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Letteratura " Abbiamo chiesto braccia; sono invece giunti tra noi uomini."

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Letteratura


" Abbiamo chiesto braccia; sono invece giunti tra noi uomini."


Commenta questa affermazione di Ziegler, esponendo il problema dell'immigrazione extracomunitaria in Italia ed in Europa. "Perché avviene, da dove, verso dove."

Soffermati in particolare sull'aspetto umano del fenomeno, cercando di illustrare la difficoltà derivanti dall'allontanamento dal proprio ambiente sociale, culturale, geografico e dai problemi incontrati nei paesi d'accoglienza.



L'immigrazione extracomunitaria in Italia ed in Europa è diventata davvero un fenomeno di dimensioni straordinarie, basti pensare a grandi città come Roma e Milano in cui individui palesemente diversi da noi per cultura, colore o religione, popolano piazze e vie della città. Secondo recenti statistiche approssimative, si pensa che siano circa 850.000 gli immigrati extracomunitari in Italia.



Entro il 2020, se gli attuali ritmi di afflusso non caleranno, avremo 1 immigrato su 15 italiani.

I tre grandi gruppi di immigrazione sono: Africa (60%), Sudamerica, (4%), Asia (12%), Europa dell'Est (24%). Molta impressione hanno suscitato le recenti ondate migratorie dall' Albania, avvenute nel 1991 e nel 1997(dopo una prima avvisaglia nel 1990), prevalentemente da Valona, (nell'Albania meridionale) alle coste pugliesi, attraverso il canale di Otranto, soprattutto perché i viaggi clandestini sono stati controllati da organizzazioni che vendono a caro prezzo un posto in imbarcazioni vecchie e malsicure.


Coloro tra gli immigrati che non sono stati respinti nel loro paese di provenienza, si sono stabiliti prevalentemente in Puglia, Basilicata, Calabria (salvo poi prendere la via per l'Italia Settentrionale o altri Paesi dell'Europa).

Li troviamo generalmente occupati in mansioni che 30 anni fa, nel Nord Italia, venivano svolte dai nostri emigrati meridionali perché giudicate dai lavoratori locali troppo faticose, scomode o mal pagate (es: estrazione del marmo, concia delle pelli, facchinaggio, lavorazione dei metalli nelle fonderie, raccolta della frutta).

Molti di essi, inoltre, svolgono un commercio ambulante di vari oggetti artigianali e moli altri ancora sono fermi ai semafori, pronti a lavare i vetri delle auto o a chiedere l'elemosina.

questo ci dimostra che, quasi sempre, il loro viaggio in cerca di fortuna non ha avuto l'esito sperato: spesso gli extra - comunitari, oltre a svolgere lavori deprimenti, devono subire umiliazioni da parte nostra che li additiamo perché "sono sporchi" o perché "ci rubano il lavoro".

In realtà dovremmo capire che le cause dell'immigrazione vanno ricercate principalmente nella povertà, nelle guerre, nel sottosviluppo e che è molto difficile per intere famiglie abbandonare le proprie abitudini, le proprie case ed i propri parenti ed adattarsi ad una nuova cultura.

Soprattutto quando il paese di accoglienza ti addita e ti scaccia.

L'immigrazione è una valvola di sfogo per molte persone che hanno perso le loro risorse e vorrebbero avere un'opportunità.

Ma essa è anche un bisogno di emancipazione o una necessità per trovare un lavoro corrispondente al proprio livello di studio (il 59% degli immigrati è diplomato, il 13,5% è laureato, solo il 4% è analfabeta).

Non dimentichiamo che l'immigrazione, in molti casi, offre considerevoli vantaggi proprio agli imprenditori, infatti, i neri ad impiego fisso lavorano anche 13 ore al giorno, non rivendicano i loro diritti contrattuali, non si lamentano delle condizioni di impiego (spesso pericolose per la salute).

A parità di lavoro in genere i loro salari sono molto più bassi degli italiani e meno tutelati sul piano previdenziale, assistenziale, assicurativo. 







Storia

L'Antisemismo :

GLI EBREI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE


L'antisemitismo è un pregiudizio anti - ebraico che ha segnato profondamente la storia dell'Italia e del Mondo, basti pensare che nell'ultima guerra mondiale furono sterminati 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento della Germania Nazista.

