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BRASILE

economia politica



BRASILE


Potenzialmente il brasile con i suoi 170 milioni di abitanti e con un discreto pil complessivo potrebbe essere annoverato tra i giganti economici. Nel complesso si tratta pur sempre di un paese ancora povero con un pil procapite complessivo pari ad 1/5 di quello USA ma possiede pur sempre notevoli risorse naturali ed un elevato tasso di ricchezza in una parte molto ristretta della popolazione.


tra il 1964 e il 1985 il paese è stato vittima di brutali dittature, di governi autoritari militari e da fragili governi democratici. Per molto tepo i vari governi che si sono succeduti al potere hanno cercato di sviluppare un economia in situazioni di elevato protezionismo, di alto indebitamento verso l'estero e di forte inflazione. Tra il 1973-94 ci sono stati tassi d'inflazione pari al 268%.

Nel breve periodo l'inflazione ha agevolato la crescita di alcune industrie ma nel lungo periodo le categorie non protette sono state fortemente danneggiate, c'è stato un aumento delle disuguaglianze dei redditi e una diminuizione dei risparmi dei ceti medi



1998 1999 crisi valutaria ha messo in crisi la debolezza delle politiche fino a quel momento adottate

lo sviluppo economico del brasile tra il 1950 e il 2000 va visto nel contesto delle trasformazioni di lungo periodo


lo sviluppo economico del brasile tra il 1950 e il 2000 può essere distinto in tre grandi fasi:

1950/1973 tassi di crescita medi del pil reale intorno al 7% e del pil pro capite intorno al 4%..ciò ha portato ad un certo recupero del brasile nei confronti dei paesi piu industrializzati

1973/1994 a causa delle crisi energetiche, la brusca accelerazione dell'inflazione e la crisi del debito il tasso % di crescita del pil si è dimezzato e quello del pil pro capite è precipitato all 1% allargando sempre più il distacco con i paesi ricchi

1994/2000 il pil reale è cresciuto in media del 3% e il pil procapite del 1,5%. Importanti sono state in questo periodo le manovre di riduzione del tasso medio d'inflazione e di stabilizzazione del cambio.


Negli anni 70 e 80 il brasile registrò un importante trasformazione con il passaggio dalle esportazioni tradizionali alle esportazioni industriali

70' = i bassi tassi d'interesse portarono il brasile ad un forte indebitamento. Dal 1973 al 1982 l'afflusso di capitali esteri fu molto consistente ma ben presto cio si rivelo una catastrofe a causa della forte rivalutazione del dollaro e la crescita dei tassi d'interesse.cio porto ad una grande svalutazione della moneta brasiliana nei confronti del dollaro e ad un secco aumento della quota del debito netto sul pil. Il gigantesco peso del debito portò a politiche di svalutazione della moneta. Nel 1994 grazie a queste politiche di riaggiustamelo finanziario il rapporto debito-estero/pil si ridusse fino al 20%. Con la stabilizzazione raggiunta nel 1994 molti capitali esteri ricominciarono ad tornare nel brasile anche se spesso si trattava di investimenti finalizzati al controllo di una parte delle grandi imprese pubbliche privatizzate dal governo. Tra il 1999 e il 2000 la percentuale del debito netto sul pil torno al circa 35%. La svalutazione monetaria effettuata in questo periodo si accompagno ad una breve ma intensa crisi nell'andamento del pil e degli investimenti reali

'90 = si realizzò si ebbe un consolidamento della struttura produttiva e un avvio ad una economia aperta con la riduzione delle barriere protezionistiche, con il potenziamento dell'area di libero scambio, con l'accrescimento delle esportazioni. Si ebbe la privatizzazione di molti gruppi pubblici. Nel 1998 gran parte delle imprese piccole e medie e una parte delle 100 maggiori grandi società non finanziarie era controllato dalle ricche famiglie brasiliane mentre il capitale estero controllava circa il 40% delle 100 maggiori società e lo stato ne controllava solo il 21%. Il brasile può quindi esser definito un capitalismo familiare con un forte ruolo delle multinazionali estere e un ruolo consistente, ma in corso di riduzione dello stato nella governace delle imprese.


Però resta cmq il fatto che l'indice di gini era nel 1996 uno dei piu alti al mondo. Queste forti disuguaglianze portarono alla formazioni di grandi favelas urbane e alla impossibilità da parte di molte famiglie di far proseguir gli sudi ai propri figli. Le differenze fra le diverse zone del brasile sono cmq tante per esempio si passa da un nord est molto povero alle soglie della miseria ad una zona molto ricca nel hinterland di sao paulo. Le grandi disuglianze economiche e sociali determinarono dei ritardi non di poc conto nel settore r&s e dell'alfabetizzazione generale. Contribuiscono a tale situazione anche i gravi problemi ambientali riguardanti lo sfruttamento indiscriminato delle foreste dell'amazzonia.




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