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I FONDATORI DELLA PSICOLOGIA - WUNDT, LA GESTALT

psicologia










La nascita della psicologia scientifica avvenne nel 1800, più precisamente nel 1875 quando lo psicologo tedesco Wundt aprì il primo laboratorio a Lipsia.

Con il termine strutturalismo lo psicologo Wundt intendeva leggere la coscienza sul modello della struttura chimica componendola nei suoi elementi semplici.

L'oggetto di studio della sua psicologia era l'esperienza immediata, cioè l'esperienza così come si presenta, in modo diretto e fenomenico, alla coscienza del soggetto. Secondo lui gli stati soggettivi potevano essere fatti oggetto di uno studio laboratorio con la tecnica dell'introspezione; l'individuo doveva descrivere con esattezza e ricchezza tutto ciò che provava.



L'esigenza di quantificare i fenomeni psichici si inseriva nel clima del positivismo della scienza dell'800.





Al contrario di Wundt, Pavlov e Watson sostenevano che lo studio della coscienza era troppo legato alle impressioni soggettive e pertanto non verificabile.

Si sviluppò il comportamentismo, una corrente psicologica molto diffusa negli USA, che prende in considerazione solo gli aspetti osservabili della psiche, ossia i comportamenti e trascurano gli aspetti introspettivi che sfuggono all'osservatore.

Watson era certo che l'individuo fosse il prodotto dei condizionamenti ambientali; la sua teoria si poggia su alcuni postulati:

  1. oggetto di studio deve essere il comportamento
  2. l'introspezione non è un metodo valido, è lo psicologo che deve osservare e misurare le risposte del soggetto
  3. bisogna studiare il comportamento che è osservabile in termini di connessioni fra stimoli e risposte.

Acquista importanza l'apprendimento che può essere:

    • classico (Pavlov)
    • operante: Skinner: si poteva produrre l'apprendimento usando i rinforzi che possono essere negativi o positivi

inoltre per l'apprendimento ha notevole importanza l'apprendimento sociale, ossia l'imitazione.





il termine gestal sta ad indicare che per la coscienza ciò che è significativo non sono tanto le singole sensazioni quanto degli insiemi, delle configurazioni organizzate e strutturate. questa teoria nasce all'inizio del 900 e i sui principali esponenti sono Werheimer, Kohler e Koffka.

le leggi della gestal sono:

  • buona forma: la struttura percepita è sempre la più semplice
  • prossimità: gli elementi sono raggruppati in funzione delle loro rispettive distanze
  • somiglianza: gli stimoli simili si assemblano
  • buona continuità: gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo
  • destino comune: quando gli elementi sono in movimento vengono raggruppati quelli per cui emerge uno spostamento coerente.



L'oggetto di studio è l'inconscio, un apparato psichico complesso nel cui ambito esistono processi e contenuti psichici inconsci.

Freud è il fondatore della psicoanalisi; egli ha considerato l'apparato psichico dal punto di vista:

dinamico: è descritto in termini di conflitto o di opposizione di forze presenti contemporaneamente e il comportamento umano è il risultato delle interazioni tra le pulsioni e delle forze a esse contrarie;

economico: la conflittualità è descritta in termini quantitativi, in base all'ipotesi che l'organismo abbia a disposizione una quantità di energia che deve trovare uno sfogo.

Freud ha indicato alcuni principi di valore universale:

principio del piacere: tendenza a scaricare immediatamente la tensione

principio di realtà: aggiustamento delle condizioni imposte dall'esterno

principio della compulsione a ripetere: tendenza a ripetere esperienze forti indipendentemente dagli effetti sfavorevoli o nocivi al di la del principio di piacere.


Es: è presente dalla nascita, è l'istanza posta all'origine della personalità, è composto da tutti i fattori psicologici ereditari e presenti alla nascita, tra cui gli istinti; matura  cambia sotto l'influenza del mondo esterno; opera sulla base del principio del piacere ossia cerca di trarre giustificazione immediate e evitare la sofferenza

Io (conscio): si sviluppa nell'infanzia, obbedisce al principio di realtà, cioè decide quali azioni sono appropriate e quali impulsi possono essere soddisfatti e in che modo. Nostra parte visibile fatta di idee, pensieri, sentimenti consapevoli.

Super-io: consiste nei valori e nella morale. Incomincia a svilupparsi intorno ai 5 anni, entra in conflitto con l'io.