Tale ideologia fu portata avanti e legittimata da HITLER,
che fondò il NAZIONALSOCIALISMO, una dottrina politica del secolo XX , affermatasi in Germania attraverso la dittatura ideologica e politica del PARTITO NAZIONALSOCIALISTA.

Fu creata polemicamente per fondere il socialismo anti individualista con l'elemento nazionale, come coscienza di purezza razziale.

La fonte di tutti i valori è vista nell'ANIMA DELLA RAZZA, è nel "sangue" che determina per via misteriosa, il carattere fisico e morale di una persona.

Dove quest' intima connessione tra sangue e carattere viene meno si ha "UN CAOS CULTURALE che porta alla rovina".

Hitler infatti diceva che l'impero romano era caduto per il mescolamento di razze che in esso s'era prodotto.

Solo con una rinascita del senso della razza, del "mito del sangue" era possibile ottenere il risollevamento della Germania e dell'OCCIDENTE.

L'uomo "nordico", Tedesco, costituiva il NUCLEO meno contaminato.
Il compito era quindi di liberare tutte le istituzioni, le scienze e le arti dal contaminazione ebraica.

Quindi cittadino tedesco poteva essere solo chi era di sangue tedesco.

Vennero organizzati CAMPI DI RIEDUCAZIONE, di CONCENTRAMENTO, che sarebbero divenuti poi CAMPI DI MORTE, sotto la sorveglianza delle SS.

La nuova classe dirigente veniva scelta su basi IDEOLOGICHE-RAZZIALI e assicurata da norme punitive con la sterilizzazione per chi era affetto da DEFICIENZE CONGENITE, SCHIZZOFRENIA, MANIE DIPRESSIVE, EPILESSIA, SORDITA', CECITA' EREDITARIE.

Fu proibita la mescolanza delle razze.

Già nel 1935 gli sterilizzati erano più di 200.000.

Per questo si crearono dei centri di selezione per ottenere prodotti razzialmente puri. Nel corso della guerra il nazismo, che controllava interi Paesi in Europa , fra il 1939 e il 1944 prese la "decisione definitiva" della deportazione ed eliminazione degli ebrei.

Hitler voleva in questo modo creare la RAZZA ARIANA, la più pura del MONDO.
I campi di concentramento ideati da Hitler erano delle grandi aree recintate e sorvegliate che durante la II guerra mondiale, servivano ad avere continuamente a disposizione una enorme massa di schiavi pronti, da destinare ai più svariati lavori.

In questi campi si attuò lo sterminio degli ebrei e delle altre "razze inferiori":

Gli zingari, gli slavi, ecc..
Nei "campi della morte lenta" persero la vita, nelle camere a gas e nei formi crematori 11 milioni di persone.
Con questo si dette il via all'olocausto e cioè all'antisemitismo che è un atteggiamento di ostilità nei confronti della razza ebraica avente carattere di pregiudizio, accompagnato da manifestazioni di intolleranza e di persecuzioni.

La I guerra mondiale e la successiva crisi economica esasperarono gli odi ed i rancori connessi all'antisemitismo tanto che questo si estese anche alla Gran Bretagna dove l'opinione pubblica fu eccitata dalla formazione del PROTOCOLLO DEGLI ANZIANI DI SION, tradotto in tutte le lingue, contenente un piano che avrebbe dovuto portare a un dominio universale da parte degli ebrei.

Nell'agosto 1921 il TIMES dimostrò la falsità del documento.

L'isolazionismo degli U.S.A. favorì anche in quel paese la diffusione dell'antisemitismo di cui si fece interprete il KU KLUX KLAN.
Lo stesso FORD finanziò, fino al 1927 una campagna di stampa antisemita. L'ambiente ideologico e politico consentì quindi a Hitler di servirsi dell'antisemitismo mondiale per cementare il suo potere con il predominio ariano.

Le leggi razziali di Norimberga (1935) non furono un episodio isolato, ma il tragico sbocco di una logica che portò ufficialmente alla politica antisemitica e allo sterminio sistematico di milioni di ebrei durante la II guerra mondiale.

L'alleanza Hitler - Mussolini costrinse anche l'Italia a far propria, almeno formalmente, questa politica, inaugurata con la "dichiarazione della razza" (1938), sottoscritta da un gruppo di docenti universitari, cui fecero seguito la CARTA DELLA RAZZA approvato dal GRAN CONSIGLIO, provvedimenti di legge contro i cittadini e nel 1939 l'istituzione del TRIBUNALE DELLA RAZZA.


LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI TEDESCHI

Come conseguenza delle idee proclamate da Adolf Hitler, il crudele governo nazista adottò misure sistematiche e "definitive" contro gli Ebrei.

Era considerato "Ebreo" chiunque fosse da 3 o 4 generazioni osservante della religione Ebraica; "mezzo Ebreo" chiunque avesse 2 nonni osservanti o fosse sposato con un Ebreo, infine erano mischlinge (=meticcio) coloro che avevano un solo nonno Ebreo.
Tutte queste categorie di uomini erano considerati non ariani e quindi venivano perseguitati da leggi e direttive discriminatorie.


L'"ARIANIZZAZIONE" DELL'ECONOMIA

Questa politica iniziò nel 1933, fu crudele e sistematica: gli enti governativi, le banche e le imprese misero in atto l' arianizzazione dell' economia.
Gli Ebrei vennero licenziati da tutti i posti di lavoro, sia della Pubblica
amministrazione ,sia dei privati;i professionisti persero i clienti ariani, le proprietà degli Ebrei furono chiuse o acquistate dagli ariani per un valore inferiore al loro effettivo valore.


LA NOTTE DEI CRISTALLI

L'obiettivo iniziale del regime nazista era costringere gli Ebrei all'emigrazione.
Nel 1938 a Parigi un giovane Ebreo uccise un diplomatico Tedesco e in Germania successe subito una rappresaglia molto violenta contro gli Ebrei.

Furono incendiate le Sinagoghe, infrante le vetrine dei negozi di proprietà degli Ebrei, migliaia di persone furono arrestate.

Questo dramma, chiamato "la notte dei cristalli", fece capire a molti Ebrei tedeschi e austriaci che la situazione era molto grave, quindi migliaia di famiglie scapparono, trovando rifugio all'estero, ma lasciarono ricchezze e proprietà agli ariani.
Purtroppo molti Ebrei si videro costretti a rimanere e per questo dovettero affrontare prove ben più crudeli.
Anche in Italia, nel 1938 , re Vittorio Emanuele III e il capo del governo fascista ratificarono le leggi razziali antiebraiche e così anche molti Ebrei italiani furono costretti ad emigrare e molti altri furono imprigionati e deportati nei campi di sterminio Tedeschi.


L'OCCUPAZIONE DELLA POLONIA

Nel 1939 l'esercito Tedesco invase e occupò la Polonia.
In questa nazione vivevano più di 2.000.000 di Ebrei, i quali furono sottoposti a regole ancora più severe e crudeli di quelle attuate in Germania.
La popolazione Ebraica fu rinchiusa in quartieri "ghetti", circondati da mura.
In ogni ghetto, il consiglio Ebraico organizzava la vita degli abitanti, era responsabile degli alloggi, della sanità e della produzione.

Ogni prodotto veniva scambiato con forniture di cibo e carbone, ma la vita all'interno del ghetto era intollerabile e difficilissima per tutti gli Ebrei.


CAMPI DI CONCENTRAMENTO E DI STERMINIO


Dal settembre 1941 gli Ebrei tedeschi erano costretti a indossare delle fasce con disegnata una stella gialla.
Nei mesi successivi moltissimi Ebrei furono deportati nei ghetti in Polonia e nelle città sovietiche occupate e si crearono i primi campi di concentramento, che erano strutture create appositamente per uccidere (con il gas) le vittime deportate dai ghetti.
I bambini, i vecchi e quelli che non avevano le forze per lavorare venivano portati subito nelle camere a gas, gli altri invece venivano prima sfruttati per il lavoro e poi eliminati.
Nel 1943 gli ultimi 65.000 Ebrei di Varsavia tentarono di opporsi alla polizia che voleva entrare nel ghetto, ma molti gli Ebrei vennero massacrati durante gli scontri.


LE

DEPORTAZIONI In Germania ci furono molte discussioni sulla sorte dei Meticci che furono poi risparmiati.
In Slovacchia e in Croazia ci furono trattative riguardanti le deportazioni, il governo Francese emanò direttive antisemite. Il governo Italiano si rifiutò di collaborare con l'alleato, quello ungherese e rumeno si resero parzialmente autonomi. Nella Danimarca occupata i cittadini misero in salvo gli Ebrei imbarcandoli verso la Svezia risparmiandoli alla morte.


