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IL BILANCIO ITALIANO E ALTRI DOCUMENTI DI POLITICA EC-FIN.

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IL BILANCIO ITALIANO E ALTRI DOCUMENTI DI POLITICA EC-FIN.


J IL BILANCIO DELLO STATO PRINCIPI COSTITUZIONALI______________

Come stabilisce l'art. 81 co. 1 Cost., «le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo».

Sono affermati, in questa disposizione, il principio del controllo politico-finanziario del Parlamento nei confronti del Governo e il principio dell'annualitá del bilancio




Ogni anno, pertanto, il Governo deve presentare al Parlamento

il rendiconto generale dell'esercizio finanziario scaduto il 31 dicembre precedente

il bilancio di previsione annuale, che contiene le previsioni di entrata e di spesa per l'anno finanziario che inizierá il 1° gennaio successivo;

il bilancio di previsione pluriennale, che ogni anno viene aggiomato per scorrimento.


L'art. 81 co. 2 Cost dispone che con "la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese". Ciò vuol dire che il bilancio non ha contenuto innovativo, ma contiene soltanto previsioni a legislazíone vigente, limitandosi a tradurre in termini finanziari operazioni di entrata o di spesa che hanno il loro fondamento in una legge preesistente.


La ragione del divieto é di impedire che, attraverso una semplice modificazione delle poste contabili del bilancio, si allarghino i campi di intervento della spesa pubblica e le forme del prelievo fiscale senza un'adeguata e specifica discussione.


L'approvazione del bilancio, pur avendo forma di legge, non ha la funzione di creare nuove norme giuri-diche: sia, cioé, una legge soltanto in senso formale, e abbia sostanzialmente la natura di un atto amministrativo di autorizzazione o di un atto di indirizzo politico.


La legge di bilancio, pur se non puó modificare la legislazione vigente, ha effetti sostanziali particolarmente importanti:


rende operative le norme che possono dare luogo a un'entrata o a una spesa. 

Infatti il Governo puó accertare e riscuotere le entrate, e impegnare e pagare le spese, solo se sono previste e approvate in bilancio; pertanto, senza la legge di bilancio le norme che disciplinano l'attivitá amministrativa dello Stato non potrebbero ricevere esecuzione;


condiziona la validitá di tutta l'attivitá della Pubblica amministrazione

qualunque atto amministrativo, sia esso a contenuto generale sia a contenuto specifico, non é legittimo se si pone in contrasto con la legge del bilancio.


L'art. 81 co. 3 Cost. fissa i limiti entro i quali puó essere consentito il ricorso all'esercizio provvisorio qualora il bilancio di previsione non sia approvato dal Parlamento in tempo per l'inizio del nuovo anno finanziario.


Per evitare l'arresto della vita amministrativa dello Stato, il Parlamento puó condedere al Governo l'autorizzazione ad applicare provvisori 717c24h amente il bilancio in attesa dell'approvazione e, quindi, a riscuotere le entrate e pagare le spese sulla base delle cifre del progetto di bilancio.


L'esercizio provvisorio deve essere autorizzato con apposita legge.

Non puó essere concesso per un periodo superiore a quattro mesi, e perció puó protrarsi al massimo fino al 30 aprile.  Il potere di spesa del Govemo é limitato a tanti dodicesimi della somma prevista da ciascun capitolo quanti sono i mesi della durata dell'esercizio provvisorio, sia riguardo all'impegno sia al pagamento.


L'art. 81 co. 4 Cost. infine, stabilisce che dopo l'approvazione del bilancio, ogni altra legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte. Questa disposizione tende a salvaguardare il rapporto fra entrate e spese previsto in bilancio e limita il potere del legislatore di espandere ulteriormente la spesa pubblica.

J FORMAZIONE E APPROVAZIONE DEL BILANCIO_____ _______ ______ ______

La redazione tecnica dei bilanci é compito della Ragioneria generale dello Stato sulla base dei dati forniti dagli Uffici centrali del bilancio dei vari Ministeri. 