L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI (Freud 1900):

del sogno bisogna distinguere tre fasi:

il contenuto manifesto:è l'esperienza cosciente vissuta durante il sogno, si può ricordare o no, è la fantasia attraverso cui si esprime il desiderio o l'impulso latente.

Il contenuto latente:



a) Gli stimoli che colpiscono gli organi sensoriali di chi dorme

b) Pensieri e idee connesse alle attività e alle preoccupazioni della vita quotidiana

c)  Gli impulsi rimossi

Il lavoro onirico: è costituito dalle operazioni psichiche che trasformano il contenuto latente in sogno manifesto.


STUDIO DELLE NEVROSI:

Freud elaborò un metodo terapeutico basato sui ricordi, le libere associazioni e l'analisi dei sogni, che oggi è usato per curare le nevrosi.

Molti sono gli oppositori:

si obietta che ben pochi dei principi psicoanalitici sono stati provati sperimentalmente e che quindi la loro validità è ancora tutta da verificare

poiché i tempi terapeutici sono molto lunghi è difficile dire se i pazienti sono guariti per effetto della cura  o per effetto del tempo trascorso

è difficile dire se ciò che rivela il paziente è frutto del metodo o grazie all'instaurazione di un rapporto intimo con il terapeuta visto anche come figura protettiva.


GLI SVILUPPI DELLA PSICOANALISI:

Anna Freud: nel mondo psichico del bambino esiste una costante interrelazione tra superficie e profondo.

Winnicott: la madre acquisisce un ruolo di primo piano perché grazie alle cure che avrà verso il bambino, quest'ultimo avrà fiducia verso un ambiente esterno che sarà anche utile allo sviluppo della personalità.

Spitz: è importante il ruolo della madre; la depressione si manifesta anche durante lo sviluppo infantile

Bowlby: attaccamento


I principali rappresentanti della scuola di Palo Alto sono Bateson e Watzlawick; essi non sono interessati allo studio delle caratteristiche del singolo individuo ma agli scambi che si verificano tra le persone.

Dagli studi emerge che gli individui non possono essere studiati isolatamente ma che i loro comportamenti assumo un significato più completo se vengono considerati in relazione con le altre persone.

Gli studiosi della pragmatica della comunicazione umana considerano l'uomo come un "sistema aperto" la cui caratteristica è la relazione ossia la capacità di scambiare informazioni con l'ambiente e la facoltà di sviluppare nuove possibilità di adattamento.

Poiché è il contesto a dare significato al comportamento verbale e non tra gli individui, ne deriva che le comunicazioni assumono significati diversi a seconda del sistema  in cui esse sono inserite.

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

1. non si può non comunicare.

2. ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione.

3. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.

4. gli esseri umani comunicano sia in con il modulo numerico (contenuti) sia con quello dialogico (relazione).

5. tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza.


La psicologia di Piaget sostiene che l'intelligenza è una forma di adattamento all'ambiente e che si sviluppa per stadi a partire dalla nascita fino all'età adulta; si propone di descrivere gli stadi fondamentali dello sviluppo intellettivo. Utilizza vari metodi di indagine, in particolare il metodo clinico.

Il metodo clinico consiste nel presentare al bambino del materiale facilmente manipolabile al fine di osservare gli usi che è in grado di farne e ascoltare le sue osservazioni; le strategie più o meno evolute adottate dal bambino rivelano il suo attuale livello di sviluppo mentale.

Piaget individua sei grandi stadi di sviluppo mentale, la sequenza è la stessa per tutti gli individui e la durata varia da individuo a individuo.

stadio dei riflessi o meccanismi ereditari, delle prime tendenze istintive e delle prime emozioni.

Stadio delle prime abitudini motorie e delle prime percezioni organizzate, così come dei primi sentimenti differenziati



Stadio dell'intelligenza sensomotoria e pratica, delle organizzazioni affettive elementari e delle prime fissazioni esterne dell'affettività.

I primi 3 stadi vanno dai 0 ai 18-24 mesi e precedono il pensiero propriamente detto.

4) stadio pre-operatorio o dell'intelligenza intuitiva , e dei rapporti sociali di subordinazione all'adulto (2/6-7 anni)

5) stadio delle operazioni intellettuali concrete e dei sentimenti morali e sociali di cooperazione (6-7/10-11 anni).

6) stadio delle operazioni intellettuali astratte, della formazione della personalità e dell'inserimento nel mondo degli adulti (adolescenza).

