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RELAZIONE SUL DOPING - COS' E' IL DOPING?

generale



Relazione sul DOPING

COS' E' IL DOPING?

E' considerato come DOPING l'uso di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento, in vista o in occasione di una gara, e che può portare pregiudizio all'etica sportiva e all'integrità fisico-psichica dell'atleta. E' importante distinguere questa pratica sia dalle terapie che vengono utilizzate negli atleti con qualche problema fisico che da quella che viene definita "preparazione biologica" effettuata con allenamenti programmati, diete particolari, integrazioni vitaminiche o di aminoacidi o di altre sostanze naturali dall'altra.

Il problema doping nello sport è purtroppo diffuso, serio e preoccupante ! E' praticato non solo nello sport di alto livello ma spesso anche in quello amatoriale. 

E' considerato DOPING l'uso di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento.

II doping contravviene a 646h78g ll'etica sia dello sport che della scienza medica.

II doping consiste:

nella somministrazione di sostanze appartenenti alle classi proibite di agenti farmacologici e/o



nell'utilizzo di vari metodi proibiti.

Le autorità sportive e governative sia italiane che internazionali, hanno sempre dimostrato di sottovalutare il problema. La ricerca del risultato a tutti i costi ed i crescenti interessi economici, hanno portato a modificare il tipo di preparazione introducendo metodiche illecite e dannosissime.

L'etica sportiva ha lasciato il campo ad un giro di affari che ha raggiunto livelli vertiginosi (quasi mille miliardi di lire l'anno solo nel nostro paese) ed il numero di "praticanti" è in evidente ascesa!


L'atleta moderno è sempre più ossessionato dal primato e dalla prestazione al di là dei limiti umani. Questo risulta particolarmente vero per l'atleta professionista, continuamente spinto a superarsi, incalzato com'è dalla pressione dei media e degli sponsor. Per rispondere a esigenze di questo tipo, la preparazione dello sportivo ha dovuto raggiungere un grado di professionalità e scientificità sconosciuto nel passato. E, in questo contesto, lo sport è arrivato a chiedere, sempre più di frequente, aiuto alla medicina, nel tentativo di superare barriere e infrangere record fino a ieri considerati insormontabili











Opinioni d'alcuni sportivi famosi:



Jury Chechi
La mia opinione sul doping è forse scontata, ma credo che lo sport sia fatto di regole e a me non piace chi falsa le regole. Io amo l'agonismo, ma voglio poter competere ad armi pari e non posso tollerare che qualcuno mi superi solo perché non ha rispettato le regole che ha liberamente accettato di seguire. Credo, poi, che si faccia sport anche per stare meglio, sia fisicamente che psicologicamente e mi sembra assurdo correre il rischio di rovinarsi il fisico solo per ottenere, forse, qualche risultato in più.


Andrea Zorzi
Per una disciplina tecnica come la mia, il problema del doping si pone solo fino a un certo punto. Io, in particolare, sono di quelli che, per scelta, usano meno medicine possibili. Credo, in generale, che oggi, se riesci nello sport ad alto livello, ti "sistemi per la vita". Di conseguenza credo che siano i giovani, che spesso dipendono anche psicologicamente dall'allenatore, ad essere i più indifesi. Io, se qualcuno mi proponesse la pillola per rendere di più, lo manderei a quel paese. Ma, onestamente, mettendomi nei panni di un diciottenne dei nostri giorni, con una gran voglia di arrivare, come risponderei? Per questo occorrono regole e un'opera di educazione a difesa dei più giovani


Margherita Zalaffi
In questi ultimi tempi si sente parlare tanto di questo problema e purtroppo ancora non si riesce a trovare una soluzione seria per risolverlo; ogni tanto viene fuori qualche notizia sconvolgente ed è veramente triste che vengano usati dei mezzi illeciti per raggiungere dei traguardi. Anche tra le persone che frequentano le palestre per la cura del proprio corpo è norma fare utilizzo di sostanze altamente nocive che aiutano la crescita muscolare, e sicuramente non è di grande esempio vedere tutti questi campioni che vincono con le pasticche. Penso che ci sia ancora molto da fare per migliorare la cultura sportiva in tal senso.


