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APPUNTI SU HEGEL - Pensiero chiave

filosofia



APPUNTI SU HEGEL



Pensiero chiave: rigenerazione morale e religiosa interna ad ogni individuo come fondamento della rigenerazione politica dello Stato, non si poteva cambiare nulla nello stato se non attraverso una sincera rivoluzione del cuore. L'ansia di libertà di un popolo, forte interiormente deve essere espressa esteriormente incarnandosi in nuove istituzioni e ordinamenti migliori. /

Positività della religione cristiana:critica le chiese cristiane che con i loro dogmi,leggi morali e precetti hanno costruito una religione esteriore dimenticando e lasciando scomparire il profondo messaggio di amore e comunione lasciatoci da gesu il quale aveva già superato questa vecchia leg 333c26d ge esteriore con la predilezione verso una vita interiore pura. /

Ebraismo e infelicità:gli ebrei leggono il diluvio come un tradimento della natura loro madre, vedono invece dio come estraneo ad essa e quindi in sua contrapposizione. Dio è l'unico che vuole a loro bene ma esige un rapporto di fedeltà esclusiva, che comporta una non commistione con qualsiasi altro popolo, è ad essi precluso ogni rapporto di amicizia con altri uomini con i quali gli ebrei hanno scelto di vivere in inimicizia. La vita è una sola, intesa nel senso piu profondo e inimicarsi altri popoli significa mettersi contro la vita stessa che si esprime in essi. Per questo motivo la vita degli ebrei offesa e lacerata si vendica e condanna essi all'infelicità, soltanto gesu con il suo messaggio di amore permette di sanare questa lacerazione. /



Finito e infinito:il finito è un momento, una manifestazione particolare ma necessaria dell'infinito, è un espressione parziale di esso, tanti finiti fanno l'infinito, quindi il finito e l'infinito coincidono. /

Ragione e realtà: a partire dall'affermazione: "ciò che è reale è razionale, ciò che è razionale è reale" egli spiega che la razionalità non è cosa astratta ma la forma di cio che esiste, viceversa la realtà non è caotica ma si basa su una struttura razionale che si manifesta consapevolmente e inconsap. nell'uomo e nella natura. /

Funzione giustificatrice filosofia:non deve pretendere di governare la realtà ma deve giustificare razionalmente la realtà elaborando in concetti il contenuto reale offertoci dall'esperienza dimostrando attraverso la riflessione la sua razionalità. /

Idea natura spirito, tre momenti dell'assoluto,articolazione triadica:tesi, idea in se, pura , impalcatura logica della realtà del mondo;antitesi,idea fuori di se,la natura che si colloca in una realtà spazio-temporale;sintesi:idea che torna in se: dopo essersi fatta natura acquista coscienza di se nell'uomo. A questi tre momenti hegel fa corrispondere le tre sezioni in cui si divide li sapere filosofico:logica,filosofia della natura,filosofia dello spirito. /

Dialettica: lo spirito non è statico ma in continuo movimento,la realtà è l'affermazione di questo movimento di tesi,antitesi,sintesi.Concetto ripreso da Eraclito della realtà in continuo divenire. La dialettica è la legge del divenire, è logica l'uomo può cogliere la legge logica per comprendere la realtà grazie alla dialettica. Divisa in Tesi:momento intellettivo-astrattivo.L'intelletto coglie le determinazioni della realtà in modo statico, fotografa un solo momento della realtà in continuo divenire. Antitesi: momento negativo,o dialettico razionale:la ragione oppone a queste determinazioni delle det contrarie per realizzare il movimento. Sintesi:momento speculativo-razionale: viene tolto il concetto negativo per elevare la tesi a livello piu nobile e alto. /

Fenomenologia dello spirito:è la storia della coscienza che attraverso contrasti,divisioni, infelicità e dolore esce dalla sua individualità,raggiunge l'universalità e si riconosce come ragione che è realtà e realtà che è ragione. Si diveide in tre momenti:Coscienza(tesi),Autocoscienza(antitesi), Ragione(sintesi). Coscienza:il punto di partenza è la certezza sensibile,essa non dipende dalla cosa ma dall'io che la considera, quindi anche questa è universale come l'io.L'intelletto vede nella cosa un semplice fenomeno, contrapposto all'essenza vera dell'oggetto che è ultrasensibile. Ma essendo il fen. soltanto nella coscienza, ciò che è al dilà di esso o e nulla o è per la coscienza, essa ha quindi risolto l'intero oggetto in se stessa ed è diventata coscienza di se, cioè autocoscienza. Autocoscienza:l'attenzione si sposta dall'oggetto al soggetto,attività concreta dell'io,considerato nei rapporti con gli altri. L'uomo è infatti autocosc se riesce a farsi riconoscere da altre autoc. Questo riconoscimento avviene attraverso un momento di lotta per l'affermazione della propria indipendenza, essa si riassume nel rapporto servo-signore Inizialmente il signore, valoroso, ha messo a rischio la vita affermandosi sul servo che ad certo punto ha perferito la vita alla libertà. Avviene ora una inversione di ruoli in quanto il signore, che appariva indipendente,godeva del lavoro del servo che questo era obbligato a dargli, finisce per dipendere da esso in quanto non in grado di sostentarsi da solo. Il servo invece finsce per rendersi indipendente grazie a cio che ha imparato servendo il suo signore. Nel servizio la coscienza si autodisciplina e impara a vincere i suoi impulsi naturali, formando e coltivando le cose il servo si forma e trasmette ai suoi prodotti il suo essere che egli è in grado di cogliere fino a capire dentro di se che è diventato indipendente. /

Stoicismo e scetticismo:lo stoicismo è un tipo di visione del mondo che celebra l'autosufficienza e la libertà nel saggio da ciò che lo circonda. In realtà in questo modo si raggiunge solo una astratta libertà interiore poiché condizionamenti esterni della realtà rimangono e non sono affatto negati. Colui che pretende di mettere completamente da parte quel mondo esterno è lo scetticismo, un tipo di visione del mondo che sospende l'assenso su tutto cio che è ritenuto vero e reale. /

Coscienza infelice: viene cosi chiamata la coscienza che non riesce a raggiungere dio, il quale viene visto come irraggiungibile al di la, sfuggente. Manifestazioni di questa infelicità sono le figure della devozione, pensiero religioso che non si è ancora elevato al concetto; il fare,momento in cui la coscienza rinuncia provvisoriamente al contatto con dio e cerca di esprimersi con opere buone e col lavoro. Viene avvertito il lavoro e ancora prima le proprie forze e capacità un dono di dio affinché l'uomo ne faccia uso.Riconscendo che cio che fa lo deve solo a dio egli pratica l'ascetismo e l'umiliazione della carne con la quale torna a ricercare un contatto con dio. Tutto questo sforzo compiuto nella ricerca di dio porta la coscienza a rendersi conto di essere lei stessa dio, ovvero l'universale,il soggetto assoluto.




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