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SOIA 1 - PIANTA MACROTERMA - PISELLO - PISUM SATIVUM

agronomia



SOIA 1

GLYCINE MAX

Pianta azotofissatrice, contiene fino al 30/40% di proteine nei semi.

Per l'alimentazione umana, viene generalmente cotta mentre, per gli animali viene solitamente  tostata. PIANTA MACROTERMA

Il batterio azotofissatore della soia è il Rizobium Japonicum, che è abitualmente presente sulla parte alta della radice. Questo batterio prende N naturale e lo "trasforma" in NH amminoacido.

La soia, insieme all'arachide viene utilizzata anche per la produzione dell'olio.

RADICE FITTONANTE

FUSTO    ERETTO SUDDIVISO IN NODI ED INTERNODI. È RIPIENO E, A VOLTE, NON E' ERETTO.

Lo sviluppo in altezza dei fusti può essere:

  • Determinato (finito lo sviluppo la crescita si ferma);
  • Indeterminato

FIORE COSTITUITO DA 4 PARTI: 1 VESSILLO, 2 ALI E 1 CARENA.



Presenta 10 STAMI (9 concresciuti e 1 libero che fa da scuotitore con gli insetti per diffondere il polline).

FRUTTO BACELLO O LEGUME

Costituito da 2 VALVE pergamenacee che hanno diverse forme(es. spiravate come la medica). Il becello non si apre.



SEMI   hanno anch'essi diverse forme (es. reniforme).



Se apriamo un seme di fagiolo possiamo distinguere 2 cotiledoni. Questi sono foglie che non fanno la fotosintesi ma servono a nutrire il giovane embrione appena germinato.



GERMINAZIONE può essere EPIGEA o IPOGEA.

EPIGEA = più rischio di essere mangiata dagli uccelli. Porta fuori dal terreno i 2 cotiledoni.




IPOGEA = non porta fuori dal terreno i 2 cotiledoni.




Le leguminose, maturando, si arricchiscono generalmente di parecchi zuccheri tra cui STACHIOSIO e RAFFINOSIO che nello stomaco sono in grado di produrre parecchi gas.



MICROTERME = FAVA; PISELLO.

LEGUMINOSE

MACROTERME = FAGIOLO (Brasile); SOIA (Brasile, Cina).

(12-13° per germinare)


Le leguminose necessitano di terreni ben areato e ben drenati e soffrono molto i ristagni idrici.


MODIFICHE GENETICHE

  • RENDERE LE LEGUMINOSE DA GRANELLA IL + POSSIBILE MECCANIZZABILI.

PISELLO

PISUM SATIVUM


Coltivato su grandi estensione solitamente solo per uso commerciale. Molto resistente alle temperature basse, la sua maturazione si aggira intorno ai 18-20°C. Il calore può provocare una elevata evapotraspirazione che causa un indurimento dei granelli.

Viene seminato presto sia per le temperature, sia per la probabile semina di una 2° cultura (es. pomodoro).

La raccolta dei semi è basata sul giusto grado di tenerezza del seme misurato con il teuderometro.

105-110 per piselli da surgelare

RADI PIU' USUALI

per salamoia (sono più teneri).


Solitamente si seminano 50-60 piante per m².

LA PIANTA PUO' ESSERE RETTILINEA O INCLINATA.

Per la raccolta meccanica ho piante a sviluppo determinato (con altezza massima definita).


FUSTO CON PEDUNCOLO CHE PORTA 3-4 FIORI (QUINDI 3-4 BACELLI);

Può richiedere irrigazione nel periodo di riempimento dei semi.


A maturità, la raccolta viene effettuata tramite macchine olandesi chiamate RACCOGLI, PETTINA, GRANATRICE.


PRODUZIONE

  • DA 35 A 50 qli/ha DI GRANELLA FRESCA;
  • DA 35 A 40 qli/ha DI GRANELLA SECCA.

PISELLO LISCIO E' DI COLORE CHIARO;

PISELLO GRINZOSO E' DI COLORE SCURO.


PIANTA MICROTERMA.


