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L'importanza dell'educazione fisica nella formazione dell'individuo

educazione fisica



L'importanza dell'educazione fisica nella formazione dell'individuo

Testo argomentativo a tema didattico


L'educazione fisica in un'antica definizione di Georges Hébert, famoso promotore francese di un allora innovativo sistema motorio-educativo vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento, comprende tutte le attività di movimento umano in tutti i loro aspetti e manifestazioni, già sintetizzate nel suo decalogo di marciare, correre, saltare, arrampicarsi, lanciare, nuotare, lottare, tr 313e43d asportare, equilibrismi e quadrupedia, finalizzate al massimo benessere ed autonomia di ogni persona.

Ad oggi la definizione è più ampia, non solo perché il decalogo di abilità pratiche non tocca che una parte delle capacità conoscitive di ogni individuo, ma anche perché l'educazione fisica costituisce un'importante opportunità per il miglioramento di molti aspetti psico-caratteriali di ogni studente.

L'importanza della disciplina è ribadita dalla sua presenza in ogni indirizzo e grado della scuola dell'obbligo con due ore settimanali che possono prevedere, a discrezione dell'insegnante, non solo lezioni in palestra ma anche teoriche, svolte in classe.

Infatti l'educazione fisica non costituisce l'esecuzione di sport fine a sé stessa, o per il solo divertimento, e nemmeno la sola e mera conoscenza di pratiche motorie e regolamenti sportivi che, comunque, costituiscono una sezione importante dell'insegnamento, anche perché aprono allo studente, che solitamente conosce un limitato numero di sport (quelli che segue come spettatore o quelli che pratica come atleta) tutto il mondo sportivo.



Ad ogni modo queste due ore settimanali costituiscono, come in ogni ambito didattico, importanti lezioni di vita; fin dalle prime lezioni di questa disciplina ogni ragazzo e ragazza imparano a rispettare le regole imposte per la ben riuscita di una sana competizione sportiva, a saper accettare le sconfitte e contemporaneamente essere consci dei propri limiti. E ancora, come in ogni ambito non solo della scuola, ma anche nella vita, ogni studente può mostrare eccellenze, che devono essere premiate, in determinati campi o generalmente nell'intera materia. Esistono infatti determinate e differenti capacità, che spaziano dalla forza alla resistenza, dallo scatto alla concentrazione.

La sfera d'azione dell'educazione fisica non coinvolge però solo le attività puramente motorie ed educative, ma anche due aspetti parimenti fondamentali: la conoscenza di altre realtà motorie (le tecniche di rilassamento, di stretching.) e della conformazione del corpo umano, anche in grazia della conoscenza dei rudimenti di primo soccorso.

Oltretutto, riprendendo l'argomento dell'esaltazione delle eccellenze, è giusto precisare che per la valorizzazione di questa materia sono necessari interventi d'istituto, che coinvolgano gli studenti volenterosi in gare e prove sportive a livello scolastico o interscolastico.

Tutte queste caratteristiche della suddetta materia scolastica richiedono una grande preparazione da parte degli educatori che devono, fra le varie abilità, conoscere in modo completo le varie discipline sportive, l'anatomia del corpo umano, il primo soccorso, ma anche avere il piacere e l'attitudine al lavoro, talvolta impegnativo, di trattare con adolescenti. Tutte queste qualità derivano dall'acquisizione di uno specifico titolo di studio, la laurea in scienze motorie, oltre all'abilitazione all'insegnamento. La sorveglianza continua di un professore non rientra semplicemente nel normale dovere di responsabilità didattica, civile e penale di ogni insegnante, ma viene accentuata dall'alta probabilità intrinseca nelle attività motorie di possibili danni fisici ai praticanti.



Molte di queste affermazioni possono trovare riscontri pratici; per esempio, nell'organizzazione di attività sportive che coinvolgano più studenti, l'istituto di istruzione superiore Niccolò Machiavelli organizza gare e prove che toccano anche discipline non approfonditamente trattate nei programmi scolastici. Oltretutto, aggiungendo un'esperienza personale, posso affermare come una lezione di educazione fisica possa essere impostata in modo completo ed esaustivo, avendo avuto durante la frequentazione del grado secondario inferiore un esempio di questo genere di organizzazione. Il programma costituiva una combinazione di abilità pratiche e teoriche, tutte rilevate con test a votazione, la quale si sommava con la condotta, costituita soprattutto dalle capacità di cui sopra: educazione, lealtà, disciplina, capacità di accettare le sconfitte e le difficoltà.

Assieme agli esempi giungono però possibili obiezioni. La più frequente, proposta da parte degli educatori di altre discipline tanto quanto alcuni genitori, riguarda l'eccessiva importanza che assume lo sport nella scuola, nelle attività extrascolastiche, e più generalmente nella vita e nel successo personale.

Molti di questi evidentemente confondono gli eccessi che lo sport agonistico, in concorrenza con interessi commerciali, ha raggiunto e ha mostrato alle cronache. Lo sport vero, leale, come ribadito ripetutamente nell'intero scritto, non può che aiutare la formazione dell'individuo; questo non significa l'affermazione dell'unicità dello sport per l'educazione dei giovani: la scuola è costituita da svariate realtà, che si fondono per portare ogni studente e studentessa alla realizzazione della propria preparazione. Il concetto che si vuole rafforzare è l'importanza complementare dell'educazione fisica, un ammonimento a non trascurare un aspetto importante dell'educazione moderna.








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