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INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA ANALITICA (JUNG) - DALLA STANZA DEI BAMBINI AL TEATRO DEL MONDO

psicologia




INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA ANALITICA (JUNG)




Sono qui presentate 5 conferenze che Jung tenne fra il 30 settembre e il 4 ottobre 1935 presso l' Institute of Medical Psychology di Londra su invito di Hadfield.

Il pubblico era formato da circa 200 persone, tra psichiatri e psicoterapeuti di tutte le scuole, oltre a diversi medici di ospedali psichiatrici e alcuni medici generici,  e fu tenuta una registrazione stenografica sia delle conferenze che delle discussioni successive a ciascuna di esse.

Jung affrontò due tematiche fondamentali



  • La struttura e i contenuti della psiche
  • Metodi adottati per esplorarla



DALLA STANZA DEI BAMBINI AL TEATRO DEL MONDO.

Nell'opera di Jung domina un pensiero complesso che pone delle notevoli difficoltà.

In genere egli cominciava con le migliori intenzioni ma poi veniva sopraffatto da tre suoi demoni:

  • La RIPETIZIONE che aiuta a fissare le idee anche se a volte si perde il senso della progressione
  • La DIVAGAZIONE che attrae e distrae contemporaneamente
  • La COMPLESSITA' che apre delle porte su universi possibili cui è difficile accedere per mancanza di informazioni.

Il testo "Introduzione alla psicologia analitica" si presenta come una sintesi del pensiero junghiano e se esaminiamo la sua struttura possiamo identificare due livelli di informazioni.

Il primo riguarda la struttura della psiche e i metodi per esplorarla; il secondo riguarda la visione del mondo.

I due livelli sono tra loro strettamente connessi.

È possibile individuare alcuni percorsi per spiegare il contenuto delle conferenze:

  1. Dalla coscienza all'inconscio È un percorso che va dall'alto verso il basso, dalla superficie alla profondità. Parte dalla de 121h71b finizione dell'Io come principio di imputazione dei fatti psichici e porta in primo piano il concetto di inconscio nella duplice articolazione di Inconscio Personale ( l'IO) che si alimenta delle vicende della nostra vita personale ed è costituito dai contenuti rimossi e di Inconscio Collettivo costituito da contenuti che sono il risultato di una disposizione interna o archetipo a produrre rappresentazioni mitiche organizzate intorno a significati o immagini archetipiche.
  2. Dall'esperimento associativo all'interpretazione dei sogni all'immaginazione attiva. È un percorso che collega l'Io e l'inconscio. Lo svelamento di ciò che è nascosto si configura come emersione dei "Complessi", cioè di quelle personalità parziali che sfuggono al controllo dell'Io. Essi popolano il nostro inconscio. Anche i sogno si possono usare per esplorare i complessi anche se lo scopo di Jung è quello di leggere attraverso i sogni come l'inconscio reagisce alla situazione del sognatore. L'inconscio svolge in questo caso una funzione compensatrice; se correttamente interpretati i sogni possono favorire un riequilibramento dell'atteggiamento cosciente. Jung applica un metodo interpretativo fondato sull'assunto che i sogni non nascondono niente e significano ciò che sono e più volte egli ricorda la massima talmudica e cioè " il sogno è la sua propria interpretazione". I sogni a cui dedica maggiore attenzione sono quelli archetipici attraverso i quali problemi e conflitti individuali vengono collocati sullo sfondo delle sofferenze comuni a tutta l'umanità. Il contatto con le immagini archetipiche permette di situare le esperienze individuali in un contesto significativo e di riappropriarsene all'interno di una prospettiva simbolica. Questo processo trova il culmine nella pratica dell'immaginazione attiva attraverso la quale la coscienza si impegna in un dialogo con le figure che emergono dall'inconscio collettivo. Jung definisce il come totalità psichica, unione di conscio e inconscio.
  3. Dalla nevrosi alla coscienza del conflitto attraverso il transfert. Jung definisce la nevrosi come una forma di dissociazione della personalità provocata dall'esistenza di complessi. Ciò vuol dire che la parte della personalità che è in contrasto con la parte cosciente viene scissa e può esprimersi solo attraverso i sintomi. La nevrosi è ciò che sta al posto di un conflitto cosciente. Questa posizione junghiana trova il suo punto d'arrivo nella concezione del simbolo come motore della trasformazione psichica. La cura dei disturbi nevrotici si incentra sull'interpretazione dei sogni e sul trattamento dei processi transferali e controtransferali. Il trasnfert è una proiezione sul terapeuta di elementi inconsci che vanno restituiti al paziente perché egli li assuma come valori da sviluppare, mentre il transfert archetipico è caratterizzato dalla proiezione di contenuti impersonali.

