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Appunti dal testo di LEGRENZI - STORIA ESTERNA

sociologia



Appunti dal testo di LEGRENZI

STORIA ESTERNA:

1) chi erano quelli che producevano questo sapere?

2) come erano organizzati?

3) come interagivano con la realtà sociale di quell'epoca

4) in che modo i pregiudizi, le credenze, la cultura loro contemporanea influenzavano lo sviluppo specifico della disciplina?

STORIA INTERNA:

Sviluppi interni a un ramo del sapere

lo sviluppo della psicologia scientifica è stato caratterizzato (quasi tutto) da obiettivi e finalità che sono state poste, direttamente o indirettamente, dall'esterno.


XVI   XVII sec.

STUDIO DELL'UOMO

MACCHINA (res ext 757b18h ensa)



PENSANTE (res cogitans)

Ricerche anatomiche,

fisiologiche

biochimica

neurofisiologia

scopi (consapevoli e non)

aspettative

intenzioni

Meccanicisti

tecniche sperimentali

uso in laboratorio

psicoanalisti

introspezione

contesti non artificiali

Il mutare del "punto di vista", con il mutare dell'argomento trattato. A volte si guarda un fenomeno secondo una teoria che ci sembra più idonea ad esso.

Percezione - apprendimento - personalità - (gestal - cognitivismo - psiconalisi)

Il meccanismo di autoconferma: nelle scienze sociali inserite perciò in un contesto storico e culturale che ha notevole influenza può accadere che sia invece una legge o una previsione che trovando un terreno sensibile, ritenuta vera, si realizzi. P.e. la popolazione ritenuta inferiore, viene trattata con questa idea, i risultati che ne conseguono sono influenzati, e la stessa teoria diventa giustificazione e permanenza dell'attuazione dell'inferiorità

Addirittura: in psicologia, come per la sociologia e tutte le scienze a carattere sociale, si possono riscrivere basi teoriche e metodi in asservimento a teorie politiche, religiose ecc. proprio per la loro caratteristica di avere rispetto alle altre scienze sempre e comunque un forte legame con il mondo esterno.

Tecniche per costruire teorie:

1) osservazione del comportamento altrui nel corso della vita quotidiana

2) colloqui clinico

3) introspezione (auto-osservazione) esame dei nostri processi psicologici osservati nel loro svolgimento.

La nascita della psicologia come scienza ha avuto tre fenomeni importanti:

- le teorie filosofiche

- il metodo sperimentale (Wundt - controllo e misurazione delle variabili psichiche)

- la caduta degli ostacoli culturali allo studio scientifico dell'uomo (il cristianesimo medievale)

Il percorso é stato piuttosto lungo, varie componenti hanno come aperto gradualmente e faticosamente la strada a questa scienza.

Nonostante alcuni pensieri e tentativi di pronunciamenti di teorie interessanti possono essere rintracciate già nella filosofia greca (Platone, Aristotele e Ippocrate di Cos), sono poi state tralasciate con l'avvento del cristianesimo medievale che dichiarando l'indagine dell'uomo e dei suoi processi interiori mistero riferentesi solo ed unicamente a Dio. All'uomo perciò non era concesso indagare in un campo conoscibile solo ad una entità metafisica.

Il pensiero di Cartesio opera una prima apertura postulando la res cogitans e res extensa, dove la res cogitans é l'uomo pensate e res extensa é la parte meccanica individuata nel corpo. Pur lasciando l'intoccabilità della res cogitans, la mente, l'anima, si apre la possibilità di indagare sulla res extensa, essendo questa conoscibile. Possono cominciare a svilupparsi attivando la ricerca le scienze fisiologiche e biologiche che porteranno il loro contributo alla futura scienza della psicologia.

Anche l'astronomia porta un contributo seppure in maniera del tutto inintenzionale e casuale, suggerendo il metodo della misurazione di alcuni processi psichici quali la percezione: la velocità del movimento dei pianeti avveniva infatti attraverso un rudimentale sistema, per cui l'osservatore doveva percepire attraverso il telescopio il momento di entrata nella visuale e il momento il cui l'astro usciva, misurando in tal modo la velocità. La scoperta di errori grossolani in queste misurazioni porta ad individuare nella risposta alla percezione del fenomeno visto delle valenze di dati a carattere soggettivo. Ne consegue che se può essere misurato un dato (in questo caso il tempo di percezione e risposta del soggetto) questo dato esiste ed é classificabile in un processo mentale. L'esistenza del processo mentale diventa un dato scientifico nisurabile. L'astronomia suggerisce così un metodo di misurazione per alcuni dati psichici che in questo modo diventavano ufficialmente esistenti, dati quantificabili e quindi studiabili e ricercabili a livello scientifico.

