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I MODELLI DI FAMIGLIA - ORIGINE ED EVOLUZIONE

pedagogia




I MODELLI DI FAMIGLIA

ORIGINE  ED EVOLUZIONE


La parola italiana famiglia deriva dal latino familia,letteralmente l'insieme dei famuli,coloro che hanno un rapporto di dipendenza dal capo famiglia.

La moderna famiglia occidentale deriva in larga misura dall'antica famiglia ebraica,che era patriarcale così come patriarcale e legata da severi precetti religiosi era la famiglia di origine greco-romana.

Soltanto con la riforma protestante la concezione meramente religiosa secondo la quale la famiglia era basata sul matrimonio,fu in parte soppiantata dalla visione più civile e laica,che sarebbe diventata tipica delle società contemporanee.

Attualmente,infatti,nella maggior parte degli stati nazionali le relazioni familiari sono definite sul piano civile e non su quello religioso. Una funzione,tuttavia,continua a rimanere invariata nel tempo,ed è il supporto affettivo che la famiglia garantisce ai suoi membri,specialmente neonati e bambini.

Molte delle altre funzioni un tempo delegate alla famiglia,infatti,sono oggi svolte da istituzioni specializzate,come la produzione economica,l'istruzione,l'insegnamento dei precetti religiosi,lo svago.

Dopo la rivoluzione industriale,ma ancor più dopo la prima guerra mondiale,sono intervenuti,nella società in generale e quindi anche nella struttura e nelle funzioni della famiglia,importanti mutamenti. In buona parte essi sono legati alla diversa definizione dei ruoli sociali delle donne. In primo luogo,nelle s 949j99j ocietà occidentali contemporanee le donne fanno parte del mercato del lavoro in tutte le fasi della loro vita,anche se talvolta vi rientrano soltanto dopo aver allevato i figli. Un importante mutamento sociale è stato il declino della famiglia estesa,legato in modo specifico,da una parte,all'aumento della mobilità residenziale e,dall'altra,al progressivo venire meno della responsabilità economica dei figli nei confronti dei genitori anziani,grazie all'affermarsi dei sistemi pensionistici. Il tasso di divorzio,inoltre,è aumentato sensibilmente in tutti i paesi occidentali provocando,tra l'altro,il moltiplicarsi delle famiglie monogenitoriali,quelle,cioè,composte da un unico adulto che vive con i figli. Un tempo questo tipo di famiglia si formava soltanto in casi di morte di uno dei due coniugi,oggi invece spesso si tratta di famiglie in cui i coniugi hanno divorziato. Spesso le famiglie monogenitoriali si trasformano nelle cosiddette famiglie "ricostituite",cioè quelle che si formano dall'unione di individui vedovi o divorziati,con o senza figli .




DIRITTO


L'articolo 163 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma che "La famiglia è il nucleo naturale fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo stato"


In diritto,infatti,il termine famiglia indica quel rapporto tra due o più persone che trova origine nel matrimonio;il diritto in ambito familiare interviene regolando la vita della famiglia,le relazioni tra marito e moglie e quello tra genitori e figli.

Non tutte le società hanno disciplinato allo stesso modo la vita in famiglia.

Nel diritto romano ad esempio la familia comprendeva tutte le persone che erano sottomesse al potere di uno stesso capofamiglia (paterfamilias).Il  vincolo di sangue non era infatti determinante e,accanto alla moglie e ai figli,facevano parte della famiglia anche gli schiavi. Il paterfamilias aveva potere assoluto di vita e di morte su tutti i membri della famiglia ed era l'unico amministratore del patrimonio.

Solo con l'avvento del cristianesimo l'idea di famiglia cambiò profondamente e il matrimonio fu considerato l'unione di due persone con lo scopo di vivere insieme nell'affetto e di procreare.

Il diritto in famiglia attualmente vigente in Italia è il risultato di alcune innovazioni decisive degli anni Settanta.

La prima è stata l'introduzione del divorzio(1970) che,nei casi espressamente previsti dalla legge,consente a marito e moglie di sciogliere il vincolo matrimoniale e di crearsi una nuova famiglia;la seconda  è la riforma del diritto di famiglia del 1975 ispirata al principio della parità di diritti e di doveri tra moglie e marito,contenuto nella nostra Costituzione.

