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"LA SOCIOLOGIA" - "I METODI DELLA RICERCA"

sociologia





1 "LA SOCIOLOGIA"


La sociologia è lo studio scientifico della società umana e del comportamento sociale, ci dà la possibilità di renderci conto che esistono punti di vista diversi dal nostro, di comprendere come si realizzano. L' idea fondamentale è che il comportamento umano viene influenzato dal gruppo di appartenenza e dalla interazione sociale che ha luogo in tali gruppi. Per interazione sociale intendiamo il modo in cui le persone agiscono le une rispetto alle altre influenzandosi reciprocamente.

Le scienze naturali studiano i fenomeni fisici e biologici, le scienze sociali studiano i vari aspetti del comportamento umano.



Lo studio avviene attraverso determinate teorie, una teoria è una affermazione che organizza in modo significativo un insieme di concetti spiegando la relazione che esiste tra loro.


2 "I METODI DELLA RICERCA"


La ricerca sociologica si svolge negli stessi luoghi dell'azione sociale, sul campo. Il sociologo analizza causa ed effetto in termini di influenza di variabili su altre variabili (es. la guida in stato di ebbrezza fa aumentare gli incidenti stradali). Fra i procedimenti messi in atto per raccogliere i dati distinguiamo gli esperimenti, sia in laboratorio che sul campo, le inchieste, i questionari e le interviste strutturate e non. Inoltre gli studi basati sull' osservazione comportano un'analisi intensiva, descrittiva di un gruppo dove assolutamente non si influenza ciò che accade (osservazione sul campo...si può comprendere solo se certe cose entrano a far parte dell'esperienza personale).

Per esempio Durkheim nel suo studio sul suicidio notò che coloro che avevano fragili legami con la loro comunità, ave 434f51e vano maggiori probabilità di togliersi la vita, indipendentemente dalla psicologia dell'individuo. Era quindi riuscito a dimostrare che il suicidio può essere compreso pienamente soltanto nel contesto sociale in cui avviene.

Modello ideale per un progetto di ricerca :

n    Definizione del problema (scelta dell'argomento).

n    Analisi della letteratura inerente al problema

n    Formulazione di un'ipotesi

n    Scelta di un disegno della ricerca (strumento/i per raccogliere i dati)

n    Raccolta dei dati

n    Analisi dei risultati

n    Conclusione


3 "INDIVIDUO, CULTURA E SOCIETA' "


In sociologia la cultura è costituita dai prodotti condivisi della società, la società è costituita da individui interagenti che condividono una cultura, quindi le due cose sono interrelate. Una non potrebbe esistere in assenza dell'altra. E' la cultura che rende possibile la vita sociale.

Nella cultura i contenuti non vengono trasmessi per via genetica, infatti tutto viene appreso attraverso il processo di socializzazione tramite il quale gli esseri umani interiorizzano la cultura in cui devono vivere.

Questo tramite le istituzioni (famiglia, scuola...)e gli elementi di comunicazione. Chi non riesce ad interiorizzare il patrimonio culturale è un disadattato.  

I modelli di comportamento sociale sono controllati da NORME SOCIALI, cioè da regole condivise che prescrivono quale è il comportamento appropriato in una data situazione.

In una società per delineare i fini, gli accordi, c'è bisogno di regole che rappresentino i mezzi, con cui questi fini possono essere raggiunti.

Queste regole (norme) possono essere scritte (codici delle legge, regolamenti) e non scritte (valori, usi e costumi).

I valori sono dei concetti astratti, importanti perché influenzano il contenuto delle norme.

Gli USI, folkways, sono le abitudini collettive, le consuetudini della vita quotidiana, chi non si conforma non viene considerato immorale. (puntualità, pulizia in casa..)

I COSTUMI, mores, sono norme molto più forti. La violazione viene considerata molto più seriamente. (buon costume).

Sono devianti coloro che non condividono le regole, ossia la cultura di una data società.

Ogni società deve avere un sistema di controllo sociale, cioè si vigila affinché si rispettino le norme, sostenute da sanzioni.

Il relativismo culturale riconosce che una cultura non può essere giudicata arbitrariamente secondo i criteri di un'altra. L'incapacità di assumere una posizione di relativismo culturale è un esempio di etnocentrismo.

Una SUBCULTURA è una parte della cultura generale della società, ma possiede dei valori e delle norme proprie e distinte (conflitto di valori).

