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CORPORATE RISK MANAGEMENT

finanze



CORPORATE RISK MANAGEMENT


Innanzitutto bisogna distinguere la condizione di rischio dalla condizione di incertezza: nella prima possono essere attribuite, ai vari risultati, determinate probabilità per poi prendere le decisioni economiche;
nella seconda situazione, nonostante le informazioni che si possono avere,non si può attribuire nessun tipo di probabilità. 212i81c Gli elementi da considerare per la valutazione del rischio sono tre :

variabilità: rappresenta l'ampiezza della distribuzione di probabilità del prezzi futuri attesi; infatti, un titolo è tanto più rischioso quando i prezzi relativi mostrano andamenti oscillanti e erratici. per questa ragione si può affermare che ad una maggiore variabilità corrisponde un maggior rischio. Per la misurazione di quest'ultimo vengono utilizzati degli indici di dispersione (varianza, scarto quadratico medio) che consentono di attribuire una probabilità ad ogni perdita possibile.

tempo: è il periodo nel quale si prevede di detenere lo strumento finanziario; più aumento il tempo e più aumenta il rischio ma in misura progressivamente minore.

correlazione: secondo la teoria del portafoglio, distribuire gli investimenti in attività diverse è un comportamento prudente che ottimizza il rapporto rischio-rendimento dell'attività; questo comportamento è spinto proprio dal principio di correlazione infatti a seguito di un shock esterno, le componenti di un portafoglio reagiscono in modo molto diverso fra loro : non è sufficiente valutare il rischio di ogni strumento finanziario e poi effettuarne la somma, ma bisogna tener conto dell'effetto di correlazione :



i. correlazione positiva perfetta: gli strumenti aumentano(diminuiscono)congiuntamente dello stesso valore

ii. correlazione negativa perfetta: l'aumento del valore di uno strumento si trasforma in una diminuzione simmetrica di valore di un altro strumento

iii. correlazione nulla: i due strumenti si muovono in modo indipendente

Nell'economia, si usa distinguere il rischio in TIPICO (1) E ATIPICO (2 - 3)  :

1. rischio commerciale: relativo allo svolgimento della normale attività commerciale dell'azienda; è proprio della gestione caratteristica ed è connesso a decisioni d'investimento,scelte strategiche di sviluppo, innovazione tecnica, etc..tale rischio riflette le fluttuazioni della domanda dei mercati di sbocco in relazione alle esigenze dei consumatori. All'interno di questo rischio, si fa rientrare il rischio di reputazione che può derivare dalla diffusione di un'immagine negativa dell'impresa e può portare fino al fallimento della stessa

2. rischio finanziario: riguarda le operazioni finanziarie(attive e passive) ed è connesso alla non coincidenza tra i flussi di cassa in entrata e quelli in uscita; queste variazioni possono dipendere sia da fattori micro (valore titolo,costo finanziamento) sia da fattori macroeconomici (inflazione,stabilità politica del paese).

a. Rischio di interesse: è definito come l'incertezza derivante dalla variazione del livello e dalla conformazione della curva  dei tassi d'interesse(con riferimento all'impatto sui cash flow futuri e sui valori di mercato delle attività poste in bilancio); è correlato con il non perfetto bilanciamento per importi,scadenze e caratteristiche di rendimento delle diverse classi dell'attivo e/o passivo.

b. Rischio di cambio: è costituito dall'eventualità che il corso di una valuta differisca da quello vigente al momento della stipula del contratto sulla base del quale poggiava la convenienza economica dello stesso

Questo rischio può dipendere da tre fattori e da come si combinano nel tempo:  dalla moneta in cui sono espresse le poste, dall'ammontare di ciascuna di esse e dal momento dei loro regolamenti monetari.

Entrambi i rischi possono essere coperti tramite alcuni strumenti come i derivati

3. rischio operativo: deriva da errori procedurali nella gestione aziendale e nella gestioni delle transazioni; questo tipo di rischio è di difficile identificazione in quanto ne esistono diverse tipologie come gli errori umani,disastri naturali,legali ;

a fronte dei rischi d'impresa si può definire il CRM: i processi e le metodologie che servono per gestire la volatilità degli utili aziendali derivanti dai rischi atipici dell'attività; il CRM lo si può distinguere in :

  • tattico: è la gestione di un rischio specifico
  • strategico: si definiscono le linee guida nella gestione generale dei rischi d'impresa;infatti s

Per i rischi atipici si procede ad un'attenta analisi infatti si :

identificazione dei rischi: si possono seguire due tipi di approcci diversi:

o top-down: partendo dal bilancio si provvede a individuare il rischio

o bottom-up: si parte dai singoli responsabili per poi scalare la "piramide aziendale"

analisi dei rischi: si associa ad ogni rischio una probabilità con distribuzione normale

mappatura e aggregazione dei rischi: si costruisce una mappa nella quale vengono ordinati i rischi in base alla probabilità di accadimento e al conseguente impatto sull'azienda;con ciò si evidenza la correlazione tra i singoli rischi e quindi l'effetto di diversificazione insito nel bilancio

portaolio risk managemet: si decide l'atteggiamento d'assumere nei confronti dei rischi che possono risultare:

o basso impatto e bassa o alta probabilità: sono quei rischi che si possono anche tralasciare

o alto impatto e bassa probabilità: i rischi vengono coperti con polizze assicurative etc..

o alto impatto  e alta probabilità : bisogna decidere come trattare la varianza degli utili derivante dai rischi :

a.   minimizzazione: si riduce quanto più è possibile l'incidenza di tali rischi sulla profittabilità totale dell'impresa; in questo caso si ricorre ad una copertura completa(full hedger) ma si quantifica sempre il costo-opportunità che deriva se il costo totale di copertura sia inferiore al rischio totale; questo tipo di copertura la si può trovare nell'aziende che non hanno un'adeguata esperienza o se si ci trova in un momento congiunturale sfavorevole oppure se si segue il comportamento dei concorrenti.

b. Gestione: si cerca di far rientrare questa varianza in un intervallo di confidenza tra il minimo ed un valore ritenuto congruo,cioè accettabile; in questo caso, in questo caso la copertura è parziale(hedger)

c.   Massimizzazione: si cerca di far diventare il rischio un business;(trader).


CAPITALE A RISCHIO CAR o VaR: è un metodo che serve per stimare la massima perdita che un'impresa può subire in un periodo a causa dei cambiamenti del mercato; tra le tecniche di quantificazione c'è il

Cash flow at risk: è la massima perdita di flusso di cassa netto, rispetto ad uno specifico livello, che si può avere in un determinato periodo per l'impatto che il rischio di mercato ha su alcune determinate esposizioni; questo metodo si basa sui flussi di cassa che sono fondamentali per qualsiasi tipo di analisi; esso si distingue in 4fasi:

a. Exposure mapping: si identificano tutti i componenti dei flussi di cassa che possono variare

b. Scenario generation: si costruiscono varie possibilità di scenari che possono accadere

c.   Valutation: si calcolano i vari flussi per ciascuno scenario

d. Risk computation:si calcola il cash flow at risk mediante differenza tra cash flow atteso e quello target







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