Il suo fusto è rampicante e può anche raggiungere i 2 metri di altezza ma, per la coltivazione su grandi estensioni di terreno, si preferisce la semina di varietà seminane per facilitarne la raccolta.

In genere ha foglie composte da 3 foglioline e fiori bianchi o violacei.





IL SUO BATTERIO AZOTOFISSATORE E' IL RIZOBIUM PISUM.












FAGIOLO

PHASEOLUS VULGARIS


FRESCA => PER CONSUMO FRESCO, SCATOLARE, SURGELARE

FAGIOLO DA GRANELLA

SECCA => IN AMMOLLO E CONSUMO DOPO COTTURA.


FAGIOLO MANGIATUTTO O FAGIOLINO O FAGIOLINO DA CORNETTO.


PIANTA MACROTERMA originaria di Brasile e Perù.

Coltivata in Italia per consumo FRESCO da scatolare e da surgelare, contiene il 55-60% di acqua.

Per consumo SECCO vengono messi in ammollo e poi vengono cotto per essere mangiati. Qui abbiamo più calorie e il 12-13% di acqua.

FAGIOLO MANGIATUTTO: - FRESCO;

- DA SCATOLARE IN SALAMOIA;
- DA SURGELARE.


Le varietà più diffuse sono:
CANNELLINO, BORLOTTO, BIANCO DI SPAGNA E FAGIOLO DELL'OCCHIO.


SEME  RICCO DI AMIDO E PROTEINE.


I FAGIOLINI O CORNETTI DEVONO ESSERE: TENERI, COLOR VERDE INTENSO, SOTTILI ( < 4-5mm).


Siccome macroterma, per GERMINARE necessita di una temperatura intorno ai 12°C. Le prime foglie sono semplici e dopo abbiamo sempre foglie cuoriformi ma trifogliati.

La pianta può essere nana o rampicante.

CICLO DEL FAGIOLO DA 90 A 110 GIORNI.

SEMINA APRILE - MAGGIO


MIGLIORAMENTO GENETICO

  • TROVARE IBRIDI RESISTENTI ALLA VIROSI DEGLI AFIDI.

I fagioli sono infatti molto soggetti all'attacco de afidi che, provocando virosi, causano la fine della produzione dalla pianta.


PRODUZIONI

  • GRANELLA SECCA  35-40- qli/ha;
  • BACELLI SECCHI  110-120 qli/ha ( circa 50% di granella fresca);
  • FAGIOLINI  70-80 qli/ha.


IL SUO BATTERIO AZOTOFISSATORE E' IL RIZOBIUM PHASEOLI.






SOIA 2

GLYCINE MAX


Contiene mediamente: 40% PROTEINE;

18-22% GRASSI.


Ha innumerevoli utilizzi: dall'olio di semi di soia all'estrazione di proteine (fosfoproteine) usate nell'industria alimentare e dietetica, viene anche impegnata come principale fonte proteica della mangimistica a fini zootecnici.

Per questi fini deve solitamente essere tostata per eliminare alcuni fattori dannosi all'apparato digerente (tostata a circa 90°C), e al pancreas dei bovini.

Per l'alimentazione umana non si mangia cruda ma cotta.


PIANTA MACROTERMA e per germinare necessita di 12-13°C.

Minimo termico intorno ai 18° e massimo ai 30°; la temperatura ottimale è di 25°C.

Molto resistente all'aridità ma nei terreni aridi la produzione è scarsa.


INOCULO = è il trattamento che si fa alla soia quano entra in un nuovo terreno. Consiste nell' inserimento di cellule batteriche del Rizobium Japonicum nel seme della soia.


Dopo 30 giorni dalla germinazione cominciano a comparire i primi IVODULI.


1 ha si soia => 230 - 250 kg di azoto




E' una pianta a sviluppo determinato.


SEMINA 50 - 60 PIANTE PER m².


CONCIMAZIONE N - P - K PRIMA DELLA SEMINA.


FOGLIE TRIFOGLIARI  (le prime semplici). 4 - 5 FIORI PER OGNI CAPO MA ALLA FINE 2 - 3 BACELLI.

FIORITURA VERSO LUGLIO.


