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L'ESPERIENZA DELLA SOCIOLOGIA

sociologia



L'ESPERIENZA DELLA SOCIOLOGIA

La società è l'esperienza che noi facciamo d'altre persone intorno a noi: quest'esperienza è con noi in sostanza dal momento in cui vediamo la luce, essa funge da situazione per ogni altra cosa che noi sperimentiamo.

La società è un'esperienza che dura tutta la vita.

Tipi fondamentali d'esperienza

Vi sono due tipi fondamentali di distinzioni che possono servire come punto di partenza per le nostre riflessioni sulla società:

  1. Alcuni dei nostri incontri con gli altri costituiscono delle grandi sorprese;certi sono divenuti invece eventi consuetudinari;
  2. In certi incontri noi ci troviamo di fronte a degli individui faccia a faccia,ma in certi altri noi abbiamo di fronte dei rappresentanti di raggruppamenti anonimi;

Grandi sorprese

Le esperienze della prima infanzia mantengono nella nostra memoria tanta potenza proprio perché,allora, il mondo era ancora pieno di tante mirabili sorprese.

Gli adulti possono avere delle sorprese?

Si possono avere delle sorprese anche da adulti ad esempio ci si può innamorare o qualcuno può tirare una pietra contro una finestra,anche se è improbabile che succeda.

Il comportamento di ciascuno è guidato dalla nozione che ciò che accade è una normale esemplificazione del processo denominato istruzione universitaria,se tale nozione non fosse diffusa, per la semplice ragione che l'attenzione degli studenti verrebbe a tal punto distolta in ogni momento dalle cose straordinarie che accadono nell'aula, che ben poca ne resterebbe per la materia che viene in 434g61e segnata.



Fatti di routine e strutture

La nostra esperienza della società è in massima parte un'esperienza fatta di routine.

Il carattere di routine di quasi tutta la nostra esperienza con gli altri è una condizione necessaria della società in quanto impresa continuativa,nessuna transazione continua, di qualsiasi genere, potrebbe avvenire tre persone che, ogni volta che si incontrano, dovessero ridefinire tutti i termini del loro rapporto e tutte le regole delle loro contrattazioni.

L'analisi del carattere di routine della società implica una conseguenza molto importante:è possibile rappresentare tale esperienza come una costruzione che dura un certo periodo di tempo;la società consiste di strutture:reti di modelli ricorrenti secondo i quali le persone si comportano nelle situazioni abituali.Alcune di queste reti sono imposte dalle transazioni dirette tra individui; altre interessano grandi quantità di persone talune delle quali non si sono mai incontrate a tu per tu.

ES. una lezione ha una struttura nel senso che vi è un particolare modello secondo il quale gli individui trattano gli uni con gli altri ogni volta che si incontrano in questa situazione.

Individui e persone rappresentative

Bisogna fare una distinzione tra gli incontri personali e le relazioni con gli altri in cui tali incontri sono assenti.Il rapporto faccia a faccia o personale rappresenta naturalmente la situazione originaria e più importante nella nostra esperienza degli altri.

Però il mondo in cui viviamo è soprattutto costituito dei significati che sono attribuiti ad altri individui che noi incontriamo di persona periodicamente, questo mondo piuttosto minuscolo della nostra esperienza immediata è circondato da tutti i lati da schemi molto più vasti di rapporti tra persone; schemi che spesso sono alquanto intricati e incomprensibili.

ES: Il bambino impara due cose:

Ad avere con la gente relazioni anonime, vale a dire rapportarsi a loro come fossero personaggi tipici,oltre che aventi una loro individualità;

a collocare sé e la sua limitata esperienza in più ampi contesti che egli condivide con infinita altra gente,che è e rimane non vista.

Microcosmo e macrocosmo

Nella nostra esperienza di società noi abitiamo contemporaneamente in mondi diversi:

  1. Nel microcosmo della nostra immediata esperienza con gli altri, fatta di rapporti personali,
  2. In un macrocosmo consistente di strutture molto più vaste e che ci coinvolge in relazioni con altri quasi tutte astratte, anonime e remote.

Ognuno dei due mondi dipende dall'altro per ciò che significa per noi. Il microcosmo ha un senso per noi solamente se viene compreso nel macrocosmo che lo avvolge;viceversa,il macrocosmo ha una scarsa realtà per noi a meno che non sia ripetutamente rappresentato negli incontri personali del microcosmo.

Vita quotidiana e istituzioni

La nostra esperienza di società è prima di tutto un'esperienza di altre persone nella vita quotidiana (tessuto di abitudini familiari).

Questo settore della esperienza è per noi il più reale: è il nostro habitat usuale e ordinario, di tanto in tanto noi lo abbandoniamo ma normalmente vi torniamo da queste escursioni nel non quotidiano con un tantino di sollievo;generalmente percepiamo questi rientri nel mondo della nostra vita di ogni giorno come un " ritorno alla realtà quotidiana".

Questo mondo del familiare non è soltanto avvolto da un mondo più vasto che è, almeno in parte, non-familiare :il mondo familiare del quotidiano è costantemente invaso dai processi che hanno origine al di là dei suoi confini.

L vita quotidiana è attraversata in ogni senso da modelli che regolano il comportamento di coloro che vi abitano e che contemporaneamente mettono in relazione questo comportamento con dei contesti di significato molto più ampio.

