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GLOBALIZZAZIONE E VIOLENZA

sociologia



GLOBALIZZAZIONE E VIOLENZA


  • La globalizzazione termine con cui si indica una nuova rivoluzione industriale che riceve il suo impulse dale piu recenti e prodigiose tecnologie dell informazione e della comunicazione.
  • Per chi vive negli Usa o in uno degli altri dieci Stati circa piu ricchi del mondo, la globalizzazione e certamente un termine positivo, di moda tra le elite delle multinazionali e tra i loro alleati politici, ma per i migranti e gli altri marginali (i cosidetti Sud del Nord) e fonte di preoccupazione su questioni come l inclusione sociale, l occupazione e l ulteriore emarginazione
  • Negli latri paesi del mondo, quelli sottosviluppati e quelli veramente in miseria, si fa spazio una duplice angoscia: paura di venire inclusi solo a prezzo di misure draconiane, e paura di essere esclusi da quello che sembra essere il corso stesso della storia.
  • Secondo Appadurai vi sono 3 fattori tra loro collegati che rendono difficile una rappresentazione della globalizzazione nei termini delel classiche concezioni storiche dello Stato e del mercato.
    • Il primo e dato dal ruolo del capitale finanziario nell odierna economia mondiale:e piu veloce, si moltiplica piu in fretta
    • La seconda ragione ha a che fare con la rivoluzione dell informazione nelle sue forme elettroniche.
    • Terzo le nuove misteriose e quasi magiche forme di ricchezza generate dai mercati finanziari elettronici sembrano essere responsabili in modo diretta della crescente divericazione tra ricchi e poveri, anceh nei paesi piu ricchi del mondo.



  • Ma cio che e importante notare e che i misteriosi spostamenti del capitale finanziario avvengono in parallelo a nuovi tipi di migraizone che crea tensioni mai viste tra le identita da un lato e dall altro le origini, la residenza e le aspirazioni di molti migranti nel mercato mondiale del lavoro
  • Frontiere finanziari permeabili, identita mobili e tencologie rapide di comuinicazione e transazione producono nel complesso uan serie di dibattiti, entro e attraverso i confini nazioni, che costituiscono un nuovo potenziale di violenza, il tema principale della sua riflessione
  • L'aumento di violenza e caratterizzato ovunque da alcumi dimensioni globali basilari.
    • Laumento della violenza sistematica contro le donne
    • Eserciti costituiti da bambini
    • Lavoro minorile...

  • Vi sono poi le mdoalita piu subdole di violenza subite dai numerosi poveri ceh devono affrontare trasferimetni forzosi a causa della costruzioni di dighe o altro. Inq eusti casi i poveri subiscono gli effetti delle politiche globali sulla sicurezza e diventono vittime di sanzioni economiche, violenza politica, mobilitazione etnica e disoccupazione in nome di una poltica dell ambiente, della sicurezza....

  • Inoltre, si puo notare un aumento della macro-violenza degli ultimi deu decenni, cioe l aumento della violenza intrastatale rispetto a quella interstatale. Quando a questo si aggiungono il traffico globale di droga, armamenti, mercenari, mafiori e altri fattori di violenza, risulta difficile considerare locali anche quelle questioni che chiamiamo locali.

  • Tra tutti questi contesti di violenza, il piu problematico e costituito dall attacco alle minoranze. Scontro di civilita? Improbabile, dato che molte di queste forme di violenza hanno luogo entro la medesima civilizzazione.

  • Il primo passo verso uan risposta e riconoscere che sia le minoranze sia le maggioranze sono i prodotti del mondo monderno, delle statistiche, dei cenismenti, delle mappe demologiche e di altri str 525c26f umenti statali, creati in buona parte solo dal XVII sec in poi.
  • Le minoranze sono quindi una categoria sociale e demografica recente, gruppi che oggi sollevano nuove questioni su diritti (umani e di altro genere) cittadinanza, appartenenza e autoctonia
  • Le minoranze inoltre ci spingono a riconsiderare i doveri dello Stato e la definizione di umanita in senso politico, dato che si trovano a occupare quell incerta zona grigia che si colloca tra cittadinanza vera e propria e umanita in generale.
  • Ma le minoranze non giungono a noi gia formate, e sono invece prodotte in  base alle specifiche caratteristiche di ogni nazione e di ogni nazionalismo. Spesso su di loro grava la memoria negata delle azioni violente che hanno prodotto gli stati come li consociamo, il ricordo nascosto di coscrizioni forzate o di espulsioni vioelente che hanno portata alal nascita dei nuovi Stai.
  • Per di piu in quanto sogg deboli nelle richieste di diritti o dello sfruttamenteo di risorse nazionali reclamate da diversi settori, le minoranze sono un assillante promemoria del fallimento di diversi progetti statali, il simboli vivnete della sconfitta di un modello e della coercizioni da cui e nato. Sono uno scandalo per qualunque immagine avallata dallo Stato di purezza nazione e equita statale. Sono quindi capri espiatori nel senso piu classico. Le minoranze diventano il luogo privilegiato su cui molti stati possono trasferire i loro timori
  • In realta abbiamo bisogno di gruppi minori entro i nostrgi spazi nazionali. Ma questi gruppi sono al contempo espressamente malvisti per via dell anomalia delle loro identita e delle loro fedi. In questa duplice veste sono per molti Stati nazionali l incarnazione perfetta del dilemma fondamentale della globalizzazione, il fatto cio di essere necessaria ma sgradita. La globalizzazione allo stesso tempo 'noi' e 'non noi'.
  • La globalizzazione della violenza contro le minoranze raffigura in forma drammatica la profonda insicurezza rispetto al progetto nazionale e il suo ambiguo rapporto con la globalizzazione. Questa ifnatti, essenso uan forza priva di volto, non puo essere oggetto di etnocidio. Le minoranze invece si. (la loro posizione intermedia, il loro ambiguo status sociale crea tensioni di tipo costituzionale e legale)
  • Soprattutto, dato che quasi tutte le concezionid i nazione e popolo si basano su una qualche idea di purezza o esclusivismo etnico e sulla repressione della memoria della pluralita preesistente, le minoranze etniche scompigliano i confini dell appartenenza nazionale. Questa incertezza, esacerbata dall incapacita di motli Stati di garantire la sovranita economica nazionale nell era della globalizzazione puo tracimare in una mancanza di tolleranza epr qualunque forma collettiva di alterita.
  • Dal punto di vista storico le minoranze non nascono spontaneamente ma vengono prodotte, e attraverso specifiche scelete e strategie, spesso opera di elite statali o capi politici che determinati gruppi fino a quel momento invisibili, si palesano in quanto minoranze contro cui diviene possibile rivolgere campagne denigratorie che conducono ad attacchi etnocidi. Quindi, invece di sostenere che le minoranze producano violenza, potremmo dire che e la violenza, soraptttuo quella di stampo nazioanle, che ha bisogno delle minoranze.
  • Un es e il processo con cui i sikh dell India sono statai gradualmetne trasformati in una minoranza lavoro di politiche regionali e nazionali condotto nel corso del XXsec che ha prodotto alal fine gli episodi violenti del 1984, operation Blustar (operazione dell esercito indiano per repirmere le pressanti richieste di un gruppo sikh che mirava a costituire uno stato autonomo)































