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LA GLOBALIZZAZIONE

sociologia



LA GLOBALIZZAZIONE


Con il termine globalizzazione si indica il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti.


Sebbene con questo termine ci si riferisca prevalentemente agli aspetti economici delle relazioni fra popoli e grandi aziende, il fenomeno va inquadrato anche nel contesto dei cambiamenti sociali, tecnologici, politici ed ecologici.




Dimensione economica:

  • Delocalizzazione della produzione
  • Mercato globale
  • Liberalizzazione dei mercati
  • Iperconcorrenza(le imprese si spostano di continuo verso i luoghi più vantaggiosi)
  • Capitalismo finanziario

Dimensione sociale:

  • In Usa e Europa il mercato è saturo Cina e India sono i nuovi consumatori
  • Disgreganza vita quotidiana

Dimensione politica:

  • Conquista da parte delle multinazionali del potere politico il loro PIL è spesso maggiore di quello degli stati più poveri pertanto possono influenzare le scelte di un paese(possono spostar 313f54d e il capitale in un paese che le agevoli)
  • Percezione rischio globale

Dimensione tecnologica:

  • Si investe sempre di più nel marketing e nel design e non negli stabilimenti
  • La tecnologia amplia i nostri orizzonti di conoscenza ma attua un controllo sociale!

Dimensione ecologica:

  • Occorre una nuova forma di partecipazione politica che tenga conto degli effetti che la degradazione ambientale ha su tutti gli aspetti della nostra vita, anche quelli economici!
















BECK - CHE COS'è LA GLOBALIZZAZIONE?


Ho scelto questo libro xkè affronta il tema della globalizzazione in modo abbastanza schematico analizzando 10 errori del globalismo e 10 risposte alla globalizzazione.

In oltre chiarisce con numerosi esempi i vari concetti e non manca di un tocco d'ironia

(ad esempio sul finale dove propone una visione della brasilianizzazione dell'Europa).


GLOBALISMO, GLOBALITà E GLOBALIZZAZIONE


Beck inizia col delineare le differenze tra questi tre concetti che molto spesso vengono confusi o identificati con il termine unico di globalizzazione.


Globalismo


Punto di vista secondo il quale il mercato globale sostituisce l'azione politica e riduce la globalizzazione alla sola dimensione Economica.

Il globalismo subordina gli altri aspetti della globalizzazione al mercato mondiale pensando gli Stati come delle vere e proprie imprese.


Globalità


Viviamo in una società mondiale in cui nessun paese si può isolare dagli altri e questo fenomeno è ormai irreversibile a causa di:

  • Crescente interazione del commercio internazionale e connessione globale dei mercati finanziari
  • Sempre nuove tecnologie d'informazione e comunicazione
  • Rivendicazioni dei diritti umani che s'impongono universalmente
  • Cultura globale
  • Aumento attori transnazionali (Nazioni unite, gruppi industriali, ecc..) accanto ai governi
  • Povertà globale
  • Distruzioni globali dell'ambiente
  • Conflitti transculturali

Globalità indica il fatto che nulla di ciò che si svolge sul nostro pianeta è un avvenimento limitato localmente ma tutto si ripercuote sull'asse locale-globale.


Globalizzazione


Processo che consiste nell'estensione delle reti di relazioni reciproche regional-globali e della loro autodefinizione massmediale.

In seguito a questo processo gli stati nazione vengono condizionati da attori transnazionali, dalle loro chance di potere,dai loro orientamenti nelle loro scelte.


Il problema cruciale della globalizzazione consiste nel fatto che si è creata una società globale sotto tutti gli aspetti tranne quello di un controllo politico valido per tutti.


SOCIETà MONDIALE DEL RISCHIO


Beck definisce la nostra come la società mondiale del rischio in quanto ciò che più di tutto ci accomuna è la percezione di pericoli globali.

Non è più possibile esternalizzare le conseguenze delle società industriali altamente sviluppate.

Si possono distinguere tre generi di pericoli globali:


  1. La distruzione ecologica e i pericoli tecno-industriali prodotti dalle nazioni ricche buco nell'ozono, mucca pazza, effetto serra.
  2. La distruzione ecologica e i pericoli tecno-industriali determinati dalla povertà disboscamento delle foreste pluviali tropicali, rifiuti tossici che paesi poveri accettano sul loro terreno in cambio di denaro, grandi tecnologie invecchiate per le quali questi paesi non hanno mezzi istituzionali e politici x evitare possibili catastrofi, ecc.
  3. Armi di annientamento di massa, terrorismo globale, ecc..

Ma questi pericoli sono strettamente vincolati tra loro. si può infatti immaginare che un paese che vive nella miseria sfrutterà l'ambiente fino all'ultimo generando così un disastro ecologico si provocano movimenti di masse in fuga questi porteranno a conflitti bellici aumentando ancor più la povertà dei paesi in guerra.


