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GUERRA di INDOCINA - GUERRA DI COREA

politica



GUERRA di INDOCINA


Dopo la II^ guerra mondiale i francesi cercarono di riprendere i loro possedimenti in Indocina. Gli anni dal 1946 al 1954 furono funestati da una spietata guerra tra la Francia e i nazionalisti asiatici. Nel 1950, Vo Nguyen, detto Giap, comandante supremo del Vietminh, ossia del Fronte per l'indipendenza del Vietnam, riportava vittorie a Cao Bang a Lang So e successivamente a Dong Khè, grazie anche all'afflusso senza soste di aiuti dalla Cina di Mao. Alla vigilia della battaglia di Dien Bien-Phu, Giap dispone di 125mila soldati regolari, contro i 189mila uomini della Francia, tra militari della legione Straniera, nordafricani, vietnamiti e reparti di aviazione e marina.Nel maggio del 1953 il comando supremo d'Indocina per i francesi viene affidato al generale Henry Navarre. Il generale Giap si appresta ad invadere il Laos. Da parte francese bisognava arginare l'avanzata del generale Giap tra il Laos e Tonchino e allontanare la lotta da Hanoi, da Hue, da Haipong. Fu deciso dal generale Navarre di concentrare una forza tale da contrastare le unità del Vietminh a cavallo tra le frontiere del Vietnam 525c25f e del Laos. Fu fortificata una località chiamata Dien Bien-Phu. Furono fortificati sette capisaldi e preparato un campo di atterraggio per consentire lo scarico da parte degli aerei da trasporto Dakota di cannoni, scavatrici, attrezzature ospedaliere, munizioni, viveri. Il comando del campo fu affidato al colonnello Christian de Castries. Ai capisaldi, ognuno su colline alte pochi metri, furono attribuiti nomi di donne (Gabrielle, Beatrice, Huguette, Dominique, Claudine, Eliane, Isabelle). Nel febbraio del 1954, il generale Giap riuscì a schierare intorno al campo trincerato francese il più grosso esercito che il Vietminh avesse mai avuto, rifornito quotidianamente da colonne di autocarri provenienti dalla Cina. L'attacco di Giap a Dien Bien-Phu cominciò il 13 marzo 1954. Chilometri di gallerie sotterranee furono scavate per evitare di avanzare allo scoperto e portarono i soldati di Giap fino alle prime linee francesi. Il primo caposaldo a cadere fu Beatrice, poi Gabrielle; I Vietminh sapevano che una volta presa la pista di atterraggio, Dien Bien-Phu, sarebbe stata conquistata. Nelle due settimane successive al 13 marzo i Vietminh conquistarono altri due capisaldi (Huguette e Dominique). L'ultimo assalto fu ordinato dal generale Giap alle ore 17 di giovedì 6 maggio 1954. All'alba del 7 maggio anche "Claudine" cadde. Alle 17,30 de Castries si consegnò al nemico. L'ultimo caposaldo a cadere fu Isabelle. Nell'aprile del 1955 la Francia ritirò le sue residue truppe dall' Indocina.  





GUERRA DI COREA


Possedimento giapponese dal 1910, la Corea era stata divisa al termine della II^ guerra mondiale in due zone di influenza e di occupazione, russa e americana, a nord e a sud del 38° parallelo. Al Nord si era costituita la repubblica popolare di Corea, con capitale Pyogyang, sotto la guida di Kim Il Sung, comunista e filosovietica, mentre al Sud Syngma Rhee era stato nominato presidente della repubblica di Corea, con capitale Seoul. URSS e Stati Uniti avrebbero dovuto assicurare e difendere il cammino del paese verso la democrazia, attraverso libere elezioni.  