SICURI DA MORIRE: LA VIOLENZA ETNICA NELL'EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE


  • La violenza etnica come forma di violenza collettiva e almeno in parte al conseguenza di propaganda, voci, pregiudizi e ricordi, tutte forme di consocenza solitametne associate a un forte senso di certezza, grazie a cui sarebbe possibile raggiungere livelli disumani di violenza
  • Studi intuizione che a causa della crescente molteplicita, contigenza e apparente intercambiabilita delle identita a disposizone degli individui nel mondo contemporaneo, si stai diffondendo un senso di radicale insicurezza sociale sulle persone, le situazioni, gli eventi, le norme e perfino le concezione del mondo
  • Questa condizione di ha in qualke modo da fare con le forze della globalizzazione: Stati piu deboli, profughi, deregolamentazione economica e nuove forme sistematiche di impoverimento e criminalizzazione
  • Da questi lavori emerge un consenso almeno parziale sul fatto che le etichette etniche e le categorie implicate nella violenza etnica attuale siano spesso la conseguenza di recenti pratiche e tecniche statali come censimenti, partizioni e costituzioni. Etichette come 'sikh', musulmano, curdo, che sembrano indicare gli stessi antichi nomi e termini etnici, sono spesso trasformazioni di nomi esistenti, impiegate entro quadri di riferimento sostanzialmetne nuovi sull identita, i diritti e la sovranita territoriale.
  • In questo capitolo si prende in considerazione la violenza esercitata tra vicini, amici e parenti, persone e gruppi, cioe che condividono in qualke misura una familiarita sociale pegressa. La discussione si concentrera su quelle associate alal violenza fisica piu eclatante.
  • Concentrarsi sulal violenza esercitata sul corpo tra attori sociali che in passato si conoscevano reciprocamente e pacificamente e anche un modo per individuare i fattori scatenanti e i punti di ingresso, i casi cioe in cui un conflitto sociale sotto controllo o endemico evolve improvvisamente verso forme violente come quelle descritte
  • La parola globalizzazione denota una serie di transizioni nelle conomia politica glovale iniziate durante gli anni 70, in cui le forme multinazionali dell organizzazione capitalista iniziarono a essere sostituite da modalita di organizzazione transnazionale, flessibile e irregolare man mano che forza lavoro, finanza, tecnologia e capitale tecnologico iniziarono a essere assemblati secodno modalita che consideravano i confini nazionali nulla piu che delle limitazioni o dell finzioni.
  • Diversamente dalle multinazionali attive attorno alla meta del secolo, che cercavano di superare i confini statali continuando a funzionare entro i sistemi nazionali esistenti per quanto riguarda il diritto, il mmercio e la sovranita, le compagnie transnazionali attive negli ultimi tre decenni del ventesimo sec hanno iniziato sempre piu distintamente a produrre nuove cominazioni di forza alvoro, capitale e competenze tecniche che producono nuove forme di diritto, gestione e distribuzioni.
  • In entrambi i periodi, il capitale globale e gli stati nazionali hanno cercato di sfruttarti a vicenda, ma negli ultimi decenni abbiamo potuto assistere al declino secolare della sovranita degli stati nazionali di fronte all intraprendenza del capitale glovale.
  • Non e difficile verificare coem la velocita e l intensita con cui oggi circolano attraverso i confini nazionali gli elementi materiali e quelli ideologici abbiano creato un nuovo ordine di incertezza della vita sociale.
  • Non e difficile verificare come la velocita e l intensita con cui oggi circolano attraverso i confini nazionali gli elementi materiali e quelli ideologici abbiano creato un nuovo ordine di incertezza della vita sociale
  • Li dove  una o piu di queste forme di incertezza sociale fanno la loro comparsa, la violenza costituisce potenzialmente una macabra forma di certezza e puo diventare una tecnica brutale da applicare a loro.
  • Il primo passo verso una elaborazione in questo senso deve per forza riguardare il tratto piu ovvio e piu impressionante di questa violenza, e cioe il suo obiettivo e il luogo dove viene esercitata: il corpo. E sufficiente una rapida scorsa delal vasta bibliografia sull argomento per comprendere che il corpo umano e la sede delle azioni piu terrificanti di violenza etnica.
  • La violenza che viene inflitta sul corpo umano in contesti etnici non e mai del tutto casuale o priva di una sua forma culturale

