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S. AGOSTINO, ANSELMO D'AOSTA, TOMMASO D'AQUINO

filosofia



S. AGOSTINO

Coscienza:rapporto interiore dell'anima con se stessa che, per il suo carattere privilegiato ed immediato costituisce per l'uomo la conoscenza più certa. /

Uomo:secondo l'antropologia agostiniana l'uomo essendo uno e triplice al tempo stesso rappresenta una riproduzione seppure imperfetta della vita una e trina di Dio. Infatti noi esistiamo,conosciamo ed amiamo proprio come dio è Essere,Intelligenza e Amore.Ovvero, nell'uomo esistono tre facoltà, che corrispondono ognuna ad un'aspetto della vita divina:la memoria,l'intelligenza e la volontà. Uomo visto come persona,cioè come essere unico ed irripetibile. Nell'uomo si ha un'anima che si serve di un corpo. /

Corpo-anima:c. non concepito negativamente perche fatto ad immagine e somiglianza di Dio;a. immagine d 222d36c ella trinità divina. /

Creazione:A. sostiene il creazionismo e distingue tre tipi di creazione. Generazione:la realtà generata deriva dalla sostanza della realtà generante(padre-figlio); Fabbricazione: le cose dipendono da una sostanza diversa da quella di cui è costituito il fabbricante(artigiano-sedia); Creazione:la cosa creata non deriva dalla sostanza del crante ma dal nulla(Dio-uomo). /

Teoria delle ragioni seminali: dio crea il mondo rifacendosi alle idee, dio crea i cosmo contemporaneamente(crea la materia ed insieme tutti i suoi possibili sviluppi). /



Tempo:o "distensio animi". A. intende che lo scorrere del tempo non esiste ma è solo in relazione all'anima umana la quale intuisce il proprio presente, ricorda il proprio passato e attende il proprio futuro.Il tempo è stato creato come misura del prima e del poi con la creazione del mondo.Il tempo è proprio dell'uomo,a dio si addice l'eternità. /

Male:è una semplice privazione di essere, ovvero di bene. Il male è sempre la corruzione di qualcosa che esiste e come tale è bene. A. giustifica la presenza di peccato e mali nel mondo identificando i mali fisici(morte,dolore e sofferenza) come parte integrante di un'ordine universale che nella sua totalità è bene.Il peccato originale rappresenta la perdita della condizione di privilegio,non si nasce in paradiso ma in questo mondo.Il male morale risiede invece nella volontà dell'uomo,dio vuole avvicinarsi all'uomo ma l'uomo deve segliere se andare incontro a dio o ali uomini; egli può capire cosa e bene ma scegliere di fare il male. /

Storia:costituita dalla lotta delle due città, quella divina, del bene e quella terrena, del male.Queste due città non sono distinguibili separate l'una dall'altra ma sono sempre mischiate.Solo alla fine del mondo la città dei giusti prevarrà su quella del diavolo.Idea di storia universale che accomuna tutti, tutti gli eventi rientrano in un piano provvidenziale. /

Rapporto ragione-fede:la fede potenzia la ragione, la ragione potenzia la fede, fede e ragione non si escludono ma una rimanda all'altra. /

Si fallor,sum: se dubito esisto. Vuol dire che se dubito è perchè sto pensando e che esisto(l'esistenza è una cosa certa). /

Percezione:il nostro intelletto non si limita a rappresentare un oggetto ma lo valuta in base a determinati criteri. /

Dottrina dell'illuminazione:dio in quanto verità illumina e fa partecipe la mente dell'uomo alle idee, come ha reso l'uomo partecipe dell'essere lo rende partecipe delle idee. /

Idee:pensieri di Dio. /

Dio:è padre,figlio e spirito santo, tre persone in un unica sostanza distinte però dal tipo di relazione che le lega:il padre ha creato il figlio attraverso il quale ha donato lo spirito santo.Dio è pienezza d'essere e ha reso le creature partecipi di questo essere. in ogni caso Dio è trascendente, rimane un mistero per l'uomo che può solo avvicinarsi ad Egli guardando dentro di se, senza tuttavia riuscire a conoscerlo pienamente.