Il passaggio da uno stadio all'altro avviene per assimilazione o accomodamento. Si ha assimilazione quando il bambino incorpora una nuova esperienza in uno schema mentale che possiede già. Si ha accomodamento quando la nuova esperienza va a modificare gli schemi mentali già posseduti dal bambino. Il passaggio a uno stadio successivo si verifica quando il bambino riesce a trovare una soluzione nuova e a ristrutturare le vecchie strategie (equilibrazione).



Secondo Bruner non esistono stadi di sviluppo ben delineati, ma una serie di strategie che servono ad interpretare ciò che si verifica nell'ambiente e che portano il bambino verso una padronanza del mondo esterno sempre più adeguata.

Bruner distingue 3 modalità della rappresentazione:

  1. esecutiva → strumento con il quale il bambino si rappresenta il suo mondo prevalentemente attraverso l'azione
  2. iconica →soddisfa gli stessi scopi attraverso l'immagine che progressivamente di libera dai condizionamenti percettivi. Il bambino conosce attraverso la vista e valuta gli oggetti e li classifica a seconda del colore, della forma e delle dimensioni.
  3. simbolica → costituisce la forma più sofisticata e flessibile di rappresentazione effettuata attraverso codici simbolici (linguaggio)

Queste 3 forme caratterizzano comportamenti distinti di diverse fasi evolutive (bambino, fanciullo, preadolescente), ma continuano a coesistere nel corso dello sviluppo, interagiscono in vario modo e sono largamente influenzate dalla cultura. Bruner dà molta importanza al linguaggio inteso come mezzo per interiorizzare le esperienze e all'insegnamento; infatti sostiene che si possa insegnare al bambino qualsiasi cosa basta tener conto delle sue capacità attuali di elaborare il messaggio.




Chomsky fece notare come il rinforzo e l'imitazione non fossero sufficienti a spiegare un apprendimento così complesso  qual è quello della lingua. Per spiegare la rapidità dell'apprendimento egli pensò che non si potesse fare a meno di ipotizzare negli esseri umani l'esistenza di una specie di elaboratore del linguaggio, un sistema innato predisposto per registrare ed elaborare i dati linguistici.

Negli anni settanta nasce l'esigenza di un nuovo approccio psicologico che prese il nome di cognitivismo: considera l'individuo come un elaboratore di informazioni che provengono sia dall'interno che dall'esterno dell'organismo.

La psicologia cognitiva è un capo molto vasto che comprende vari settori come la percezione, attenzione, soluzione dei problemi, memoria, apprendimento, sviluppo cognitivo e linguaggio.

La concezione dell'uomo da parte di questa teoria sembra far intravedere un essere passivo di fronte all'ambiente: c'è un segnale in entrata detto input che viene elaborato cognitivamente attraverso una serie di eventi che portano all'emissione di una risposta detta output. Non c'è però solo un intervento dall'esterno ma anche una parte attiva dell'individuo che entra in azione quando i sistemi della memoria intervengono per dare un significato agli input. La parte attiva si manifesta anche nella capacità di automodificarsi con l'apprendimento, lo viluppo e l'esperienza  fatta nell'ambiente in cui si vive. Si nasce quindi con apparati primitivi di elaborazione dell'informazione che sono destinati a migliorare attraverso la continua relazione con l'esterno.


Al momento attuale sono pochi gli psicologici che aderiscono fedelmente e completamente a una delle correnti, piuttosto gli psicologici preferiscono adottare concetti e metodi di diverse scuole integrandoli a seconda delle particolari esigenze di studio o lavoro. Ciò è possibili perché psicologia e psicoanalisi sono discipline giovani, in crescita, e come tali aperte a verifica e approfondimenti.




L'oggetto di studio sono le interazioni tra l'individuo e la società, ossia l'influenza che la società ha sugli individui. La psicologia sociale si è costituita attorno ad alcuni argomenti come stereotipi e pregiudizi, norme sociali, ruoli sociali, meccanismi di influenzamento.

I fondatori sono:

a) Wundt: fondò una psicologia dei popoli che può essere considerata come una forma iniziale della psicologia sociale;

b) Tarde: ha affrontato il tema dell'imitazione, ossia il meccanismo attraverso cui gli individui si influenzano a vicenda



c)  Le Bon: studi sulla folla che considerava un fenomeno collettivo che ha il potere di modificare il comportamento degli individui che la compongono

d) Mead:  si interessò alla strutturazione dell'identità individuale, che vedeva come una costruzione progressiva nel contatto con gli altri, l'altro è una specie di specchio che ci rimanda la nostra immagine e contribuisce a modellarla.