Le somme da stanziare vengono determinate in base alle concrete esigenze di ogni Amministrazione. Pertanto i singoli ministri, nel proporre il rispettivo stato di previsione, devono indicare gli obiettivi, i programmi e il livello di servizi e di interventi che intendono realizzare nell'ambito del proprio ministero.


II bilancio annuale di previsione é redatto sia con il criterio di competenza sia con quello di cassa e comprende:

un unico stato di previsione dell'entrata

distinti stati di previsione della spesa per ciascun Ministero e per la Presidenza del consiglio, con allegati i bilanci delle aziende autonome;

il quadro generale riassuntivo che espone i dati essenziali delle entrate e delle spese e i risultati differenziali.


I singoli stati di previsione sono accompagnati da una relazione illustrativa, che indica i criteri adottati, e da un allegato tecnico, che espone i contenuti di ciascuna unitá previsionale.

Lo stato di previsione dell'entrata e gli stati di previsione della spesa, con gli allegati bilanci delle Amministrazioni autonome e con il quadro generale riassuntivo, formano oggetto di un unico disegno di legge, che viene predisposto dal ministro dell'Economia e delle Finanze.


Dopo la deliberazione del Consiglio dei ministri, che esprime collegialmente la volontá del Governo, il disegno di legge del bilancio è presentato alle Camere entro il 30 settembre; la presentazione é autorizzata dal Capo dello Stato, come é richiesto per tutti i disegni di legge governativi.


In Parlamento il bilancio segue il procedimento legislativo ordinario. L'esame viene dapprima compiuto, in ciascuna Camera, da un'apposita commissione permanente (Commissione bilancio) che prepara cosi alla discussione in assemblea. Alla discussione segue il voto, che ha luogo per unitá previsionali; ne deriva il carattere vincolante di ciascuna unitá con il conseguente divieto di effettuare variazioni compensative delle rispettive somme nella esecuzione del bilancio.

La votazione é separata per la previsione di competenza e per quella di cassa.

All'approvazione segue la promulgazione da parte del Capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.


J GLI ALTRI DOCUMENTI Dl POLITICA ECONOMICO-FINANZIARIA________


Ai fini di un'organica manovra economico-finanziaria é necessario che le previsioni di bilancio siano impostate in base a un progetto unitario, che stabilisca in modo organico:

gli obiettivi da perseguire e gli interventi idonei a realizzarli

le modifiche della legislazione vigente necessarie per l'attuazione degli interventi programmati;

la definitiva determinazione degli stanziamenti nel bilancio annuale e in quello pluriennale.


L'impostazione delle previsioni di entrata e di spesa del bilancio dello Stato Italiano é ispirata al metodo della programmazione economico-finanziaria.

Gli strumenti di programmazione finanziaria che si accompagnano al bilancio annuale di previsione sono

il documento di programmazione economico-finanziaria

il bilancio pluriennale a legislazione vigente

il bilancio pluriennale programmatico

la relazione previsionale e programmatica

la legge finanziaria

i disegni di legge collegati con la manovra di finanza pubblica


   II documento di programmazione economico-finanziaria costituisce la base su cui si fonda la manovra di bilancio. Deve essere presentato al Parlamento entro il 30 giugno dal ministro dell'Economia e delle Finanze, e fa riferimento a tutto il periodo corrispondente a quello compreso nel bilando pluriennale (attualmente, tre anni).


Esso stabilisce, per ciascuno degli anni considerati:

» gli obiettivi di politica economica e gli obiettivi di bilancio

» l'articolazione degli interventi necessari ad attuare i suddetti obiettivi, con la    

valutazione degli effetti economici e finanziari attribuiti a ciascun tipo di obiettivo;

» i criteri e i parametri per la formazione del bilancio annuale e pluriennale.