  • Malkki forme delal violenza esercitata sul corpo e il rapporto tra purezza e identita. Malkki si basas sui racconti, riportati dai profughi hutu in Tanzania, delal violenza etnocida da loro subita in Burundi a partire dagli anni 60
  • Malkki ci mostra che alla radice delel terribili violenze di quell epoca vi erano questioni di identificazione e di conoscenza del corpo etnico.
  • Malkki evidenzia come i precedenti tentativi coloniali di ridurre le complesse differenze sociali tra i gruppi etnici locali a una semplice tassonomia di segni fisico-razziali avessero finito per essere ulteriormente  elaborati nel corso degli anni 70 e 80.
  • Queste mappe necrografiche costituivano la base per orientarsi con precisione e in dettaglio sui modi in cui si doveva somministrare la morte secondo modalita specifiche, degradanti e per quanto possibile differite.
  • Queste rappresentazioni schematiche delle differenze fisiche contribuiscono a costruire e imamginare la differenza etnica, cosi che attraverso la violenza, i corpi degli individui si trasformino in esemplari di quella categoria etnica che dovrebbero rappresentare.
  • Nel resoconto di Malkki delle narrazioni mito-storiche di come gli assassini tutsi usassero mappe condivise delle differenze fisiche per identificare gli hutu, e evidente che questa pratica e segnata da precarieta e incertezza.
  • Nel caso studiato da Malkki, per es, il corpo e contemporaneamente la matrice e l obiettivo della violenza.
  • L incertezza categoriale sugli hutu e i tutsi non ha luogo entro la rassicurante certezza delle mappe del corpo condivise da entrambe le parte, ma nelal precarieta dei segno delle differenza fisica: non tutti i tutsi sono alti, non tutti gli hutu hanno le gengivi rossastre....
  • Quindi il corpo etnico, delel vittime come degli assasini, e in se potenzialmente ingannevole, il corpo etnico si rivela a sua volta instabile e bugiardo.
  • Il peculiare rigore formale di questa violenza (il suo caratteristico insistere su specifiche parti del corpo) costituisce un tentativo di stabilizzare il corpo dell altro etnico: di eliminare l oscillazione dovuta alal variazione somatica, alla commistione e ai matrimoni misti, e di rimuovere le ventualita di ulteriori mutamenti o slittamenti somatici.
  • Questo tipo di efferatezze appartiene allo stesso campo d azione della divinazione, del sortilegio e della stregoneria, dato che ribalta letteralmetne l interno e l esterno del corpo.
  • Nella sua opera in cui affronta la stregoneria in Africa occidentale, con particolare riferimento alal variante regionale del Camerun, Peter Geschiere ci ricorda che la stregoneria e i sortilegi non sono assolutamente forme culturali statiche ma discorsi morali sostanzialmente elastici e flessibili
  • Le pratiche magiche si nutrono e sono nutrite da informazioni sulla politica nazionale, sui flussi globali di merci, e sulle voce che circolano sui traffici illegali di persone e cose. Sviluppandosi su un terreno di coltura fatto di indiscrezioni infanni e dubbi.
  • Tra i maka del Camerun la stregoneria si accentra sulla temibile figura del djambe, una piccola creatura ceh si insegia nel corpo della vittima inducendola a sacrificare un suo parente, a partecipare a banchetti cannibaleschi notturni e quindi a introdurre il tradimento nello spazio ritenuto piu affidabile della societa maka
  • Studi di Evans Pritchard sulla stregoneria tra gli azande, alla base delal stregoneria e delal magia vi e spesso la presenza di forze e creature che si introducono nel corpo della vittima o del perpetratore e che l individuazione della colpa e delal responsabilita presuppone spesso teniche di investigazione fisica, realizzata su corpi animali o umani.
  • La violenza etnocida quindi e una forma orrenda di scoperta fisica, di vivisezioneŅ teniche che si mettonoa p unto per esplorare, contrassegnare, classificare e archiviare i corpi di quanti potrebbero costituire il nemico etnico.
  • Inoltre queste azioni brutali episodi di violenza preventiva tra quelli ceh si sentono vittime potenziali

  • Il ruolo del corpo come sito di un esito violento ha stretti legami con un tema gia accennato, quello dell inganno. Sono molte le fonti che confermano in modo chiaro questa concezione del sospetto, dell incertezza e della paranoia cognitiva sull identita del nemico etnico.
  • Benedict Anderson ha dimostrata quanta importanza abbia avuto la paura dei nazisti per le attivita segrete degli ebrei di Germania, e il furibondo impiego di qualunguq mezzo per isolare i veri ebrei molti dei quali sembravano ariani e tedeschi in tutto e per tutto
  • Come evidenzia Malkki il tema della segretezza e dell inganno permeava l idea che gli hutu avevano dell elite tutsi che governava il Ruanda. Considerati dal pto di vista delle vittime, gli oppressori appaiono come ladri ceh hanno sottratto il paese agli hutu nativi, uomini versati per natuera nell arte dell inganno. I tutsi erano considearti degli stranieri che tenevano nascoste le loro origini, malvagi imbroglioni che occultavano la loro vera identita
  • L imamgine retorica dell inganno, dell identita fittizia e del tradimento trova ulteriore conferma nel quadro della violenza esplosa nell India settentrionale nel corso degli anni Ottanta tra indu e sikh, lotta che ha finito per articolarsi attorno all'esplicita richiesta della costituzione di uno stato sikh autonomo.
  • Nel discorso dei militanti sikh dell'India Veena Das ha posto in evidenza quanto fosse importante la costante preoccpazione per eventuali dichiarazioni fasulle di identita sikh
  • Das mostra come, nel periodo cruciale dei primi anni 80, emerse nel Punjab uno stile militante sikh che identificava lo Stato con l induismo, e gli indu con un pericoloso elemento femminile ceh minacciava la comunita dei sikh concepita come maschile. Retorica attenuare le tensioni radicali tra i sikh e musulmani e accentuare le tensioni fra sikh e indu
  • Un tema ricorrente e quello di chi siano veramente i sikh. Un aspetto essenziale che rende pertinente il ruolo dell incertezza su cosa significhi essere sikh riguarda un gruppo separatista interno chiamato nirankari.
  • Ecco cosa dice Das a proposito della violenza dei militanti sikh contro i nirankari:
    • Nirankari sono un gruppo settario interno al sikhismo. Dato che i seguaci di questa setta venerano un guru vivente, pratica contraria alla dottrina sikh ortodossa, infatti furono dichiarati nemici
    • Anche se si amemtte che erano una setta con forti legami con i sikh, le loro attuali pratiche di culto sono considerate inaccettabili, sono definiti nirankari fasulli. Si afferma che i nirankari sono agenti del governo indu e che il loro unico scopo e la distruzione dei sikh
    • Notare le idee di nirankari fasulli, agenti e la convinzione che i nirankari nutrano un odio assoluto con i sikh puri