I CAMPI DELLA MORTE

Le vittime venivano trasportate nei campi di sterminio in treno.

Per ogni persona veniva pagato un biglietto di sola andata e di terza classe.
I treni erano composti da vagoni merci sprovvisti di tutto, anche di prese d'aria.

Viaggiavano lentamente e molti deportati morivano prima di arrivare a destinazione. Auschwitz era il più grande campo di sterminio.
Molti Ebrei poi morti, venivano usati per fare esperimenti umani di ogni tipo, poi eliminavano i corpi utilizzando i forni crematori.
Nel 1944 il campo fu fotografato da aerei da ricognizione; i successivi bombardamenti eliminarono tutto, tranne le camere a gas.

I CAMPI DI CONCENTRAMENTO

I principali campi erano in Germania e in Polonia.

Dal 1938 si intensificarono le deportazioni degli Ebrei nei campi di concentramento gestiti dalle temibili SS, polizia che applicava la brutale e severissima disciplina militare. Nella seconda metà degli anni trenta erano sorti numerosi campi di concentramento in Germania e molti altri campi vennero costruiti durante la seconda guerra mondiale nei paesi occupati, e, in primo luogo, in Polonia. La Polonia aveva il campo di concentramento o di sterminio più grosso.

In questi campi, in cui avvenivano eliminazione e sopraffazioni psicologiche, soprattutto in Polonia, ci ammazzavano molti uomini attraverso camere a gas e forni crematori.

In Polonia venivano ammazzate circa 20.000 persone al giorno.

Una volta uccisi, ai cadaveri venivano tolti i denti d'oro, i capelli degli uomini venivano trasformati in feltri industriali, i capelli di donna permettevano di fabbricare pantofole per gli equipaggi dei sommergibili e calze di feltro per le ferrovie del Reich.

Perfino la pelle dei deportati fu utilizzata per confezionare paralumi e rilegature di libri. Coloro che non venivano eliminati, al momento stesso dell'arrivo nei campi, rientravano in particolari categorie ed erano costretti ad estenuanti lavori forzati o impiegati come cavie in mostruosi esperimenti.
Dopo quel terribile periodo fu creato un piccolo Stato d'Israele per garantire uno Stato al popolo ebraico.


GLI EBREI IN ITALIA


L'ideologia fascista ha certamente interessato oltre che una parte dei cristiani, una. parte degli ebrei italiani.

Nonostante la sua intolleranza, il governo fascista non aggredisce gli ebrei fino al 1937.

Le prime leggi contro gli ebrei (leggi razziali) vengono emanate nel 1938. E' fatto divieto agli ebrei di studiare o insegnare negli Istituti superiori; i matrimoni misti sono vietati; nessun ebreo è accettato nella carriera militare o nel servizio civile; gli ebrei non possono avere domestici ariani; non possono avere apparecchi radio, recarsi nei luoghi di villeggiatura.  Il 24 marzo 1944 ebbe luogo il tragico episodio delle Fosse Ardeatine a Roma

ottobre qui ebbe inizio la spietata caccia agli ebrei e duemilanovantuno cittadini romani vennero avviati a feroce morte nei campi di sterminio nazisti, dove furono raggiunti da altri seimila italiani, vittime dell'infame odio di razza.






Ed.Civica :


TUTELA DELLE MINORANZE IN ITALIA

ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE


L'Italia è un paese ricco di minoranze linguistiche e storiche sia per quanto riguarda la varietà che dal punto di vita della quantità.

Secondo le stime del Ministero dell'Interno circa il 5% della popolazione italiana ha come lingua materna una lingua diversa dall'italiano.
La Repubblica italiana è uno dei pochi stati europei che esplicitamente nella sua Costituzione tutela le minoranze linguistiche.

L'articolo 6 della Costituzione ("la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche") ha trovato applicazione prima del 1999 soprattutto in alcune regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia).
La legge 482/99 recante Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche prende atto della esistenza anche di altre minoranze linguistiche.

Con l'art. 2 della citata legge "la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il francoprovenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo".


La scuola e le minoranze


La legge contiene norme specifiche per l'insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole delle 12 comunità linguistiche riconosciute.