   Il bilancio di previsione pluriennale é elaborato in coerenza con gli obiettivi indicati nel documento di programmazione. É redatto soltanto in termini di competenza e si riferisce a un periodo non inferiore a tre anni.


Esso espone separatamente:

» l'andamento delle entrate e delle spese previste in base alla legislazione vigente    

(bilancio pluriennale a legislazione vigente);


» la previsione dell'andamento delle entrate e delle spese tenendo conto degli effetti degli interventi programmati (bilancio pluriennale programmatico).


II bilancio pluriennale a legislazione vigente e il bilancio programmatico sono presentati al Parlamento entro il 30 settembre con lo stesso disegno di legge del bilancio annuale.  Il bilancio pluriennale, nella versione a legislazione vigente e m quella programmatica, é approvato con la stessa legge che approva il bilancio annuale. L'approvazione non comporta autorizzazione a riscuotere le entrate né a eseguire le spese in esso contemplate.


A differenza di quello annuale, dunque, non é un atto vincolante sul piano giuridico, ma un documento che impegna il Governo, solo sul piano politico, a una corretta osservanza dei programmi in esso fissati


   La relazione previsionale e programmatica é presentata anch'essa al Parlamento entro il 30 settembre dal ministro dell'Economia e delle Finanze.  Indica le prospettive e le linee d'azione che il Governo intende seguire in tutti i settori economici e formula le valutazioni preventive sul presumibile andamento che avrá l'economia, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Puó contenere anche integrazioni o modifiche degli obiettivi indicati nel documento di programmazione.


   La legge fínanziaria é lo strumento legislativo che permette di adeguare il bilancio agli obiettivi programmati.


Sulla base dei criteri stabiliti dal documento di programmazione, essa fissa i parametri essenziali per la realizzazione della manovra di finanza pubblica, con riferimento a tutto il periodo considerato nel bilancio pluriennale.


Per ciascuno degli anni in esso compresi (attualmente tre) stabilisce

il livello massimo del saldo netto da finanziare e quello del ricorso al mercato; viene assicurata cosi la compatibilitá fra gli obiettivi da realizzare e la quantitá massima di risorse che puó essere assorbita dalla finanza pubblica;

le quote di spese pluriennali o permanenti da imputare a ciascuno degli anni considerati; in tal modo le previsioni di spesa a medio e lungo termine vengono raccordate con le risorse disponibili in ciascun anno finanziario;

altre modifiche alle leggi vigenti, secondo gli obiettivi della manovra. Le modificazioni apportate alle leggi vigenti riguardano principalmente:


o a variazione di aliquote, detrazioni o scaglioni delle imposte vigenti;

o l'importo dei fondi speciali da iscrivere m bilancio;

o il livello massimo dell'importo da destinare al rinnovo dei contratti del pubblico impiego;

o gli stanziamenti di spesa per il rifinanziamento di norme in vigore;

o regolazioni di carattere quantitativo

o norme che comportano aumenti di entrata o diminuzione di spesa;

o norme che comportano aumenti di spesa o riduzioni di entrata, a condizione che siano finanziate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia.


La legge finanziaria non puó contenere norme di delega al Governo né disposizioni di carattere organizzativo.

II disegno di legge finanziaria deve essere presentato al Parlamento dal ministro dell'Economia e delle Finanze, entro il 30 settembre di ogni anno.



II Parlamento non puó procedere all'approvazione del bilancio se non dopo aver approvato la legge finanziaria. Infatti, per assumere valore definitivo, le previsioni di entrata e di spesa contenute nel disegno di legge del bilancio devono essere integrate o modificate con apposite variazioni per adeguare gli stanziamenti alle disposizioni della legge finanziaria e delle leggi collegate che siano giá state approvate dal Parlamento.


   I disegni di legge collegati alla manovra finanziaria hanno la funzione di trasformare in norme di legge i vari punti del programma del Governo che richiedono una regolamentazione separata e analitica. In caso di urgenza gli interventi inerenti alla manovra possono essere adottati mediante decreti legge e presentati al Parlamento per la conversione.