Per quanto riguarda le relazioni tra marito e moglie,sancisce il dovere di essere fedeli,di assistersi,di collaborare e di abitare nella stessa casa. La riforma ha inoltre introdotto la parità di trattamento di figli nati da genitori sposati e dei figli nati fuori dal matrimonio,cioè nati da genitori non regolarmente sposati. Quanto alle relazioni tra genitori e figli,fino al compimento dei 18 anni il giovane è legato agli adulti che hanno il dovere di occuparsi di lui esercitando un potere di istruzione,educazione e controllo che si chiama potestà. La potestà dei genitori comprende il dovere e il potere di amministrare il patrimonio del minore ed è esercitata da entrambi i genitori di comune accordo. Anche se è minore il figlio gode tuttavia di tutti i diritti della persona e dei beni economici che possiede.


PRIMA CLASSIFICAZIONE


La struttura della famiglia è molto varia. Il suo elemento base è l'unità coniugale,cioè una coppia di individui uniti da un legame affettivo e sessuale.

La struttura della famiglia è semplice quando è formata da una sola unità coniugale,che quando è completa (con o senza figli) dà luogo a una famiglia nucleare,quando è incompleta (per effetto del divorzio o della vedovanza) a una famiglia monoparentale;è invece una struttura estesa quando all'unità coniugale si aggiunge la presenza di altri parenti conviventi (il nonno,lo zio);è multipla quando è costituita da più nuclei coniugali conviventi;ed è infine senza struttura quando è priva di un'unità coniugale ed è formata da convivenze senza un legame sessuale o di generazione (come le convivenze tra fratelli e sorelle non sposati),oppure nel caso delle famiglie monopersonali,cioè costituite da una sola persona.

Ritornando alla famiglia coniugale,composta dai genitori e dai loro figli questa può essere monogama,quando vi sono solo due genitori;poliginica,quando vi sono più madri e un solo padre;poliandrica,quando vi sono più padri e una sola madre;poliginandrica o matrimonio di gruppo quando vi sono più madri e padri conviventi.


MODELLI CHE SI SONO SUSSEGUITI DAL DOPOGUERRA A OGGI


La famiglia se,da un lato,è autopoietica,si autoriproduce avendo in sé risorse pressoché inesauribili,dall'altro cambia col mutare della struttura sociale,riducendo non solo il numero e la composizione,ma anche i suoi orientamenti valoriali poiché ogni familiare,facendo parte della società,assorbe e porta in famiglia gli orientamenti della società stessa.

Il mutamento sociale,in Italia,è avvenuto in modo rapido e profondo tanto da coinvolgere i vari sottosistemi:culturale,economico e sociale. A ciascun cambiamento corrispondono atteggiamenti e comportamenti della famiglia che possono essere delineati come un nuovo modello di famiglia.

necessario,però,tener presente che il passaggio da un modello di famiglia all'altro è un fenomeno che avviene gradualmente.


Famiglia accumulativa (dal '45 al '58)



Il primo modello affermatosi è quello della famiglia accumulativa. Le famiglie dopo la guerra,consapevoli della situazione economica disastrata,desiderano uscire dallo stato di precarietà economica.

Viene comunemente definita famiglia accumulativa perché presenta un forte impegno di acquisizione di risorse e di risparmio economico;tutti i membri della famiglia lavorano,la famiglia diventa un'impresa. Molti,in particolare quelli più capaci e intraprendenti,soprattutto residenti nelle aree più povere del sud del paese o del Veneto,emigrano verso il nord-ovest dell'Italia,dove si sta avviando il cosiddetto triangolo industriale,oppure verso l'Europa o il resto del mondo. Le rimesse degli emigranti e l'affermarsi di aree industriali e turistiche favoriscono l'avviarsi di processi positivi,anche se permangono zone di arretratezza e di povertà.


Famiglia puerocentrica (fine anni '50,primi anni '70)

Ben presto lo spirito accumulativo farà si che si abbiano ricadute considerevoli a livello economico. Negli anni '59-'61 si afferma,in Italia,il boom economico e ciò ha un'incidenza molto significativa sulla famiglia al punto che,negli anni successivi,e in particolare nel periodo che va dal '59 al '73,emerge un nuovo modello:la famiglia puerocentrica.

La famiglia,disponendo ormai di mezzi economici,può guardare serenamente all'avvenire dei figli:i genitori desiderano che i figli abbiano ciò che essi non hanno avuto,non siano costretti a lavorare fin da molto giovani,ma possano accedere a livelli alti di istruzione. La consapevolezza che il mondo stia cambiando induce ad offrire ai figli un'istruzione all'altezza dei tempi nuovi. I giovani frequentano la scuola ben oltre il ciclo dell'obbligo,cresce in modo esponenziale la frequenza negli istituti superiori e nelle università. L'assetto originario dei nuovi professionisti cambia radicalmente:molti laureati sono figli di coltivatori diretti,contadini,braccianti,operai. Questo evento ha un'enorme ricaduta sulla vita sociale del paese.