  • Siamo tornati al tema delal purezza, evidenziato per prima da Bouglas poi elaborato da Malkki. Nell analisi di Malkki, questa idea della purezza e alla base della convinzione espressa dagli hutu che vivono nei campi profughi della Tanzania che sia proprio l esilio il sigillo della loro purezza in quanto hutu.
  • nel il caso dei nazisti evidenzia il potere delal retorica delal purezza per la maggioranza dominante che spesso usa l immagine della minoranza coem cancro
  • il terrore dovuto alla purificazione e le tendenza vivisezioniste che emergono in situazioni di violenza di massa rendono inoltre indistinto il confine tra etnicita e politica.
  • Caso cinese analizzato da Sutton -> episodi di cannibalismo nella provincia del Guanxi durante la Rivoluzione Cinese tema della violenza tra persone che vivono in stretta vicinanza sociale.
  • Cannibalismo politico: gli assassini e i mangiatori erano esponenti legati alle istituzioni e non ribelli controrivoluzionari. Le persone concordavano su quali fossero le parti migliori del corpo e insistevano perke fossere qeulle a essere cucinate, e la selezione, l uccisioen e il consumo delel vittime seguivano un modello sistematico.
  • Anche se questi episodi prevede la presenza di categorie politiche la loro logica e compatibile con la violenza che noi definiamo etnica.
  • Analizzando un caso di questo tipo, Sutton ci mostra come la semplice categorizzazione di un uomo come proprietario terriero lo avesse trasformato in un cattivo, e il suo vicino per questo non si preoccupo di avisarlo che un gruppo di militari di li a poco l avrebbero ammazzato.
  • Sutton inoltre dimostra come le etichette politiche assunsero una fortissima dimensione somatica: riporta il rakonto di un giovane nel quale si nota come la propaganda verbale e le immagini trasmesse dai mass media possano letteralmetne trasfomrare dei visi normale in mostruosita che devono essere annientate.
  • In un ultimo passaggio Sutton, cita come un ex leader politico, espulso dal partito con l accusa di aver praticato il cannibalismo, rispose:Cannibalismo?ma se era la carne id un proprietario, di una spia!! si torna all argomento della trasformazioen dei vicini e degli amici in mostri
  • La violenza etnocida attiva uan sorta di furia che si accanisce sul corpo come teatro di inganno, tradimento e di falsa solidarieta. Quando vengono smaskerati questi agenti segreti allora si rendono concepibili diverse forme collettive di vivisezione.
  • Mangiarsi il nemico e un modo x ripristinare una macabra intimita con colui che fino a poco prima era un amico.
  • La violenza sessuale e anche la forma piu violenta di penetrazione, investigazione ed esplorazione del corpo del nemico

  • Le forme piu orribili di violenza etnocida sono dispositivi per produrre persone a partire da quelle che altrimenti non sono altro che etichette che ahnno si delel conseguenze, ma non contesti di applicazione. Sono strumenti per creare persone a partire dai corpi
  • Queste forme di violenza che prevedono la penetrazione, l interesse per le parti del corpo sono metodi per garantire che alcuni corpi sono dopottutto , persone vere. La dimensioen orrendamente negativa di una simile tecnologia e costituita dal fatto che questa produzione di persone vere a partire dai corpi dei traditori, delle spie e dei gruppi dei nemici disprezzati sembra implicare necessariamente la loro vivisezione.
  • Ecco di nuovo il legame tra initmita e incertezza. Quando il timore dell infiltrazione e delllo spionaggio del copro etnico si fa plausibile, la produzione selettiva  di veri nemici etnici a partire dal dubbio provocato dalle migliaia di potenziali agenti segreti sembra suscitare livellod el tutto eccezionali di rabbia, brutalita e sistematicita. Il problema delle false identita sembra pretendere le fferata creazione di persone vere attraverso la violenza.
  • Quanto piu popolazioni di vaste dimensioni si trovano a occupare spazi sociali complessi e quanto piu i tratti culturali primari (abbigliamento, stili linguistici, modelli residenziali) si rivelano indicatori inadeguati dell appartenenza etnica, tanto piu si assiste a un aumento della ricerca di segnali interni o nascosti della vera identita delle persone.
  • Nella violenza etnocida, si e alla ricerca proprio di quella stabilizzazione somatica che la globalizzazione per diverse ragione rende intrinsecamente impossibile.





LA CIVILTA DEGLI SCONTRI


  • 11 settembre la guerra si e svincolata dal contesto dello stato nazionale, travalicando qualunque logica ´realista´. Allo stesso modo stiamo assistendo a forme di conflitto etnico che somigliano sempre piu a guerre a bassa intensita, e che costituiscono una sorta di routine o condizione standard
  • Da ultimo, la metastasi di cio ceh chiamiamo terrorismo, e la precipitosa diffusione dell etichetta terrorismo per nominare ogni genere di attivita antistatale, hanno completamente confuso le linee di distinzione tra le guerre della anzione, e le guerre nella nazione.
  • Da qualceh decennio:
    • le guerre intestine hanno superato in num quelle rivolte all esterno
    • Le stragi civili sono divenute prassi comune nel corso delle guerre etniche
    • Diffusione di truppe irregolari della piu diversa natura, specialmente ins ocieta caratterizzate da stati deboli o subalterni, ha svincolato la bandiera, l uniforme e il fucile automatico dall immagine ufficiale dello stato nazionale


  • Tuttavia l 11 settembre 2001 e accaduto certamente qualcosa che ha accelerato lo sviluppo graduale di qeusti fenomeni
  • La sua novita e conmsistita nelal volonta di dare vita a uan guerra solo in nome dell esistenza di un nemico in questo gli USA. L'11 settembre ha posto la questione della guerra senza autore a un impensabile livello di gravita´.
  • Guerra scatenata da un nuovo tipo di soggettivita che none  interessata a fondare uno Stato ne a opporsi a uno stato in particolare. E una guerra diretta contro l America, ma anceh contro l ideqa che goli Stati siano gli unici attori legittimati a giocarsi la partita della politica globale.
  • E stata un specie di punizione verso l America e la sua politica esportata in tutto il mondo e nei paesi islamici in particolar modo.
  • Hutington ceh ha avanzato lo scontro delle civilita, ha anceh messo in lice come oggi si sia diffuso un nuovo tipo di sdegno morale, una nuova proprensione a compiere atti estremi di guerra nel nome di precise concezioni dell integrita morale e della rettitudine sociale.



