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Sintesi schematica del Duranti - Antropologia del linguaggio

sociologia



Sintesi schematica del Duranti,

Antropologia del linguaggio.


FONEMA:

Compito del fonema come unità d'analisi è di cogliere la distinzione fra variazioni linguistiche che hanno importanza e variazioni che non ne hanno - tratti distintivi e tratti non distintivi.

Sapir: la realtà psicologica del fonema.

Allofoni: varianti dello stesso fonema.


MORFEMA:

I segni intrattengono relazioni di contiguità con altri segni, quando i fonemi si combinano insieme 535b19f in catene danno vita ai morfemi; le più piccole sequenze fonetiche dotate di significato autonomo.

Un particolare suono o sequenza di suoni veicola regolarmente un particolare significato -UN [Un-usual]

Costanza del significato ed intuizione del parlante.

SOCILINGUISTICA vs ANTROPOLOGIA DEL LINGUAGGIO:

Sociolinguisti privilegiano i metodi quantitativi e in ambienti urbani.

Antropologi del linguaggio privilegiano i metodi qualitativi in società di piccole dimensioni.



Dell Hymes.

La sociolinguistica ha continuato ad occuparsi della scelta linguistica e del suo mutamento (dialogo con i grammatici), continua ad occuparsi della definizione di comunità linguistica come punto di partenza per indagare i limiti della variazione individuale nell'uso della lingua.

L'antropologia del linguaggio studia il registro linguistico, il rapporto tra lingua e genere sessuale, lo studio degli atti linguistici e del discorso.


COMUNITà LINGUISTICA:

Socilinguisti e antropologi del linguaggio credono che un qualche grado di differenziazione  linguistica, sociologica e culturale in una qualunque comunità linguistica sia sempre presente.

Bachtin: lingua pura = ideologia, variazione come norma ed eteroglossia.

Labov: comunità come partecipazione a un insieme di norme condivise.

Dorian: comunità di parlanti come comunità immaginata.

Comunità linguistica come il prodotto delle attività comunicative in cui è coinvolto un determinato gruppo di persone.


REPORTORIO LINGUISTICO:

Gumperz per riferirsi alla totalità di forme linguistiche regolarmente utilizzate nel corso di interazioni sociali significative.

L'assunto è che parlare una lingua specifica significa esser coinvolti in un processo decisionale continuo, sebbene non conscio.

Il concetto di repertorio si può applicare sia a gruppi che ad individui.

Per i ricercatori volgere l'attenzione ad un repertorio significa selezionare una serie di tratti linguistici, una serie di situazioni e una comunità di parlanti.


TEORIA DEGLI ATTI LINGUISTICI:

Austin elaborò un apparato analitico in grado di descrivere in che modo gli enunciato diventano atti sociali, tre tipi di atti che compiamo simultaneamente quando parliamo:

Atto locativo: l'atto di dire qualcosa (Che ora è?)

Atto illocutivo: l'atto che si fa col dire (Sei licenziato)

Atto perlocutivo: effetti realmente prodotti dal dire (Sei licenziato, detto dal datore di lavoro in una data circostanza)


Verbi performativi.

Il funzionamento performativo e i suoi vincoli: tempo presente e prima persona.

Parlare vuol dire sempre fare qualcosa.


Wittgenstein:

Giochi linguistici e conoscenza procedurale.

La nozione di gioco linguistico è una ipotesi di lavoro e non una vera e propria categoria, non si tratta di una regola del mondo fenomenologico  del parlare.

Al contrario si tratta soltanto di uno strumento di analisi, di un meccanismo euristico che viene utilizzato per isolare i casi semplici..primitivi. Solo dopo esserci specializzati nell'analisi di questi casi più semplici potremo candidarci all'osservazione di casi più complessi.

Connettere le parole agli oggetti non può essere il metodo essenziale per apprendere un linguaggio o il significato di una parola che ne può assumere diversi.