Tutti i percorsi indicati confluiscono nell' inconscio collettivo.












PRIMA CONFERENZA



Affronta due tematiche:


struttura dell'inconscio e i suoi contenuti

metodi usati per indagare i contenuti che hanno origine dai processi psichici inconsci ( metodo associativo - analisi dei sogni - immaginazione attiva)


La psicologia è innanzitutto la scienza della coscienza ed è la scienza che studia i prodotti della psiche inconscia.

Non possiamo esplorare direttamente la psiche inconscia perché l'inconscio è inaccessibile.

Sull'inconscio possiamo dire solo quel che ci suggerisce la coscienza.

La psiche inconscia si esprime  attraverso la coscienza e le sue modalità. La nostra infanzia è inconscia. Ogni notte sprofondiamo nell'inconscio, e soltanto nelle fasi fra la veglia e il sonno abbiamo una coscienza più o meno lucida.

La coscienza è come una superficie o una pellicola che ricopre una vasta area inconscia di estensione ignota. Non sappiamo fino dove si estenda il regno dell'inconscio perché non sappiamo nulla dell'inconscio.

La mente cosciente è caratterizzata da una certa limitatezza, essa può cogliere simultaneamente solo alcuni contenuti, mentre gli altri restano inconsci e solo la successione di attimi di coscienza ci consente di avere una certa continuità.

La sfera dell'inconscio è senza interruzioni, mentre la sfera della coscienza è piena di momentanee percezioni.

La coscienza è il prodotto della percezione e dell'orientamento nel mondo esterno.

A differenza di Freud, per Jung quel che viene prima è l'inconscio, mentre la coscienza ha origine da una condizione inconscia.

Si crede che sogni e fantasie sono localizzati nella mente SUBCONSCIA, di cose che si trovano sotto il livello della coscienza.

L'elemento essenziale della coscienza è che nulla può essere cosciente senza un Io al quale rapportarsi: quel che non si rapporta all'io non è cosciente quindi la COSCIENZA è il rapporto dei fatti psichici con l'Io.

CHE COS'E' L'IO? L'Io è un complesso costituito dalla consapevolezza del proprio corpo, della propria esistenza e dai propri dati mnestici. Questi sono i due principali elementi costitutivi di quello che chiamiamo Io.

L'Io è dunque un complesso di fatti psichici. È sempre al centro della nostra attenzione ed è il centro della coscienza. Se avviene una scissione dell'Io, come nella schizofrenia, ogni senso dei valori scompare, certe parti della psiche si rapportano a un determinato frammento dell'Io e altri contenuti ad un altro frammento. Ecco perché nella schizofrenia c'è un'alternanza della personalità.

Nella COSCIENZA possiamo distinguere due diversi funzioni che le permettono di orientarsi nel campo dei fatti ectopsichici ed endopsichici.

Per ectopsiche intende un sistema di rapporti fra i contenuti della coscienza e le impressioni che provengono dall'ambiente. Esso serve per mettersi in contatto con i dati del mondo esterno trasmessi  dalle funzioni sensoriali.

Per endopsiche intende un sistema di rapporti fra i contenuti della coscienza e i processi in atto nell'inconscio.