Il linguaggio, costituito da simboli appresi, è la chiave di volta della cultura. Nel momento in cui qualcosa non indica unicamente se stessa, ma rimanda ad un altro significato di se, essa viene detta simbolo. Un simbolo rappresenta, quindi, qualcosa di diverso.

La relatività linguistica sostiene che chi parla una determinata lingua, deve interpretare il mondo attraverso le forme e la grammatica che la sua lingua gli offre.


4 "LA SOCIETA' "


Gli individui costituiscono una società quando si verificano le seguenti condizioni :

n    Occupano un territorio.

n    Interagiscono tra loro.

n    Hanno una cultura condivisa.

La società umana non si fonda sull'istinto ma sull'apprendimento.


La STRUTTURA SOCIALE è la componente di fondo per la sopravvivenza della società.

Le componenti (di ogni società) della struttura sociale sono :

n    Status

n    Ruoli

n    Gruppi sociali

n    Istituzioni.



n    Lo STATUS è la posizione sociale. Determina come una persona si colloca nella società

e in che modo deve instaurare relazioni con gli altri. Nel momento in cui un individuo nasce, va a ricoprire uno status, successivamente ne potrà ricoprire altri ma uno sarà predominate sugli altri, di regola quello occupazionale.

Distinguiamo lo status ascritto presente fin dalla nascita, (sesso) dallo status acquisito, ottenuto durante l'esistenza dell'individuo.(prestazioni individuali come la laurea).

n    Il RUOLO è ciò che compete alla posizione sociale. Ogni status che occupiamo

comporta quindi un ruolo che svolgiamo. (Due facce di un'unica medaglia). Il ruolo è qualcosa di determinato dalle aspettative (Es. status di professore implica ruolo di insegnante, collega)



Una tensione di ruolo è una situazione in cui una persona ha difficoltà o non può  corrispondere alle aspettative di ruolo. (Es. padre che arresta il figlio)

n    Un GRUPPO è un insieme di persone i cui status e i cui ruoli sono interrelati.

Distinguiamo il gruppo primario, composto da un piccolo numero di persone che interagiscono per un periodo di tempo lungo, sulla base di rapporti intimi, faccia a faccia ; da quello secondario composto da un numero di persone che interagiscono su basi temporanee, anonime e impersonali. Inoltre i membri non si conoscono personalmente.

(Riferimento alla leadership, capitolo 7.)

n    L'ISTITUZIONE consente il soddisfacimento di problemi che la società deve affrontare,

quali la riproduzione (la famiglia), la trasmissione di conoscenze (la scuola), il mantenimento dell'ordine (lo Stato), la produzione di beni. Quindi un'istituzione è un insieme di valori, status, ruoli e gruppi all'interno di un problema fondamentale della società. Inoltre esse sono conservatrici per consentire stabilità sociale.


5 "LA SOCIALIZZAZIONE"


La socializzazione è il processo di interazione sociale attraverso il quale gli individui acquistano la loro personalità e apprendono i modelli di comportamento della loro società. Ha inizio con la prima infanzia e prosegue per tutta l'esistenza. Uno dei risultati più importanti della socializzazione è la personalità, intesa come il complesso dei modelli di pensiero, di sentimenti e di azione. La personalità comprende: la componente cognitiva, emotiva, comportamentale.

Tipi e agenti di socializzazione 

La SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA avviene nella famiglia attraverso gli atteggiamenti che gli altri componenti della stessa hanno nei suoi confronti.

La SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA riguarda quei processi di socializzazione specifici che contribuiscono alla formazione complessiva della personalità. (scuola, professionalità politica, religiosa..)

Inoltre anche i MASS-MEDIA  influenzano la società.

RISOCIALIZZAZIONE- Nel caso di cambiamento delle condizioni di vita (conversione ad una nuova religione).

SOCILIAZZAZIONE ALLA ROVESCIA- Le nuove generazioni trasmettono le conoscenze culturali agli anziani.

SOCIALIZZAZIONE ANTICIPATORIA- Il soggetto interiorizza le informazioni prima di inserirsi nel nuovo contesto.(Es. bambine che giocano alle "signore")

Per quanto riguarda l'apprendimento e la formazione della personalità l'approccio behaviorista, il comportamentismo, con Pavlov e Skinner,  afferma che qualsiasi forma di apprendimento è il prodotto di ricompense e punizioni, quindi il comportamento è considerato in termini di condizionamento.