Il significato di una parola non si trova soltanto nella testa di qualcuno, i giochi linguistici ci consentono di intuire e capire ciò che le persone fanno con le espressioni.

La nozione di gioco linguistico rifiuta implicitamente che esista un significato di base delle espressioni linguistiche.


Metodologia dell'analisi della conversazione:

Malinwski-Austin-Searle-Wittgenstein.

Conversazioni naturali come oggetto di studio.

Organizzazione sequenziale della conversazione, successione dei parlanti e presa di turno.

Niente lacune, niente sovrapposizioni.

Costruzione del turno e assegnazione del turno.

Punto pertinente per la transizione.

Etero-selezione . Auto-selezione 



Coppie adiacenti:

Sequenze di due enunciati prossimi, l'uno all'altro, e prodotti da due diversi parlanti.

Coppia adiacente come cornice per l'interpretazione.

Preannunci di chiusura.

Coppie adiacenti = giochi linguistici.

Preferenza:

Espressioni idiomatiche.

Studiare la struttura delle preferenze è un modo per cogliere l'essenza di ciò che fa della lingua un potente strumento culturale.

Aggiustamenti e correzioni per il mantenimento della continuità dell'interazione.


Sapir - Whorf :

Sapir:

Era affascinato dalla "logica interna" di ogni sistema linguistico.

Sostenne l'importanza dell'individualità nella cultura, che appariva ai suoi occhi come l'interazione simbolica fra l'individuo e la società.

Culture "genuine", culture "spurie":

Genuine: cultura in cui vi è un'armonia fra i bisogni della società e quelli degli individui.

Spurie: cultura in cui l'individuo è costretto a svolgere dei compiti frustranti da un punto di vista spirituale in nome di una maggiore efficienza.

Whorf:

Attenzione che egli pose al rapporto tra lingua e visione del mondo.

Credeva che la struttura di ogni lingua contenesse una teoria sulla struttura dell'universo:

Metafisica della lingua.

Categorie manifeste: Fenotipi.

Categorie latenti: Criptotipi...Struttura profonda.


Dell Hymes:

Etnografia della comunicazione:

Uso dei metodi etnografici,

Studio di eventi comunicativi che costituiscono la vita sociale di una comunità,

Modello delle differenti componenti di tali eventi.

Obbiettivo riconnettere le specificità dell'uso linguistico alla comunità entro la quale quegli usi si manifestavano.

Il rapporto con la comunità era stabilito attraverso l'evento comunicativo, considerato come unità d'analisi.

S-P-E-A-K-I-N-G

Fattori componenti del discorso o componenti degli atti linguistici.

Eventi linguistici: attività che sono direttamente governate da regole o norme per l'uso della lingua (una lezione, una preghiera), se eliminiamo la lingua l'attività non può avere luogo.

Situazioni linguistiche: attività nelle quali la lingua gioca un ruolo secondario (una passeggiata con un amico).

L'unità d'analisi non è più ormai un'unità linguistica, ma un'unità sociale che comprende la lingua o è basata su di essa.

I suoi interessi si rivolgono al modo in cui differenti aspetti dell'interazione possono contribuire alla definizione di ciò che è detto e del modo in cui viene detto, non alle funzioni del linguaggio.


Lingue Nominativo-Accusative / Lingue ergative:

La distinzione si po' descrivere dicendo che alcune lingue propendono per una categorizzazione dei partecipanti sulla base del ruolo semantico nell'evento descritto (Ergativo-assolutive) mentre altre (Nominativo-accusativo) privilegiano una categorizzazione basata sulla tendenza a presentare gli eventi dal punto di vista del partecipante che occupa il ruolo più elevato nella gerarchia di tematizzazione.

Le lingue nominative tendono a considerare gli esseri umani in modo identico, siano essi Agenti, semplici Attori o Soggetti di esperienze.

Le lingue ergative tendono a distinguere i partecipanti umani che sono Agenti da quelli che non lo sono, riunendo questi ultimi nella categoria di Oggetti di frasi intransitive.






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