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Stato Liberale (Adam Smith) SCUOLA CLASSICA - Sistema collettivista (Karl Marx) SCUOLA SOCIALISTA

economia politica



Stato Liberale (Adam Smith) SCUOLA CLASSICA

Si basa sul principio della libertà di iniziativa privata e quindi la figura dell'imprenditore è centrale poiché si assume il rischio di produzione per raggiungere il massimo profitto. La libertà di iniziativa presuppone la proprietà privata d 424j94e ei mezzi di produzione e lo Stato deve quindi astenersi da ogni tipo di intervento(laissez faire). Questi interventi,infatti, sono dannosi e quindi lo Stato deve solo salvaguardare il quadro istituzionale. In questo sistema il prezzo di equilibrio è dato dall'incontro tra la domanda delle famiglie e l'offerta delle imprese. Il liberismo presenta diversi aspetti negativi. Prima di tutto non difende le categorie più deboli, quelle dei lavoratori; pensiamo allo sfruttamento dei lavoratori nel '800. Solo con l'affermarsi delle organizzazioni sindacali i lavoratori hanno iniziato ad essere tutelati e gli imprenditori hanno aumentato i loro profitti. Inoltre l'astensione dello Stato ha portato a situazioni di crisi come nel 1929 negli Stati Uniti.




Sistema collettivista (Karl Marx) SCUOLA SOCIALISTA

Le teorie del sistema collettivista nacquero come reazione al liberismo e in particolare allo sfruttamento dei lavoratori. Secondo queste teorie è più importante l'interesse collettivo rispetto a quello individuale e quindi si basa sull'abolizione della proprietà privata d 424j94e ei mezzi di produzione, che appartengono allo Stato. La figura dell'imprenditore viene sostituita dal funzionario dello Stato e la scomparsa del profitto privato avrebbe portato ad una società senza classi. Lo Stato deve intervenire pianificando la politica economica e dettando i prezzi che le famiglie e le imprese devono rispettare obbligatoriamente. Questo sistema ha portato ad una burocratizzazione dell'economia, alla mancanza di incentivi ai miglioramenti tecnologici, al ristagno della produttività e ad una cattiva qualità dei prodotti. Inoltre le libertà fondamentali dell'uomo vennero sacrificate e si formò un altro mercato a prezzi più elevati di quelli fissati dalle autorità.


Sistema di economia mista

Il fallimento del sistema liberista ha diffuso l'opinione di un intervento statale nell'economia per garantire uno sviluppo regolare e continuo. Una caratteristica di questo sistema è l'elevato livello della spesa pubblica (tra 1/3 e 2/3 della spesa complessiva). Inoltre assumono notevole importanza, assieme al capitale privato, le forze politiche ed i gruppi sociali;l'intervento dello Stato è importante nella soluzione dei problemi della produzione e del consumo. Questo intervento avviene oggi con la programmazione pluriennale della spesa pubblica e con una politica fiscale diretta non solo ad assicurare le entrate ma anche a condizionare positivamente l'attività produttiva e la redistribuzione del reddito, associandosi a particolari scelte di politica economica. Oggi è condivisa l'idea che lo Stato debba lasciare ai privati la gestione delle imprese, regolare il mercato e limitare i suoi interventi assistenziali a favore di chi ha realmente bisogno. Ciò comporta una riduzione del ruolo dello Stato che sappia garantire equità ed efficienza al sistema. In questo quadro convivono Stato e Mercato, ciascuno con propri compiti e al servizio di un'organizzazione che ha al centro le famiglie.








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