FUNZIONI ECTOPSICHICHE

-sensazione, o percezione sensoriale: come totalità delle percezioni dei fatti esterni trasmesse dagli organi di senso. Essa dice che qualcosa c'è (non mi dice che cosa sia, mi dice solo che c 'è)

-il pensare: dice che cosa è una certa cosa e le dà un nome, aggiunge un concetto perché comporta non solo la percezione ma anche un giudizio

-il sentire o il sentimento: ci dice quanto una cosa conta per noi. Il sentire è una funzione razionale. Se si è perfetti nel pensare non lo si può essere nel sentire, quindi quando si deve pensare in modo obiettivo ci si deve allontanare da tutti i valori di sentimento

-il tempo: in quanto le cose hanno un passato e un futuro; vengono da qualche parte e vanno da qualche parte anche se non sappiamo dove, ma abbiamo un presentimento in proposito. L'Intuizione è una funzione che ci permette di vedere "dietro l'angolo". È una sorta di percezione che non opera attraverso i sensi ma attraverso l'inconscio; appartengono alla categoria delle intuizioni i sogni premonitori, i fenomeni telepatici e i fenomeni di questo tipo.

L'intuizione è una funzione naturale, perfettamente normale che compensa quel che non si può percepire, pensare o sentire, perché  manca di spessore reale.

Le funzioni psicologiche sono di solito controllate dalla volontà e quando sono controllate possono essere disinnescate, represse, selezionate, aumentate di intensità o comunque dirette dall'intenzionalità.

Non possiamo eliminare il sentire, il pensare o qualsiasi altra delle quattro funzioni.

Naturalmente possono darsi delle preferenze.

La funzione dominante conferisce a ciascun individuo il suo tipo di psicologia. Quando il pensiero è la funzione dominante, il sentimento si trova in una condizione inferiore. Ciò vale anche per le altre funzioni.















CROCE DELLE FUNZIONI


PENSIERO




SENSAZIONE IO INTUIZIONE




SENTIMENTO




Al centro vi è l'Io che ha a sua disposizione una certa quantità di energia che è la forza di volontà.

Spesso si capisce dallo sguardo se una persona è intuitiva oppure no. Chi ha un atteggiamento intuitivo, in genere non osserva i particolari, cerca di cogliere la situazione complessiva. L'intuitivo è oppresso dalla realtà delle cose.

Il tipo sensoriale osserva invece i fatti così come si presentano, ma non ha intuizione. Egli rimane fedele alle cose e per lui una cosa è vera quando è reale.

Di norma la funzione inferiore non possiede le qualità di una funzione differenziata cosciente, quest'ultima guidata dall'intenzionalità e dalla volontà.

Un autentico tipo di pensiero può dirigere il suo pensiero con la volontà, ma il tipo di sentimento non lo può fare perché non è capace di liberarsi dei suoi pensieri.

La funzione inferiore è sempre associata a una personalità arcaica sopravvissuta in noi; nelle funzioni differenziate siamo in grado di esercitare il libero arbitrio; ma quando entra in gioco la funzione inferiore il libero arbitrio non esiste più.

FUNZIONI ENDO PSICHICHE

L'Io è solo un frammento di coscienza che fluttua sull'oceano dei contenuti oscuri e le funzioni endopsichiche sono i contenuti interni.



A


AA'=soglia della coscienza

D= Area della coscienza

B= Mondo ectopsichico

B   D C C= Mondo Ombra




A'



Nel mondo Ombra l'Io è qualcosa di oscuro, impenetrabile, un enigma per noi stessi.

Conosciamo solo l'Io in D ma non in C.

Funzioni:

-memoria: ci ricollega a cose dileguate dalla coscienza, contenuti che sono diventati rimossi. La memoria è la facoltà di riprodurre contenuti inconsci.

- componenti soggettive delle funzioni coscienti: in quanto ogniqualvolta che viene applicata una funzione cosciente si verificano reazioni soggettive, dette appunto componenti soggettive.

-emozioni ed affetti:non si tratta di funzioni ma di eventi perché  un'emozione ci travolge: l'Io rispettabile viene accantonato e gli subentra qualcos'altro

-possessione: qui il lato Ombra, il lato inconscio, può irrompere nella coscienza. È una condizione in cui l'individuo è sopraffatto dal suo inconscio e può fare di tutto.