La reazione americana


  • Vi e' stato una saggia volonta' di non generalizzare, Condoleeza Rice allora consigliere per la sicurezza nazionale, dichiaro fin da subito che non si trattava di uno scontro di civilita, ripudiando cosi esplicitamente la tesi di Huntington.
  • Era necessario pero' dare un nemico, due settimane dopo sono emersi i nomi di Al Qaeda, Afghanistan e Osama Bin Laden costruendo cosi la giustificazione per la possente reazioen militare che si sarebbe scatenata da li' a poco.
  • Il mondo si e ritrovato cosi ad ewssere diviso in una lista di buoni e di cattivi tra simpatizzanti e oppositori di quelli ceh sono diventati i nomi di un sinistro nemico globale: terrore, terrorismo, terroristi
  • La guerra contro l'Afganistan e stata una guerra diagnostica improntata a capire cosa fosse Al Qaeda, chi era Osama Bin Laden, chi erano verametne i talebani. Ma e stata una guerra diagnostica anceh in un altro senso: ha cerkato di identificare i sostenitori deli USA e della Gran Bretagna, ha costretto Europa e Giappone a dichiarare le proprie fedelta e ha fatto si che molti paesi incerti abbiano optato per gli USA.
  • Dal momento che il nemico e stato definito come un rete terroristica globale, molti stati hanno manipolato questa etichetta a livello locale.


L'antitesi tra sistema cellulare e sistam vertrebato


  • Globalizzazione crescente disuguaglianza tra le nazioni, le classi e le regioni
  • Flussi transnazionali di denaro, armamenti, informazioni, persone e ideologie e che hanno prodotto forme di solidarieta che si collocano sul medesimo piano politico di quelle tradizionalmente monopolizzato dallo stato nazionale
  • Dibatitti su questioni cardinali coem la guerra, la pace, l identita e il progesso, imperversano su comunita virtuali che sono attive attraverso i confini nazionali, e rappresentano varie forme di solidarieta, alcune culturali, altre professionali, altre ancora contestuali od opportunistiche.
  • Inoltre, forme di nazionalismo riescono a soppravviere anche nello spazio virtuali, am proprio per qeusto non posso evitare di rendere ancora piu fragile il legame spazio, luogo e identita. Per es es una community chiamata eelam.com che raccoglie i tamil sfuggiti alal violenza della Sri Lanka a apartire dagli anni 70
  • Il mondo ora si trova attraversato da diversi circuiti nei quli il denaro, le informazioni, le persone e le idee circolano, si incontrano, convergono per poi disperdersi a loro volta

  • Gli stati nazionali sono il caso piu evidente di struttura vertebrata come sistena funziona solo se presuppone un ordine internazionale garantito da uans erie di norme, leggi...oggi questo ordine vertrebato e rappresentato non solamente dall'Onu, ma da una lungua serie di protocolli, istituzioni, trattati e stipulati che garantiscono che le diverse anzioni pososno agire una nei confronti dell altra su base di certi principi

  • a partire dell evoluzione iniziata nel IX sec, quando il capitalismo si e fatto piu compelsso ed esportabile, con tecnologie via via piu mobili il sistema produttivo ha iniziato gradualmente a sviluppare alcune fondamentali caratteristiche cellulari. In questo capitalismo postmoderno, il passaggio dalle compagnie multinazionali a quelle transnazionali, la difficolta nell individuare i movimenti del capitale...ha dato vita al sistema cellulare
  • lo stato attuale delle compagnie globali e dei mercati si fonda sulal natura vertebrata del sistema degli Stati nazionali, dalla ltro costituisce un laboratorio per nuove forme di cellularita, di deconnessione e autonomia locale
  • l ambivalenza del capitalismo globale nell epoca di internet ci permette di comprendere meglio la natura cellulare delle nuvoe 'reti terroristiche'. Queste organizzazione si appoggiano chiaramente agli strumenti essenziali che caratterizzano le attivita di motli settori del mondo capitalista, come i trasferimenti di capitale, l organizzazione occulta, i paradisi fiscali, e strumenti non ufficiali di formazione e mobilitazione


La guerra come ordine


  • Achilel Mbembe in contesti in cui la vita e caratterizzata dalla violenza quotidiana non possiamo piu pensare ad una opposizione automatica tra la natura e la guerra, e la vita sociale e la pace.
  • Il terrorismo dopo l 11 settembre ha cancellato la divisione tra spazio civile e spazio militare, i civili in quanto tali nn esistono piu. Non si tratta piu di guerra totale ma di guerra quotidiana, la guerra come pratica ordinaria.
  • Il terrore produce i suoi effetti oscurando i confini tra gli spazi e i tempid elal guerra e quelli della pace smantelalre l'ordine, conseguente stato di ansia continua, terrore, paura...


