A Wundt il merito di aver in seguito sviluppato proprio il metodo sperimentale che ha abbozzato un primo involucro per la successiva nascita della psicologia come scienza autonoma

Le linee tracciate dalle teorie comportamentiste, gestaltiste e psicanalitiche danno una ulteriore collocazione e una figura più identificabile alla nascita della psicologia. L'interna convinzione per ognuna di queste scuole di essere più autentica o più scientifica dell'altra, hanno portato più che ad una collocazione di ricerca (pur essendo tutte nate nel periodo della prima guerra mondiale) ad una collocazione per nuclei teorici, occupandosi cioè di tutto con teorie diverse.

Va sempre tenuto in considerazione il panorama storico, culturale, ambientale e l'uso in cui le diverse teorie interagiscono con l'esterno in posizioni di ascolto, osservazione e ricerca.

Un aspetto importante è che lo sviluppo fino al costituirsi della psicologia come scienza non è stato nè graduale nè lineare. Si sono avute discontinuità sia nel pensiero che nell'accumulo di conoscenze. Si può dire che il vero progresso si è avuto non tanto per l'accumulo dei dati (che certamente servivano), non per un sapere in più ma per una interpretazione diversa di cose già conosciute e note. Successivamente si può riprendere ad accumulare dati e sapere in termini quantitativi (Koyre 1958).

Un altro aspetto importante è il passaggio dal pressapochismo alla precisione, questo ha permesso una cosa importante e basilare: la ripetività dell'evento che permette ad una teoria di essere considerata scientifica.


Tutte le antiche civiltà, cinese, ebraica, egiziana e greca ponevano l'attività psichica nel cuore.

I filosofi greci avevano postulato alcune teorie e ricerche interessanti:

Pitagora: distingueva tre processi: intelligenza, passione e ragione. Le prime due, intelligenza e passione, facevano parte sia del regno animale che dell'uomo. Solo la terza, la ragione, apparteneva unicamente all'uomo.

Ippocrate di Cos: come medico ma anche filosofo nei suoi trattati riporta alcune osservazioni riguardo il ruolo del medico che deve essere attento sia agli aspetti sociali che a quelli che emergono dal comportamento della persona. Nel suo scritto "Ferite al capo" comincia ad interessarsi degli aspetti sensoriali legati al cervello come organo più potente e importante. E' il primo a tentare una classificazione di 4 tipi di temperamento che ancora oggi hanno una loro eco popolare: sanguigno (stabile estroverso), flemmatico (stabile introverso) , melanconico (labile introverso), collerico (labile estroverso).

Aristotele l'uomo è parte della natura e può essere studiato con i mezzi della natura. Nel trattato "De Anima" l'uomo studiato come animale assume comunque un aspetto psicologico e così nello stesso trattato si può anche intravedere una psicologia infantile.

Anche per Aristotele il centro della psiche è il cuore mentre attribuisce al cervello un potere di raffreddamento del cuore.

Ripreso in maniera non rilevante dalla cultura romana, nella successiva epoca medievale viene sì tenuto in considerazione ma in un certo modo il suo vero pensiero viene cosi' e trasfigurato per adattarlo alla cultura cristiana medievale, letto in maniera unicamente metafisica, perdendo molto della sua forza e della sua originalità.


Nel Rinascimento vi è un improvviso interesse per l'uomo come membro della natura. Anche l'astrologia non è più vista sotto un aspetto magico e soprannaturale ma assume un pensiero che la fa reinterpretare come interprete della natura e delle sue forze prodigiose. Di qui l'idea che tutto ciò che accade nell'universo ha una influenza sull'uomo sul suo pensiero e sull'intera sua vita, compresi gli avvenimenti futuri.


Tra il XVI e il XVII secolo avviene la svolta che porta dalla teoria all'empirismo.

Galileo, Bacone, e Keplero sono i protagonisti di questo periodo.