Questi modelli di regolamentazione sono ciò che più comunemente si intende con il termine istituzioni.

La conoscenza di se stessi e la conoscenza della sociologia 

La nostra biografia è a grandi linee la storia della nostra esperienza nella società ed è composta dalle nostre memorie.

Le nostre memorie si riferiscono per la maggior parte ad altre persone, incontrate come individui, in gruppi o nell'ambito di istituzioni.

La biografia può essere suddivisa in una serie di carriere specifiche nell'uno o nell'altro settore istituzionale.Ciascuna di tali carriere ha una serie di posizioni stabilite e generalmente riconosciute che noi di solito percorriamo seguendo più o meno fedelmente il programma.

Possono essere nel settore dell'istruzione, nel settore sessuale o ancora nel settore occupazionale.

Vivendo la nostra vita noi affrontiamo un viaggio attraverso la società,un viaggio più o meno limitato dalle circostanze.

LA SOCIOLOGIA

Perché la sociologia si è sviluppata da poco?

Una disciplina come la sociologia,e la stessa nozione che esista la società,sono fatti molto recenti.

Le ragione principale è che la sociologia è una risposta intellettuale alla particolare crisi della moderna società occidentale.

Per la maggior parte, il nostro pensare mira a risolvere problemi: presumibilmente ciò è dovuto al fatto che pensare è molto doloroso.

In ogni caso, la gente in genere fa ricorso a questa gravosa attività solo quando è obbligata a farlo, inoltre è un'attività che richiede molto tempo.

Quindi la gente inizia a risolvere sulla società quando essa diventa, per una ragione qualsiasi, un problema.

È stato interrotto il tranquillo scorrere della consueta esperienza sociale di un individuo ed inevitabile che egli sia indotto a meditare su questa esperienza almeno su certi aspetti di essa.

La nostra esperienza normale. Un mondo dato per scontato

Le strutture fondamentali in cui ha luogo l'esperienza sociale non sono messe in discussione, ma sono vissute come condizioni di vita apparentemente naturali e di per sé  evidenti. Questa caratteristica di ovvietà interessa sia il microcosmo che il macrocosmo, a meno che non accada qualcosa che rompa la routine.

Un'interruzione simile potrebbe verificarsi se una o più delle persone che sono coinvolte nella situazione improvvisamente violasse oppure ignorasse la procedure consuete in simili circostanze.

Puntellare le strutture. La legittimazione

Gli espedienti che la società usa per mantenete il suo carattere di ovvietà sono detti fattori di legittimazione (affermazioni estremamente semplici o sistemi di spiegazione morale, filosofica e religiosa).

In tutta la storia umana i principali fattori di legittimazione per la conservazione della società sono stati forniti dalla religione per cui le strutture e le istituzioni della società vengono interpretate come parte integrante dell'ordine fondamentale dell'universo.

Le consuetudini dell'esperienza sociale sono direttamente collegate con l'intima natura delle cose,così come sono volute dagli dei. Nell'antico Egitto questa nozione si esprimeva col termine ma'at che essenzialmente significa "ordine giusto" che si estende dal mondo degli dei al mondo degli uomini, abbracciando entrambi in un significato onnicomprensivo.

L'ovvio in pericolo. Le fonti della sociologia

La particolare crisi della società moderna ha avuto inizio con la disgregazione della società medioevale, vale a dire con la disgregazione della cristianità. La messa in crisi della legittimazione religiosa della società si è estesa alla sfera politica ed infine ad ogni settore del sistema istituzionale. Il carattere di ovvietà dell'esperienza sociale viene quindi minacciato in maniera sempre più frequente e radicale e l'intera società o certe sue parti divengono un problema, e di conseguenza la gente incomincia riflettere sui fatti sociali.

Una conseguenza di questo tipo può essere provocata da una serie di particolari casi della vita di un individuo (una guerra, un conflitto civile.).

Tali situazioni in altre parole sono un fertile terreno di sviluppo del pensiero sociologico o di analoghe forme di riflessione.

Un altro caso interessante è quello della marginalità del gruppo; un gruppo escluso dalla piena partecipazione alla vita sociale (classi sfruttate,gruppi stranieri residenti in un nazione,hanno sempre rappresentato un contesto sociale capace di suscitare riflessioni sulla società.

Traumi sociali e storia del pensiero sociale

Un caso molto celebre dell'antichità classica è costituito da Tucidide, che dalle amare esperienze della sconfitta nella Guerra de Peloponneso è stato indotto a condurre un'indagine per studiare il significato della storia e dell'ordine sociale.

Mentre la crisi dell'esperienza dell'uomo moderno ha raggiunto il suo acme nella rivoluzione francese del 1789 e la decapitazione del re fu la ratifica cruenta e drammatica di questo storico atto di distruzione.   

COME SI DIVENTA MEMBRI DELLA SOCIETA':LA SOCIALIZZAZIONE

Anche l'esperianza della società inizia con la nascita. Il mondo del neonato è infatti popolato ad altre persone: presto egli è in grado di distinguere una persona dall'altra e di riconoscere alcune per via della eccezionale importanza che esse rivestono ai suoi occhi.

