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La Medicina - Ippocrate

filosofia




La Medicina


Dai medici sacerdoti ai medici laici

La più antica pratica medica era esercitata da sacerdoti. I malati venivano portati ai templi e curati, mediante riti o pratiche magico-religiose. Ma a poco a poco apparvero accanto ai sacerdoti, anche medici laici, che si distinguevano dai primi per una specifica preparazione. Tali medici esercitavano spesso la lo 838g68i ro arte in botteghe oppure in dimore fisse, o viaggiavano. Per la preparazione di questi medici sorsero scuole accanto ai templi religiosi. Le più famose scuole mediche dell'antichità furono a Crotone, a Cirene, a Rodi e a Cos.


Genesi della medicina scientifica

La nascita della scienza medica sarebbe potuta avvenire solamente in Grecia dove era forte l'influsso della mentalità filosofica, ossia nell'ambito del razionalismo eziologico. Questo fenomeno fu di fondamentale importanza per il pensiero occidentale.




Ippocrate


Ippocrate è il fondatore della medicina scientifica. Pare che egli sia vissuto nella seconda metà del V secolo e nei primi decenni del IV a.C. Fu il capo della Scuola di Cos e insegnò medicina ad Atene. La sua opera più importante fu che quello che è stato designato Corpus Hippocraticum costituito da oltre cinquanta trattati, che rappresenta la più imponente documentazione antica di carattere scientifico che ci sua pervenuto.


Il "male sacro" e la riduzione di tutti i fenomeni morbosi ad una medesima dimensione

Nell'antichità l'epilessia era considerato il "male sacro", in quanto era giudicata l'effetto di cause non naturali e, quindi, conseguenza di intervento divino; egli era contrario a questa credenza e dimostrando le seguenti tesi ne dimostrava l'infondatezza:

a)L' epilessia è ritenuta "male sacro", perché appare come un fenomeno stupefacente ed incomprensibile.

b)Paragona l'epilessia ad altre malattie che ritiene non meno stupefacenti, pertanto non è diversa da queste malattie.

c)È stata l'ignoranza che ha spinto a giudicare così l'epilessia.

d)Se è così coloro che pretendono di curarla con atti di magia sono ciarlatani ed impostori.

e)Per giunta essi sono in contrasto con sé medesimi, poiché pretendono di curare mali divini con pratiche umane.

La causa dell' epilessia è per Ippocrate l'alterazione del cervello derivante dalle stesse cause razionali da cui tutte le altre alterazioni morbose derivano, un'aggiunzione o sottrazione di secco e umido, caldo e freddo.


La scoperta della strutturale corrispondenza fra le malattie, il carattere dell'uomo e l'ambiente

Due sono le tesi di fondo del trattato Sulle acque, sui venti e sui fuochi. Nella prima tesi Ippocrate riconosce che l'uomo va visto nel complesso in cui è naturalmente inserito, ossia nel contesto di tutte le coordinate che costituiscono l'ambiente in cui vive. La natura dei luoghi e di ciò che li caratterizza incide sulla costituzione e l'aspetto degli uomini e quindi sulla salute e sulle malattie. L'altra tesi afferma che anche le istituzioni politiche incidono sullo stato di salute e sulle condizioni generali degli uomini: la democrazia tempra il carattere e la salute, mentre il dispotismo produce effetti opposti.




Il manifesto della medicina ippocratica:"L'antica medicina"

La medicina è nata dalla filosofia, ma ben presto ha dovuto prendere le distanze per non essere riassorbita. Il discorso medico non dovrà vertere intorno all'essenza dell'uomo in generale, ma dovrà vertere sul "che cosa è l'uomo come quel concreto essere fisico che ha rapporto con ciò che mangia, che beve e con il suo specifico regime di vita".


Il giuramento di Ippocrate

Ippocrate e la sua Scuola giunsero a determinare anche la statura etica del medico e l'identità morale che lo deve caratterizzare. Scrisse un giuramento, che ancora oggi tutti i medici recitano e può essere sintetizzato in questo modo: il medico deve sempre ricordarsi che il malato non è una cosa, o un mezzo, ma un fine ed un valore e quindi comportarsi di conseguenza.


La dottrina dei quattro umori

La medicina ippocratica è passata alla storia come quella che si basava sulla dottrina dei quattro umori: sangue, flegma, bile gialla e bile nera. L' uomo è "sano" quando questi sono reciprocamente ben temperati per proprietà e quantità e la mescolanza è completa. Invece è malato quando vi sia eccesso o difetto di essi.








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