DISCUSSIONE


HADFIELD: attribuisce un particolare significato alla parola "emozione"?

JUNG: il sentimento non comporta nessuna manifestazione fisiologica tangibile, mentre l'emozione è caratterizzata da una condizione fisiologica alterata.

Le emozioni sono estremamente contagiose, sono le vere portatrici del contagio psichico.

Ma i sentimenti degli altri non ci toccano minimamente



HENRY V. DICKS : rapporto tra affetti e sentimenti?

JUNG: è una questione di grado, se un valore è forte diventerà un'emozione, quando raggiungerà un'intensità tale da provocare un'innervazione fisiologica.


HOWE: potremmo equiparare il sentimento alla cognizione e l'emozione considerarla conativa?

JUNG: nella terminologia filosofica si


BION: Può avere rilevanza il fatto che gli altri sono al corrente di un qualcosa sulle reazioni emotive?

JUNG: si perché l'idea si basa sul fatto che quando si sa che l'altro ignora una certa cosa, la situazione è molto più agevole e viceversa


STRAUSS: perché il sentire è una funzione razionale e non è accompagnato da modificazioni fisiologiche?

JUNG: quando il sentire è una funzione giudicante, esso non ha nulla a che fare con una condizione fisiologica


BENNET: ritiene che nel caso di una persona che soffre di depressione maniacale,la funzione superiore rimanga cosciente mentre è in atto questa depressione?

JUNG: se si considera il caso dell'affezione maniaco-depressiva si scopre che nella fase maniacale prevale una funzione, mentre durante quella depressiva ne prevale un'altra.





SECONDA CONFERENZA



PROCESSI DELL'INCONSCIO: non possiamo affrontarli direttamente perché sono inaccessibili!! Non è possibile percepirli direttamente poiché si manifestano solo nei prodotti in base ai quali postuliamo l'esistenza di qualcosa dietro di essi cui hanno origine.

È questa sfera oscura che denominiamo la PSICHE INCONSCIA!!

I contenuti ectopsichici derivano dalla coscienza e dai dati delle percezioni sensoriali.

I contenuti endopsichici derivano dalla memoria.

Non è possibile dunque osservare direttamente i processi inconsci, ma si possono dividere in due categorie quei prodotti che varcano la soglia della coscienza.

Contiene materiali di origine personale.  Tale categoria è la psiche subconscia o l'inconscio personale formato da elementi personali che costituiscono la personalità umana nel suo complesso.

Contiene materiali la cui origine è ignota e il loro carattere è mitologico. Appartengono all'umanità e sono di natura collettiva. Tali modelli collettivi furono denominati ARCHETIPI. L'archetipo denota un typos (impronta) contenente motivi mitologici. Tale categoria è l'inconscio impersonale o collettivo.


Lo strato più profondo che possiamo raggiungere nell'esplorazione dell'inconscio è quello in cui l'uomo non è più un individuo distinto e la sua psiche si estende fino a fondersi con la psiche inconscia dell'umanità identica in tutti noi: non con la psiche cosciente, ma con la psiche inconscia dell'umanità.

La mentalità primitiva esprime la struttura di base della psiche, quello strato psicologico in noi che è l'inconscio collettivo, quel livello sottostante identico in tutti.


Supponiamo che la nostra sfera psichica assomigli ad un globo luminoso.

La superficie da cui emana la luce è la funzione attraverso la quale prevalentemente ci adattiamo.









SENSAZIONE

PENSIERO

SENTIMENTO

INTUIZIONE

MEMORIA

COMPONENTI SOGGETTIVE DELLE FUNZIONI

AFFETTO

POSSESSIONI


La sensazione è rappresentata come la funzione periferica, attraverso la quale l'individuo ottiene informazioni dal mondo degli oggetti esterni.

Il pensiero recepisce quel che gli dicono i suoi sensi: darà così un nome alle cose.

Poi avrà un sentimento al riguardo.

E infine avrà una certa consapevolezza dell'origine di una cosa. L'intuizione.

Queste quattro funzioni formano il sistema ectopsichico.


Poi si ha il complesso cosciente dell'Io al quale si rapportano le funzioni: il sistema endopsichico.

