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LA SESSUALITà SECONDO LA PSICOANALSI

psicologia



LA SESSUALITà SECONDO LA PSICOANALSI


La teoria psicoanalitica suscitò molto scalpore nella società puritana di fine Ottocento inizio Novecento per la centralità che essa riservava alla sessualità.

Secondo questa teoria infatti l'uomo possiede pulsioni istintive geneticamente determinate che producono uno stato di eccitazione psichica o tensione.

Tale tensione spinge all'attività.

Freud ha indicato due pulsioni: quella sessuale (libido) che da 838i81i origine alla componente erotica delle attività mentali e quella aggressiva che da origine alla componente distruttiva.

Per Freud già nel lattante sono operanti le forze istintuali che produrranno i desideri sessuali dell'adulto.

Nel volume "Saggi sulla teoria della sessualità" del 1905 Freud descrive l'evoluzione della sessualità infantile le cui manifestazioni si ritrovano nella patologia della sessualità dell'adulto.

Le fasi evolutive indicate da Freud sono:

-Orale: durante i primi diciotto mesi di vita la bocca, le labbra e la lingua rappresentano gli organi attraverso il quale il bambino prova piacere erotico,mentre con i denti può esprimere la propria aggressività.

-Anale: successivamente,fin verso la fine del terzo anno,la localizzazione più importante delle tensioni e delle gratificazioni sessuali diventa l'ano.

Le sensazioni connesse alla liberazione degli intestini sono al centro dell'interesse del bambino e costituiscono anche uno sbocco all'aggressività.

-Fallica: tale fase è un superamento della precedente e inizia verso la fine del terzo anno; il bambino mostra un interesse per i genitali che continuerà anche nelle età successive(bambini e bambine scoprono la masturbazione).

Lorgano sessuale maschile è oggetto di grande interesse e viene vissuto aggressivamente come strumento di distruzione.

La bambina prova invidia del pane e vergogna per il suo stato di "castrata".

Dai quattro anni in poi il bambino e la bambina nutrono desiderio sessuale per il genitore del sesso opposto al loro e ostilità verso quello del loro medesimo sesso (complesso di Edipo) ma il timore della vendetta di quest'ultimo li spinge a desistere e a identificarsi con lui.

Entrando nella fase edipica il bambino si rende conto che  deve tenere a freno i propri desideri incestuosi e adeguarsi alle norme morali degli adulti; si sviluppa così il super-io sulla base di meccanismi di introiezione e identificazione.

Ricorrendo a questi meccanismi psichici il super-io incorpora gli standard e i valori dei genitori.

-Latenza: coincide con la fanciullezza ed è caratterizzata da una sorta di congelamento delle pulsioni sessuali in quanto le energie istintive si attribuiscono a tutti i livelli della personalità.

-Genitale: è lo stadio adulto caratterizzato dall'orgasmo e ha inizio la pubertà;gli impulsi sessuali,che nella latenza sono stati rimossi,si risvegliano e l'interesse sessuale diventa consapevole.


L'erotismo evolve dunque per stati successivi anche se la successione,come pure la durata,non è da intendersi in modo rigido; infatti è possibile che aspetti di una fase siano già presenti nella precedente e che,viceversa,modalità tipiche di una fase più antica persistano anche in epoche successive.

Quando ciò si verifica in forma stabile si parla di fissazione o regressione;per esempio,la masturbazione in età adulta come unica forma di attività sessuale rappresenta una fissazione al periodo fallico.

Secondo la psicoanalisi noi dimentichiamo gran parte dei nostri desideri e conflitti sessuali infantili ed è questo il motivo per cui non siamo poi in grado di riconoscerli e valutarli esattamente nei bambini che abbiamo modo di osservare.

Essi riemergono in forma frammentaria nei sogni,nelle fantasticherie e nelle testimonianze di adulti nevrotici.

Tra gli stessi psicoanalisti vi è chi non condivide del tutto la teoria elaborata da Freud.

H. Sullivan,per esempio,ritiene che Freud abbia dato troppo spazio ai bisogni sessuali e considera che gli esseri umani hanno,oltre ai bisogni biologici,anche dei bisogni sociali.

H. Deutsch d'altro canto non condivide l'idea che la bambina si sente "castrata" davanti al bambino che possiede il pene. Secondo questo psicoanalistala bambina può risentirsi nei confronti della madre non tanto perché ella l'ha fatta a sua immagine (castrata) ma per la scarsa considerazione in cui le donne sono tenute in alcuni contesti sociali.

Secondo Karen Horney infine,il complesso d'Edipo non è biologicamente determinato e quindi universale: l'Edipo nascerebbe da un angoscia dovuta ai rapporti famigliari disturbati (eccessiva protezione,seduzione,rifiuto del bambino ecc.).

Come la Horney,anche altri autori nell'Edipo non vedono tanto il desiderio del bambino,quanto la "seduzione" esercitata inconsciamente da genitori insoddisfatti dal rapporto con il partner.


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