Caratteristiche delle imprese industriali

settore secondario (imprese di costruzione e industriali)

settore terziario (imprese commerciali e di servizi, possono fornire servizi tradizionali o specializzati[terziario avanzato])

Più è sviluppato il sistema produttivo, più è elevata la ricchezza del paese, che si ritraduce in aumento dell'occupazione e del PIL(prodotto interno lordo).

Nel tempo tutti i paesi seguono un evoluzione che porta la prevalenza delle imprese dal settore primario e secondario al terziario, nonostante il settore secondario rimanga comunque fondamentale per qualsiasi economia.

Le imprese industriali, sono quelle imprese che attuano un processo di trasformazione o di assemblaggio al fine di ottenere prodotti finiti.

Le imprese commerciali invece attuano un processo di produzione economica trasferendo merci nel tempo e nello spazi.

La differenza tra le due è che nel imprese industriali attuano un processo produttivo sia in senso economico(acquisti/vendite) sia nel senso tecnico-fisico(produzione diretta)

Le materie prime vengono quindi acquistate sui mercati di sbocco, subiscono un processo di trasformazione tecnica per divenire prodotti finiti e infine vengono venduti sui mercati di sbocco

.Il processo tecnico di produzione consente di ottenere:

semilavorati o parti componenti

beni strumentali

prodotti finiti

Le risorse che devono essere utilizzate per attuare i processi aziendali costituiscono i “fattori produttivi” essi sono utilizzati dalle imprese a seconda del processo di fabbricazione. Il processo di fabbricazione è un insieme di operazioni, tra loro coordinate con cui i fattori produttivi vengono inseriti nell'attività tecnica di trasformazione secondo determinate regole, modalità, quantità e rapporti, con l'obbiettivo di ottenere un prodotto. Ovvio che ogni prodotto esistono diverse tecniche di produzione, date dalla diversa combinazione dei fattori produttivi.

Le teniche di produzione dipendono da:

Dal costo dei fattori produttivi e dalla possibilità di sostituirli per ottenere la stessa quantità di prodotto.

Dalle conoscenze tecnologiche (impianti più sofisticati, nuove tecnologie si traducono in efficienza e differenziazione)

Dall'organizzazione del lavoro (ruoli, mansioni, responsabilità, motivazione etc.), lasciando la tecniche proprie della “catena di montaggio” a favore invece di un “lavoro di equipe” dove si cerca di attuare il processo di trasformazione in un'unica cella produttiva(UTE=unità tecnologica elementare), dove viene svolta la produzione assegnata ma anche le attività ausiliarie correlate.

Per organizzare il processo di fabbricazione esistono due diverse modalità:

la produzione verticalizzata, che si ottiene accentrando tutte le operazioni e le fasi di produzione all'interno di un unica azienda.

Produzione deverticalizzata(outsourcing), che si ottiene facendo svolgere alcune operazioni e/o fasi della produzione presso altre strutture, dipendenti o dirette dall'impresa coordinatrice.

Se un impresa segue la modalità di produzione verticalizzata, tenderà a diventare un impresa di grande dimensioni al fine di svolgere l'intero processo di produzione.

Se un impresa segue la modalità di produzione deverticalizzata, il volume degli investimenti necessario è di norma molto più contenuto.

Essendo molto elevato il numero delle attività svolte dalle imprese è necessario, per avere un visione chiara e ordinata, classificare le imprese secondo determinati criteri, che sono:

Classificazione a seconda dei fattori produttivi impiegati nel processo di produzione:

Imprese labour intensive: che sono imprese a bassa intensità di capitale e che basano la propria attività produttiva principalmente sulla manodopera.

Imprese capital intensive: che sono imprese ad alta intensità di capitale e a scarso utilizzo di manodopera.

Classificazione a seconda della provenienza dei materiali da trasformare:

Imprese che trasformano materiali propri, dove i materiali sono acquistati in precedenza.

Imprese che effettuano lavorazioni per conto terzi, dove le materie sono fornite dai clienti stessi. Tali imprese hanno scarsa autonomia e sono anche dette “imprese monocliente” nel caso servano solo un unico cliente.