La tesi dello sviluppo che vede come principale esponente Piaget, afferma che gli esseri umani cercano attivamente di dare un'interpretazione all'ambiente sociale, invece di farsi passivamente condizionare da esso. (sviluppo delle capacità cognitive)



6 "INTERAZIONE SOCIALE NELLA VITA QUOTIDIANA"


L'interazione sociale è quel processo mediante il quale le persone agiscono o reagiscono in relazione agli atti di altre persone. Il linguaggio è il sistema di simboli più ricco e più flessibile che esista. In generale non rispondiamo direttamente agli altri, interpretiamo gli avvenimenti della vita quotidiana secondo le categorie e le definizioni che la nostra cultura ci offre. Il che presentiamo agli altri è strettamente connesso al ruolo che svolgiamo in quel momento.

Goffman applica un approccio drammaturgico all'interazione sociale analizzandolo come se i partecipanti fossero attori sulla scena. La gente sarebbe quindi interessata al controllo dell'impressione sugli altri, costruendo quindi uno scenario. Per le rappresentazioni abbiamo quindi un retroscena ed un palcoscenico.

La etnometodologia è lo studio del modo in cui le persone costruiscono e condividono la loro definizione della realtà nell'interazione quotidiana.


7 "I GRUPPI SOCIALI"


Un GRUPPO è un insieme di persone che interagiscono in modo ordinato sulla base di comuni aspettative riguardanti il reciproco comportamento.

L'  AGGREGATO è invece un insieme di persone che casualmente si trovano nello stesso tempo nello stesso luogo. (folla)

La CATEGORIA è composta da un certo numero di persone che fisicamente non sono vicine ma che comunque condividono determinate caratteristiche come la razza, il sesso.

Gruppi primari e secondari. Vedi capitolo 4.

Un elemento che è sempre presente nei gruppi è la LEADERSHIP. Il leader è colui che in virtù di certe caratteristiche personali, riesce a influenzare il comportamento degli altri.

Distinguiamo la leadership STRUMENTALE, necessaria per organizzare il gruppo in vista del perseguimento dei suoi scopi , dalla leadership ESPRESSIVA, necessaria per creare armonia e solidarietà tra i membri.

Riferimento all'ingroup, outgroup e gruppo di riferimento.

Oggi il sociale è dominato da organizzazioni. Le organizzazioni formali sono grandi gruppi intenzionalmente rivolti al conseguimento di obiettivi specifici. Quanto più grande esse diventano, tanto maggiore è il bisogno di creare una catena di comando che coordini le attività dei suoi membri. Questo bisogno è soddisfatto dalla BUROCRAZIA, una struttura gerarchizzata che opera secondo regole precise, funzionali alla produzione di grandi quantità di lavoro. Una delle caratteristiche delle burocrazie è rappresentata dalla natura anonima e impersonale dei rapporti tra i suoi membri e gli estranei.

Il processo graduale di razionalizzazione che si manifesta in ogni aspetto della vita sociale moderna, prevede che i metodi tradizionali siano rimpiazzati da procedure precise, calcolate esattamente. Weber era convinto che la burocrazia fosse una forma di razionalizzazione minacciosa. Il suo tipo ideale di burocrazia, consta di alcuni elementi : netta divisione del lavoro, ordine gerarchico di autorità, regole stabilite, contatti impersonali con il pubblico, carriera, professione.

Tuttavia la burocrazia è caratterizzata da una occasionale inefficienza, non è attrezzata per trattare casi insoliti, se si dovesse presentare la burocrazia si inceppa. Inoltre la struttura autoritaria genera problemi, tensioni, stati d'ansia, frustazioni ; ogni burocrazia è per propria natura una gerarchia di ineguali.


8 " LA DEVIANZA"


In senso stretto la devianza è quel comportamento non conforme alle norme sociali, si riferisce al comportamento che viola norme e aspettative importanti, oggetto di valutazione negativa di un gran numero di persone. Tuttavia la devianza è considerata un concetto relativo rispetto al tempo e allo spazio, infatti è possibile che lo stesso atto possa essere interpretato in modo diverso a seconda dello specifico contesto in cui viene compiuto. L'unico modo per definire la devianza è quello di legarla all'atto giuridico.

Il concetto di controllo sociale viene definito come un insieme di mezzi, che tendono a garantire che le persone si comportino nel modo in cui gli altri si aspettino (sanzioni).