ANSELMO D'AOSTA

Problema di dio:la dimostrazione dell'esistenza di Dio è la tematica fondamentale delle sue opere, vuole dimostrare l'esistenza di Dio con la ragione. /

Monologion:dimostrazione a posteriori, partendo dagli effetti, dalle cose create. Impersona un'uomo che riflette dentro di se, non è ancora arrivato ad una risposta, alla fede. Ragionamento: tutti gli uomini vogliono il bene, ci sono diversi gradi di bene, se la ragione ammette questo, deve ammettere anche un sommo bene, in base al quale una cosa viene valutata più o meno buona. Proslogion:dimostrazione a priori, partendo dall'idea di dio. Il discorso è diretto ad altri: si rivolge allo stolto del salmo 13 che dice che dio non può esistere. /

L'idea di Dio:l'essere di cui non si può pensare nulla di maggiore. Lo stolto nega l'esistenza nella realtà ma non nella sua mente, per questo va in contraddizione poichè se questo essere perfettissimo esiste solo nell'intelletto, ci puo essere qualcosa di ancora più perfetto, cioè qualcosa che esisite. per essere perfetto deve anche esistere. /

Critiche al proslogion:Guaunilone dice che il piano della ragione e quello dell'essere non per forza coincidono, cio che si pensa non per forza deve esistere. Anselmo risponde che l'esempio dell'isola portato da G. si riferisce a una perfezione relativa e non assoluta quale è dio. In una seconda obiezione G. critica l'affermazione che lo stolto si è formato un'idea di dio per sentito dire perchè lo stolto non crede, non ha fede e quindi non può formare questa idea di dio; non si può avere una vera idea di dio solo perchè ci viene spiegata bene. /

Rapporto ragione-fede:per anselmo non c'è contrasto tra la ragione e la fede.La fede è il pilastro della riflessione di anselmo ma la ragione viene usata per spiegare e comprendere la fede



TOMMASO D'AQUINO

Rapporto ragione-fede:pur affermando la distinzione tra ragione e fede, T. crede in una loro armonica collaborazione. Infatti, la regione può servire alla fede in tre modi diversi:dimostrando i preamboli della fede,cioè quelle verità la cui dimostrazione,secondo T. è necessaria alla fede stessa. In secondo luogo la ragione può essere adoperata ad illustrare,mediante similitudini, le verità della fede. In terzo luogo, può combattere le obiezioni che si fanno alla fede.Tuttavia la ragione non ci porta a una comprensione perfetta della fede,sebbene l'aiuti.Se nasce un contrasto tra ragione e fede significa che la ragione stà sbagliando nel procedimento logico. /



Metafisica:T. riprende l'Aristotelismo e lo adatta al Cristianesimo. /

Ente: indica ciò che ha l'essere, o in modo reale o in modo logico.Ciò che è, tutto ciò che esiste. Distinzione in ente logico(ciò che esiste solo nella mente) e ente reale(ciò che è presente nella realtà). /

Essenza:Quidditas, cioè la natura, la forma di una cosa. /

Esistenza: cioè l'essere o atto d'essere. In pratica è l'atto grazie a cui le essenze, che hanno l'essere solo in potenza, di fatto esistono. /

Trascendentali:caratteristiche proprie di ogni ente, ogni ente è uno(=è unico,deve distinguersi dalle altre cose), vero(=è razionale,intellegibile in quanto pensato da dio) e bene(=corrisponde a una certa volontà di dio). /