Le giovani generazioni secolarizzate non sono più orientate dai valori della famiglia di origine:la gran parte del loro tempo è vissuto a scuola o in altri ambienti;i loro educatori non sono tanto i genitori,quanto i professori e costituiscono gli orientamenti culturali che si vanno affermando nella società.

Un indicatore sociale del distacco tra generazioni  è la contestazione giovanile del '68-'69:i giovani criticano i propri genitori,accusandoli di aver lavorato duramente,ma di non aver partecipato direttamente alle decisioni ai vari livelli istituzionali,di essere rimasti ancorati ai valori della loro generazione e di non adeguarsi ai tempi nuovi. Da parte loro,molti genitori,sentendosi culturalmente inferiori,rinunciano a proporre ciò in cui essi credono.

Famiglia ripiegata (1973-fine anni '80)

Un nuovo momento cruciale della storia italiana è segnato dai fatti accaduti nel '73.è un anno di demarcazione nella vita di tutti i paesi occidentali per la guerra del Kippur,tra Israele e paesi arabi. Per ritorsione i paesi arabi limitano l'offerta del petrolio e ne aumentano il prezzo e ciò ha pesanti ricadute sul costo dei carburanti e,quindi,su quelli di produzione. Le industrie sono costrette a ristrutturazioni e riconversioni:il nuovo modello industriale di riferimento diventa il Giappone.

In tale situazione di congiuntura economica anche la famiglia entra in crisi e mutano i suoi atteggiamenti e comportamenti. Si afferma un nuovo modello,la cosiddetta famiglia ripiegata. Ci si ripiega sulle figure più deboli presenti all'interno del nucleo stesso:i figli senza lavoro,il padre che ha parso il lavoro o è cassintegrato. In questa nuova situazione di precarietà la madre diviene,di fatto,la figura"forte" su cui ci si appoggia. Si affermano nuove prospettive,nuove condizioni economico-sociali:precarietà del lavoro e,soprattutto,stato di incertezza generalizzato,legato alla caduta del mito dell'onnipotenza della tecnica in particolare per i paesi che,come l'Italia,non dispongono di fonti energetiche autonome e sufficienti allo sviluppo.

Famiglia lunga del giovane adulto (fine degli anni '80-oggi)

Si avvia,verso la fine degli anni '80 e negli anni '90,un nuovo modello di famiglia:la famiglia lunga del giovane adulto. La famiglia vede i figli che propendono a rinviare il matrimonio,rimanendo in casa anche oltre i trent ' anni. Le motivazioni sono diverse:non trovano lavoro (se c'è,spesso è di tipo interinale),fuggono dalle responsabilità,ma non rinunciano alle comodità offerte dalle condizioni di vita della famiglia d'origine e sono soprattutto i maschi a rinviare le nozze.

Accanto a motivi economici vi sono motivazioni di ordine psicologico. Se il padre vive una situazione di incertezza,o è troppo preso dal lavoro per il timore di perderlo,di fatto è "assente" dalla vita familiare. Ma,se il padre dedica poco tempo ai figli,sarà difficile al bambino e al ragazzo trovare una figura maschile con cui identificarsi e,pertanto,in entrambi i casi,si instaura uno stato di insicurezza. La madre,invece,anche se lavora fuori casa,riesce,in qualche modo,con un'arte dell'equilibrio tutta femminile,ad essere "presente" e,quindi,per la bambina e la ragazza è più facile identificarsi con essa al momento giusto. Anche per questa situazione psicologica,oggi è più facile che sia la ragazza ad essere più matura e più sicura del maschio.

Alcuni giovani,oggi,vivono stati di disagio con una ragazza sicura,restano indecisi a lungo,pur mantenendo la relazione,e spesso,dopo anni di fidanzamento,sposano una ragazza più giovane,altri invece cercano un partner con qualche anno in più a cui appoggiarsi,quasi come se si appoggiassero alla madre.

Famiglia di coppia (dagli anni '90 a oggi)



Le tipologie di comportamento che,oggi,le famiglie giovani assumono possono essere definite come proprie della famiglia di coppia. Si afferma una famiglia che ha al suo centro la relazione di coppia:si è lontani dalla famiglia puerocentrica.

Vale la pena guardare le fotografie di famiglie  con figli piccoli di qualche decennio fa:vediamo i bambini al centro della foto circondati dai genitori;oggi,nelle foto delle famiglie giovani,notiamo i figli ai lati dei genitori.