Fra il 1949 e il 1950 le tensioni all'interno della Corea erano aumentate a causa delle difficoltà di trovare un compromesso che ne permettesse la riunificazione. La guerra civile scoppiò quando Kim Il Sung ordinò all'esercito nord-coreano di invadere il Sud, per il rifiuto del presidente della Corea del Sud di accettare le elezioni generali per la riunificazione. Nella notte del 25 giugno 1950 l'artiglieria del Nord aprì il fuoco per preparare l'attacco diretto verso Seoul. L'ONU, fallito il tentativo di far sospendere le operazioni, offrì il suo aiuto al paese attaccato (l'URSS in quel momento era assente dal Consiglio di sicurezza in segno di protesta contro il mancato riconoscimento della Cina Popolare). Agli Stati Uniti si affiancarono 17 paesi aderenti all'ONU, fra cui Gran Bretagna, Australia, canada, e Turchia. Sotto la guida del generale Douglas McArthur le truppe dell'ONU il 25 settembre 1950 con lo sbarco a Inchon, ricacciarono gli invasori sino alle frontiere della Cina. Fino a quel momento neutrale la Cina inviò in Corea 180.000 volontari che in breve ricacciarono le truppe ONU al di là del 38° parallelo. All'inizio del 1951 il presidente americano Harry Truman, nel timore di un allargamento del conflitto, sostituì il generale MacArthur con il più moderato Matthew Ridgway, iniziando pochi mesi dopo trattative per una conclusione del conflitto. Nel giugno/luglio 1953 cominciarono i negoziati di pace a Panmunjon. Il 27 luglio 1955 veniva firmato l'armistizio, lasciando inalterata la questione centrale dell'assetto del paese. La Corea rimase divisa così come era stato fissato nel 1948. Nel 1991 fu sancito tra le due Corre un accordo di non aggressione e di cooperazione economica. A tutt'oggi l trattative per la riunificazione delle Coree sono ancora in corso.


GUERRA del VIETNAM


Nel 1954, alla conferenza di Ginevra, la penisola indocinese viene divisa in tre Stati indipendenti: Laos, Cambogia e Vietnam. Il Vietnam fu diviso a sua volta in due lungo il 17° parallelo:

Vietnam del Nord nel quale viene riconosciuta una repubblica democratica guidata da Ho Chi-Min (con capitale Hanoi)

Vietnam del Sud affidato al cattolico Ngo Dinh Diem (capitale Saigon, sotto controllo americano).

Fu stabilito che si tenessero entro breve libere elezioni in previsione della riunificazione del paese. Gli USA intervennero favorendo una dittatura militare filo americana, con aiuti militari ed economici per fronteggiare la guerriglia dei Vietcong (vietnamiti rossi), i comunisti del Fronte nazionale di liberazione (Fnl). Nel 1963 il regime di Diem fu abbattuto da un colpo di Stato che portò al potere il generale Thieu, mentre le truppe americane aumentavano rapidamente senza indebolire la resistenza dei Vietcong. I governi che si susseguirono al Sud suscitarono l'opposizione della popolazione, dove i guerriglieri comunisti (i Vietcong) sostenuti dai Nordvietnamiti, organizzavano azioni di guerriglia. Nel 1965 il presidente americano Johnson decise di estendere le operazioni militari all'interno del Vietnam del Nord. Ma nonostante le distruzioni sistematiche, la più grande potenza mondiale non riuscì a piegare le forze guerrigliere, alimentate dagli aiuti bellici sovietici e cinesi. La politica reazionaria di Van Thieu stimolava la diffusione del movimento di indipendenza anche tra le popolazioni contadine del Sud, sostenute nello spirito dal movimento dei Vietcong e rifornite clandestinamente di armi dai governi sovietico e cinese. In occasione del capodanno 1969 il FNL, appoggiato dall'esercito regolare nordvietnamita, occupò le campagne, per poi incunearsi nelle città e nella stessa capital Saigon. Grazie anche a un imponente movimento pacifista, sviluppatosi tra i giovani degli Stati Uniti e diffusosi anche in Europa, chiese a gran voce il ritiro delle forze americane dal Vietnam. Il presidente americano Richard Nixon annunciò l'inizio del disimpegno delle truppe americane, che si erano spinte in Cambogia e in Laos, nel tentativo di tagliare le linee di rifornimento ai Vietcong. Nel 1969 venivano avviate le trattative di pace a Parigi. Nel marzo 1972 i Vietcong conquistano la provincia del Quang Tri. Il 27 gennaio 1973 gli americani sono costretti alla pace firmata a Parigi. Il regime dittatoriale del Sud è abbandonato a se stesso. La ritirata statunitense è preceduta da un riavvicinamento di Nixon a URSS e Cina (la diplomazia del "ping pong"). Gli Stati Uniti sospendevano tutti gli aiuti militari a Saigon, in cambio della formazione di un governo democratico-parlamentare e del mantenimento provvisorio dei due Vietnam. Malgrado il ritiro delle ultime truppe americane, avvenuto nel marzo 1973, il conflitto continuò e si protrasse fino all'aprile del 1975, quando Vietcong e truppe regolari nordvietnamite riuscirono ad entrare nella capitale Saigon (ribattezzata poi città Ho Chi Minh).  Fu creato uno stato unico con capitale Hanoi.





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