Le componenti non sociali dell'esperienza infantile vengono mediate e modificate dagli altri:La sensazione di fame dello stomaco di un bambino può venire placata solo dall'azione da parte di altre persone.

Quasi ogni aspetto della vita di un bambino coinvolge altri esseri umani: la sua esperienza degli altri è determinante per tutta la sua esperienza.Sono gli altri che creano i modelli attraverso il quale il mondo viene percepito.

È solo grazie a questi modelli che l'organismo riesce a stabilire un rapporto stabile con il mondo esterno,ma questi stessi modelli interessano anche l'organismo, cioè interferiscono con il suo funzionamento ES. pasto.

Il pasto una questione di collocazione sociale

Alcuni di questi modelli imposto socialmente possono dipendere da caratteristiche individuali, proprie di singoli adulti che entrano a contatto con il bambino.Nelle sue relazioni con gli altri, il bambino impara a conoscere un microcosmo strettamente circoscritto e solo molto più tardi si rende conto che questo microcosmo ha sullo sfondo un macrocosmo infinitamente più vasto.

Il mondo in cui l'infanzia viene vissuta varia a seconda della sua collocazione nella società, a questo proposito la pratiche connesse con la nutrizione possono costituire un caso significativo (ES: alimentazione secondo un orario oppure fornita a richiesta).



In questo campo, non solo vi sono grandi differenze tra le società, ma ve ne sono anche tra le classi di una stessa società.

Il controllo dei bisogni fisiologici:un cespuglio o l'ispirazione

Il controllo dei propri bisogni fisiologici è un altro campo del comportamento del bambino in cui i modelli sociali vengono imposti all'effettivo funzionamento fisiologico dell'organismo.

L'igiene fisiologica comporta grosse precauzioni nella società occidentali.

I successi e gli insuccessi del controllo dei bisogni fisiologici rappresentano un argomento di frequente conversazione tra le madri che arrivano anche ad impartire punizioni se il bambino non riesce.

Sembra che i bambini piccoli nutrano una cordiale antipatia verso i clisteri e che la sola minaccia di ricorrervi sia sufficiente ad ispirare il bambino alla defecazione nei tempi voluti dalla madre.

Socializzazione: modelli relativi vissuti come assoluti

Il processo durante il quale un individuo impara a diventare membro della società viene chiamato socializzazione. La socializzazione è l'imposizione di modelli sociali sul comportamento; i modelli imposti alla socializzazione sono molto brevi dal punto di vista dell'osservatore esterno. Essi dipendono dalle caratteristiche individuali di quegli adulti cui sono affidati i bambini e dai vari gruppi sociali a cui questi adulti appartengono.

Gli adulti hanno in questa situazione un potere preponderante: il bambino può resistere a loro, ma l'esito di qualsiasi conflitto è la vittoria degli adulti; il piccolo non conosce i modelli alternativi quelli che gli vengono imposti. Gli adulti gli presentano un mondo: per lui è il mondo.

È solo molto più tardi che egli scopre l'esistenza di alternative a questo mondo particolare.

L'iniziazione del bambino: il mondo diviene il suo mondo

La socializzazione può essere vista soprattutto come l'imposizione dei controlli dall'esterno  mediante un qualsiasi sistema di premi e punizioni oppure la socializzazione come un processo di iniziazione in cui viene permesso al bambino di svilupparsi ed espandersi in un mondo adatto a lui.

Il mondo sociale dei suoi genitori si presenta al bambino all'inizio come una realtà esterna, assai potente e misteriosa. Nel corso della socializzazione questo mondo diventa comprensibile. Il bambino vi entra, diviene capace di parteciparvi:esso diventa il suo mondo.

Linguaggio, pensiero, riflessione e capacità di "rispondere"

Il veicolo primario della socializzazione è il linguaggio. È nell'acquisizione del linguaggio che il bambino impara ad assumere e a ritenere un significato socialmente riconosciuto. Egli acquisisce la capacità di pensare in modo astratto, il che significa che la sua mente è ora in grado di superare la situazione immediata; e diviene capace di riflettere.

È attraverso questa crescente riflessione che il bambino diviene conscio di sé come di un IO.

La socializzazione può essere vista anche come un processo di formazione e modellamento; il bambino viene forgiato dalla società, plasmato in modo tale che egli può essere riconosciuto come un membro che ne fa parte.

Il bambino, e persino il neonato, non sono vittime passive della socializzazione:il bambino reagisce a questo processo, vi partecipa e vi collabora in vario grado.

La socializzazione è un processo reciproco che coinvolge non solo il socializzato ma anche il socializzante, e ciò si può osservare facilmente nella vita di ogni giorno. Di norma i genitori riescono ad educare, ma anche loro vengono trasformati dall'esperienza.

L'assunzione dell'atteggiamento e l'assunzione del ruolo di un altro

Il meccanismo fondamentale della socializzazione è un processo di interazione e di identificazione con gli altri. Un momento cruciale è quello in cui il bambino impara "ad assumere l'atteggiamento dell'altro".