Tuttavia la devianza limita i confini del comportamento lecito e funge da valvola di sfogo al malcontento sociale. E' interessante soffermarsi sulle teorie della devianza :

n    Le TEORIE BIOLOGICHE, come nel caso del criminologo Lombroso affermano che il

comportamento deviante è innato, "devianti si nasce". Secondo lui esistono soggetti potenzialmente esposti alla devianza per ragioni biologiche.

n    La TEORIA DELLA TRASMISSIONE CULTURALE afferma che se la devianza è presente in una persona o in un gruppo, questa tendead essere trasmessa ai nuovi arrivati attraverso l'interazione. Gli individui saranno influenzati anche in base all'intensità dei contatti e alla presenza di subculture diverse.

n    La TEORIA DELL'ETICHETTAMENTO afferma che una persona o un atto diventano devianti quando gli altri sono riusciti ad applicare ad essi l'etichetta di devianti. Inoltre i devianti si conformano a quello che dice l'etichetta e tutto viene interpretato alla luce di quella sola caratteristica.

n    La TEORIA DELL'ANOMIA è stata introdotta da Durkheim e afferma che la devianza si

produce quando esiste una frattura fra mezzi disponibili e fini a cui un individuo aspira. Gli individui che trovano bloccate le vie del successo, cadono in uno stato anomico e cercano di ottenerlo con mezzi disapprovati. (Ribellione)




10 " STRATIFICAZIONE E CLASSI SOCIALI"


La disuguaglianza sociale esiste quando alcuni individui hanno una posizione di potere, di ricchezza, di prestigio più grande degli altri, è un fenomeno universale che esiste in ogni società anche se a livelli diversi.

La stratificazione sociale è la disuguaglianza strutturata di intere categorie di individui che hanno un accesso differenziato alle ricompense sociali, in conseguenza del loro status nella gerarchia sociale.

I sistemi di stratificazione variano da una società all'altra, possono essere :

n    Chiusi castuali, dove i confini tra gli strati sono chiari e definiti e nessuno può

cambiare il proprio status ascritto. Oppure :

n    Aperti  classi sociali dove i confini sono flessibili ed è quindi possibile cambiare il

proprio status che spesso è acquisito. (mobilità sociale)


Teorie della stratificazione :

Secondo l'APPROCCIO FUNZIONALISTA la distribuzione disuguale delle ricompense sociali è funzionale per le società perché fa si che i ruoli che richiedono talenti rari, vengano svolti dagli individui più capaci. Ma questo inevitabilmente si traduce in stratificazione sociale. Il punto debole emerge quando ci troviamo di fronte ad uno status non acquisito ma ereditato.

L'APPROCCIO DEL CONFLITTO, portato avanti da Karl Marx, considera la stratificazione come uno strumento creato e tenuto in vita da una classe per proteggere e promuovere i propri interessi economici. La stratificazione esiste perché chi possiede ricchezza è deciso a mantenere i suoi privilegi, i lavoratori subordinati producono un plusvalore del quale non possono disporre e Marx considera la conseguente lotta fra classi, come la chiave del cambiamento storico.

L'APPROCCIO EVOLUTIVO è un tentativo di integrare le due posizioni precedenti. Dove non esiste surplus non esiste stratificazione sociale, quindi più ricca è la società più c'è stratificazione. Si riconosce l'importanza del conflitto nei sistemi di stratificazione ma si ammette che certe disuguaglianze sono forse inevitabili e perfino utili.


11 "DISUGUAGLIANZE RAZZIALI ED ETNICHE"


Il termine RAZZA si riferisce alle caratteristiche somatiche dei diversi gruppi umani trasmesse per via genetica e prodotto dell'adattamento all'ambiente in cui si vive, mentre il termine ETNIA si riferisce alle differenze acquisite per mezzo della cultura (lingua, religione..).

Una popolazione costituisce un gruppo di minoranza quando soffre di vari svantaggi a profitto di un altro gruppo, quando viene identificata attraverso le caratteristiche del gruppo socialmente visibili ( religione, lingua..) e generalmente gli individui non appartengono a un gruppo minoritario in seguito a una scelta volontaria, ma per il fatto di esservi nati.

I conflitti tra i gruppi non diminuiscono finché non vengono superate le disuguaglianze economiche. Il gruppo dominante cerca sempre di legittimare i propri interessi attraverso una ideologia, cioè un insieme di credenze che spiegano e giustificano il sistema sociale esistente. Questa ideologia razzista si rafforza anche mediante il processo della profezia che si autoadempie.