Classificazione a seconda della continuità del flusso produttivo:

Imprese con produzioni job-shop, che sono imprese che realizzano un numero limitato di prodotti conformi alle specifiche definite dal cliente. Tali imprese permettono un alta personalizzazione dei prodotti.

imprese con produzioni a lotti, che sono imprese con un buon grado di flessibilità poiché gli impianti e macchinari consentono di ottenere prodotti diversi o differenziati; tali prodotti sono in serie e per quantità prestabilite(lotti).

imprese con produzioni in linea, che sono imprese che realizzano elevati volumi di produzioni di varietà piuttosto contenuta. Di norma impianti e macchinari sono dedicati in modo specifico a singole famiglie di prodotti.

imprese con produzioni di processo, che sono imprese che realizzano ingenti volumi di prodotti fortemente standardizzati, la cui natura richiede la realizzazione richiede un ciclo di trasformazioni senza interruzioni. Sono imprese piuttosto rigide, poiché gli impianti e i macchinari sono progettati per ottenere un unico prodotto.

Classificazione a seconda della destinazione immediata della produzione effettuata:

imprese che effettuano lavorazioni su commessa; i prodotti ottenuti sono consegnati immediatamente al cliente che li ha ordinati

imprese che effettuano lavorazioni per il mercato; tali imprese (dette anche imprese che producono per il magazzino)producono sulla base della presunta domanda di mercato, i beni ottenuti sono di solito stoccati in magazzino in attesa di essere venduti.

Imprese che effettuano lavorazioni sia su commessa che per il mercato; sono imprese che producono per il mercato quando non hanno ordinazioni da parte di terzi.

Classificazione a seconda del numero di prodotti ottenuti:

imprese monoprodotto; si occupano di un sigolo tipo di prodotto

imprese multiprodotto; si occupano di più tipi di prodotti, ognuno con un proprio processo di trasformazione.

Imprese a produzione congiunta; si occupano di più tipi di prodotti, ottenuti con un unico processo di lavorazione.

Classificazione a seconda delle dimensioni:

Piccole

Medie

Grandi

Tale classificazione è si basa su concetti relativi e decisamente elastici, per questo l'unione europea ha dettato una raccomandazione per la classificazione delle imprese a seconda delle dimensioni:

*Secondo e terzo parametro sono alternativi.

Ogni impresa ha la necessità di eseguire tutta una serie di operazioni fra loro coordinate, che comportano il sorgere di diritti e obblighi(acquisti, vendite etc.).

E' quindi necessario citare quello che è lo stato dell'impresa, per meglio dire, il soggetto giuridico dell'impresa. Il soggetto giuridico non è altro che la persona, fisica o giuridica, a cui fanno capo i diritti e le obbligazioni derivanti dall'esercizio dell'attività economica.

Il soggetto giuridico può essere:

pubblico – in questo caso parliamo di imprese di diritto pubblico.

privato – in questo caso parliamo di imprese di diritto privato.

Le imprese industriali private possono distinguersi in:

imprese individuali, cui il soggetto giuridico è dato dalla persona fisica dell'imprenditore.

Imprese collettive, in forma di società, di persone (soggetto giuridico è dato dall'insieme dei soci) o di capitali (soggetto giuridico è l'impresa, che possiede personalità giuridica)

In ogni impresa industriale confluiscono gli interessi di più persone; come ad esempio gli interessi dei clienti o dei fornitori( soggetti esterni) o dei proprietari e dei dipendenti(soggetti interni). Così si forma la definizione di soggetto economico. Il soggetto economico di un impresa è costituito dall'insieme delle persone fisiche dei soggetti interni che hanno un interesse verso l'impresa; ad essi spetta il governo dell'impresa.

Il soggetto economico di fatto in realtà è sostanzialmente composto da un numero ristretto di persone (imprenditore e/o soci di maggioranza).

Molte imprese industriali sono governate da altre società e sono dette società controllate (al contrario le controllanti sono appunto dette società controllanti)

La localizzazione è un procedimento attraverso il quale le imprese stabiliscono dove sorgere e svolgere la loro attività, tenendo conto di tutta una serie di fattori molto importanti, che rendono un territorio più adatto di altri.