Non solo il bambino apprende a riconoscere in un altro certi atteggiamenti e a comprendere il significato, ma anche egli impara ad assumerli in prima persona. Questa particolare fase della socializzazione si concluderà positivamente quando il bambino avrà imparato ad assumere positivamente lo stesso atteggiamento verso se stesso. Perciò è facile scoprire i bambini a giocare alla mamma quando sono soli. Alla fine l'atteggiamento si è impresso fermamente nella coscienza del bambino ed egli vi può fare riferimento tacitamente e senza recitarlo.

Nello stesso modo i bambino impara ad assumere il ruolo dell'altro, il ruolo è come un atteggiamento che si è fissato nella forma di modello generale di condotta stabile e ripetuto.

Il bambino non solo impara ad assumere atteggiamenti specifici, ma impara ad assumere questi ruoli. Il gioco è una parte essenziale di questo processo di apprendimento. I bambini giocano ai genitori, ai fratelli maggiori ai vigili, ai cow-boy o agli indiani; questi giochi non sono importanti solo per i ruoli particolari che impongono ma per insegnare al bambino a svolgere un ruolo. L'importante è imparare a svolgere dei ruoli.

Il giocare a certi ruoli può anche comunicare dei significati sociali che sono sostitutivi di quelli veri. Il modo in cui i bambini giocano al ruolo del poliziotto dipende molto dal significato che tale ruolo ha nel loro ambiente sociale prossimo.

La socializzazione avviene dunque con una continua interazione con gli altri, ma in questo processo non tutti gli altri che il ragazzo incontra sono egualmente importanti.

Per la maggior parte dei bambini sono i genitori e i fratelli e le sorelle che eventualmente li circondano. Risono poi altre persone che fanno parte della scena e che partecipano al processo di socializzazione facendo parte per così dire dello sfondo: i contatti casuali di ogni genere.

Mead ha definito i protagonisti principali del dramma della socializzazione "gli altri importanti", con cui il bambino ha rapporti più frequenti.

Nella prima fase della socializzazione tutti gli atteggiamenti o i ruoli che il bambino assume sono sempre riferiti agli altri importanti e questiono nel vero senso della parola il mondo sociale del bambino. Col progredire del processo di socializzazione il bambino incomincia a capire che gli atteggiamenti e i ruoli particolari si riferiscono ad una realtà molto più generale.

È a questo punto che il bambino impara a rapportarsi non solo a specifici altri importanti, ma ad un altro generalizzato che rappresenta la società nel suo complesso; da "la mamma non vuole che me la faccia addosso" a "non bisogna farsela addosso".

Interiorizzazione, coscienza e scoperta di sé

Si usa descrivere la socializzazione con il termine interiorizzazione che sta a indicare che il mondo sociale con i suoi numerosi significati viene interiorizzato dalla coscienza del bambino ; attraverso un complicato processo reciprocità e di riflessione si stabilisce una certa simmetria tra il mondo interiore dell'individuo e quello sociale esterno in cui egli viene socializzato = coscienza che consiste nell'interiorizzazione degli imperativi e delle proibizioni morali che in precedenza venivano dall'esterno. Le voci divengono voci interiori, ed infine è la sua coscienza individuale che gli parla.

Quando queste ingiunzioni sono state interiorizzate entro la coscienza individuale, solo occasionalmente sono necessari dei rafforzamenti dall'esterno.

Solo interiorizzando le voci degli altri, infatti, noi possiamo parlare a noi stessi. Se qualcuno non si fosse rivolto a noi in modo intelligibile dell'esterno, anche dentro di noi regnerebbe il silenzio.

"è solo un bambino". Crescita biologica e stadi biografici

Esiste un certo parallelismo tra i processi biologici di crescita e la socializzazione, perché la crescita dell'organismo pone dei limiti alla socializzazione. Sarebbe tuttavia un grave errore pensare che gli stadi biografici della vita, così come sono stabiliti della società, siano direttamente basati sugli stadi della crescita biologica.

Vi sono molti e vari modi di strutturare la fanciullezza, non solo per ciò che riguarda la sua durata, ma anche per le sue caratteristiche.

È solo in un periodo molto recente della storia occidentale che si è giunti a concepire la fanciullezza come un'età particolare e molto protetta; la moderna credenza dell'innocenza dei bambini, vale dire il concetto che i bambini vadano protetti da certi aspetti della vita.

Differenti mondi infantili

Il tipo di fanciullezza sviluppatosi nell'occidente moderno è assai diffuso nel mondo e ciò è dovuto a diverse ragioni. Una di queste e l'impressionante diminuzione della mortalità infantile e della malattie dei bambini che costituisce uno dei risultati veramente rivoluzionari della medicina moderna.

Di conseguenza, la fanciullezza è divenuta una fase della vita più sicura e più felice di quanto non lo sia mai stata in precedenza e questo ha favorito la concezione occidentale della fanciullezza come di uno stadio della vita de proteggere e da considerare con particolare attenzione.

Incontro con noi stessi: il concetto Meadiano dell'IO e del  ME

Altrettanto importante è il modo in cui la socializzazione presenta il bambino a se stesso. La società costruisce anche tipi specifici di IO; ciò che si verifica entro la coscienza del bambino è stato espresso da Mead con l'IO e il ME.

Il bambino è in grado di parlare con se stesso: è proprio in questo tipo di dialogo che l'io e il me intervengono come interlocutori. L'io rappresenta la coscienza sempre presente che ciascuno di noi possiede spontaneamente; il me, per contro, rappresenta quella parte dell'io che è stata formata o plasmata dalla società.