12 "SESSO, ETA' E DISUGUAGLIANZE"


Ogni società in base al sesso accorda un trattamento diverso agli uomini e alle donne e si attende da loro dei modelli di comportamento diversi. Il termine GENERE si riferisce alla personalità e al comportamento appropriati ai membri di ciascuno dei due sessi, non quindi alle caratteristiche biologiche ma a quelle puramente sociali.

Alla nascita esistono probabilmente delle predisposizioni nel comportamento dei due sessi, ma esse possono essere annullate o accentuate con facilità attraverso l'apprendimento culturale, quindi i ruoli sessuali sono fondamentalmente flessibili. La disuguaglianza tra i sessi è fondata sul maschilismo, sostenuto in certa misura dalla religione, accettato sia dal gruppo dominante, sia dal gruppo subordinato.

I teorici FUNZIONALISTI sostengono che la famiglia è più efficiente se uomini e donne svolgono ruoli diversi e sono socializzati in vista dell'assunzione di caratteristiche contrapposte. Invece secondo la concezione della TEORIA DEL CONFLITTO, la fonte principale della disuguaglianza sessuale va ricercata nella disuguaglianza economica esistente tra gli uomini e le donne.

Le caratteristiche fondamentali dell'identità sessuale, vengono apprese molto precocemente nell'ambito della famiglia, successivamente vengono rinforzate dalla scuola, dal gruppo dei pari e dai mezzi di comunicazione di massa.

Si ambisce ad un futuro nel quale il valore ed il successo di una persona si fonderanno sulle sue specifiche qualità individuali, prescindendo dal sesso biologico.


13 "LA FAMIGLIA"


La famiglia è la più importante e la più antica di tutte le istituzioni. Essa è un gruppo relativamente stabile di individui legati tra loro da un'ascendenza comune, che convivono formando un'unità economica e i cui membri adulti assumono la responsabilità dei piccoli.

La tipica famiglia occidentale è monogamica (un solo uomo e una sola donna), generalmente endogamica (ci si sposa nell'ambito del proprio gruppo), per lo più di tipo nucleare (con una sola unità coniugale, senza altri parenti), e neolocale (gli sposi vanno ad abitare da soli). Inoltre il rapporto è di tipo ugualitario con tendenze patriarcali. Infine la famiglia occidentale è bilaterale (vengono considerati parenti i conginuti sia della moglie che del marito).

Il divorzio costituisce il riconoscimento sociale ufficiale che il matrimonio è fallito e manda in pezzi l'universo personale dell'individuo.


14 "L'ISTRUZIONE"


In tutte le società industriali, l'istruzione è un'istituzione di importanza cruciale. E' definita come la trasmissione sistematica e formalizzata di conoscenze, abilità e valori.

La prospettiva FUNZIONALISTA spiega l'importanza centrale della scuola, mettendo in rilievo il ruolo che essa svolge nel mantenere l'ordine sociale nel suo complesso. Essa ha valore di trasmissione culturale, di integrazione sociale, di sviluppo personale, di selezione e di innovazione.

La PROSPETTIVA DEL CONFLITTO, invece, mette in risalto i diversi modi in cui i diversi gruppi sociali si servono dell'istruzione come strumento per acquisire potere, ricchezza e prestigio.

La caratteristica più evidente della scuola è quella di essere un'organizzazione formale, burocratica, le procedure vengono seguite secondo uno schema preordinato.

Come il sistema economico, anche quello scolastico privilegia la competizione.

Tra i fattori che incidono sul rendimento scolastico sono importanti il reddito e la classe sociale, i costi dell'istruzione, le aspettative della famiglia, il contesto culturale, l'alimentazione, l'etichettamento.


15 "LA RELIGIONE"


La religione è un sistema di credenze e di pratiche condivise da una comunità e orientate verso un mondo sacro, soprannaturale. Durkheim mise in evidenza che una caratteristica comune a tutte le religioni è l'opposizione tra il SACRO, tutto ciò che incute timore reverenziale e rispetto, ed il PROFANO, tutto ciò che si crede faccia parte del mondo comune.

Per i FUNZIONALISTI la religione svolge delle importanti funzioni nella società : solidarietà sociale, perché unisce i credenti, controllo sociale, perché contribuisce a mantenere il controllo sul comportamento dell'individuo, cambiamento sociale, perché a volte può promuovere o agevolare il cambiamento sociale e sostegno psicologico perché offre sostegno affettivo di fronte alle incertezze del mondo.