Alessandro Lambruschini
Sono convinto che chi si dopa non sia molto diverso da chi ruba: fa una cosa disonesta, eticamente scorretta e vìola le regole. Fa, inoltre, una cosa che comporta rischi pesanti, dannosa per il fisico, anche se poi magari lo si fa con l'aiuto di medici "bravi".
Ma combattere il fenomeno del doping è difficile, anche perché ci sono grossi interessi in gioco. Io proporrei la squalifica a vita. Ma, d'altro canto, occorrerebbe anche uniformità di regole tra le diverse discipline e i diversi Paesi. Senza contare che è anche difficile stabilire il confine tra doping e non doping. Io faccio abitualmente le analisi del sangue e, se sono carente, prendo ferro e vitamine; ma chi mi dice che, un domani, qualcuno non stabilirà che è illecita anche l'aspirina con la vitamina C?
Pur opponendomi con tutte le mie forze al doping, mi domando comunque se sia veramente giusto investire somme rilevanti per combattere un fenomeno che, tutto sommato, interessa solo una fetta piccolissima della popolazione, quando si trovano a fatica i soldi per combattere problemi e drammi che colpiscono i giovani in maniera molto più drammatica.






In sintesi, sono proibite le seguenti metodi e classi di sostanze:


Stimolanti


Amifenarolo, amfetamine, amineptina, cocaina, cropropamide, crotetamide, efedrina, etamivan, etilefrina, fencamfamina, fenfluramina, mdea, mesocarb, metilfenidato, norfenfluramina, pentilentetrazolo, pipradolo, stricnina, e sostanze affini.

Caffeina


La concentrazione nelle urine non può superare i 12 microgrammi per millilitro.

Salbutamolo, terbutalina e salmeterolo


Permessi solo se assunti per inalazione; l'atleta deve dichiararlo prima della gara.

Narcotici


Destropropossifene, diamorfina, etilmorfina, idrocodone, metadone, morfina, pentazocina, petidina, propossifene e sostanze affini; (sono permesse codeina, destrometorfano, diidrocodeina, defenossilato e folcodina).

Anabolizzanti


Steroidi androgeni: boldenone, clostebolo, danazolo, deidroclormetiltestosterone, diidrotestosterone, drostenolone, fluossimesterone, formebolone, mesterolone, metandienone, metenolone, nandrolone, ossandrolone, ossimesterone, ossimetolone, stanozololo, trenbolone e sostanze affini.
Testosterone: costituisce violazione un rapporto testosterone/epitestosterone superiore a sei, a meno non sia provato che il fatto è dovuto a una condizione fisiologica o patologica (esempi: bassa escrezione di epitestosterone; deficit enzimatici; tumori che producono androgeni).
Beta-2 agonisti: clenbuterolo, salbutamolo, terbutalina, salmetelolo, fenoterolo.

Diuretici


Acetazolamide, bumetamide, clortalidone, acido etacrinico, furosemide, idroclorotiazide, mannitolo, mersalil, spironolattone, triamterene e sostanze affini.

Ormoni peptidici, glicoproteici e analoghi


Gonadotropina corionica, ACTH, GH e rispettivi fattori di rilascio; eritropoietina (EPO).

Betabloccanti


Solo per alcuni sport: acebutololo, alprenololo, atenololo, bisoprololo, bunololo, metoprololo, oxprenololo, propranololo, sotalolo.

Agenti mascheranti


Epitestosterone, probenecid.

Doping del sangue


Somministrazione di sangue, globuli rossi o emoderivati

Le sostanze più usate

GLI STEROIDI ANABOLIZZANTI

Sono sostanze, derivate dagli ormoni sessuali maschili, che favoriscono la sintesi proteica e quindi la costruzione di tessuti dell'organismo. Spesso chi li adopera a fini illeciti assume quantità enormi di farmaco, fino a più di 10 volte i dosaggi normali. I presunti vantaggi dell'uso di queste sostanze sono l'aumento della massa muscolare e della forza, ma le ricerche effettuate dimostrano che gli effetti ottenuti sono modesti, specie nel maschio, mentre molto rilevanti sono gli effetti collaterali. Questi sono diversi a seconda del sesso e dell'età di chi li usa: negli adolescenti, sono forse realmente efficaci, ma provocano una riduzione dell'altezza definitiva; nelle donne provocano la comparsa di caratteri sessuali maschili (peluria sul volto e sul corpo, abbassamento del timbro della voce, irregolarità mestruali ecc.); nell'uomo, infine, compromettono la fertilità e provocano l'atrofia dei testicoli e la calvizie. In tutti, infine, c'è una elevata incidenza di tumori, aumentano le cardiopatie e le patologie a carico dei tendini (specie lacerazioni), compaiono alterazioni della personalità.