La socializzazione dunque modifica in modo molto importante una parte dell'io, ma non può trasformarlo nella sua totalità: c'è sempre qualcosa di spontaneo, di incontrollabile, che talvolta erompe in un modo non previsto; è la parte spontanea dell'Io che si scontra con quella socializzata del Me.

L'appropriazione dell'identità. Attribuzione e adesione

La parte socializzata dell'Io è chiamata comunemente identità. Le identità vengono assegnate ai vari individui da una sorta di invisibile lotteria. Alcune di esse vengono attribuite nel corso della vita, altre si acquisiscono per adesione, e le persone possono ottenerle con un deliberato sforzo.

Essa viene assunta dall'individuo tramite un processo di interazione con gli altri: sono gli altri che lo identificano in un modo particolare e soltanto se l'identità è confermata dagli altri è possibile che essa realmente appartenga all'individuo che la possiede.

Esistono però dei casi di persone che si aggrappano ad una identità che nessuno, se non loro stessi, riconosce come vera: gli PSICOPATICI.

Le identità variano a seconda della società di appartenenza

Interi gruppi o intere società si possono caratterizzare secondo identità specifiche (americani e sovietici).

La società in cui si vive può accentuare  valori dell'educazione infantile e dall'istruzione scolastica per produrre un tipo di identità che si adattasse all'ideale proprio;



La società predispone i processi di socializzazione in modo da portare ad un tipo specifico di identità, in accordo con gli ideale e i bisogni di quella società.

Socializzazione secondaria: l'ingresso in nuovi mondi

I sociologi distinguono tra socializzazione primaria e secondaria:

indica il processo originario attraverso il quale il bambino diventa un membro effettivo della società (primaria);

indica tutti i processi successivi attraverso i quali un individuo viene ammesso in un mondo sociale specifico (secondaria), ES:l'addestramento ad un lavoro;

Un processo di socializzazione secondaria può verificarsi in molti tipi di esperienze diverse, come quella di migliorare la propria posizione sociale generale, cambiare il luogo di residenza, adattarsi ad una malattia cronica o venir accolto in un nuovo gruppo di amici.

Rapporti con gli individui e con l'universo sociale

La socializzazione comporta sempre dei cambiamenti nel microcosmo degli individui. Allo stesso tempo, quasi tutti i processi di socializzazione mettono l'individuo in contatto con le strutture complesse del macrocosmo.

Inoltre la socializzazione dà all'individuo la capacità di stabilire rapporti con gli altri individui specifici: poi gli dà la possibilità di entrare in rapporto con un intero universo sociale.

CHE COS'E' UN ISTITUZIONE? IL CASO DEL LINGUAGGIO

Le istituzioni sono modelli regolari, cioè programmi imposti dalla società alla condotta degli individui, comunemente il termine istituzione indica delle organizzazioni che racchiudono delle persone, oppure si riferisce a vaste entità societarie che aleggiano quasi come esseri metafisici sulla vita degli individui: lo stato, l'economia, il sistema scolastico.

Anche il linguaggio è un'istituzione,anzi è l'istituzione fondamentale della società,oltre ad essere la prima istituzione che l'individuo incontra nel corso della sua vita.

Il linguaggio è fondamentale perché tutte le altre istituzioni crescono sui modelli regolatori fondamentali del linguaggio.

Il linguaggio investe molto presto il bambino con i suoi aspetti macrosociali. Fin da uno stadio molto precoce, il linguaggio tende verso quelle realtà più vaste che stanno al di là del microcosmo della immediata esperienza dl bambino.

È attraverso il linguaggio che il bambino si rende conto per la prima volta di un vasto mondo "là fuori", un mondo mediato dagli adulti che o circondano, ma che li trascende molto.

Il linguaggio: l'oggettivazione della realtà

È lo stesso microcosmo del bambino ad essere strutturato dal linguaggio. Il linguaggio oggettivizza la realtà.

Oggettivando e stabilendo relazioni significative il linguaggio struttura l'ambiente umano del bambino. Esso popola la realtà di esseri distinti che vanno dalla mamma al bambino cattivo della porta accanto.

Con il linguaggio i ruoli si radicano nell'esperienza del bambino. Il bambino impara a riconoscere i ruoli come dei modelli ricorrenti nella condotta degli altri.

È il linguaggio che specifica , in modo ripetibile, che cosa, esattamente l'altro sta ripetendo. Di fatto, il bambino impara ad assumere il ruolo dell'altro soltanto per mezzo di tale fissazione linguistica, cioè conferendo all'azione degli altri un significato stabilito, che può ripetutamente adattarsi a ciascuna di tali azioni.

Il linguaggio: L'interpretazione della realtà

Il microcosmo del bambino è strutturato in ruoli: i ruoli rappresentano le istituzioni;quando il padre ripete la scena della punizione parla mentre da la punizione: le parole interpretano e giustificano la punizione in un modo che va inevitabilmente al di là delle reazioni immediate del padre. Il castigo viene posto nell'ampio contesto della buona educazione e della morale.

Il padre che punisce rappresenta ora questo sistema, quando egli lo rifà, cioè quando ripete la scena con un ruolo riconoscibile, questo ruolo rappresenta le istituzioni del sistema morale.