Teoria delle "5 vie": la dimostrazione dell'esistenza di Dio. Ex Motu,tutto cio che si muove è mosso da qualcos'altro, il movimento è passaggio dalla potenza in atto di conseguenza deve esserci qualcosa che è già in atto e non si puo procedere all'infinto;si identifica quindi un primo motore immobile,Dio.Ex Causa,ogni cosa è causata da qualcos'altro,ragionando in questo modo non si può procedere all'infinito ma ci deve essere una causa prima,Dio, causa incausata. Ex Possibile,se tutte le cose fossero possibili ci sarebbe stato un momento in cui non ci sarebbe stato niente e quindi non ci sarebbe nulla nemmeno ora.Ci deve essere qualcosa di necessario per se e in relazione ad altro e siccome non si puo procedere all'infinito, si identifica dio come ente necessario. Ex Gradu, considera i diversi gradi di perfezione delle cose.Alle cose si addicono diversi livelli di bene,ci sono cose più buone e altre meno; per avere un criterio in base a cui giudicare ci dev'essere un ente che si identifica come bene sommo, Dio. Ex Fine, considera i corpi che presentano una regolarità e sono predisposti ad un fine, ci deve essere un intelligenza che indirizza e ordina questi corpi;Dio intelligenza ordinatrice. /

Astrazione:processo atraverso cui il soggetto conoscente riceve le forme sensibili o intelligibili delle cose astrendole dai corpi con i quali sono unite. L'astrazione si riferisce soprattutto alla conoscenza intellettuale, la quale è un tirar fuori l'universale dal particolare. /

Fantasma:si intende la riproduzione dell'oggetto sensibile nell'immaginazione. /

Principium Individuationis:ciò che determina il carattere proprio di ciascun individuo, la sua diversità dagli altri.

Intelletto:T. lo interpreta come un leggere dentro,come un penetrare all'interno delle cose; egli intende "la facoltà conoscitiva superiore". /

Intelletto agente:è la facoltà che astrae ale forme intelligibili della materia individuale,permettendo all'intelletto possibile di esprimerle nei concetti. Coincide con l'anima stessa. Verità:intende l'adeguazione fra la cosa e l'intelletto. /

Universali:secondo T. esistono ante-rem(prima delle cose, nella mente di Dio come modelli delle cose create), in-re(come essenza,forma comunicata da dio al momento della creazione delle cose), post-rem(dopo le cose,come concetti ricavati dalla mente dell'uomo attraverso l'intelletto).



GUGLIELMO DA OCKHAM

Conoscenza:nel rapporto fra conoscenza e realtà, egli distingue due forme di sapere: intuitiva:è la conoscenza che comprende in se le informazioni atte a stabilire la reale esistenza di ciò che ne costituisce l'oggetto,pone il suo fondamento nell'esperienza(si divide a sua volta in perfetta: dà un'in­formazione completa e sicura, ed è legata all'esperienza diretta di un fatto;imperfetta: è legata alla memoria, perché nel ricordo di un fatto c' è sempre qualcosa che sfugge, che manca.),astrattiva:è la conoscenza che non comprende simili informa­zioni,.la differenza sta nella diversa capacità di dare informazioni riguardo a reali stati di cose.La differenza fra la conoscenza intuitiva e la conoscenza astrattiva è sfumata, perché l'una e l'altra sono reciprocamente legate, costituendo una sorta di intreccio. La conoscenza astrattiva, infatti, non potrebbe darsi senza quella intuitiva e, ugualmente, non si può avere conoscenza intuitiva senza quella astrattiva. /

Sapere:oltre al sapere intuitivo e concreto noi abbiamo un sapere concettuale o astratto con cui rileviamo alcuni caratteri comuni a una molteplicità di cose individuali. Ma il sapere con­cettuale non è reale, se non in quanto, attraverso di esso, rag­giungiamo la concretezza degli esseri individuali.La. differenza tra l'una e l'altra forma di conoscenza con­siste nel fatto che il sapere concettuale, appunto perché coglie solo alcuni caratteri comuni a vari oggetti, ha di questi un'ap­prensione indeterminata e confusa, tale cioè che non è sufficiente a far discernere un oggetto particolare da un altro; la cono­scenza intuitiva, invece, ci dà l'apprensione distinta di ognuno di questi oggetti. /