I NOSTRI TERRORISTI, NOI STESSI: NOTE SULL'EPISTEMOLOGIA DELL'INSICUREZZA


  • Abbiamo gia visto come la violenza si possa interpretare come uan reazione complessa a intollerabili livelli di incertezza riguardo le identita collettive. In quel caso Appadurai ha sostenuto che l interazione fra i moderni tentativi di enumerare e denominare le popolazioni e l inquietudine epr la nazionalita, id iritti acquisiti e la mobilita geo abbia dato luogo a situazioni sospettose riguardo alla 'vera' identita dei propri vicini di etnie diverse.
  • Queste pericolose idenitta collettive, contenibili solo attraverso un etnocidio o qualche altra forma estrama di morte sociale.
  • Qual'e' il rapporto tra incertezza sociale e terrorismo?il legame consiste nel fatto che il terrorismo opera attraverso lo strumento dell incertezza, che si manifesta in diverse forme.
  • Prima di tutto quando i terroristi attaccano senza essere catturati, non sappiamo chi siano esattamente. A volte non sappiamo cosa vogliano o chi precisamente intendessero attakare o uccidere. Le loro motivazioni ci disorientano, generando nuova incertezza.
  • Un ulteriore fonte di icnertezza e il pensiero di cio che potrebbe ancora accadere, il terrore e, prima di tutto, terrore del prossimo atatcco. Si pone poi il problema di quali siano i confini rispettati dai terroristi. Gli attenentatori priam di tutto offuscano la distinzione tra sapzio militare e civile.
  • Si sviluppa il terrore che chiunque possa essere un soldati in cinognito che aspetta di colpire. Il terrorista possiede entrambe le qualita del soldato e della spia


Risposte e ripercussioni


  • Nel mondo realista che sembra ormai essere alle nostre spalle, sussisteva uan distinzione alquanto precisa tra la preoccupazione degli Stati per la loro sicurezza da un lato e le incertezze quotidinae dei cittadini.
  • La prima riguardava la guerra e la pace, la diplomaziona e le frontiere, il bilancio della difesa e la politica mondiale
  • Le seconde avevano a che fare con le leggi e l ordine locali, la regolarita e la prevedibilita della vita sociale, la fiducia nei rapporti con amici e vinici, un qualke sentimento di possesso dello spazio e della sfera pubblica lcoale.
  • Oggi le insicurezza degli stati e le incertezze spaziali e identitarie dei civili si sono fuse in modo inquientante e terrore, terrorismo e terroristi sono i punti in cui questa nuova mescolenza e piu evidente


Il terrore nelal capitale del capitale


  • A partire dell 11 settembre 2001, gli USA sono sempre piu coinvolti in una serie di nuove battaglie sulla sicurezza statale e l incertezza sociale battaglie lanciate contro gli immigrati clandestini, i visitatori sospetti e qualunque tipo di dissenso.
  • Il terrore organizzato secondo reti cellulari sconvolge le strutture vertebrate dello statoe  oscura la distinzione tra nemici interni e nemici esterni




5. LA GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO DELL EPOCA DELL IDEOCIDIO


  • Abbiamo gia parlato del rifiuto di Appadurai per la concezioni di scontro di civilta. La parte errata e costituita dall imamgine stessa delel civilta, concepite secondo criteri in parte razziali, geo e lati all'appartenenza religiosa, ma che in generale vengono poste come i bastioni fisici delal cultura non tiene in considerazione l elevato livello di itnerazione complessiva tra le diverse aree di civilta, che appiattisce le discussioni e i dibattiti che hanno luogo all interno di ciascuna regione geo
  • In breve e un modello che che non tiene conto della storia della cultura, lasciando solo la geo. Questa riduzione in termini esclusivamente spaziali della cultura, spiana inoltre la strada, nel modello di Huntington, a una pericolosa sovrapposizione tra religione, cultura e razza.
  • Siamo entrati in una nuova fase, caratterizzata dalal guerra condotta esclusivamente in nome dell'ieologia, l'errore di Huntington e stato quello di raffigurare l attuale complessita del reale secodno un quadro di realismo geo.
  • Soprattutto per quanto riguarda l'Islam, si tratta di un errore che puo costare caro, dato che alimenta, forse senza volerlo, le illusioni di controllo dello spazio che hanno spinto George Bush e i suoi consiglieri a cercare di lcoalizzare Al Qaeda in Afghanistan e a distrugggerla distruggendo un intera porzione di territorio.


Ideocidio e civicidio


  • Ideocidio e un termine che si riferisce a un fenomenodiffuso, addirittura glocale. Un fenomeno per cui intere popolazioni, interi paesi e stili di vita sono considerati deleteri ed estranei al consesso dell umanita e quindi legittimi bersagli di quella che Patterson ha chiamato 'morte sociale' nella sua analisi della schiavitu e che Goldhagen ha considerato come il primo passo verso l etnocidio-genocidio nazista rivoltoa llo sterminio degli ebrei in tutto il mondo
  • L'ideocidio o civicidio si rivolgono verso l esterno, e puntano a intere ideologie a vaste regioni e a modelli di vita considerati al di la del limite umano della comprensioen etica.

  • Ponendo la ccento sulel idee di civilta piuttosto che sulle civilta in quanto tali ammettiamo le battaglie avvengono entro el grandi tradizioni e regione del mondo, e non solamente tra civilta.
  • Cosi la lungae terribile guerra tra iran e iraq costituisce un es delal grande battaglia  tra la concezione sciita e quelal sunnita

L'odio a lunga distanza


  • In molte parti del mondo, e in vari settori sociali, in gruppi religiosi e intellettuali, tra gente comune l odio generalizzato per il governo americano e per gli statunitensi inq uanto popolo e molto diffusoquesto odio deve trovare una qualke spiegazione.
    • Arroganza quotidiana degli americani, presentono come ambasciatori culturali
    • Privilegiati dal pto di vista tipo tecnologico, militare, culturale ed educativo che pero' custodiscono questi privilegi gelosamente

  • Gli americani evocano il potere e la rroganza dello stato americano con stili di vita percepiti come imposizioni di interessi e costrizioni statali.
  • Questo sentimento spesso e rafforzato dai massicii attaki militari statunitensi contro i paesi piu poveri e dalle severe politiche economiched imposte dal FMI e dalla Banca Mondiale
  • L aspetto piu indecifrabile e che gran parte degli esseri umani sembrano avere un desiderio incontenibile di venire negli USA per condividerne le liberta e le opprtunita imprenditoriali.porta diversi es:
    • Tassisti (maggiorparte indiano o africani) come americani sentono molto forte il loro senso dei diritti e delal liberta, che perseguono e di cui godono per quanto e possibile. Ma come non americani mantengono quel senso di ripulsa, di alienazione e di distanza che forse hannod a sempre. Per questi immigrati il patriottismo civico si e stakato da quello politico.
    • Moltissimi paesi e regioni povere hanno reso ingestibili i loro centri urbani, indevolito le istituzioni accademiche, reso impossibile qualunque forma di ricerca e insegnamento degna di qeusto nome e tradotto in possedimenti coloniali dello stato tutti gli accessi professionali. Succede cosi che le elite culturali e professionali sono in un certo senso costretti a dirigersi in America. Date le premesse, qeusti gruppi vanno alal ricerca di prospettive lavorative, benessere per i figli e riferimetni professionali negli USA