  • Le istituzioni scolastiche dovranno assicurare l'insegnamento delle lingue di minoranze e riconosce il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la propria lingua materna.
    La scuola assume quindi una rilevante importanza nel valorizzare il ricco mosaico di lingue e offre opportunità formative, quale scuola di qualità, all'insegna della innovazione didattica.
    In particolare gli artt. 4 e 5 della
    Legge 482 prevedono in sostanza due livelli di intervento: a livello delle singole istituzioni scolastiche ed a livello del Ministero della Pubblica Istruzione.
    Tali disposizioni vanno integrate con quanto previsto dalla legge delega n. 53/2003 che configura il nuovo Sistema educativo nazionale e in previsione dell'attuazione a partire dall'anno scolastico 2003/2004 della riforma del sistema scolastico.
    L'educazione linguistica si attua nei territori delimitati e definiti secondo i criteri stabiliti dalla legge stessa, nei quali le istituzioni scolastiche competenti sono tenute ad offrire all'utenza alcuni servizi atti a garantire l'apprendimento delle lingue ammesse a tutela.
    Nella scuola materna è previsto l'uso della lingua della minoranza per lo svolgimento dell'attività educativa; nella scuola dell'obbligo è previsto l'uso della lingua come strumento dell'insegnamento e l'insegnamento della lingua e delle tradizioni culturali; inoltre è prevista la realizzazione dell'offerta formativa anche a favore degli adulti.








Geografia :

I Fenomeni Migratori


1. Povertà e conflitti provocano migrazioni

In ogni epoca storica e in ogni parte della Terra si sono verificati spostamenti di popolazione: all'origine di questi fenomeni vi è quasi sempre lo squilibrio che si crea tra la popolazione presente in una determinata area e le risorse in essa disponibili. Nel passato il divario  tra popolazione e risorse ha spinto quote più o meno rilevanti di popolazione ad abbandonare i luoghi di residenza alla ricerca di cibo, di nuove terre da coltivare, di pascoli per il bestiame; oggi il medesimo divario costringe grandi masse di individui a emigrare da paesi poveri d'origine alla ricerca di migliori condizioni di vita.

Altri motivi possono essere causa di migrazioni:

guerre, persecuzioni politiche e religiose, conflitti etnici, discriminazioni razziali continuano a creare come in passato la figura del profugo e del rifugiato politico, oltre che dell'emigrante.

Nel corso della storia si sono verificate anche migrazioni forzate: l'esempio più eclatante è quello della tratta dei neri prelevati dalla coste africane e ridotti in schiavitù nelle piantagioni del Nuovo Mondo (circa 12 milioni).


2. Le migrazioni modificano equilibri etnici, demografici e culturali.

Le numerose migrazioni che si sono succedute nel corso della storia hanno profondamente modificato l'originaria composizione etnica e culturale di molte aree e paesi. L'intera popolazione del continente Americano, è formata dai discendenti degli immigrati che, in fasi successive, sono giunti nel Nuovo Mondo.

La popolazione degli Stati Uniti è molto composita; la maggioranza bianca è costituita dai discendenti degli Inglesi e di tutti gli europei giunti dopo di loro: irlandesi, polacchi, slavi, italiani ed ebrei; una forte minoranza è costituita dai neri che discendono dagli antichi schiavi. Anche la popolazione dell'America Latina riflette i flussi migratori che ne sono all'origine: 1/3 è bianco di origine ispano - portoghese, 1/3 discende dagli schiavi neri ed 1/3 dagli originari indios.



Non sempre i rapporti tra la cultura degli abitanti originari e quella degli immigrati sono improntati sui principi della tolleranza, del rispetto, della comprensione.

Soprattutto nei periodi di crisi economica, gli abitanti dei paesi che ospitano immigranti, timorosi che la presenza degli stranieri minacci le proprie conquiste e il proprio benessere, reagiscono a volte con atteggiamenti discriminatori e razzisti.

Esiste una principale suddivisione delle razze che popolano il mondo basata sui fenotipi:

LA RAZZA EUROPOIDE, di pelle bianca, è diffusa in tutta l 'Europa;

LA RAZZA NEGROIDE, caratterizzata dalla pelle scura, è dominante nell'Africa sub- Sahariana;

LA RAZZA MONGOLOIDE è diffusa in tutta l'Asia.