Caratteristiche fondamentali di un'istituzione: l'estrinsecità

Le istituzioni vengono esperite come se fossero dotate di una realtà esterna, l'istituzione è qualcosa di esterno all'individuo,qualcosa di reale diverso dalla realtà dei pensieri, dei sentimenti e delle fantasie dell'individuo.

In questa caratteristica un'istituzione rassomiglia ad altre entità della realtà esterna.

L'obbiettività

Le istituzioni sono esperite come dotate di obbiettività.Una cosa è oggettivamente reale quando tutti, o quasi, sono d'accordo che si trovi realmente là e che vi si trovi in un certo modo.

Il potere coercitivo

Le istituzioni hanno un poter coercitivo. Il potere principale di un'istituzione su di un individuo è che essa esiste oggettivamente ed egli non può liberarsene.Può succedere tuttavia che questa persona non dia importanza al fatto, o che lo dimentichio, che voglia modificare l'intero meccanismo. A questo punto il potere coercitivo dell'istituzione molto probabilmente manifesterà il suo aspetto più brutale.

ES:Il professore di mezza età che cerca di ingraziarsi i suoi studenti parlando "il loro linguaggio" e che ovviamente è sempre almeno due anni indietro rispetto ai loro canoni in continua evoluzione, il suo scontro con il potere coercitivo rasenta i limiti del patetico.

Riconoscere il potere delle istituzioni non significa che non si possano cambiare:di fatto esse mutano continuamente e necessariamente, perché non sono altro se non il risultato inevitabilmente fragile dei significati "emessi" da innumerevoli individui nel mondo.

Ma per l'individuo no è facile suscitare un cambiamento di sua volontà, se è  solo in questa inpresa, le sue possibilità di successo sono quasi sempre minime.

L'autorità morale

Le istituzioni hanno un'autorità morale. Le istituzioni pretendono il diritto alla legittimità, cioè si riservano il diritto di colpire il trasgressore, ma anche di muovergli delle reprimende morali. Alle istituzioni è attribuito un grado variabile di nobiltà morale e tale differenza si esprime di solito nel grado della pena inflitta al trasgressore.

L'autorità morale della lingua si esprimerà con la violenza fisica solo raramente,L'autorità morale infatti trova espressione nel momento in cui riesce a suscitare vergogna e senso di colpa nel trasgressore.

La storicità

Le istituzioni sono caratterizzate dalla storicità. Le istituzioni non sono solo fatti, ma fatti storici: esse hanno una storia. In quasi tutti i casi in cui l'individuo incontra un'istituzione, essa è anteriore alla sua nascita e sopravviverà alla sua morte. Le istituzioni hanno incorporato dei significati che si sono accumulati in esse durante un ungo lasso di tempo grazie a innumerevoli individui. La lingua si può descrivere come una copiosa corrente che scorre attraverso il tempo; la lingua è l'istituzione sociale per eccellenza da essa la società trae il suo più forte potere sopra di noi.

LA FAMIGLIA

La famiglia come mondo

Il bambino non vive la famiglia come tale, egli non sente cioè la famiglia come un'istituzione specifica all'interno di una società più vasta; per il bambino la famiglia è tutto un mondo di persone e di significati molto importanti per lui. Per quasi tutti la famiglia rappresenta il "porto di partenza" da cui una persona salpa per il viaggio attraverso la società. Quello che gli è successo in questo punto di partenza influirà in maniera significativa sulle successive tappe del viaggio.

La famiglia gli fornisce anche il suo più valido collegamento con il macrocosmo, e non solo perché è un canale  d'informazione rispetto a quest'ultimo, ma anche perché gli atteggiamenti e i ruoli espressi all'interno della famiglia rappresentano la varie strutture di questo macrocosmo.

La famiglia come luogo d'attesa

Man mano che cresce, il bambino arriva a comprendere sempre meglio che la famiglia è il luogo in cui egli rimane in attesa di un mondo più grande: questo futuro avanzamento sarà visto o con angoscia o con impazienza; in quest'ultimo caso la famiglia sarà considerata come un'antipatica barriera tra l'individuo e le esperienze piene di significato e di soddisfazione che egli immagina lo attendano nel macrocosmo.

Per gli adulti la famiglia è un rifugio dal macrocosmo; è il luogo in cui essi possono rimettersi dalle frustrazioni di quest' ultimo, dalle sue tensioni e ansie.

La famiglia è una componente essenziale del mondo consueto di tutti; la sociologia si propone  di introdurre un elemento di estrema artificiosità in ciò che ci è più familiare, al fine di permetterci una più chiara definizione di famiglia.

La famiglia è in rapporto diretto con la costituzione biologica dell'uomo: essa riunisce assieme la funzioni biologiche con quelle sociali assai più direttamente di qualsiasi altra istituzione.

Attività fondamentali dell'uomo

L'istituzione familiare ha un influsso su tre attività umane fondamentali:

La sessualità;

La procreazione;

La socializzazione primaria;

La famiglia offre  una tipologia degli altri a seconda del loro rapporto più o meno stretto con l'individuo ed è questa tipologia che determina i partners con cui è lecito avere della relazioni sessuali.

