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Relazione su 'Storia di una capinera'

generale



Relazione su "Storia di una capinera"

Autore:

Giovanni Verga (Catania 1840), scrittore italiano, autore di romanzi, racconti e opere teatrali, massimo esponente del verismo. In Sicilia ebbe una formazione letteraria provinc 757c24h iale. Nel 1869 Verga partì per Firenze, allora capitale del Regno d'Italia. Introdotto dal poeta Francesco Dall'Ongaro nella buona società cittadina, si dedicò allo studio della vita borghese che aveva davanti agli occhi. Particolare successo ebbe Storia di una capinera (1871), il racconto della monacazione forzata della protagonista che, innamorata del marito della sorella, muore in preda alla disperazione.

Periodo storico:

La vicenda si svolge nella seconda metà del 1800, precisamente tra il 1854 e il 1855. L'autore segue l'ordine cronologico, procedendo il romanzo per via epistolare.

Ambiente geografico:



La storia si articola prima nella campagna fuori Catania, dove i protagonisti si erano rifugiati dal colera, poi nella città stessa, dove tornano a pestilenza terminata.

I personaggi:

Maria: la protagonista è una giovane novizia che, essendo scoppiata un' epidemia, esce dal suo convento di Catania per ritornare dalla sua famiglia, nella campagna fuori città, al sicuro. Maria lì scopre uno dei più grandi sentimenti che una persona possa provare: l'amore. Mai provato prima, le arreca gioie e turbamenti fino a farla giungere all' ossessione e alla follia. Spesso a causa dell'amore è triste, riservata, paurosa, ansiosa, malinconica, debole, insicura ed anche molto sognatrice. Tramite le lettere comunica con la sua amica Marianna, l'unica alla quale rivela le sue vicende, i suoi pensieri, le sue emozioni. Nonostante abbia circa venti anni, ha un comportamento abbastanza infantile: ama molto correre per i campi, cogliere fiori, ascoltare il canto degli uccellini, prendersi cura del suo piccolo canarino e del suo bellissimo cane, Vigilante. Oggetto del suo amore è Nino, figlio dei signori Valentini, ma a causa dei voti fatti in convento il suo amore rimane solo un sogno irrealizzabile, e proprio per questo motivo soffre molto e giunge alla follia.

La matrigna: piuttosto anziana, aveva sposato il padre di Maria alla morte della moglie. Maria la descrive come una donna di buon cuore poiché la lascia divertire e correre per i campi, ed è generosa e indulgente verso di lei. Alcune volte però, risulta anche insopportabile, impulsiva, intollerante, introversa, fredda, disinteressata verso i problemi della giovane novizia. E' una donna che ama vestire elegante, apparire bella nel suo aspetto esteriore, attenta a tutti i minimi particolari, ordinata e sempre sicura di se in tutto ciò che fa. Ella non fa altro che accarezzare i suoi figli e con molta frequenza,  rimproverare Maria sostenendo che fosse una buona a nulla.

Gigi: fratello di Maria, un piccolo ragazzo sempre molto attivo, corre, grida, fa chiasso, si arrampica sugli alberi, dove spesso lascia appeso qualche brandello dei suoi vestiti. Si dimostra affettuoso verso Maria, rincuorandola con baci ed abbracci allorché la mamma la sgrida.

Giuditta: sorella di Maria è una giovane e bella ragazza spesso troppo indaffarata fra i suoi abiti e le sue acconciature poiché le belle vesti e i bei nastri le stanno cosi bene da sembrare fatti proprio per lei, a quanto si dice. Come la madre è attenta a tutte le sue cose. E' buona e brava con Maria, ma anche lei quando vuole sa sempre prendersi gioco della povera sorellina. Sposerà Nino e insieme andranno ad abitare in una casa lussuosa e spaziosa.

Il padre di Maria: un modesto impiegato, buon padre di famiglia. Anch'egli come la moglie è piuttosto anziano, dall'aspetto elegante, va a caccia spesso e accompagna sempre Maria nelle sue lunghe passeggiate, avendo lei paura di smarrirsi nel bosco. E' sempre molto dolce, buono, paziente, sentimentale, apprensivo e tenta di risolvere in tutti i modi i problemi della piccola figlia.