La memoria, funzione che può essere ancora soggetta alla volontà ed è sotto il controllo del complesso dell'Io.

Poi ci sono le componenti soggettive delle funzioni, che possono essere represse escluse o intensificate dalla volontà; esse non sono più controllabile.

Poi ci sono gli affetti e le possessioni, che possono essere controllati solo a viva forza;possono essere più forti del vostro complesso dell'Io.


Questa è una sorta di scala dei valori che illustra come l'energia del complesso dell'Io che si manifesta nella forza di volontà, diminuisca man mano che si avvicina al luogo oscuro che si trova al fondo dell'intera struttura: l'INCONSCIO, in cui tutto appare sottoforma di immagini.




Prima incontriamo la psiche inconscia personale.

L'inconscio personale è quella parte della psiche che racchiude tutto quel che potrebbe anche essere cosciente. Esso è veramente molto relativo e la sua sfera può essere circoscritta e ridotta praticamente a zero.

Infine si giunge al nucleo più profondo: la sfera dell'archetipico. Quello che è racchiuso in questa sfera appare sottoforma di immagini che possono essere capite soltanto confrontandole con paralleli storici.

I contenuti dell'inconscio collettivo non sono soggetti ad alcuna intenzionalità e non possono essere controllati dalla volontà. Si comportano come se non esistessero in noi; li vediamo nei nostri vicini ma non in noi stessi.


Come ci si accosta alla sfera oscura dell'uomo? Questo avviene attraverso tre metodi di analisi:

associazione verbale

analisi dei sogni

immaginazione attiva


ESPERIMENTI ASSOCIATIVI: viene proposta una lista di termini. Si spiega al soggetto che deve reagire velocemente con la prima parola che gli viene in mente dopo aver sentito e capito la parola stimolo. Dopo aver esaurito le parole si procede con un altro esperimento in cui si ripetono le parole stimolo e la persona deve riprodurre  le sue risposte precedenti. Talvolta la sua memoria fallisce e le riproduzioni diventano incerte. Gli errori sono importanti in quanto mettono in evidenza il COMPLESSO, un insieme di contenuti psichici caratterizzati da una tonalità affettiva particolare.

Disturbi tipici sono:

reazione con più di una parola, reazioni attraverso espressioni facciali, risate, colpi di tosse. Tutte queste reazioni sfuggono al controllo della volontà!!

Quando una parola stimolo critica ha suscitato una reazione emotiva perseverante, e quando la successiva parola stimolo critica si presenta casualmente nella scia di quella perseverazione, probabilmente produrrà un effetto superiore a quello che sarebbe stato sperimentato se fosse apparsa in una serie di associazioni indifferenti sul piano emotivo. È quel che chiamiamo l'effetto sensibilizzante di un'emozione perseverante.


DISCUSSIONE


SIMON: dobbiamo sempre considerare il pensiero e l'intuizione come funzioni superiori rispetto al sentimento e alla sensazione?

JUNG: la funzione dominante in un individuo è sempre quella più differenziata. Non esiste alcun criterio secondo il quale stabilire se questa o quella funzione è la migliore.


(vedi libro x altre discussioni!)




TERZA CONFERENZA



Ritorna sugli esperimenti associativi, sui loro risultati, dunque sui complessi.

Un complesso è un agglomerato di associazioni talvolta di carattere traumatico, talvolta di carattere penoso e di alta intensità energetica.

Con la sua particolare tensione , carica energetica, un complesso tende a formare una piccola personalità propria.

Per esempio, quando si vuole dire o fare qualcosa e sfortunatamente un complesso interferisce con la vostra intenzione, allora direte o farete qualcosa di diverso da quel che avevate in mente. Si verifica così un'interruzione e i più fermi propositi vengono sconvolti dal complesso.

Queste tendenze attive dei complessi sembrano dotate di volontà propria. Quando si parla di volontà entra in gioco l'Io, anch'esso un agglomerato di contenuti di alta intensità energetica.

I complessi sono personalità parziali e frammentarie.