In realtà questa suddivisione non è sufficiente a spiegare le numerose diversità che dividono i popoli del mondo.

Oltre al fatto che queste razze si sono mischiate, ogni comunità ha sviluppato una propria cultura, per questo oggi è più appropriato parlare di etnie che di razze, ossia di gruppi umani caratterizzati da una determinata cultura piuttosto che da caratteristiche fisiche.

In molte parti del mondo in cui vivono realtà MULTIETNICHE, spesso si verificano episodi di intolleranza che generano conflitti e tensioni.








Ed Musicale :

IL JAZZ


IL JAZZ nasce dall'incontro - scontro della cultura dei neri dell'America  settentrionale discendenti dagli schiavi con quella della maggioranza bianca.

Una musica americana quindi, frutto principalmente della creatività del popolo nero, ma che in pochi decenni riesce a diffondersi in tutto il mondo.

Generalmente si indica New Orleans, il grande porto situato alla foce del Mississipi, come la città in cui il grande jazz si forma nei primi anni del XX secolo.

A quell' epoca New Orleans è una città che presenta una grande mescolanza di razze e culture diverse: quella francese, inglese e spagnola, quella caraibica e soprattutto quella di lontane origini africane.

Come tutti i porti di mare è una città frenetica ed allegra, che ama divertirsi e che offre a chiunque sia di passaggio numerosissime occasioni di svago.

E' proprio nelle sale da ballo, nei locali notturni e nelle sale da gioco che, grazie ai musicisti di colore che vi lavorano, risuona per la prima volta un tipo di musica nuovo, che prende ispirazione da tutte queste culture e che, solo in seguito, prende il nome di jazz.

Alla base di questa musica tuttavia vi sono principalmente due generi:

il reagtime (una musica per pianoforte di gran moda in quel periodo), ed il blues, tipico canto delle popolazioni di colore.

I primi jazzisti utilizzano principalmente come strumenti le trombe, i tromboni,  clarinetti e i violini.

La caratteristica fondamentale è il ritmo regolare e molto marcato, insieme all'improvvisazione. raramente quei musicisti sanno leggere uno spartito musicale ma suonano ad orecchio.




LOUIS AMSTRONG:

Nato a new Orleans proprio nel 1900; Amstrong è il simbolo stesso del jazz e forse il suo personaggio ancora oggi più popolare. Impara a suonare la cornetta per le strade della sua movimentata città, ma già a diciotto anni lascia New Orleans per suonare a bordo di un battello. In pochi anni Amstrong collabora con i più grandi esponenti del jazz e segna uno stile del tutto rivoluzionario, sia per l'abilità nell'interpretazione sia per la sua bellissima voce rauca che sembra essere quasi uno strumento.

Il Jazz nasce a New Orleans, la città portuale americana in cui si incontrano i più disparati generi musicali, che pullula di locali e di grandi artisti. Ricordando questo periodo, siamo agli inizi del 900', non possiamo non citare il grande Re del Jazz , ovvero Louis Armstrong , la prima tromba struggente, nato in un quartiere poverissimo con una madre che arrotondava "on the road" e un padre che lo aveva abbandonato quando era bambino.

La qualità strumentale di Armstrong fu quella di possedere un "sound" squillante che riusciva a rendere ombroso e cupo quando lo richiedeva la musica e poi gli splendidi acuti lancinanti, una voce disperata che riecheggiava e riviveva il suo passato miserabile.






 Louis Amstrong




Un merito del jazz è quello di aver tenuto viva l'abitudine all'improvvisazione. Nei tempi passati questa disciplina fu molto considerata e praticata.

Basti ricordare Bach o Chopin per non dire di tutti gli altri grandissimi improvvisatori. La loro forma improvvisativa consisteva nel creare una tematica o farsela proporre; da qui iniziavano gli sviluppi e le variazioni.
Jazzisticamente si usa improvvisare (direi creare tematiche con intenzioni jazzistiche) sulle armonie dei "blues" come fatto predominante.

Nel jazz è rigoroso che ciò che si stabilisce lo debba essere in quel momento.

Se si decide, ad esempio, che le armonie del "blues" per quella esecuzione debbano essere più sofisticate, gli esecutori dovranno attenersi a quella convenzione adeguandosi al rispetto armonico dei nuovi accordi. Comunque, qualsiasi brano musicale, di qualsiasi natura, può essere jazzificato.