La presentazione dei disegni di legge relativi alla manovra di finanza pubblica avviene entro il termine del 15 novembre, in collegamento con la legge finanziaria. Un eventuale ritardo della loro approvazione non impedisce l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio.



J LE VARIAZIONI E L'ASSESTAMENTO DEL BILANCIO__________________

Gli organi della Pubblica amministrazione, nell'adottare i provvedimenti di spesa di loro competenza, sono vincolali a mantenersi entro i limiti delle somme stanziate in bilancio per ciascuna unita previsionale.


Per consentire un minimo di elasticitá alla gestione nel caso che gli stanziamenti previsti si rivelino insufficienti, o che si debbano affrontare operazioni non previste, sono istituiti nello stesso bilancio degli accantonamenti di fondi che assicurano in via preventiva la copertura di determinati tipi di spese.


I principali fondi sono:

   il fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine, che ha lo scopo di aumentare, se necessario, gli stanziamenti per determinate spese di natura inderogabile (stipendi, pensioni, interessi dei prestiti ecc.) e per gli oneri connessi con l'accertamento e la riscossione delle entrate;


   il fondo di riserva per le spese impreviste, che serve a fronteggiare oneri di carattere imprevedibile, cui occorre prowedere necessariamente e tempestivamente e che non impegnano il bilancio in futuro con carattere di continuitá;


   i fondi speciali, destinati a far fronte alle spese derivanti da progetti di legge che si prevede possano essere approvati nel corso degli esercizi compresi nel bilancio pluriennale. Sono iscritti nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'Economia e delle Finanze e il loro importo é indicato ogni anno dalla legge finanziaria;


   il fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa



Nuove e maggiori spese, alle quali non si possa provvedere con i fondi di bilancio, debbono essere autorizzate per legge e inserite nel bilancio con apposito provvedimento di variazione.


Per adeguare le previsioni alla reale situazione finanziaria, la citata la legge prevede che, entro il 30 giugno, il ministro dell'Economia e delle Finanze presenti un disegno di legge al fine dell'assestamento degli stanziamenti del bilancio.


In tal modo vengono sottoposte all'approvazione del Parlamento tutte le variazioni di bilancio che si rendono necessarie in relazione alle nuove esigenze emerse nel primo semestre e tenendo conto anche della consistenza dei residui attivi e passivi accertati nel rendiconto dell'esercizio precedente.


Dopo l'assestamento del bilancio il Governo puó proporre al Parlamento ulteriori variazioni, con riferimento sia alle previsioni di competenza, sia alle previsioni di cassa; la presentazione dei relativi progetti di legge deve avvenire entro il 31 ottobre, in modo che l'approvazione possa avere luogo prima della chiusura dell'esercizio.




J ESECUZIONE DEL BILANCIO E CONTROLLI_____ _______ ______ __________

Approvato il bilancio di previsione, la sua esecuzione é compito del Governo.


Le risorse stanziate per ciascuna unitá previsionale vengono assegnate dai ministri ai titolari dei centri di responsabilitá e questi, a loro volta, stabiliscono i limiti entro i quali i funzionari dirigenti dei vari uffici possono effettuare impegni di spesa.


L'attivitá amministrativa che si svolge in esecuzione del bilancio é soggetta a controlli interni e a controlli esterni.

I controlli interni sono esercitati:

dagli Uffici centrali del bilancio, che esaminano gli atti sotto il profilo della regolaritá e legalitá;

dal Servizio interno di controllo, che verifica la corretta ed economica gestione delle risorse, anche in base alla valutazione dei costi e dei rendimenti.


II controllo esterno é esercitato dalla Corte dei conti e ha lo scopo di verificare se l'attivitá della Pubblica amministrazione si svolge nel rispetto delle norme di legge (controllo di legittimitá) e in osservanza dei principi costituzionali di imparzialitá e buon andamento.