Concetti: è un segno naturale, un mezzo a cui ricorre l'intelletto per raccogliere in una stessa classe un certo numero d'individui presentanti caratteri affini sono segni abbreviativi della nostra espe­rienza; sono anche segni rimasti nel nostro intelletto, dell'identità o somi­glianza dei caratteri presentati nelle impressioni sensoriali da un certo numero di oggetti. Il raccogliere insieme questi carat­teri è l'atto intellettivo e il concetto non sussiste se non nell'atto intellettivo. Esso ha la funzione di valere come segno unico di un certo numero di oggetti, di stare per più cose. Ed è questa capacità di riferimento a più cose ciò che ne costituisce l'universalità L'universale non è quindi che un ter­mine ossia un nome avente un certo significato Perciò, di contro al realismo, questo indirizzo è detto terministico o nominalistico /

Fede le verità circa Dio e l'anima si conoscono solo per fede

Rapporto ragione-fede: I due campi sono netta­mente separati, la ragione si colloca accanto alla fede, indifferente ad essa

Metafisica: Centrale nella riflessione metafisica di Guglielmo è la critica del concetto di forma. Non si può comprende cosa può significare un'espres­sione, se non abbiamo modo di verificare l'esistenza di almeno una cosa in possesso di caratteristiche, di connotati normalmente ascritti per ragioni plausibili. Non comprendiamo che cos'è un uomo se non compren­diamo che cos' è la forma di un uomo, ma non compren­diamo che cos'è quest'ultima se non comprendiamo che cos'è un uomo. L'elemento fondamentale della critica di Guglielmo alla metafisica è il fatto che non si può concretamente comprendere un'affermazione se non siamo in grado di rintracciare connotati significativi che permettono di definirlo. /

Rasoio:bisogna tagliare tutto ciò che è superfluo,non bisonga,nella conscenza, pretendere di andare oltre ciò che l'amina percepisce. Per Ockham non si può, infatti, sottrarre il mondo reale al dominio di Dio, sottoponendolo alle regole del linguaggio. Per questa ragione, si può affermare che Ockham invochi il principio del rasoio per difendere il volere di Dio. /

Note:il pro­blema fondamentale di Guglielmo è quello di stabilire quali conoscenze sono da considerarsi veritiere. non fa precedere la sua analisi da alcuna tesi ontologica: si chiede quale conoscenza può dirsi discreta, chiara, evidente nella sua verità, e quale debba dirsi confusa, generica, e perciò approssimativa, non evidente. Egli risponde a questa domanda sostenendo che discreta è la conoscenza empirica, quella che si realizza nel momento e nel luogo del nostro sperimentare, mentre confusa è la conoscenza per concetti.



SCOLASTICA

Caratteristiche: la scolastica non aveva come obbiettivo la ricerca della verità(già rivelata) ma di consentire all'uomo di capire le verità di fede.



UNIVERSALI

Definizione:ciò che accomuna una molteplicità di cose diverse(es. Platone-idee, Arist.-genere,specie). Problema:il rapporto tra pensiero ed essere, i nostri concetti esistono o no nella realtà? Soluzioni:Realismo=gli universali esistono, Nominalismo=gli universali non esistono. Realismo estremo:ante rem,gli U. esistono nella realtà separati dalle cose, prima delle cose,come entità esterne al pari delle idee plaoniche.

Realismo moderato: gli U.esistono in re,nelle cose, rappresentano la forma delle cose,l'essenza. Nominalismo estremo: i concetti non esistono nella realtà ma sono solo emissioni di voce. Nominalismo moderato:i concetti esistono solo nell'intelletto che però non esistono nella realtà e servono per raggruppare caratteristiche comuni(valore logico=Ockham)







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