Per fare ciò, occorre intervenire per prima cosa sul taglio ritmico della tematica, poi, modificarne le armonie conseguentemente allo stile che si vuole ottenere.

Ecco perché il termine "arrangiatore" è più appropriato di "orchestratore".
Ancora per esemplificare, moltissime canzoni di ogni epoca costituiscono la base sulle quale il jazzista crea le sue esibizioni. 
Quanto agli stili, va da sé che, ogni forma complessa scaturisca da una forma semplice e naturale.

Sono gli uomini che, con il loro desiderio di modificare ogni cosa, cambiano e complicano le cose.

Anche il jazz ha subito queste metamorfosi e dal momento che, pare non si possa vivere senza etichette, lo abbiano chiamato di volta in volta "Chicago" "Dixie" o "Cool". 
Al jazz il merito di aver sviluppato ed affinato nuove tecniche di possibilità esecutive soprattutto nelle famiglie degli ottoni con l'acquisizione di notevoli possibilità nei registri acuti. Grazie ad una continua ricerca di nuove forme d'espressione da parte degli arrangiatori e degli stessi esecutori, il jazz ha avuto una grande funzione innovatrice per tutti gli strumenti, in funzione timbrica e tecnica, al di fuori dei canoni dello studio tradizionale.




















Scienze :

IL DNA


Come abbiamo analizzato nel corso dei precedenti capitoli a proposito di razze ed etnie, le caratteristiche somatiche di ogni individuo vengono trasmesse geneticamente attraverso il DNA.

Esso è una macromolecola molto complessa, che costituisce i cromosomi, corpuscoli presenti nel nucleo di ogni cellula che contengono tutte le informazioni relative ai caratteri che un certo individuo presenta.

In parole semplici se un ragazzo è biondo o se ha gli occhi neri, ciò dipende dalle informazioni contenute nei suoi cromosomi, cioè nel suo DNA. La molecola del DNA presenta un andamento simile ad una doppia elica formata da tante unità semplici, i nucleotidi.

Ogni nucleotide è composto da tre diverse sostanze chimiche: il gruppo fosfato, il desossiribosio , che è uno zucchero a 5 atomi di carbonio, e una base azotata. Le basi azotate sono 4 e precisamente:


L'adenina

la guanina

la timida

la citosina



Poiché esistono 4 tipi di basi azotate, si hanno 4 tipi di nucleotidi, che si possono rappresentare in questo modo:





Nella formazione della molecola di DNA i nucleotidi si uniscono tra loro a formare una sorta di scala a pioli avvolta su se stessa: i montanti sono successioni di zucchero e gruppo fosfato, mentre le basi azotate, unendosi tra loro formano i pioli.

Le basi azotatate però, non si legano a caso, ma l'ADENINA si unisce solo con la TIMINA, e la CITOSINA solo con la GUANINA.

secondo gli studiosi Watson e Crick, le due catene che formano il DNA si aprono ad un'estremità come una cerniera. La separazione avviene fra le basi azotate complementari che sono debolmente legate fra loro. Ogni filamento di DNA costituisce lo stampo per il filamento complementare e si avranno così due molecole figlie uguali al DNA di partenza e uguali fra loro.


LA GENETICA E GLI ESPERIMENTI DI MENDEL

Fin dall'inizio dei suoi studi Mendel ( monaco boemo vissuto nel secolo scorso) aveva un preciso obbiettivo: rispondere a questo dilemma :

"In che modo i caratteri dei genitori si trasmettono ai figli?"

Cominciò dividendo le piante in due gruppi: piante con fiore rosso e piante con fiore bianco, piante con seme verde e piante con seme giallo, e così via.
In seguito si dedicò alla riproduzione delle piante, procedendo in questo modo: prendeva il polline dal fiore di una pianta e lo spolverava sul pistillo del fiore di un altra pianta, per fecondarlo; poi copriva il fiore da fecondare con un cartoccio per evitare che l' altro polline potesse raggiungerlo.
Mendel selezionò alcuni caratteri come il colore dei fiori e ne individuò la linea pura. Per esempio selezionò il carattere "colore del fiore" ed individuò le seguenti linee pure:

Una pianta con i fiori bianchi che, fecondata con il suo stesso polline produceva tutte piante con fiori bianchi; ciascuna di queste, fecondata col suo stesso polline produceva tutte piante con i fiori bianchi e così via.
L' insieme di piante così ottenuto era una linea pura per il carattere " fiori bianchi"
Allo stesso modo si comportava la linea pura per il carattere " fiori rossi".