Parlare di famiglia di coppia non significa,tuttavia,che la coppia non desideri i figli,significa piuttosto dire che se,da un lato,l'avere figli è ritenuto un fatto bello e importante,dall'altro è percepito come impegnativo e possibile motivo di crisi nell'equilibrio di coppia,di impedimento all'autorealizzazione dei singoli partners nel momento presente,per cui rinvia sine die la nascita del figlio.

I partners desiderano dedicare molto tempo  al loro costituirsi coppia,avere un'intesa gratificante,fare un cammino assieme. In questi orientamenti di valore è evidente il peso significativo dell'individualismo,della ricerca di felicità personale,dell'esaltazione del sentimento come fondamenti della cultura dominante.

Il collante nell'intesa di coppia,oggi,non è costituito dai figli. Un tempo la stabilità della famiglia era in funzione dei figli,ora ci sono coppie con figli di pochi mesi che si separano.

Certamente la generazione di adulti ( e degli anziani,visto il prolungamento della vita ed il consistente permanere dello stato di benessere psico-fisico) può e deve essere di aiuto,di sostegno,senza invadenza,tenendo conto del clima culturale in cui le giovani famiglie vivono.


VERSO  IL XXI SECOLO


Proprio perché,come abbiamo mostrato,la famiglia è suscettibile di variazioni nel tempo e nelle diverse culture,le forme che la famiglia assume sono molteplici.

A partire dagli anni Sessanta del XX secolo,vi sono state delle modificazioni profonde nella società e nelle strutture familiari,e hanno fatto la loro comparsa altri tipi di famiglia:ad esempio la famiglia costituita da coppie omosessuali (alle quali diversi stati europei hanno di fatto già esteso dei diritti precedentemente riconosciuti solo alle coppie eterosessuali). Tuttavia,anche se in via di ridefinizione e per molti aspetti in crisi,la famiglia resta un'istituzione fondamentale della società. Infatti,è stata proprio la famiglia che ha ammortizzato l'impatto della crisi e della ristrutturazione economica avvenuta negli ultimi due decenni nei paesi occidentali.


LE RELAZIONI FAMILIARI  


Il tipo di relazioni familiari varia col variare dei rapporti di autorità e di affetto fra i membri che compongono la famiglia.

Si parla di famiglia patriarcale quando,indipendentemente dalla struttura (che in questi casi solitamente è estesa,ma che può anche essere semplice o multipla),vi è una rigida separazione dei ruoli,che vengono definiti in base all'età e al sesso (per esempio,spesso nella famiglia tradizionale i maschi giovani hanno compiti e responsabilità più limitate rispetto ai maschi anziani,ma più ampie e importanti rispetto alle femmine coetanee) e vi sono rapporti di autorità e di potere fortemente asimmetrici (nelle medesime famiglie i maschi anziani hanno in assoluto la posizione di maggiore autorità,tanto che possono a volte intervenire su tutte le scelte -anche le più personali,come quella del futuro coniuge- degli altri membri della famiglia).

All'estremo opposto troviamo la famiglia coniugale intima,dove i ruoli sono meno rigidamente definiti e possono essere rinegoziati o modificati a seconda delle situazioni e dei momenti (per esempio,alcuni compiti ritenuti tipicamente femminili,come fare la spesa o cucinare,possono essere saltuariamente o abitualmente svolti dal padre o dal figlio maschio),e vi sono relazioni di autorità e di potere più simmetriche,nel senso che tutti i componenti tendono ad avere diritti e doveri sostanzialmente equivalenti,o comunque definiti sulla base delle caratteristiche personali (anziché dei ruoli) e delle particolari situazioni che la famiglia si trova di colta in volta ad attraversare.


LE FUNZIONI SVOLTE DALLA FAMIGLIA


Così come le strutture,anche le funzioni esercitate dalla famiglia sono molteplici e di vario genere.

Vi è innanzitutto una funzione di riproduzione,che non è solo biologica ma anche sociale e culturale,dato che la famiglia è il primo contesto sociale con cui l'individuo viene a contatto,e quindi il primo "rappresentante" che egli incontra della società in cui è destinato a vivere.

Vi è poi la funzione di socializzazione ed educazione e in terzo luogo la famiglia svolge una funzione di identificazione giuridica dei suoi componenti,i quali proprio da casa ricevono,attraverso il cognome,una collocazione precisa nella struttura e nell'ordine sociale.

Infine,essa esercita una funzione economica,dato che è stata,soprattutto in passato,un importante soggetto produttivo (diffusissime erano una volta le "aziende familiari",cioè composte da un nucleo familiare),ed è attualmente una fondamentale unità di consumo,dal momento che è soprattutto in famiglia che si decide a quali consumi destinare le risorse economiche provenienti dai redditi prodotti.







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