Antonio: chiamato anche Nino, è il figlio dei signori Valentini ,cari amici della famiglia di Maria, vicini di campagna che vengono a trovarli spesso per trascorrere le serate in compagnia giocando o facendo lunghe passeggiate. Abitano in una casetta in fondo alla valle. Nino conosce Maria nel periodo in cui lei è fuori dal convento a causa della pestilenza, e se ne innamora subito. Nino, di famiglia abbastanza agiata, è un giovane ragazzo che studia per conseguire la laurea di avvocato. Ha un bel cane, Alì, che fa amicizia con Vigilante. E' sempre allegro, attivo, si diverte, corre come un matto. Durante le gite vicino l'Etna o le belle passeggiate che fa con Maria nei boschi, si dimostra sempre gentile e amichevole nei confronti della ragazza e fa di tutto perché ella non si senta a disagio. Anche il giovane alla partenza di Maria, che doveva far ritorno in convento, prova un gran dolore in quanto è sicuro che non l'avrebbe più rivista.

Annetta: sorella di Nino è una cara e giovane ragazza che non ride della tonaca di Maria e delle sue maniere da educanda; trascorre interi pomeriggi con lei e con Giuditta passeggiando, chiacchierando, giocando, facendo colazione e cenando insieme.

Breve sintesi dell'opera:

Maria è una novizia che a causa di un'epidemia di colera, deve lasciare il convento e trasferirsi in campagna. Figlia di un vedovo, che si era risposato, non ha spazio nella nuova famiglia. Fa amicizia con i nuovi amici di famiglia, i signori Valentini, ma soprattutto con il figlio Nino del quale si innamora, il suo sogno però non potrà mai avverarsi, avendo già deciso di prendere i voti. Debellata l'epidemia di colera la vita ritorna alla normalità: coloro che si erano rifugiati in campagna ritornano in città, e Maria in convento. Nonostante avesse ripreso l'esistenza a cui era stata destinata e si preparasse al giorno dei voti, non riesce tuttavia a dimenticare l'uomo amato e a rimuovere dalla propria mente la sua immagine. L'amore però la porta alla pazzia e perciò viene rinchiusa nella "cella dei matti" e dopo poco tempo muore, pensando a Nino.

Le tematiche principali:

Le tematiche principali sono : la pestilenza e l'amore. La prima riguarda solamente brevi parti del romanzo, mentre la seconda domina in tutto il romanzo, si può dire che è anche il tema centrale dell'opera di Verga.

Lo stile

Il registro è alto e formale, soggettivo ed emotivo, tipico delle lettere. Il ritmo della narrazione è tragico, triste e malinconico, dato lo stato d'animo di Maria

L'episodio più interessante e a mio giudizio più significativo:

Ciò che più mi ha colpito riguarda l'ultima lettera scritta da Maria prima della sua morte perché ci dimostra tutta la follia, la paura, l'ossessione che l'amore le ha provocato. Viene trascinata con forza, diceva infatti che la tiravano per i capelli e che le sue braccia erano piene di lividi e di sangue, nella cella dove era rinchiusa suor Agata anch'ella pazza per amore. Maria aveva paura, continuava a ripetere di non aver fatto nulla, di essere innocente, di voler fuggire da quell'incubo ed invocava ad alta voce il nome di Nino affinché l'aiutasse. L'episodio si conclude con l'invano tentativo da parte della ragazza di promettere di restare in convento e di essere buona.

Commento personale:

Il romanzo "Storia di una capinera" è stato di facile comprensione, non ho incontrato grandi difficoltà durante la lettura. Questo è forse uno dei più belli ed interessanti libri che io abbia letto, anche se nella prima parte risulta meno trascinante che nella seconda. La conclusione giunge a chiudere una specie di crescendo di follia della ragazza, determinato dal suo sogno d'amore impossibile per Nino.






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