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HOBBES (1588-1679)

filosofia



Hobbes


Dimensione politica in stretto collegamento con gli avvenimenti storici del momento. Appartiene a una categoria medio-bassa. Durante la rivoluzione inglese si schiera dalla parte dei cavalieri. Molti punti in comune con Cartesio. Le scienze devono avere un impianto deduttivo. La matematica è un elemento fondamentale. Hobbes fa il precettore nelle famiglie nobili e v 444b15e iaggia molto per l'Europa. Le opere pricipali sono il "Leviatano" e la trilogia costituita da il "de cives", il "de corpore" e il "de homine".


Rapporti con Cartesio

H. è d'accordo con Cartesio:

per l'impianto deduttivo delle scienze



nel criticare la visione aristotelica

nell'avere un'immagine di un mondo meccanicistico

Differenze

Cartesio

alcune idee non derivano dalla realtà


metodo basato sul "cogito"




Hobbes

tutte le idee derivano dall'intuizione sensibile

critica il passaggio perché non si può passare dalla sostanza del pensiero alla sensibilazzione del pensiero

FILOSOFIA PRIMA

Per questo Hobbes parte dal chiarimento di alcuni concetti. I primi sono i corpi. Solo questi esistono e sono condizione necessaria di tutto. Le due caratterizstiche principali di un corpo sono estensione e movimento, i quali richiamano ad altri due concetti: spazio e tempo.

Il corpo è tutto ciò che non dipende dal nostro pensiero e occupa una certa porzione di spazio.

Lo spazio è la condizione delle cose nel loro essere fuori di noi.

Il tempo è la condizione delle cose secondo il muoversi secondo un prima e un poi.

Hobbes non crede all'incorporeità. Tutto è corpo, non esistono sostanze spirituali.


GNOSEOLOGIA

In H. non c'è disprezzo per la sensibilità. La conoscenza per Hobbes si può ridurre alla seguente successione:


CORPI => SENSAZIONI => IDEE => NOMI


Le sensazioni sono il risultato di due movimenti. Uno che va dall'oggetto all'organo di senso e l'altro che va dall'organo di senso all'oggetto.

Le idee sono immagini mentali (derivanti dalle sensazioni) degli oggetti.

La caratteristica che permette di avere una distinsione fra l'uomo e gli animali è quella di attribuire dei nomi alle idee. Il linguaggio è dunque un attegiamento tipicamente umano. Esso è un insieme di vocaboli stabiliti per convenzione, in modo da significare i concetti delle cose pensate.

I nomi vengono attribuiti dall'intelletto. ( H. è un nominalista; i nomi sono degli universaliperchè denominano elementi della stessa specie.)

Infine la ragione è una facolta che somma e sottrae i nomi. Ragionare vuol dire calcolare secondo regole rigorose nomi.





LOGICA

La logica per H. è una scienza che presiede all'unione rigorosa di nomi e di proposizioni ed essa si concretizza in due punti:

Veritas in dicto (coerenza interna che rende vero un discorso) razionalismo

Veritas in re (misurare il fenomeno studiato sulla realtà che ci circonda) empirismo


DEFINIZIONE DI SCIENZA


Innanzitutto si deve dire che per H. la scienza è la forma di conoscenza massima. Per scienza si intende la conoscenza delle cause generatrici. Si può avere scienza di un certo fenomeno se, individuate le cause generatrici, da quelle posso dedurre tutto il procedimento (v. in dicto) e giustificarlo (v. in re). La scienza non è tanto conoscenza dei fatti ma conoscenza della dipendenza causale di un fatto da un altro.


MORALE E LIBERTA'

Tutto è regolato da leggi meccaniche, tutto ciò che accade è necesario e tutto ciò che non si verifica non si verifica perché non è possibile che si verifichi. Dal punto di vista individuale secondo H. non esiste la libertà individuale perché si è sempre condizionati. I due principali condizionamenti sono:

tendere a ottenere ciò che favorisce la conservazione del mio corpo (appetizione)

allantanarsi da ciò che favorisce la conservazione del nostro corpo (repulsione)

Il bene è tutto ciò che favorisce la conservazione del corpo (principio di conservazione) e il male è tutto ciò che non favorisce la conservazione. Il bene e il male sono soggettivi, cioè cambiano a seconda delle circostanze, dell'epoca e delle persone.

Il bene e il male nello stato sono diversi da quelli individuali. L'individuo è sempre condizoinato da motivazioni determinate dal principio di conservazione. Quindi, poiché la libertà individuale non esiste, che cosa si intende per libertà?

Quella che noi chiamiamo libertà è l'assenza di impedimenti nella realizzazione di ciò che si è scelto in modo condizionato.


PENSIERO POLITICO


Il pensiero politico è contenuto ne "Il Leviatano". Lo stato è un corpo artificiale. H. parte da due postulati che rappresentano lo stato di natura dell'uomo:

la bramosia naturale che ci fa aggredire gli altri e ci pretende di godere da solo dei beni comuni (bellum omnium contra omnes).

la ragione naturale che si fonda sull'istinto di conservcazione come calcolo sui costi benefici (Homo Homini lupus).

La base dello stato civile è la stipulazione di un patto (pacto unionis): tutti gli uomini dotati di ragione rinunciano a tutti i loro diritti tranne il sovrano, il quale deve garantire la difesa fisica dei sudditi attraverso la pace (sicurezza della persona) e il benessere (sicurezza degli averi). Questo patto è irriversibile. Il meccanismo giuridico alla base della formazione dello stato rende irriversibile il sovrano e il patto non può essere recesso perché tutti quelli che lo hanno sottoscritto non hanno più alcun diritto. Il potere è indivisibile. Esso non può essere distribuito fra diversi poteri perché questi si limiterebbero a vicenda mentre il potere del Leviatano è illlimitano. Il sovrano è legibus solutus. L'interesse del sovrano è. H. riconosce che una famiglia è libera di educare i figli come vuole, cioè c'è liberta di pensiero. Ognuno è libero di professare la religione che vuole (nel privato), ma nello stato si deve adeguare con il volere del Leviatano. H. definisce la religione un phàntasma (un invenzione), quindi è tutta falsa ("la religione cattolica impedisce agli uomini l'uso della ragione"). Comunque H. considera la religione anche un instrumentum regni (strumento di governo), quindi è diritto dovere del sovrano scegliere quella più adatta alla gestione del potere.





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