II controllo esercitato dalla Corte dei conti é di due specie:

» controllo preventivo, che consiste nella registrazione dei decreti conformi alla legge e nel    rifiuto di registrazione di quelli illegittimi;

» controllo successivo, che si compie principalmente mediante l'esame del rendiconto generale.



IL CONTROLLO PREVENTIVO

II controllo preventivo della Corte dei conti ha per oggetto determinate categorie di atti amministrativi indicate dalla legge; si svolge prima che l'atto abbia esplicato i suoi effetti.


L'atto é esaminato dall'ufficio di controllo della Corte dei conti, che ne verifíca la conformitá alle leggi e ai regolamenti e, prima di tutto, alla legge di approvazione del bilancio, per accertare che le spese non superino gli stanziamenti.


Se il consigliere riconosce l'atto legittimo vi appone un visto e ne ordina la registrazione: l'atto, in tal modo, acquista efficacia. In caso contrario puó chiedere chiarimenti al ministro e, se questi non sono soddisfacenti, rimette l'esame dell'atto alla sezione di controllo, che potrá, a sua volta, accordare o rifiutare il visto e la registrazione.


Gli atti trasmessi alla Corte per il controllo diventano in ogni caso esecutivi qualora siano trascorsi 60 giomi senza che sia intervenuta una pronuncia della sezione di controllo (silenzio-assenso).

Se la sezione di controllo rifiuta la registrazione il ministro puó sottoporre la questione al Consiglio dei ministri, il quale, qualora deliberi che l'atto debba avere corso, ne puó ordinare la registrazione alla Corte dei conti. 


La Corte delibera sull'atto, questa volta, a sezioni unite e, qualora nuovamente lo riconosca illegittimo, procederá alla registrazione con riserva, sotto la responsabilitá del Governo.

L'atto diventa esecutivo se le Sezioni unite non si pronunciano entro 30 giorni dalla ricezione dell'atto.

Ogni 15 giorni la Corte dei conti trasmette al Parlamento l'elenco dei decreti registrati con riserva, affinché esso valuti il comportamento del Governo e ne tragga le eventuali conseguenze di ordine politico.


Nessuna influenza puó avere invece il giudizio del Parlamento sul provvedimento amministrativo registrato con riserva che é oramai esecutivo.  Vi sono peraltro dei casi in cui la registrazione con riserva non é ammessa e il rifiuto della Corte di registrare l'atto é assoluto, assumendo il carattere di controllo repressivo: il provvedimento é senz'altro annullato.


Questo accade quando si tratta di provvedimenti che:

violano la legge del bilancio (come ordini di pagamenti per somme eccedenti quelle stanziate nel bilancio);

dispongono nomine o promozioni di impiegati statali oltre i limiti fissati dalla legge;

mettono a disposizione di funzionari delegati al pagamento di spese somme che eccedono i limiti di legge.


IL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO E IL CONTROLLO SUCCESSIVO

II controllo successivo é anch'esso un controllo di legittimitá ed é attuato dalla Corte dei conti sul Rendiconto generale dello Stato, presentato dal Governo al termine dell'esercizio.


II Rendiconto comprende due documenti:

il conto del bilancio, cioé il consuntivo relativo alla gestione effettuata nell'anno,

il conto generale del patrimonio, che espone la situazione patrimoniale dello Stato al 31 dicembre. 


É formato in base ai dati forniti dagli Uffici centrali del bilancio e coordinati dalla Ragioneha generale, che lo sottopone entro il 31 maggio alla Corte dei conti.


La Corte ne verifica la conformitá alla legge del bilancio e, riconosciutane la regolaritá, delibera, a sezioni unite, la parificazione del Rendiconto. 

II Rendiconto generale, accompagnato da una relazione della Corte, viene quindi restituito al ministro dell'Economia e delle Finanze che, entro il 30 giugno, lo presenta alle Camere mediante apposito disegno di legge. 