La presenza della coscienza nei complessi è fondamentale per l'analisi dei sogni.

I complessi sono gruppi autonomi di associazioni che tendono a muoversi autonomamente, a condurre la  propria vita indipendentemente dalle nostre intenzioni.

L'inconscio personale e quello collettivo sono formati da un numero indefinito di complessi o personalità parziali.


SOGNI

SONO FONTE OGGETTIVA DI INFORMAZIONI NEL TRATTAMENTO PSICOTERAPEUTICO.

Lo scopo di Jung è quello di sapere cosa dicono i sogni sui complessi, vuole sapere come  l'inconscio di una persona si comporta con i complessi di quella persona. Nel sogno si applica il principio logico dell'Amplificazione e cioè di trovare il contesto. Si tratta di ricercare paralleli o altre interpretazioni.

Come trovo il contesto? Seguendo il principio che sottende l'esperimento associativo e cioè capire la trama psichica in cui è intessuta l'esperienza.

Per Freud il sogno è la rappresentazione distorta di un desiderio segreto incompatibile con gli atteggiamenti coscienti e che perciò viene censurato, per diventare irriconoscibile alla coscienza e per continuare così a vivere e manifestarsi.

FREUD CERCA I COMPLESSI; JUNG NO!! Quest'ultimo cerca di capire che cosa fa l'inconscio con i complessi.

Applicando il metodo dell'associazione libera, Freud ricorre a un principio logico il cosiddetto sillogismo la cui caratteristica è che si parte da un'enunciazione ragionevole e attraverso assunti, si altera la natura ragionevole della figura originaria finché si arriva ad una distorsione totale che caratterizza il sogno.

Partiamo dall'assunto che il sogno sia un'enunciazione priva di senso e che esso sia insensato, per arrivare alla conclusione che esso è sensato.



Nei sogni emergono i sentimenti:

i sentimenti di un uomo sono simili a quelli di una donna e si manifestano nei sogni in forma femminile. Designa questa figura con il nome ANIMA perché è la personificazione della funzione inferiore che mette in rapporto un uomo con l'inconscio collettivo.

Nel suo insieme l'inconscio collettivo si presenta all'uomo in forma femminile, alla donna in forma maschile. In questo caso si tratta dell'ANIMUS.

L'Anima come personificazione dell'inconscio collettivo si presenta sempre nei sogni.




DISCUSSIONE


DOMANDA: differenza tra dissociazione nell'isteria e dissociazione nella schizofrenia

JUNG: nell'isteria la personalità dissociata è interconnessa, si ha sempre l'impressione di una persona integrata. C'è una divisione superficiale nella memoria ma la personalità profonda è sempre presente. Nella schizofrenia la dissociazione della personalità è profonda e i frammenti non possono essere ricostruiti.


DOMANDA: è possibile differenziare le quattro funzioni?

JUNG: non è possibile altrimenti saremmo perfetti e poi differenziandole le renderemmo accessibili alla conoscenza perdendo il collegamento con l'inconscio attraverso la funzione inferiore.


DOMANDA: differenza tra forme archetipiche e forme mistiche

JUNG: non c'è differenza. Immagini dogmatiche come la trinità sono archetipi che si sono trasformati in idee astratte.






QUARTA CONFERENZA




L'interpretazione di un sogno profondo non può limitarsi alla sfera personale. Il sogno contiene un'immagine archetipica che indica la situazione psichica del sognatore che protende verso l'inconscio.  Il suo problema non è una carenza solo personale ma riguarda tutta l'umanità.

Dal punto di vista terapeutico applicare un punto di vista generale è importante. Nella medicina antica e in oriente la terapia si fonda sul principio di elevare il disturbo personale ad un livello generale. Naturalmente per ottenere un effetto psicologico occorre che il paziente possa mettersi in rapporto con il generale significato umano della sua particolare situazione.

Se si riesce ad esprimere in modo giusto la situazione archetipica sottomessa alla malattia il paziente guarirà; in caso contrario l'individuo si isolerà nella sua malattia.