Tali fattori sono:

le caratteristiche geografiche del territorio e la stabilità politica

l'esistenza di infrastrutture (strade, trasporti, reti di comunicazione)

l'esistenza di strutture sociali (ospedali, scuole etc.)

la vicinanza di mercati di approvvigionamento e di sbocco.

La presenza di manodopera specializzata e il livello del costo del lavoro

La possibilità di conseguire innovazioni e nuova tecnologia (vicinanza a centri di ricerca o di formazione del personale)

La disponibilità e facilità di accesso ai servizi offerti alle imprese ( servizi connessi a consulenza giuridica o ricerche di marketing etc.)

La possibilità di integrazione e interrelazione con imprese complementari e concorrenti.

Il crescere del costo del lavoro nei paesi più sviluppati e il basso costo del lavoro nei paesi del sudest asiatico ha comportato una progressiva delocalizzazione di molte attività industriali.

La delocalizzazione produttiva si attua attraverso:

costituzione di filiali nei paesi dove il costo del lavoro è più conveniente

accordi di sub-fornitura con imprese specializzate che offrono parti componenti del prodotto finito a prezzi più vantaggiosi.

Acquisizione di pacchetti azionari di imprese concorrenti che producono beni complementari nel paese che offre le migliori opportunità.

Il valore che un impresa è in grado di creare per gli acquirenti dei propri prodotti rappresenta il vantaggio competitivo; esso si concretizza in una preferenza del consumatore verso il prodotto fornito dall'impresa e nel prezzo che i clienti sono disposti a pagare per esso, in funzione dei benefici che prevedono di ottenere, strettamente correlati all'assortimento degli articoli offerti, della quantità di prodotti, del livello delle prestazioni accessorie, dalla tempestività del servizio e della capillarità della rete di vendita.

Esistono due tipi fondamentali di vantaggio comptetitivo

leadership di costo: l'impresa è in grado di fornire prodotti equivalenti a quelli delle imprese concorrenti a prezzi più bassi

differenziazione: l'impresa è in grado di fornire prodotti con caratteristiche tali da distinguerla dalle altre imprese concorrenti e da determinare la preferenza e fedeltà dei clienti; in questo caso il cliente può essere insensibile agli aumenti di prezzo.

Per ottenere un vantaggio competitivo l'impresa deve svolgere delle attività generatrici di valore che sono strettamente correlate a specifiche funzioni aziendali che si dividono in:

funzioni primarie:

1. Logistica: si occupa di amministrare materialmente le scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti
2. Marketing: Si concretizza in una serie di strategie rivolte a favorire la commercializzazione dei prodotti.
3. Produzione: Si occupa di regolare lo svolgimento del processo produttivo.
4. Vendite: Si occupa della risoluzione dei problemi connessi alla scelta dei canali di distribuzione, all'organizzazione della rete di vendita e della distribuzione dei prodotti.

funzioni secondarie

1. Personale: Comprende tutte le attività che interessano i rapporti con i lavoratori dipendenti.
2. Approvvigionamenti: Si occupa del reperimento di tutti i beni necessari alla produzione.
3. Ricerca e sviluppo: E' finalizzata al miglioramento qualitativo dei prodotti e/o alla loro differenziazione.
4. Funzioni infrastrutturali: Assicurano le condizioni per lo svolgimento di una redditizia attività produttiva.

Se il valore attribuito dai clienti ai prodotti offerti è superiore al costo sostenuto per il complesso delle attività svolte, l'impresa consegue un margine di utile; se invece è inferiore deve svolgere le sue attività a un costo inferiore oppure deve differenziare qualitativamente i suoi prodotti, creando nuovo valore.  Da qui si ha la definizione di vantaggio competitivo sostenibile, esso è dato dalla capacità dell'impresa di ottenere profitti superiori al costo del capitale impiegato per effettuare gli investimenti in attività produttive; operando così l'impresa crea valore per i propri azionisti e si assicura il loro contributo finanziario.

Affinché il vantaggio competitivo sia realmente utile per l'impresa esso deve essere mantenuto nel tempo e aumentato, cercando di raggiungere e ottenere la leadership; in questo contesto le imprese si modificano continuamente e sempre più rapidamente, proprio per mantenere e aumentare la propria competitività nei mercati.