  • L odio per l America e inestricabilmente legato al desiderio di farne parte.
  • Dal pto di vista sociologico sono due gli elementi che si incrociano per nutrier le radici profonde e i canali di trasmissione del sentimetno antiamericano nel mondo.
    • La prima e costituita dall ambivalenza delle elite globali, ostili alle discipline americane che influenzano le loro vite e le loro prospettive professionali, giungendo a volte a escluderle o a svilirle
    • La seconda e la rabbia senza controllo degli eserciti di miserabili che immaginano gli USA attraverso la lente delal loro servitu feudale della depravazione morale, dei bombardamenti diretti, delle violenza a distanza e dei disastri economici imposti dalla BM e dal FMI.

  • Esistono poi altri motivi di diversa natura geo:
    • In buona parte dell Marica Latina, dove gli USA sono considerati un estensione della Cia e delle grandi multinazionali
    • In Giappone dove e difficile dimenticare l umiliazione della 2nda guerra mondiali e gli orrori della bomba atomica
    • In India dove i nazionalisti indu associano gli USA ai concorsi di bellezza, al consumismo rampante e all edonismo immorale
    • In gran parte dell Africa dove gli USA sono concepiti da alcuni come i prosecutori delle nefandezze del colonialismo europeo..

  • Vittime dirette, l odio per gli USA e in effeti ancorato a esperienze dirette di sofferenza socaiel.
  • Il passaggio da forme estremamente domestiche di risentimento all odio generalizzato per interi paesi, popoli e societa di cui spesso si ha una scarsissima conoscenza diretta ci impone di comprendere il nucleo morale di quell odio.
  • I riferimenti al male sono sempre piu frequenti nel discorso piu estremizzato del mondo islamico, e hanno prodotto inevitabilmente il oloro reciproco altro nelle immagini del demonio e del male cui fanno ricorso i lieader statunitensi dato che l odio a lunga distanza ha bisogno di due termini per potersi realizzare
  • L'odio a lunga distanza crea un immagine morale di male totale, e le fornisce le sembianze di un intera societa, popolazione o regione.

  • Questo modno cellulare ceh sta prendendo piede ha due volti:

    • Il volto oscuro del terrorismo: IRA, Al Qaeda....producono violenza su casta scala che va a colpire la nostra vita quotidiana
    • Volto di coloro che cercano di aprire un terzo spazio di circolazione, indipendente da quello degli USA e dei mercati, e che potremmo chiamare movimenti per la globalizzazione dal basso.


Globalizzazione dal basso


  • Rete di attivisti che si occupano di diritti umani, poverta, diritti delle popolazioni indigene, aiuti d emergenza, giustizia ecologica, eguaglianza tra i senssi e altri fondamentali obbiettivi di stampo umanista, grazie alal creazione di reti non statali e gruppi di pressione che travalicano i confini nazionali. Da Greenpeace a Medici senza Frontiere e tanti altri...
  • A volte si tratta di reti sostanziamente locali e regione, altre volte verametne globali per impatto e obiettivi
  • Queste reti spesso esercitano pressioni su specifici Stati e facendo circolare rapidamente attraverso i confini statali le info ke raccolgono su decisioni politiche in via di definizione, grazie all impiego di risorse elttroniche finalizzate a mobilitare la protesta.
  • Il piu delle volte pero esplorano forme di collaborazione con istituzioni multilaterali con gli Stati dove hanno sede, con i maggiori finanziatori a livello mondiale e con altre forze che fanno aprte, a livello locale o globale della societa civile Davide contro Golia
  • Appadurai prende come es. SDI (Slum/Shackdwellers International) agisce in India si sta impegnando a sviluppare la capacita dei poveri nelle citta di esplorare e realizzare metodi specifici di governo urbano tenendo conto in modo particolare della loro stessa attitudine a stabilire gli obiettivi, sviluppare competenze specifiche, condividere conoscenze e produrre un coinvolgimento diretto.
  • Nel realizzare tutot questo impiegano pratiche come il prestito quotidiano, utilizzato non per creare uno spirito imprenditoriale ma per stabilire alcuni protoccoli e principi finalizzati alal realizzazione di un effettivo autogoverno
  • In effetti i poveri hanno realizzato una serie di servizi funzionali, per garantire a se stessi le infrastrutture di base e un accesso perlomeno minimo alla sicurezza legale e politica
  • Costruire nuove collaborazioni con i membri dei governi locali, statali e centrali in paesi, sono stati individuati anche i modi per porre le basi per cooperare con le organizzazione dipendenti dalla Nazioni Unite e addirittura con la Banca Mondiale e altre istituzioni burocratiche statali o parastatli che si occupano di sviluppo in Europa, Asia e Africa
  • Nel corso di questo processo, l alleanza ha reso possibile un sostanziale miglioramento delle terribili condizioni di vita dei poveri in molte citta indiane e in altri paesi.
  • Finora l alleanza e riuscita a realizzare tutto cio senza diventare un semplice strumento delle organizzazioni statali, dei finanziatori internazionali, dei partiti politici o di altri settori piu meno occultamente interessati a vario titolo. Si tratta di un caso di democratizzazione cellulare in piena attivita.