La malattia e la sofferenza vengono paragonate alla sofferenza di Cristo nella terapia spirituale. La sofferenza dunque non riguarda solo l'individuo ma l'umanità in generale e questo produrrà un effetto risanatore.

Ogni volta che nel sogno compaiono le figure archetipiche si spiega al paziente che il suo caso non è personale ma che la sua psiche si sta accostando ad un livello umano universale.

Questo approccio collettivo innalza l'individuo al di sopra di sé stesso e lo collega all'umanità.

Non è corretto interpretare un sogno senza averne analizzato il contesto. Si dovrà prima chiedere al paziente che cosa sente riguardo alle sue immagini oniriche.

I SOGNI SONO LA REAZIONE AL NOSTRO ATTEGGIAMENTO COSCIENTE E SONO LA REAZIONE NATURALE DEL SISTEMA PSICHICO DI AUTOREGOLAZIONE.

I sogni sono svariati e imprevedibili quanto il comportamento di una persona durante la veglia.

Nella nostra vita onirica abbiamo molte sfaccettature come nella vita di tutti i giorni, e così come è impossibile formulare una teoria sui molteplici aspetti della personalità cosciente, allo stesso modo non è possibile formulare una teoria generale dei sogni.

Se un sogno è formato da materiale personale è indispensabile conoscere le associazioni, ma se ha una struttura mitologica parla cioè un linguaggio universale, possiamo costruire il contesto. Al livello collettivo dei sogni non vi è praticamente alcuna differenza fra esseri umani, al contrario di quanto avviene a livello personale.

Quando l'inconscio fonde maschile e femminile, diventa impossibile distinguere le cose e non possiamo più dire se esse siano maschili o femminili.

I sogni mitologici in noi sono piuttosto rari, poiché la nostra coscienza è in gran parte distaccata dai sottostanti strati archetipici.

I primitivi danno grande importanza ai sogni di questo tipo che chiamano "grandi sogni" per distinguerli da quelli comuni. Essi sono carichi di significato e racchiudono un messaggio di ordine generale.


DISCUSSIONE


Rapporto tra il concetto d'inconscio proposto da Freud e quello proposto da Jung: differenze.


JUNG: quando ha iniziato la carriera era in stretto rapporto con Freud finchè questo rapporto non inizia a declinare per idee diverse. Freud identificava il suo metodo con la teoria e la teoria con il metodo.

In psicologia lo strumento con cui si osserva la psiche è la psiche stessa. Essa è l'oggetto e il soggetto della nostra scienza.

Per Freud l'inconscio è il ricettacolo di tutto ciò che viene rimosso. Per Jung è un serbatoio storico.


(vedi altro sul testo pagg.147-155)







QUINTA CONFERENZA




TRASLAZIONE: ideata da Freud, significa trasferire qualcosa da una parte all'altra.

Quando ci si trova in una folla eccitata per motivi politici, non si può far ameno di eccitarsi, pur non condividendo le opinioni degli altri: l'emozione ha questo effetto suggestivo!!

È un processo particolare della proiezione quel processo psicologico che comprende un contenuto soggettivo di qualcosa tipo nell'oggetto.

La traslazione  è un fenomeno spontaneo che si produce autonomamente , è una proiezione che si verifica tra due individui e che è di natura emotiva.

Le emozioni sono travolgenti perché si tratta di processi involontari ed è impossibile liberarsi di esse poiché sono legate al corpo.

Nel corso della psicoterapia il fatto stesso che il paziente abbia delle emozioni influisce sul medico che è consapevole di essere influenzato. Le emozioni del paziente sono contagiose soprattutto quando i contenuti proiettati dal paziente sul medico coincidono con contenuti inconsci del medico.

Si arriva così ad una PARTECIPAZIONE, fenomeno descritto da Freud come CONTROTRASLAZIONE, che consiste in un legame creato dalla reciproca incoscienza. È uno stato questo estremamente disorientante sia per l'analista che per il paziente.

Freud attribuisce alla traslazione una veste erotica , ma Jung ha constatato che può essere proiettato qualsiasi cosa.

L'intensità del rapporto di traslazione corrisponde all'importanza che rivestono i contenuti per il soggetto.