Le minacce globali menzionate mettono in discussione gli schemi di sicurezza tradizionali che non sono più validi per risolvere o arginare questi problemi. ma la percezione di un pericolo globale sblocca anche gli automatismi dell'azione sociale e porta gl'individui a una pubblica consapevolezza che apre gli spazi a una nuova azione politica.


ERRORI DEL GLOBALISMO


L'ideologia neoliberale del dominio mondiale del mercato presenta una società mondiale senza uno Stato mondiale e un governo mondiale; un capitalismo disorganizzato xkè non c'è una potenza egemone e un ordine internazionale.


  1. Il globalismo riduce tutte le dimensioni della globalizzazione a quella economica x un bisogno di orientarsi in un mondo divenuto indecifrabile.
  2. Il libero mercato che dovrebbe portare all'aumento del benessere in realtà non esiste ancora l'alta disoccupazione di alcuni stati costringe questi paesi a praticare una politica economica orientata all'esportazioni dove, per essere competitivi, devono abbassare i costi a scapito della qualità dei prodotti.
  3. Il globalismo confonde la globalizzazione economica con l'internazzionalizzazione dell'economia, ovvero con  rapporti commerciali e di produzione transnazionali fra determinate regioni del mondo.
  4. Il globalismo trae il suo potere dalla minaccia dei rischi più che dal loro effettivo verificarsi la paura del globalismo incitata pubblicamente è una fonte di potere della quale il sistema industriale approfitta.
  5. Propone la mancanza di politica come rivoluzione non si agisce, ma si obbedisce alle leggi del mercato mondiale che costringono a ridurre al minimo lo stato e la democrazia.
  6. Omologazione culturale come conseguenza dell'unificazione economica
  7. Affronta la disoccupazione come una catastrofe ignorando che, la sostituzione della forza lavoro con la produzione automatica potrebbe offrire opportunità inimmaginabili ma con il globalismo, che paralizza politicamente, siamo a corto di idee!
  8. Protezionismo nero = disgrega la comunità, che a parole difende, ed è economicamente controproducente.
  9. Protezionismo verde = contraddice la globalità della crisi economica. Ma sono i veri vincitori intellettuali della globalizzazione xkè le questioni ecologiche devono essere pensate e trovare risposte come questioni globali.
  10. Protezionismo rosso = rispolverano sempre la lotta di classe, conservatorismo strutturale del partito.

RISPOSTE ALLA GLOBALIZZAZIONE


La globalizzazione non è di per sé un fenomeno negativo ma se ne deve cambiare il volto.


  1. Xkè il mercato globale non prenda il sopravvento occorre la cooperazione internazionale di tutti gli stati e la creazione di una regolamentazione vincolante internazionale.
  2. Gli stati transnazionali si associano come risposta alla globalizzazione e tramite ciò sviluppano la loro sovranità e la loro identità al di là della dimensione nazionale.
  3. Una nuova politica sociale può puntare a far partecipare il lavoro al capitale, ovvero far investire nel capitale delle aziende del paese il popolo lavoratore. MA qst tipo di politica assicura solo coloro che sono integrati nel processo lavorativo e non i disoccupati!
  4. Occorre costruire e consolidare la società della formazione e del sapere puntando su nove capacità lavorative e percorsi d'istruzione transnazionali.
  5. L'economia di mercato è sempre stato un progetto politico strettamente connesso con la democrazia: bisogna dunque far si che aumenti il peso politico dei movimenti dei contribuenti per una politica del "prodotto trasparente" e della garanzia.
  6. Si dovrebbe rendere visibile economicamente il lavoro d'impegno civile (lavoro volontario, impegno ecologico, ecc.)attraverso facilitazioni fiscali, assistenza sociale, sponsorizzazioni sociali, reti di scambio, in modo da portare un costante miglioramento alle nostre città.
  7. Per progredire si deve puntare sull'innovazione! Idee nuove che non siano basate sul miglioramento di tecnologie già esistenti in altri paesi, ma su opportunità date dai prodotti ecologici, dall'individualizzazione (prodotti altamente personalizzati), regionalizzazione dei mercati, ecc.
  8. Sviluppo di mercati di nicchia che grazie a una produzione inventiva e a costi di produzione più bassi consentono anche di rafforzare le particolarità regionali e l'auto-organizzazione transnazionale della società civile
  9. Sviluppare il modello del lavoratore autonomo, che deve inventare e fondare il suo lavoro nel senso di un valore d'uso socialmente allargato un lavoro su se stessi e per gli altri
  10. Per combattere il dilagare della disoccupazione e dell'incertezza occorre costruire sicurezze di base, rafforzare le reti sociali di autoassistenza, e tenere deste a livello mondiale le questioni di giustizia economica e sociale.

EUROPA = solo nello spazio transnazionale dell'Europa le politiche dei singoli Stati possono divenire soggetto di una globalizzazione organizzata, ma la politica differente che porterebbe a questo nuovo corso si avrà solo quando un governo avrà osato confessare pubblicamente che non è il mercato a determinarla.







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