Secondo Marx e la PROSPETTIVA DEL CONFLITTO, invece, la religione è una forma di falsa coscienza e uno strumento nelle mani delle classi dominanti per la lotta tra le classi. Per Marx la fede religiosa costituiva una forma di profonda alienazione umana.

La tesi di Weber, mette in rilievo l'importanza che ha avuto il protestantesimo nello sviluppo del capitalismo perché maggiore era il successo che una persona aveva nel lavoro, maggiori erano le probabilità che una persona appartenesse agli "eletti" e quindi i profitti venivano reinvestiti alimentando il capitalismo.



Tra i tipi di organizzazione religiosa distinguiamo :

n    La CHIESA, potente organizzazione burocratica con forti legami con la società che cerca di operare al suo interno.

n    Le CONFESSIONI RELIGIOSE, sono delle organizzazioni religiose che rivendicano a sé l'obbedienza di una parte consistente della popolazione. E' un'istituzione consolidata e "rispettabile".

n    La SETTA è un corpo meno organizzato che generalmente recluta i suoi membri

attraverso la conversione e tende ad avere una breve esistenza. Peraltro, tende a respingere il resto della società.

La SECOLARIZZAZIONE è il processo in forza del quale la religione perde il suo potere di influenzare la società. La causa principale sta nella complessità del mondo urbanizzato del nostro tempo, infatti molte nuove istituzioni specializzate fanno la loro comparsa e l'influenza della religione diventa minima.


17 "L'ORDINAMENTO ECONOMICO"


L'ordinamento economico è il sistema istituzionalizzato diretto alla distribuzione di beni e servizi. Tutte le società prevedono una certa divisione del lavoro (sistema economico) perché essa risulta funzionale, ed un consumo.

Secondo Durkheim, le società tradizionali sono tenute insieme dalla SOLIDARIETA' MECCANICA, cioè da una fondamentale somiglianza fra i suoi membri e da una condivisione delle stesse esperienze. Tutte le persone fanno tutto ciò che è necessario per la propria sopravvivenza.

All'opposto le società moderne sono tenute insieme dalla SOLIDARIETA' ORGANICA, cioè dalla diversità esistente fra gli individui che dipendono gli uni dagli altri e dalle rispettive specializzazioni. Nessuno è più autonomo. L'industrializzazione genera un elevato grado di specializzazione.

Il problema della società moderna è che la divisione del lavoro, rafforza il sentimento individualistico mettendo in risalto le differenze tra le persone e da questo, deriva uno stato di ANOMIA, di assenza di orientamenti. Infatti si tende a perseguire i propri interessi a scapito di quelli della società. Il lavoro diventa un'attività forzata e non creativa e soddisfacente.

Nelle società moderne gli individui sono alienati dal loro lavoro e quindi si sentono impotenti, isolati, di fronte ad istituzioni sociali e a condizioni oppressive.


18 "L'ORDINAMENTO POLITICO"


Connessa con l'attività economica dell'uomo è quella politica. L'elemento più importante dell'ordinamento politico è lo Stato, esso esercita legittimamente il potere ponendosi al di sopra di tutti gli altri organi politici.

Lo Stato, secondo Weber, ha il monopolio dell'uso legittimo della forza nell'ambito di un determinato territorio. Quindi per lui il potere è un tema indipendente dalla questione economica.

Dal punto di vista FUNZIONALISTA le funzioni principali dello Stato sono : imposizione delle norme, arbitrato nei conflitti, programmazione e direzione, rapporti con altri paesi.

La PROSPETTIVA DEL CONFLITTO considera invece, lo Stato, come uno strumento diretto a salvaguardare gli interessi dei privilegiati. Marx conseguentemente considerava il potere come un tema subordinato alla questione economica.

Le forme in cui è organizzato lo Stato risentono della divisione tra potere ed autorità.

L'autorità è il potere legittimato, accettato perché riconosciuto. Il potere è legittimo quando è circoscritto entro certi limiti. Distinguiamo nella storia delle società:

L'autorità TRADIZIONALE, una classe esercita il potere su un'altra. Autorità basata sulla tradizione. (Monarchia)

L'autorità di tipo FORMALE-RAZIONALE, o BUROCRATICA, l'autorità viene stipulata su un contratto che regola in maniera specifica tutto ciò che lo Stato può fare.

L'autorità di tipo CARISMATICA, stato assoluto, dittatura. Il carisma spinge a riconoscere il potere del soggetto carismatico (Es. Stalin ed Hitler).



































































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