I modelli di procreazione sono determinati in base ai dati biologici della durata della gravidanza umana e della mancanza di autonomia del bambino dopo la nascita. Non solo la madre e relativamente inabile durante la gravidanza, ma il bambino alla nascita è completamente dipendente e morirebbe se la società non avesse disposto delle forme di assistenza e di protezione intorno a lui.

In quasi tutte le società umane, la famiglia rappresenta il luogo in cui si svolge la socializzazione primaria; è nella famiglia che il bambino incontra per la prima volta gli altri importanti.



Funzione secondaria: la funzione giuridica

È la famiglia che dà il nome all'individuo e ne determina la posizione giuridica fondamentale. Ciò non soltanto rende possibile riconoscere la sua discendenza ma fornisce per di più un mezzo molto semplice per identificare una persona e localizzarla nell'ordine sociale.

La funzione economica

La famiglia, inoltre, ha la funzione di proteggere i processi procreativi e infantili, su cui si è formato un ampio assetto di strutture economiche. In molte società umane, l'azienda familiare viene considerata come unità economica di base.

I sociologi usano il termine famiglia coniugale nucleare per indicare il tipo di famiglia che invece oggi predomina nelle varie società occidentali. Il significato si riferisce cioè ad una famiglia che è costituita soltanto da una coppia sposata e dai suoi bambini. La famiglia nucleare coniugale rappresenta inoltre una notevole restrizione nelle funzioni rispetto alle primitive forme di famiglia delle società occidentali.

Nella società contemporanea il ruolo produttivo della famiglia è tendenzialmente scomparso. Il compito della famiglia come unità economica non è tanto quello di produrre, quanto quello di consumare, ed è come unità consumatrice che essa si inserisce in modo significativo nell'economia; su di essa però cade ancora indubbiamente la responsabilità della socializzazione primaria, ma la vasta rete di istituzioni educative indipendenti non solo ha privato la famiglia delle funzioni educative ma a poco a poco si è sempre più estesa alla fasi precoci della fanciullezza attraverso gli asili, le scuole materne, i centri di assistenza diurna.

Altre funzioni: autorealizzazione e sfera privata

Se la famiglia ha perso certe funzioni ne ha guadagnato delle altre che riguardano essenzialmente i bisogni soggettivi, le speranze e la realizzazione dell'individuo. Dal punto i vista morale ciò comporta che si attribuisce importanza ai diritti ed alle gratificazioni.

La società moderna ha creato  un settore dell'attività sociale che indichiamo come vita privata o sfera privata, che viene tenuto separato dalle istituzioni pubbliche.

La famiglia è senza dubbio l'istituzione più importante della sfera privata.

Al contrario nella società pre-moderne, macro e microcosmo esistevano in una specie di continuum: i ruoli svolti in seno alla famiglia si estendevano direttamente al macrocosmo.

L'evoluzione tecnologica; la rivoluzione industriale

La famiglia coniugale nucleare contemporanea è sorta in conseguenza di una straordinaria trasformazione tecnologica, economica e demografica della società: la rivoluzione industriale che ha tolto alla famiglia il suo antico ruolo produttivo: infatti nell'industria moderna non è più possibile che l'azienda familiare  svolga una funzione produttiva.

Il posto in cui è stata relegata la famiglia è la sfera privata che è divenuta sempre più il luogo in cui le persone cercano la realizzazione della loro vita privata.

Evoluzione demografica ed economica

La sconvolgente rivoluzione demografica dei nostri tempi si può anch'essa ricondurre alla rivoluzione industriale. I progressi compiuti nel campo della medicina hanno portato ad un aumento nella durata della vita di tutti e ad una decisa riduzione della mortalità infantile. Contemporaneamente si è registrato un calo notevole nella percentuale delle nascite legata a delle evidenti ragioni economiche: l'unico ruolo economico dei bambini è quello di causare costi.

Nuovi atteggiamenti e nuove aspettative

Man mano che si verificavano queste trasformazioni nella struttura della vita familiare, si andavano creando nuovi valori e nuovi atteggiamenti concernenti la sessualità, l'amore e la famiglia.

La famiglia nucleare moderna si trova al centro di una serie di aspettative emotive e morali assai elevate: si presuppone che marito e moglie si amino l'un l'altro e per sempre; che i genitori dedichino ogni attenzione al benessere dei figli e che sia bambini che adulti della famiglia debbano compiutamente realizzarsi e trovare il loro personale soddisfacimento nelle attività che si svolgono all'interno della cerchia familiare.

La famiglia nucleare coniugale e la famiglia estesa

La famiglia moderna è costruita sul rapporto tra i due partners del matrimonio. Di tipo opposto è la famiglia estesa, che si basa su di un più vasto e complesso schema di rapporti. La famiglia moderna è stata uno dei prodotti da esportazione del mondo occidentale che ha avuto maggior successo. I suoi valori rivendicano l'importanza dell'individuo contro quelli del suo gruppo: ogni individuo dev'essere valutato come singolo e non sulla base del suo gruppo di appartenenza.

Una delle più importanti conseguenze di questi valori è stata naturalmente l'affermazione del diritto di ognuno di scegliere il proprio partner matrimoniale.