In tal modo, al controllo giuridico-amministrativo esercitato dalla Corte dei conti si aggiunge il controllo del Parlamento, che valuterá in che modo sia stato realizzato il programma politico del Governo.

II rendiconto viene approvato dal Parlamento nelle stesse forme seguite per il bilancio di previsione.


Altro controllo é svolto dalla Corte dei conti mentre l'esercizio finanziario é ancora in corso e ha per oggetto la gestione del bilancio e del patrimonio di tutte le Amministrazioni pubbliche; ha anch'esso carattere successivo in quanto si esplica dopo che gli atti amministrativi hanno ricevuto esecuzione.

Tale controllo, a differenza di quello sul rendiconto dello Stato, ha lo scopo di verificare, oltre alla legittimitá, anche l'efficienza dell'azione amministrativa e il conseguimento degli obiettivi programmati.


J LA GESTIONE Dl CASSA - IL SERVIZIO Dl TESORERIA_________________

II Tesoro é quel ramo dell'amministrazione statale che sovrintende alla gestione del pubblico denaro e provvede all'esecuzione del bilancio per quanto riguarda le previsioni di cassa.


II servizio di cassa in Italia é gestito dalla Banca d'Italia e si articola in una tesoreria centrale, con sede in Roma, e nelle sezioni di tesoreria provinciale, con sede presso le filiali della Banca d'Italia nei capoluoghi di provincia.  Vi sovrintende il dipartimento del Tesoro, presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Spetta anzitutto alla Tesoreria di provvedere agli incassi e ai pagamentí dipendenti dalla gestione del bilancio.


Tuttavia, per poter assicurare il regolare servizio di cassa dello Stato, e quindi essere sempre in grado di effettuare nei momenti dovuti e nelle localitá stabilite i pagamenti richiesti, la Tesoreria deve compiere numerose altre operazioni, che non sono previste dal bilancio.


II servizio comprende, due distinte gestioni:

la gestione del bilancio e la gestione di tesoreria extrabilancio

La gestione del bilancio include tutte le operazioni di riscossioni e pagamenti in esecuzione del bilancio di previsione.

La gestione di tesoreria extrabilancio include principalmente operazioni di credito per far fronte a eventuali deficienze di cassa: da ció ha origine la formazione del debito fluttuante


Tali operazioni sono principalmente:

la gestione dei Buoni del tesoro (ordinari), che é la parte piú importante del debito fluttuante. Mediante detti titoli il Tesoro attinge alle disponibilitá provvisorie di cassa di privati e di istituti di credito, rilasciando ai creditori delle promesse di pagamento a breve scadenza (tre, sei o dodici mesi), dette, appunto, "buoni".


L'emissione di biglietti di Stato e di monete metalliche. Accanto al biglietto di banca, con potere liberatorio illimitato, possono esservi in circolazione biglietti di Stato, con funzione di moneta sussidiaria, cioé destinata a essere impiegata nei piccoli pagamenti: anche questi biglietti costituiscono titoli del debito fluttuante (peró infruttiferi).


l'accensione di prestiti a breve termine con la Cassa Depositi e prestiti, con l'INPDAP e con istituti finanziari.

Il Trattato di Maastricht vieta alle Banche centrali la concessione di scoperti di conto o altre facilitazioni creditizie alle Amministrazioni pubbliche.

É importante notare che, quando il bilancio presenta costantemente gravi deficit, le operazioni di tesoreria perdono la loro funzione istituzionale di fronteggiare momentanee esigenze di cassa, per diventare vere e proprie fonti di entrata destinate a coprire il disavanzo di bilancio.


IL CONTO DEL TESORO E LE RELAZIONI Dl CASSA

I risultati della gestione di tesoreria, quali emergono dalla relativa contabilitá, vengono mensilmente esposti e pubblicati in un documento che prende il nome di conto del Tesoro.