6. LA PAURA DEI PICCOLI NUMERI


Paura del debole


  • Le ragioni per cui i num relativamente piccoli che danno alla parola minoranza e che solitamente implicano debolezza politica e militare, non impediscono alle minoranze di diventare oggetto di paura e rabbia violenta.
  • Minoranze e maggioranze sono invenzioni cronologicamente recenti, legate in modo essenziale alle concezioni di nazione.
  • Oggi queste concezioni sono universali, dato ceh le tecniche di conteggio, classificazione e partecipazione politica che stanno alla base delle idee di maggioranza e minoranza si accompagnano ovunque al moderno stato nazionale.
  • In realta le maggioranze hanno bisogno delle minoranze per potere esistere in quanto tali anche piu di quanto non sia vero il contrario
  • Di conseguenza per affrontare la questioen del perche, inc osi tanti contesti, si sviluppi la paura verso i deboli, il primo passo e quello di tornare all opposizione 'noi/loro'.
  • In questa teoria, la creazione delle configurazioni collettive dell altro, cioe i loro e un requisito necessario, attraverso i processi di stereotipizzazione e contrasto identitario, per contribuire alla delimitazione dei confini

Idenita predatrici


  • Identita predatrici quelle identita la cui costruzione e mobilitazione sociale richiede l estinzione di altre categorie sociali prossime, definite come minacce all esistenza stessa di un qualke gruppo a sua volta definito come noi.
  • Le identita predatrici sorgono periodicamente da coppie identitarie che condividono una lunga storia di contatti ravvicinati. Spesso un estremodella coppia diviene prefatore quando rende attiva una rappresentazione di se come maggioranza minacciata. Questo tipo di mobilitazione e il passo essenziale che trasforma un identita sociale di tipo benigno in un identita predatrice
  • La formazione di una nazione moderna a partire da un ethnos fornisce spesso le basi per l emergere di identita predatrici, identita che sostengono la necessita di estinguere un altra collettivita per poter sopravvivere
  • Le identita predatrici sono quasi sempre identita maggioritarie, il ceh significa che si basano sulal convinzione e sulla dichiarazione di essere una maggioranza minaciata
  • In effetti, in molti casi queste dichiarazioni riguardano maggioranze culturali che pretendono di essere legate all identita della nazione in modo esclusivo e esaustivo.
  • A volte queste pretese sono avanzate in quanto espressione di maggioranze di tipo religioso (come nel caso di indu, cristiani o ebrei) altre volte di maggioranze linguistiche, razziali o di altro tipo
  • Le identita maggioritarie che si fanno prendere da quella che Appadurai chiama 'ansia da incompletezza' rischiono di diventare predatrici
  • L'incompletezza da questo pto di vista, non riguarda tanto il controllo effettivo o la sovranita in senso concreto, quanto piuttosto e in modo piu rilevante la purezza e la sua relazione con l identita
  • Le identita pregatrici, soprattutto quand sono associate al maggioritarismo, prosperano entro lo spazio che separa la percezione di essere una maggioranza numerica dall illusione della purezza e delal totalita nazionale.
  • Le ditentita prefatrici in altri termini sorgono in contesti in cui si riesce a ridurre l idea di nazione e al principio delal singolarita etnica, cosi che persino l esistenza della piu piccola minoranza all interno dei confini nazionali e considerata una makia insopportabile per la purezza della totalita nazionale
  • Le minoranze, dato che obbligano a una costante consapevolezza di questo piccolo ma insopportabile difetto, possono facilmente suscitare l esplosione di istanze purificatrici
  • I piccoli umeri rappresentano un minuscolo ostacolo che si frappone tra maggioranza e tatalita o purezza totale. In un certo senso, piu il numero e piccolo e piu la minoranza e debole, piu profonda sara la rabbia per la sua capacita di far sentire uan maggioranza una semplice maggioranze e non un etnos totale e indisputabile
  • Tra i casi del Xxsec l esempio piu citato di questo sentimento di purezza frustrata di una identita prefatrice e quella dei nazisti, orietnata verso gli ebrei e nn solo
  • Propaganda razziale e voci infondate fatte firare dalle isituzioni consenso nella campagna contro gli ebrei, esseri subumani
  • Il progetto nazista di eliminare dalla faccia della terra diverse minoranze ra cui i disabili, gli omosessuali, gli zingari e soprattutto gli ebrei getta inoltre luce su un altro aspetto del modo in cui si attivano le identita predatrici.
  • In questo caso forse per la prima volta nelal storia dell umanita vennero mobilitati nel progetto genocida due impulsi:
    • Eliminazione meccanica
    • Unito alle umiliazione, dagli abusi e dalla terrificanti vioelnze intime inflitte dai soldati tedeschi dalel guardie dei campi, dalle truppe irregolari e dai comuni cittadini ad ogni livello e in qualunguq contesta della soluzione finale

  • L ansia da incompletezza crea la frustrazione e il furore che suscitano quelel forme di umiliazione piu sconvolgenti


Dissenso e differenza nelle societa contemporane


  • Se guardiamo alla storia del diritto occidentale moderno, vedremo che le idee sulle minoranze hanno raggiunto la loro piena connotazione liberale in buona misura dopo la nascita dell nazioni unite e nelel varie conferenze sui diritti umani tenutesi dopo quella data
  • Erano state elaborate idee frammentarie sulal protezione delle minoranze gia prima della fondazione delle Nazioni Unite ma e statao solo nelal secondao meta del Xxsec che le minoranze divennero oggetto di enorme attenzione dal pto di vista costituzionale e politico
  • Questo processo, per cui le minoranze sociali e culturali hanno finito per essere universalmente considerate portatrici di diritti effettivi o potenziali, nasconde un trasferimento
  • In motli casi queste battaglie sono in rapporto diretto con l emergere di identita etniche prefatrici e con i susseguenti sforzi di coinvolgere le maggioranze in progetti di pulizia etnica o di etnocidio.
  • I conflitti di questo tipo sono incrementati nel corso degli anni 80 e 90, durante i quali molti stati nazionali hanno dovuto affrontare una duplice pressione:
    • Quella ad aprire i mercati agli investimenti, ai beni e alla immagini proveniente dall esterno
    • E la pressioen a gestire al capacita delel minoranze culturali itnerne di usare il linguaggio globalizzato dei diritti umani per sostenre le loro richieste di rispetto e riconoscimento culturale

  • Questa duplice pressione ha suscitato in molti paesi una percezione critica dei confini nazionali, della sovranita e delal purezza dell etnos nazionale ed e direttamente responsabile delal crescita dei razzismo maggioritari in paesi diversi




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