Essa può manifestarsi spontaneamente ma di solito si verifica durante l'analisi provocata dalla difficoltà a stabilire un contatto tra medico e paziente.

Se il loro rapporto è difficile, l'inconscio del paziente cerca di superare questa distanza attraverso la compensazione, quindi attraverso un sentimento appassionato o una fantasia erotica. Questi fenomeni di compensazione sono applicabili anche all'analista.

A volte sono gli stessi sogni che ci forniscono informazioni sul decorso della traslazione.

La traslazione è sempre un ostacolo e mai un vantaggio!!

Alcuni malati fanno del tutto per provocarla perché ritengono che sia necessaria alla guarigione.

Per Jung la traslazione non è necessaria alla guarigione, per Freud si. Essa deve essere trattata come ogni latra proiezione, cioè bisogna far capire al paziente la VALENZA SOGGETTIVA dei contenuti personali e impersonali della sua traslazione.







1° fase del trattamento:

si trattano tutti i rapporti che il paziente ha avuto in precedenza. All'inizio dell'analisi le proiezioni che si manifestano sono le ripetizioni di esperienze precedenti personali del paziente. Bisogna così esaminare tutti i rapporti con tutta la famiglia. Se la traslazione non si dissolve vuol dire che vengono proiettati contenuti impersonali. Comunque le immagini archetipiche devono essere proiettate altrimenti inonderebbero la coscienza.

Durante la prima fase il paziente si deve rendere conto che guarda il mondo attraverso le proiezioni di figure negative o positive e del valore soggettivo di quelle immagini.

Deve scoprire fino a che punto sono parte di lui.

Per aiutare il paziente nella sua nevrosi bisogna farlo diventare una personalità totale, cioè deve imparare a riconoscere i suoi lati negativi e positivi.

2° fase del trattamento:

consiste nel differenziare i contenuti personali da quelli impersonali. Le proiezioni personali devono essere comprese a livello cosciente. È impossibile invece distruggere le proiezioni impersonali perché appartengono alla psiche. Sono funzioni compensatrici e dirette a degli scopi precisi. Sono un'importante difesa da situazioni in cui un essere umano potrebbe perdere la testa.

3° fase del trattamento:

bisogna distinguere il rapporto personale con l'analista dai fattori impersonali, in quanto è impossibile vincere le immagini archetipiche. È comprensibile che i due si affezionino ma si tratta di rapporti personali e non più di traslazione.

Il paziente deve riconoscere l'importanza delle immagini archetipiche molte delle quali sono religiose. È possibile che il paziente inizi ad aderire ad un credo, ma se non ci riuscirà inizieranno i problemi perché i fatti impersonali resteranno privi di una struttura che li contenga e così il paziente può ricadere nella traslazione.

4° fase del trattamento:

consiste nell'oggettivizzazione delle immagini impersonali che devono prendere forma: devono così vivere la loro vita altrimenti l'individuo diventa nevrotico e in conflitto con se stesso.


DISCUSSIONE


Nevrosi dissociazione della personalità provocata dall'esistenza di complessi che sono incompatibili. La parte di personalità che è in contatto con quella cosciente viene scissa. Se la scissione raggiunge la struttura organica la dissociazione diventa psicosi, schizofrenia, quindi ogni complesso è autonomo e la personalità non può collegarsi. I complessi essendo inconsci si manifestano attraverso sintomi nevrotici.


Tecnica dell'immaginazione attiva:

Può partire da un sogno.

Si usa il termine "immaginazione attiva" piuttosto che "fantasia" perché quest'ultima è pura irrealtà, mentre l'immaginazione è creazione.

La fantasia resta sulla superficie dei contenuti personali mentre attraverso l'immaginazione attiva le immagini hanno una propria vita autonoma e i simboli si sviluppano secondo una propria logica.

Ci si concentra su un determinato elemento così l'immaginazione interiore inizia a muoversi e ad arricchirsi di particolari.

Con l'immaginazione attiva il materiale viene prodotto in uno stato mentale cosciente quindi è molto più ricco di quello onirico con il suo linguaggio indefinito.







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