Esso consta di una serie di prospetti, i principali dei quali hanno per oggetto:

il movimento generale di cassa, il quale é la sintesi del movimento di denaro, indicando gli incassi e i pagamenti verificatisi nel mese considerato, sia in conto bilancio sia per cause extrabilancio

la situazione del Tesoro, che riassume i crediti e i debiti e indica il fondo di cassa disponibile

la situazione dei debiti e crediti di tesoreria

gli incassi per entrate di bilancio, confrontati con quelli del precedente anno finanziario;

i pagamenti per spese di bilancio, ripartiti per Ministeri.


La situazione di cassa é sottoposta al controllo del Parlamento. A tal fine il ministro dell'Economia e delle Finanze ha l'obbligo di presentare, entro il mese di febbraio, una Relazione annuale sul fabbisogno di cassa del settore statale e, entro i mesi di maggio, agosto e novembre, una Relazione trimestrale sui risultati della gestione di cassa del bilancio statale.


J ORDINAMENTO FINANZIARIO E CONTABILE DEGLI ENTI LOCALI________

L'ordinamento finanziario e contabile degli enti locali é regolato nel testo unico 18 agosto 2000, n. 267.


Tali norme hanno lo scopo di assicurare che i procedimenti di gestione finanziaria e i bilanci degli enti locali corrispondano a principi e criteri uniformi, anche ai fini della formazione del bilancio consolidato del settore pubblico; rimane ferma, tuttavia, l'autonomia dei singoli enti, ciascuno dei quali, nel rispetto dei principi stabiliti dal decreto, provvede a disciplinare con apposito regolamento le modalitá organizzative del proprio sistema di contabilitá, secondo le esigenze locali.


I bilanci degli enti locali sono redatti in termini di competenza e devono corrispondere ai principi di unità, annualità, universalitá, integritá, veridicitá, pubblicitá e pareggio finanziario.


Ai fini del pareggio finanziario, é ammesso il ricorso all'indebitamento solo per finanziare le spese di investimento, invece le spese correntí, comprese le quote di ammortamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari, devono essere mantenute nei limiti delle entrate correnti (tributarie, extratributarie, e derivanti da contributi e trasferimenti correnti) e non possono essere finanziate in altri modi.


Il criterio di classificazione delle entrate e delle spese, corrisponde alla funzione del bilancio come strumento di programmazione.


Le entrate sono classificate, nell'ordine, in:

titoli, secondo  fonte di provenienza (entrate tributarie, extratributarie, per contributi e trasferimenti)

categorie, secondo la tipologia (le entrate tributarie si distinguono in categorie a seconda che si tratti di tasse, imposte, tributi speciali);

risorse, secondo lo specifico oggetto (imposta comunale sugli immobili, tassa per la rimozione dei rifiuti solidi urbani ecc.).


Le spese sono ordinate in:

titoli, secondo i principali aggregati economici (spese correnti, in conto capitale, per accensione di prestiti, per servizi conto terzi);

funzioni, secondo le funzioni degli enti (amministrazione generale, istruzione, cultura, trasporti e comunicazioni ecc.);

servizi, secondo gli uffici che gestiscono un complesso di attivitá (segreteria comunale, centro elettronico, scuola elementare ecc.);

interventi, secondo la natura economica dei fattori produttivi impiegati in ciascun servizio.


In un apposito quadro di sintesi del bilancio le spese sono aggregate anche per programmi.

Al bilancio annuale di previsione sono allegati la relazione previsionale e programmatica e il bilancio pluriennale.


La procedura di approvazione per di bilancio pluriennale e la relazione previsionale programmatica sono predisposti dall'organo esecutivo dell'ente locale (Giunta) e da questo presentati all'organo deliberativo (Consiglio) che lo approva entro il 31 dicembre.


II bilancio deve essere approvato entro il 31 dicembre. In mancanza, é consentita esclusivamente una gestione provvisoria, sulla base degli stanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente.




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