GLI STIMOLANTI PSICOATTIVI

Quesi farmaci sono stati studiati e sviluppati per scopi ben lontani da quelli per cui se ne fa improprio uso in campo sportivo, influenzano simultaneamente svariati processi del sistema nervoso centrale e, a dosi diverse, determinano effetti diversificati sul comportamento dell'uomo. In base ai loro effetti si distinguono in:

analettici, capaci di stimolare il sistema nervoso centrale con specifico riferimento ai centri respiratori e circolatori, analgesici stupefacenti capaci di sopprimere la sensibilità dolorifica, ansiolitici, antidepressivi,antiepilettici,antipsicoti, psichedelici e allucinogeni, psicostimolanti, stabilizzatori dell'umore. I più comuni farmaci stimolanti sono le anfetamine, caffeina, efedrina, cocaina e molte altre i cui effetti collaterali sono tuttaltro che da sottovalutare . I farmaci antidepressivi con effetto stimolante sul sistema nervoso centrale invece provocano già effetti collaterali alle dosi terapeutiche normali,provocando effetti collaterali come allucinazioni, alterazioni della pressione sanguigna, convulsioni, eccessiva sudorazione, vertigini, alterazioni del ritmo cardiaco, cefalea, nausea, spasmo dei bronchi, tosse, vomito.



I NARCOTICI E ANESTETICI LOCALI

Gli effetti collaterali , dannosi e tossici dei narcotici sono i seguenti: deterioramento dell'adattamento dell' occhio nel mettere a fuoco legato al mal funzionamento del cristallino,alterazione della pressione arteriosa, analgesia,astenia, blocco della libido,bradicardia,cefalea, dismorrea, diminuzione del riflesso tussigeno, edema polmonare, oligomenorrea,ecc., ricordiamo tra detti prodotti la morfina e il metadone usati solitamente in medicina a scopo antidolorifico.

Gli effetti collaterali dei prodotti anestetici invece si hanno soprattutto sul sistema nervoso in quanto inducono una riduzione e perdita della sensibilità dolorifica, termica, di contatto e di pressione, senza compromettere lo stato di coscienza e le funzioni vitali generali.Gli anestetici locali non escludono effetti collaterali e tossici specie se, l' anestetico passa nel circolo sanguigno

L'illiceità dell'uso dei diuretici (farmaci che causano l'eliminazione dei liquidi dai tessuti) in ambito sportivo è motivata dal fatto che questi farmaci inducono un rapido calo ponderale (utile negli sport che prevedono categorie di peso) e che essi possono mascherare l'assunzione di sostanze dopanti in virtù del loro effetto di ridurne la concentrazione urinaria.

L'impiego della creatina in ambito sportivo è stato recentemente oggetto di particolare interesse e le opinioni al riguardo sono contrastanti. Non si tratta di una sostanza dopante nel senso tradizionale del termine. La creatina è una molecola fisiologica fondamentale per il metabolismo energetico. Si trova per il 95% nel muscolo dove serve per la conversione dell'energia chimica di origine alimentare in energia meccanica indispensabile per la contrazione dei muscoli. In condizioni normali, la sintesi epatica endogena sopperisce ai due terzi del fabbisogno quotidiano di creatina (2 g/die), mentre la quota restante è ottenibile con il consumo di circa 150 g di pesce o di carne. Tale fabbisogno aumenta nel caso di intensi allenamenti sportivi. Si ipotizza che i supplementi di creatina possano determinare un aumento dei livelli totali di creatina muscolare (inclusa la fosfocreatina) e che possano esaltare le capacità agonistiche nell'ambito di esercizi intensi di breve durata (dipendenti principalmente dalla fosfocreatina) anche se non vi sono evidenze conclusive in proposito. Non vi sarebbero effetti in caso di sforzo prolungato nè sulla captazione massimale di ossigeno. Alcuni dati suggeriscono che la sostanza aumenti le masse muscolari, ma anche in questo caso mancano prove scientifiche inconfutabili. Sebbene l'assunzione di creatina per 8 settimane non sia stata associata a particolari rischi per la salute, a tutt'oggi non sono noti gli effetti della sua somministrazione per periodi prolungati.

Sport di resistenza e doping

I complessi meccanismi che regolano le risposte fisiologiche all'esercizio fisico ed in particolar modo le relazioni tra il sistema cardiovascolare, il trasporto di ossigeno, la massa dei globuli rossi e il volume plasmatico, sono raramente considerati, anche nelle pubblicazioni scientifiche, nella loro globalità.

In realtà, ogni piccola variazione di uno dei meccanismi che contribuiscono a fornire l'energia all'organismo durante l'esercizio fisico provoca degli adattamenti di tutti gli altri. Agire su uno soltanto di questi componenti può avere l'effetto di turbare l'equilibrio generale, impedendo di ottenere il miglioramento desiderato della performance atletica.

L'organismo, infatti, si oppone a tutto ciò che modifica il proprio ambiente interno. Pressoché tutti gli organi e i tessuti hanno funzioni che contribuiscono a mantenere condizioni costanti nell'organismo. Ad esempio, i polmoni forniscono l'ossigeno per rimpiazzare continuamente quello consumato dalle cellule e così fanno stomaco e intestino con gli alimenti.