Il lavoro di Mendel fu quello di fecondare una pianta di pisello con fiori bianchi con il polline prelevato da una pianta con i fiori rossi. Ottenne così dei semi che piantò, dai quali nacquero tutte piante con i fiori rossi. Sembrava che il carattere fiori bianchi fosse sparito.
Le piante che ottenne le chiamò ibridi e arrivò alla conclusione che gli ibridi sono uniformi: pur discendendo da genitori con caratteri diversi
avevano ereditato da un solo genitore il carattere "colore dei fiori". Questo perché il carattere "fiori rossi" è dominante, mentre il carattere "fiori bianchi" è recessivo, cioè scompare nella prima generazione di ibridi.
In conclusione gli ibridi sono piante eterozigote, cioè hanno due gameti diversi, nel nostro caso i caratteri "fiori rossi" e "fiori bianchi".


1° legge o dell'uniformità degli ibridi INCROCIANDO DUE INDIVIDUI PURI CHE MOSTRANO LO STESSO CARATTERE (IL COLORE DEL SEME) IN DUE FORME DIVERSE (GIALLO O VERDE), IN TUTTI I FIGLI DELLA PRIMA GENERAZIONE SI MANIFESTA SOLO UNA FORMA DETTA DOMINANTE, MENTRE LA FORMA CHE NON COMPARE E' DETTA RECESSIVA

Mendel continuò gli esperimenti lasciando che gli ibridi si fecondassero fra loro. Tutti gli ibridi avevano fiori rossi , ma dai loro semi nacquero alcune piante con fiori bianchi : precisamente, nacque il 25% di piante con fiori bianchi e il 75% con fiori rossi.
Quindi il carattere "fiori bianchi", sparito nella prima generazione era ricomparso nella seconda:

2° legge o della disgregazione dei caratteri NELLA DISCENDENZA DEGLI IBRIDI SI MANIFESTANO NUOVAMENTE ENTRAMBI I CARATTERI:

3 IDIVIDUI SU 4  PORTANO QUELLO DOMINANTE, 1 QUELLO RECESSIVO.

A differenza dei fiori rossi della linea pura, gli ibridi a fiori rossi producevano due tipi diversi di gameti. Nell' ibrido infatti un gamete viene prodotto per meiosi da una cellula eterozigote del tipo RB , perciò può essere di due tipi :

gamete del tipo R ( dominante )

gamete del tipo B ( recessivo )

Genotipo e fenotipo

Mendel apprese che una pianta della linea pura e' omozigote, cioè in tutte le sue cellule entrambi i cromosomi di una coppia portano sullo stesso gene lo stesso carattere.
Invece una pianta ibrida è detta eterozigote,che vuol dire che i cromosomi portano ciascuno un carattere diverso.
Perciò il colore dei fiori delle piante di Mendel è determinato dai geni di esse; l'insieme di geni di un individuo si chiama genotipo, mentre l'aspetto dell'individuo è chiamato fenotipo. Quindi il fenotipo è determinato dal genotipo, ma non viceversa

La terza legge di Mendel

Mendel continuò a fare i suoi esperimenti, ma questa volta decise di procedere in modo diverso.

Decise di provare a incrociare più caratteri e così prese i semi della pianta di pisello che possono essere di colore giallo o verde e con la superficie liscia o rugosa.
Con questo scoprì che nella prima generazione gli ibridi erano uniformi e i carattere erano dominanti, mentre nella seconda generazione si avevano 16 combinazioni (9 giallo-lisci , 3 giallo-rugosi , 3 verde-lisci , 1 verde-rugosi) e ritornavano i caratteri recessivi.
Esaminando il colore, il rapporto fra semi gialli e verdi è 3:1 e cosi' per la superficie; ciò significa che questi fattori possono andare nei gameti, l'uno indipendentemente
dall' altro (legge o dell' indipendenza dei caratteri) NELLA TRASMISSIONE DI 2 COPPIE DI CARATTERI CIASCUNA COPPIA SI TRASMETTE INDIPENDENTEMENTE DALL'ALTRA.





























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