiettivo di provocare un'insurrezione nell'isola. Il gruppo rivoluzionario, di cui facevano parte il fratello di Castro, Raul, e l'amico Ernesto "Che" Guevara, conquistò le simpatie e l'appoggio della popolazione; nel dicembre del 1958 poté marciare vittoriosamente su L'Avana e proclamare la vittoria della rivoluzione.

Nel febbraio del 1959, Castro si proclamò primo ministro e affrontò sin dall'inizio i gravi problemi economici e sociali dell'isola, nazionalizzando tutte le imprese e collettivizzando l'agricoltura. Questi provvedimenti penalizzarono profondamente gli interessi economici e strategici che da tempo gli Stati Uniti avevano su Cuba; nel marzo 1960 gli USA risposero ai rivoluzionari con l'annullamento di tutti gli accordi commerciali sottoscritti in passato e nel 1961 sostennero un tentativo controrivoluzionario di esiliati cubani: ma lo sbarco della baia dei Porci si risolse in un clamoroso fallimento. Come conseguenza, Castro si avvicinò sempre più all'Unione Sovietica. Sul piano interno, la sua politica si spostò su posizioni spiccatamente marxiste: fu istituito un sistema monopartitico e si costrinsero all'esilio i principali oppositori politici. Negli stessi anni Castro ratificò con Mosca una serie di accordi per ottenere armamenti, crediti e rifornimenti alimentari, in cambio dell'installazione sul territorio cubano di una base di lancio per missili atomici (1962). La reazione degli Stati Uniti alla costruzione di una minaccia nucleare così vicina al loro territorio, fece scoppiare una delle più gravi crisi del dopoguerra, la crisi cubana dei missili, che si concluse, dopo una serie di delicate trattative tra John F. Kennedy e Nikita Kruscev, con il ritiro delle testate atomiche. Nel corso degli anni Settanta, Castro assunse la guida del movimento delle nazioni non-allineate e inviò più volte contingenti militari in Africa a sostegno dei paesi membri dell'organizzazione. Di fronte alla nuova politica del premier sovietico Gorbaciov all'insegna della glasnost' e della perestrojka, il lider maximo cubano si mantenne su posizioni di rigida ortodossia marxista. Il suo regime ha risentito tuttavia pesantemente del collasso dell'URSS e del Comecon (1990-91), al punto che Castro si è visto costretto ad avviare un processo di graduale riforma del sistema economico e politico. Una nuova legge adottata nel 1995 ha permesso l'ingresso nell'isola dei primi investitori stranieri, anche se gli effetti positivi del nuovo corso sono stati in parte vanificati dal durissimo embargo economico imposto dagli USA nel febbraio del 1996, a seguito di un incidente militare. All'interno di questa nuova politica di apertura si iscrive anche la prima visita di Castro in Vaticano nel dicembre 1996, quando ha incontrato Giovanni Paolo II









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