Bacone riassume in un concetto molto bello tre principali posizioni degli uomini di fronte alle scienze:

maghi, astrologi, alchimisti sono formiche che accumulano dati senza alcun discernimento e elaborazione.

I dottori aristotelici sono come ragni che con il loro sapere tessono anche meravigliose tele ma sono frutto esclusivo della loro bava senza alcun rapporto con il mondo esterno.

Il vero scienziato invece è come l'ape che prende dall'esterno il nettare e lo trasforma in miele rielaborandolo personalmente.


Con Cartesio e la res cogitans (mente) e res extensa (corpo) si apre uno spiraglio al superamento del veto dello studio dell'uomo. Distinguendo l'anima pensante dal corspo visto come macchina apre la via allo studio di quest'ultimo (anatomia e fisiologia). La mente rimane inesplorabile.

idee innate (non apprese ma fanno parte dell'uomo che le deve scoprire)

idee sensoriali (nate dall'esperienza dei sensi)

idee memoria e immaginazione



In Inghilerra con Locke e Hume nasce una scuole di pensiero empirista che segue il percorso dello studio dell'essenza della mente e dei suoi processi.


Mentre è in Francia con Condillac, Buffon, Le Metrie, che si sviluppa una seconda parte: quella della ricostruzione dell'unità tra mente e corpo.


I filoni filosofici sono così individuabili:

razionalista (procedono da Cartesio)

empirista (tutta la conoscenza nasce dall'esperienza)


Nella polemica tra empiristi e razionalisti sulle idee innate:

Locke afferma che se per idee innate si intendono le passioni, amore, risentimento, passioni sessuali ecc. queste potrebbero essere già iscritte nell'uomo. Mentre per quanto riguarda i pensieri Locke afferma che nascono dall'esperienza, dal contatto dell'uomo con il mondo esterno.

L'intelletto (understanding) è determinato dall'ambiente.

Hume individua le associazioni come i processi fondamentali che regolano l'intelletto. Già presenti in Aristotele con somiglianza - contiguità - contrasto in Hume subiscono una lieve variazione: somiglianza - contiguità - causazione.


Sviluppo successivo degli associazionisti:

Thomas Brown - introduce il metodo dell'introspezione: la persona può osservare il proprio pensiero.

David Hartley tenta un collegamento tra mente e corpo usando un metodo scientifico basato su fatti e non su congetture, alcune vibrazioni hanno un effetto sul sistema nervoso che rimanda all'esperienza passata corrispondente.

Chimica mentale

James Mill associazione sincrona: la percezione di un oggetto è data da tante sensazioni che percepiamo (colore forma ecc.)

Stuart Mill nelle associazioni sincrone non è possibile scomporre gli elementi poiché l'oggetto unitario non sarebbe più comprensibile[1].

entità composizione scomposizione

es. H2O H H O   

H O







Questo pensiero verrà ripreso dai gestaltisti con Effrenfels che introdurrà il concetto di qualità gestalt dove la globalità e non la parte sarà alla base del loro pensiero, ma non una globalità intesa come somma di elementi ma come relazione.

RELAZIONE    RELAZIONE INSIEME ELEMENTI SEMPLICI






Wundt pur essendo convinto elementista non negherà l'importanza dell'entità totale coniando il termine "sintesi creativa" ma non sarà l'oggetto del suo studio.


Bain necessità di dare una base neurofisiologica. Lui ritiene che esistano questi passaggi dal movimento alla sensazione al pensiero

Davanti ad un problema l'uomo opera con movimenti casuali (trials) che se daranno risultati positivi si trasformeranno in abitudini. Apprendimento per trials and errors.


La Francia e gli ideologi

Con Condillac e Buffon l'uomo entra nel regno animale e può essere studiato a livello scientifico anche nei suoi processi psicologici ed effetti (meccanicismo).

