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LE SORELLE AGAZZI

pedagogia



LE SORELLE AGAZZI


Rosa e Carolina Agazzi sono considerate le fondatrici di due metodi di insegnamento che hanno affermato l'Attivismo in Italia.

Dopo gli studi magistrali le due sorelle, stimolate da Pietro Pasquali, direttore didattico di Brescia, si interessano di educazione infantile e nel 1895 a Mompiano fondano la prima Scuola 747h77h Materna. L'esperimento fu un successo e ciò le incoraggia a esporre in chiave teorica gli aspetti più importanti che hanno supportato la loro azione pedagogica.

In un'Italia contrassegnata da una cultura educativa familiare basata sul ruolo della madre come educatrice, le Agazzi propongono una trasformazione dell'asilo infantile. Il cambiamento sta soprattutto nel fatto di rendere l'asilo "a misura del bambino". I bambini che frequentano questo luogo devono essere considerati bambini e non scolari, da qui deriva la totale eliminazione di tutti quegli elementi che lo rendevano il posto in cui era precoce l'apporto istruttivo. Benché fosse utile indirizzare il bambino verso la scolarizzazione, era molto più importante far crescere il bambino in un ambiente che stimolasse la sua creatività e il dialogo vivo con gli adulti. L'apporto delle sorelle Agazzi è di stampo pestalozziano in quanto viene favorita ampiamente l'atmosfera familiare che deve dominare all'interno degli asili, diventati grazie alle Agazzi scuole Materne. Il centro dell'interesse delle educatrici era l'attività del bambino, analizzata sottoponendolo a materiali semplici e quotidiani il cui uso è finalizzato alla formazione pratica, sociale e spirituale del bambino.

Con le sorelle Agazzi nasce la nuova figura, il nuovo docente della scuola materna: l'educatrice, ella si sostituisce alla vigilante delle sale di custodia, alla maestra della scuola infantile e alla maestra giardiniera dei kindergarten di Frobel. Le educatrici agazziane devono essere dotati di una profondissima sensibilità, ma anche di un'ampia capacità di iniziativa, di promozione e di organizzazione. Le educatrici devono essere in grado di evitare l'istruzione scolastica al fine di favorire l'educazione salvaguardando la continuità con la famiglia. Il profilo dell'educatrice agazziane è stato recepito integralmente negli Orientamenti della scuola materna statale del 1969 e solo in quelli del 1991 si è preferito sostituire il termine educatrice con quello di insegnante.



L'ambiente abituale del bambino è la casa, le occupazioni note ai bambini sono le attività che svolgono nell'ambiente domestico, sono questi i motivi per cui la scuola deve essere simile ad una casa e deve riproporre le occupazioni domestiche a misura del bambino. La scuola materna si organizza come una piccola casa, è dotata di un'aula, di un giardino con piante e animali e di un museo detto "delle umili cose" che raccoglie cianfrusaglie e materiali didattici. I bambini hanno la tendenza spontanea a giocare con piccoli oggetti quotidiani ed è per questo che i materiali didattici non vengono caricati di significati simbolici alla maniera frobeliana. Gli oggetti sono muniti di contrassegni per ciascun bambino consistenti in immagini di oggetti quotidiani che serviranno ad avviare il bambino all'uso dei simboli ma in maniera graduale.

Le lezioni collettive, specie se sedentarie, devono essere ridotte al minimo e sostituite da attività individuali e libere. Il bambino deve saper far da sé rispettando il criterio dell'ordine e della cooperazione e muto insegnamento con gli altri. Il metodo principale è quello intuitivo supportato dall'azione indiretta dell'educatrice che organizza e predispone ambienti e situazioni rispettando la spontaneità dei bambini.

Le azioni di vita pratica (igiene personale, preparazione della tavola, riassetto, pulizia,spostamento di materiali e strumenti della scuola) sono considerati elementi educativi di prim'ordine. Attraverso queste azioni le Agazzi educano alla vita civile, alle regole di vita, all'obbedienza e al rispetto reciproco. Tra le attività pratiche un ruolo importante è assunto dal giardinaggio che permette al bambino di sovrapporre il suo lavoro al lavoro spontaneo della natura esercitando le capacità di osservazione. Le attività pratica costituiscono, a differenza del gioco, attività di pre-lavoro caratterizzate da progetti preventivi e da risultati tangibili, inoltre servono allo sviluppo del senso dell'armonia e della bellezza.

Armonia e bellezza, per le Agazzi, sono alla base del senso estetico e vanno ritrovate in tutte le cose e in tutti i momenti della vita quotidiana. Il disegno, che nasce come attività spontanea, deve essere incoraggiato sia come libera espressione che come rappresentazione dei fatti naturali, sociali, psicologici in seguito ad un racconto dell'educatrice. Infine la recitazione, intesa come drammatizzazione di episodi e situazioni tipiche della vita infantile, viene effettuata seguendo l'esempio fornito dall'educatrice, ciò che conta è solo la naturalezza dell'espressione. La recitazione costituisce uno dei punti qualificanti della scuola materna agazziane. Attraverso queste attività il bambino acquisisce fiducia in se stesso e migliora il proprio equilibrio intellettuale e morale.

Strettamente legata all'educazione estetica è l'educazione sensoriale, le Agazzi partono dalle forme naturali delle cose e intuiscono che anzitutto i bambini sono attratti dal colore. Le sfumature e le affinità dei colori vengono scoperte attraverso la presentazione iniziale di oggetti che variano solo in base alla colorazione. Dal colore si passerà all'analisi della materia, scoprendo che gli stessi colori possono riguardare cose di materia del tutto diversa. L'educazione sensoriale delle sorelle Agazzi costituisce un vero e proprio itinerario di un'educazione all'immagine. Per questa via essa promuove anche un'educazione intellettuale, stimolando la curiosità e l'esplorazione. L'educazione sensoriale stimola anche quella linguistica, in quanto attraverso osservazioni e gli esercizi sul colore, sulla materia e sulla forma i bambini costruiscono frasi, esprimono i primi pensieri e si abituano ad alcune forme linguistiche.

Per le sorelle Agazzi l'educazione linguistica è centrale nell'azione educativa della Scuola materna. Essa deve essere effettuata mediante una serie di esercizi verbali collettivi che costituiscono un curricolo progressivo per l'acquisizione delle competenze linguistiche. L'analisi della lingua partirà dai nomi dei contrassegni secondo il criterio di fornire progressivamente parole più lunghe e foneticamente complesse. L'aspetto fondamentale del metodo è costituito dall'attenzione delle sorelle per un apprendimento sistematico attuato tramite la conversazione e il dialogo vivo e sereno con l'educatrice. Le Agazzi parlano di grammatica senza grammatica ed esortano le educatrici all'attenzione al proprio linguaggio.

Il metodo agazziane è stato sviluppato da educatrici che hanno cercato di sistematizzare, in un secondo momento, le proprie esperienze. Alcuni elementi del metodo risultano ampiamente riscontrabili, altri largamente contraddittori, come ad esempio il contrasto tra l'esaltazione della spontaneità e la centralità del ruolo dell'educatrice. La scuola materna agazziana è stata esaltata dalla pedagogia idealista di Lombardo-Radice e inoltre il loro metodo ha costituito il cardine dell'educazione infantile nella pedagogia cattolica.




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