Matrimonio, divorzio e nuovo matrimonio

La grande maggioranza degli individui non divorzia per stanchezza verso l'istituzione del matrimonio, ma perché il loro partner ha deluso le loro aspettative. Quasi tutti vogliono provare ancora. In altre parole, il divorzio non è richiesto da coloro che non credono nel matrimonio, ma, al contrario, da coloro che hanno posto in esso grandi aspettative.

Famiglie adulto-centriche e famiglie infanto-centriche

  1. Famiglie adulto-centriche: i rapporti genitore-figlio sono isolati quasi quanto quelli tra i maschi e le femmine. Il bambino racconterà a casa le sue attività col gruppo dei coetanei, ma esse non saranno di grande interesse per i suoi geniori. Se il bambino va bene a scuola, i suoi genitori gli faranno degli elogi, ma è poco probabile che vadano a vederlo recitare in una recita scolastica o giocare una partita do calcio. Si tratta della sua vita non della loro.

Il luogo in cui il bambino essenzialmente si esprime è la strada e non la famiglia.

  1. Famiglie infanto-centriche: I bambini sono i padroni della casa. Li si incoraggia ad esprimersi il più possibile nell'ambito familiare e gli adulti fanno tutto il possibile per prestare una seria e continua attenzione a tutto quanto fanno i bambini.

Mogli e mariti: la divisione del lavoro

  1. La moglie deve addossarsi le responsabilità della casa e dei bambini e controllare le loro attività. Il marito dovrebbe essere colui che guadagna il pane, ma sicuramente non ci si aspetta che egli partecipi in alcun modo all'andamento della casa o alla quotidiana cura dei figli;
  2. La famiglia è un luogo di intenso scambio tra tutti i suoi membri ed è di fatto per questi rifugio dal resto del mondo. La famiglia è il luogo in cui il padre dovrebbe riposarsi, dopo una giornata di duro lavoro, insieme alla moglie ed ai figli ; un posto dove i figli vengono incoraggiati a discutere dei loro problemi e dove ognuno partecipa il più possibile alle attività di gruppo.
  3. Mentre è sempre vero che la madre svolge la mole maggiore di lavoro domestico, si considera normale il fatto che il marito le dia una mano. Mentre si pretende che la moglie si realizzi come donna. Anto il padre che la madre hanno il loro giro di amicizie personali, alcuni dei quali sono estranei al pertner. L'indipendenza viene incoraggiata in tutto.

La disciplina del bambino: 2 approcci

I metodi disciplinari sono rappresentati essenzialmente da premi e punizioni. Si presuppone che i bambini abbiano bisogno di continui interventi disciplinari se non si vuole che crescano da piccoli selvaggi. Le punizioni sono si fisiche che verbali anche se punirli non significa respingerli;

Vi è un forte pregiudizio verso i metodi punitivi o autoritari nei rapporti coi bambini: la famiglia dovrebbe essere democratica. Ne consegue che c'è una notevole incertezza sul modo di trattare i bambini. Le madri possono essere troppo dominanti o troppo indulgenti.In linea di massima i genitori evitano scontri diretti, in cui divenga necessario assumere della posizioni di autorità. L'ideale di fondo è che i genitori debbano essere gli amici dei figli. Proprio perché gli strumenti disciplinari sono psicologici, piuttosto che fisici, in questo tipo di famiglia la minaccia del rifiuto è maggiore. Vale a dire che il ragazzo di questa classe ha più ragioni di temere che i suoi genitori minaccino di non amarlo più. L'aspetto più impressionante di questo tipo di controllo sta nell'abilità dei genitori di assicurarsi l'obbedienza usando un minimo di violenza e limitando al massimo la pressione psicologica.

Altri tipi di famiglie

Una delle caratteristiche è che viene attribuita un'enorme importanza a tutta la cerchia dei parenti cosicché essa rappresenta un contraltare alla famiglia nucleare della società occidentale.

Crisi e nuove comunità: clans e comuni

La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi: si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati positivi come pure la sua validità all'interno della società occidentale e ciò avviene in modo più radicala, come si può immaginare, tra i giovani.

La crisi ha colpito quasi ogni aspetto dell'ordine di valori come pure la forma della società della famiglia: famiglia=luogo della realizzazione personale: a moderna unità familiare sembra a molti troppo piccola e troppo fragile per portare a termine un compito del genere. Vi sono stati esperimenti diretti ad allargare e modificare il carattere di questa unità di base: il movimento delle comuni.

Consiste in un certo numero di adulti abitano insieme a gestiscono insieme l'andamento della casa: tutti si considerano sposati tra di loro e i bambini vengono considerati come figli di tutti. L'assetto comunitario e il concetto di proprietà privata è generalmente avversato.

Il Kibbutz invece è un insediamento agricolo comunitario, risale ai primi tempi dell'occupazione ebraica della Palestina, e rappresenta il tentativo di un gruppo socialista e fortemente idealista di sperimentare una forma di società nuova e più perfetta.

Non è stato fatto in questi casi nessun tentativo per abolire il matrimonio come tale, ma si è data soprattutto importanza all'educazione collettiva dei bambini. Ciò ha significato in pratica che, mentre i genitori vivevano insieme in separate unità domestiche, i loro figli non vivevano con loro, ma in una "casa dei bambini" con tutti gli altri bambini del Kibbutz.








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