Ogni avvenimento che modifichi l'assetto interno, sia esso un'attività fisica oppure un farmaco (dopante, ad esempio), determina l'attivazione di alcune delle migliaia di sistemi di controllo del corpo umano.

Giova ricordare, ad esempio, che la somministrazione dall'esterno di ormoni (e l'eritropoietina è un ormone) che siano prodotti normalmente dall'organismo, fa sì che quest'ultimo ne produca meno, fino alla totale inattività delle ghiandole interessate. Non viene tollerata una quantità anomala di tali sostanze. Simili controlli sono peraltro esercitati anche nei confronti di altri composti e delle cellule del sangue, come i globuli rossi.

La moderna tecnologia consente di intervenire sull'organismo, anche non affetto da malattie, per modificare o potenziare alcune funzioni. Tuttavia credere che ciò modifichi la fisiologia dell'individuo, e dell'atleta in particolare, è pura e pericolosissima illusione.

L'organismo si difenderà sempre per ritornare allo stato iniziale. L'introduzione in esso di sostanze estranee o anche naturali, ma in quantità anomale, diventerà progressivamente inutile e successivamente dannosa.

L'uomo è "programmato" per correre, saltare, lanciare e in esso sono presenti tutti i meccanismi per consentirgli di far ciò sempre meglio, come vedremo a proposito degli adattamenti all'allenamento. In esso sono però preordinati anche i limiti a tali progressi. Forzarli con interventi farmacologici o biotecnologici significa passare dalla fisiologia alla patologia, cioè dalla normalità alla malattia.

L'atleta di alto livello ben allenato ha sviluppato al meglio le attitudini che la natura gli ha attribuito geneticamente. L'atleta dopato esercita una violenza alla propria natura e dovrebbe essere perfettamente conscio delle conseguenze che ciò può produrre.

Non si può negare a priori che alcune tecniche dopanti migliorino le prestazioni sportive, ma abbiamo visto troppi "campioni" scomparire dopo pochi mesi di successi, per non pensare che il corpo umano faccia comunque giustizia di ogni insulto portato ad esso, anche a spese della propria integrità e salute.

Un approccio eccessivamente semplificato alla fisiologia dell'atleta è ciò che spesso porta ad una pericolosa sopravvalutazione di un particolare meccanismo, con conseguente utilizzo di tecniche e farmaci che lungi dall'essere sicuramente efficaci, sono invece certamente dannosi.

CONCLUSIONI

La pratica del doping ha quindi pochi vantaggi e tantissimi rischi. E' questa la ragione per cui tutti in tutto il mondo si cerca di debellarla. Inoltre, il fatto stesso di cercare di superare gli altri atleti con mezzi fraudolenti è da considerare moralmente condannabile. Purtroppo però non tutti gli atleti riescono a resistere alla tentazione. Per questo, dopo molte competizioni sportive vengono effettuate analisi per accertarsi che gli atleti non abbiano utilizzato sostanze proibite. Queste analisi vengono svolte su campioni di urina prelevati subito dopo la gara alla presenza dei commissari di gara e del medico incaricato anti-doping. I campioni vengono poi inviati ad un centro attrezzato per riconoscere anche piccole tracce delle sostanze proibite. In caso di positività, ovviamente, scatta la squalifica per l'atleta colpevole. Recentemente è stato stabilito che può essere effettuato anche un prelievo di sangue per effettuare il test.

E' importante sapere che, talvolta, si può risultare positivi anti-doping pur senza aver utilizzato consapevolmente sostanze per aumentare il proprio rendimento. Questo succede perché, come abbiamo detto prima, alcune delle sostanze proibite dal Comitato Olimpico Internazionale sono normali componenti di certi farmaci in commercio, e quindi un atleta che utilizza questi farmaci avrà nelle proprie urine tracce rilevabili di sostanza proibita. I farmaci che più frequentemente contengono queste sostanze sono i preparati utilizzati contro il raffreddore e l'influenza (anche spray nasali), farmaci contro la tosse, alcuni colliri, farmaci che riducono l'appetito, antiasmatici (anche spray) ecc. Per questo motivo è meglio consultare il medico prima di utilizzare qualsiasi farmaco in un periodo vicino a competizioni agonistiche, ed avvertire comunque il medico addetto all'anti-doping del tipo di farmaco che si è utilizzato nei giorni precedenti, per non incorrere in brutte sorprese. Infine, è opportuno che ciascun atleta di buon senso cerchi di educare i propri amici che tendono ad utilizzare sostanze proibite spiegando loro i rischi che corrono a fronte di ben pochi vantaggi  se ce ne sono), ed insegnando che fare sport non deve significare voler vincere ad ogni costo, ma solo migliorarsi con l'allenamento e lo spirito di sacrificio che caratterizzano i veri Campioni, dando il meglio di se stessi, indipendentemente dal risultato delle gare.





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