La Mettrie: il cervello ha i suoi muscoli per pensare come le gambe hanno i loro per camminare

XVII sec. Nascita dell'etnologia e dell'antropologia

Cabanis '800 rifiuta il meccanismo estremo, non è possibile per lui interpretare l'uomo in soli termini fisici, ma fisico e morale sono interconnessi in un'unica dimensione pur essendo poli distinti. Il sistema nervoso governa, gli organi di senso raccolgono informazioni

Unità ontologica

dell'uomo






La Germania intanto, rimasta arretrata per una situazione medievale che faticava a risolversi, recupera in seguito il tempo perduto, ed inizia non solo ad allinearsi ma a proporre cose molto interessanti:

Kant giudizi sintetici a priori superamento della distinzione tra psicologia razionanle e psicologia empirica. La mente non è passiva e le idee non sono innate e riconducibili ad una entità inconoscibile o metafisica ma esperienziali, quindi studiabili.

Herbart psicologo metafisico - psicologia come scienza metafisica e non sperimentale poiché la mente non è analitica ma unitaria. Rompendo il nesso della psicologia con la fisiologia, Herbart la afferma come scienza metafisica ma autonoma, ne' fisiologia e neppure filosofia. Aspetto matematica, necessità di una misurazione dei fenomeni psichici. Le idee o si integrano o una inibisce l'altra diminuendone l'intensità e relegandola sotto la soglia della coscienza, le idee entrano così nell'inconscio

Fechner fisico - l'anima 'è nella materia. L'autosservazione puo' portarci ad una conoscenza dell'anima ma nulla può sui processi della materia. La scienza può quindi studiare gli avvenimenti nella materia a livello fisico chimico e fisiologico ma non cosa avviene nell'anima. Psicofisica . inizio delle misurazioni degli stimoli sui sensi dell'uomo.


Apporto delle altre scienze

Fisosofia - Biologia - Fisiologia - Astronomia - Evoluzionismo

Astronomia: un contributo "occasionale" o meglio "fortuito" dato dalle misurazioni delle velocità dei pianeti, con l'uso del telescopio e dell'orologio si giunse a comprendere che la registrazione dei tempi dell'evento astronomico erano soggettivi rispettavano le particolarità della persona che li effettuava. Quindi la variabilità dei tempi di risposta allo stimolo (visivo ecc.) iscrivibili al soggetto che li registrava erano misurabili ed in relazione alle fibre nervose. La psicologia assunse e sviluppò questa scoperta casuale trasformandola in metodo per la misurazione dei processi psichici.


Fisiologia: la scoperta del riflesso, per cui stimolando determinati recettori sensoriali si ha una risposta che non passa attraverso la volontà dell'individuo ma rimane circoscritta ad alcune caratteristiche fisiologiche del sistema nervoso come p.e. l'arco riflesso il cui segnale ricevuto non necessita di essere inviato al cervello per rilasciare una risposta di un organo del corpo.

Bell e Magendi scoprono infatti una certa indipendenza delle vie sensoriali rispetto alle vie motorie.


Di seguito la qualità delle sensazioni che riceviamo non dipende dal tipo di stimolo ma dall'organo di senso del soggetto. (p.e. la pressione sul bulbo oculare provoca anche fenomeni visivi di colori forme ecc.).

Helmotz inferenza inconscia il sistema percettivo corregge sulla bse dell'esperienza passata i valori percepiti (un oggetto conosciuto visto in prospettiva o da lontano)


Evoluzionismo: introduce il concetto di adattamento

Darwin: lo studio sulla selezione naturale e le modificazioni della specie

Galton: trasmissione ereditaria delle caratteristiche psicologiche naturali.

L'uomo è frutto di una duplice evoluzione:

filogenetica: evoluzione della specie umana

ontogenetica: la sua personale evoluzione dalla nascita all'età adulta.















Cosi' nella valutazione, nella ricerca un sintomo o un dettaglio, può essere indicativo ma non è possibile escluderlo dal tutto, mi viene in mente la ripetibilità . l'imprecisione, l'ingrediente in se' non può essere isolato da tutti gli altri in una esperienza, in una comprensione dell'evento o della personalità. Però se il sapere qualitativo necessita di un approfondimento di una elaborazione personale del dettaglio, è in contrasto con la quantità di informazioni. E allora che si fa? V. HERBART: la mente non è analitica ma unitaria

mi viene in mente la costruzione dell'ascia nell'uomo primitivo: pare che prima abbia realizzato lo strumento e che questo agire abbia avuto come conseguenza di sviluppare in lui il pensiero dell'oggetto fatto, costruito, in questo caso pare che il movimento sia stato la causa del processo cognitivo.

V. articolo de La Repubblica




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