Negli Stati Uniti la psicologia sociale diventa una scienza sperimentale consacrata all'analisi dell'interazioni tra individui e gruppi di appartenenza.




I principali rappresentanti della scuola di Palo Alto sono Bateson e Watzlawick; essi non sono interessati allo studio delle caratteristiche del singolo individuo ma agli scambi che si verificano tra le persone.

Dagli studi emerge che gli individui non possono essere studiati isolatamente ma che i loro comportamenti assumo un significato più completo se vengono considerati in relazione con le altre persone.

Gli studiosi della pragmatica della comunicazione umana considerano l'uomo come un "sistema aperto" la cui caratteristica è la relazione ossia la capacità di scambiare informazioni con l'ambiente e la facoltà di sviluppare nuove possibilità di adattamento.

Poiché è il contesto a dare significato al comportamento verbale e non tra gli individui, ne deriva che le comunicazioni assumono significati diversi a seconda del sistema  in cui esse sono inserite.

ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

1. non si può non comunicare.

2. ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione.

3. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.

4. gli esseri umani comunicano sia in con il modulo numerico (contenuti) sia con quello dialogico (relazione).

5. tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza.




Chomsky fece notare come il rinforzo e l'imitazione non fossero sufficienti a spiegare un apprendimento così complesso  qual è quello della lingua. Per spiegare la rapidità dell'apprendimento egli pensò che non si potesse fare a meno di ipotizzare negli esseri umani l'esistenza di una specie di elaboratore del linguaggio, un sistema innato predisposto per registrare ed elaborare i dati linguistici.

Negli anni settanta nasce l'esigenza di un nuovo approccio psicologico che prese il nome di cognitivismo: considera l'individuo come un elaboratore di informazioni che provengono sia dall'interno che dall'esterno dell'organismo.

La psicologia cognitiva è un capo molto vasto che comprende vari settori come la percezione, attenzione, soluzione dei problemi, memoria, apprendimento, sviluppo cognitivo e linguaggio.

La concezione dell'uomo da parte di questa teoria sembra far intravedere un essere passivo di fronte all'ambiente: c'è un segnale in entrata detto input che viene elaborato cognitivamente attraverso una serie di eventi che portano all'emissione di una risposta detta output. Non c'è però solo un intervento dall'esterno ma anche una parte attiva dell'individuo che entra in azione quando i sistemi della memoria intervengono per dare un significato agli input. La parte attiva si manifesta anche nella capacità di automodificarsi con l'apprendimento, lo viluppo e l'esperienza  fatta nell'ambiente in cui si vive. Si nasce quindi con apparati primitivi di elaborazione dell'informazione che sono destinati a migliorare attraverso la continua relazione con l'esterno.


Al momento attuale sono pochi gli psicologici che aderiscono fedelmente e completamente a una delle correnti, piuttosto gli psicologici preferiscono adottare concetti e metodi di diverse scuole integrandoli a seconda delle particolari esigenze di studio o lavoro. Ciò è possibili perché psicologia e psicoanalisi sono discipline giovani, in crescita, e come tali aperte a verifica e approfondimenti.




L'oggetto di studio sono le interazioni tra l'individuo e la società, ossia l'influenza che la società ha sugli individui. La psicologia sociale si è costituita attorno ad alcuni argomenti come stereotipi e pregiudizi, norme sociali, ruoli sociali, meccanismi di influenzamento.

I fondatori sono:

e)  Wundt: fondò una psicologia dei popoli che può essere considerata come una forma iniziale della psicologia sociale;

f)    Tarde: ha affrontato il tema dell'imitazione, ossia il meccanismo attraverso cui gli individui si influenzano a vicenda

g)  Le Bon: studi sulla folla che considerava un fenomeno collettivo che ha il potere di modificare il comportamento degli individui che la compongono

h)  Mead:  si interessò alla strutturazione dell'identità individuale, che vedeva come una costruzione progressiva nel contatto con gli altri, l'altro è una specie di specchio che ci rimanda la nostra immagine e contribuisce a modellarla.

Negli Stati Uniti la psicologia sociale diventa una scienza sperimentale consacrata all'analisi dell'interazioni tra individui e gruppi di appartenenza.









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