Quando i bacelli vanno in maturazione perdono peli e da verdi diventano marroni.   ( 1 BACELLO = 2 - 4 SEMI ). I bacelli sono presenti sulla pianta solo dopo il 1° nodo


A maturazione le foglie ingialliscono e cadono. Durante la caduta senza eccessiva essiccazione, raccolgo la soia.

Per far ingrassare i semi, la pianta necessita di maggiore presenza di acqua.

CICLO SOIA 90-110 GIORNI;

S. PRECOCE GRUPPO 00;0

S. MEDIA GRUPPO 0+;1-

S. TARDIVA GRUPPO 1;1+;2-


VIENE COMMERCIALIZZATA AL 9% D'UMIDITA' ED AL 2% D'IMPURITA'.


Se queste % vengono superate, la soia può essere colpita da agenti negativi come i parassiti.








MIGLIORAMENTO GENETICO DELLA SOIA

  • AUMENTO DELL'ALTEZZA DAL TERRENO DEL 1° PALCO DI FIORI (12-15cm da terra);
  • AUMENTO DELLA PRODUTTIVITA' E DEL CONTENUTO DI PROTEINE E GRASSI NEL SEME (es. per la soia da olio);
  • ADEGUAMENTO DEL CICLO BIOLOGICO ALLE DIVERSE REALTA' PRODUTTIVE;
  • MIGLIORAMENTO DEL PORTAMENTO DELLA PIANTA;
  • MAGGIOR RESISTENZA AI PARASSITI, IN PARTICOLARE AL CANCRO DELLO STELO, PERNOSPORA E VIROSI.

CANCRO DELLO STELO: fungo della pianta (nei terreni molto umidi) che porta alla essiccazione anticipata della pianta stessa fino alla morte. (DIAPORTHE PHASEOLI)


PRODUZIONE SOIA 35-45 qli/ha.

SONO NOCIVI I TERRENI ACIDI MENTRE SONO OTTIMI QUELLI RICCHI DI CALCIO.


VIENE COMMERCIALIZZATA AL 9% D'UMIDITA' ED AL 2% D'IMPURITA'.


Se queste % vengono superate, la soia può essere colpita da agenti negativi come i parassiti.






PATATA

SOLANUM TUBEROSUM (solanacee)


IL FRUTTO E' LA BACCA (simile ad un piccolo pimodorino verde):

IL TUBERO, CHE E' LA PATATA, E' UN FUSTO METAMORFOSATO.

SEMINA 3/5 qli/ha DI TUBERI SEME.

















BARBABIETOLA

BETA VULGARIS (chenopodiacee)


SUBSPECIE CRASSA (bietola del foraggio);

SUBSPECIE CRUENTA (bietola rossa) spesso usata come abbronzante poiché ricca di vitamina A;

SUBSPECIE CYCLA (bietola da costa per erbette).

Rappresenta una voce importante del reddito agricolo. La bieticoltura + competitiva è comunque quella del Nord-Europa caratterizzata dai bassi costi di produzione.

ACQUA 75-80%

CONTENUO DELLE RADICI SACCAROSIO 10-20% (15-16% obiettivo agronomico);

SALI MINERALI/PROTEINE 1-3%


CLIMA: se è caldo la pianta non lavora; se piovoso la pianta brucia + saccarosio per allargarsi.

STATO FITOSANITARIO: la pianta soffre molto gli attacchi fungivi.

L'industria vuole avere molto saccarosio rispetto alla grandezza della barbabietola.


RADICE FITTONANTE FORMATA DA TESTA O COLLETTO, CORPO, CODA E CANALE SACCARIFERO.

SVILUPPO: nella 2° parte della sua vita, la pianta sviluppa il canale saccarifero utile per depositare il saccarosio nei vasi preposti per maggior capienza di zuccheri. Per questo, si deduce che la barbabietola non è tonda!

NELLA TESTA O COLLETTO si ha la presenza delle foglie. La pianta si origina da questo punto e, alla fine, si arriverà ad un numero complessivo di 30 foglie circa queste saranno OVOIDALI, di color verde intenso e molto globulare (cioè non hanno la superficie esposta al sole liscia ma come un terreno collinare).

FOGLIE FOTOSINTESI => GLUCOSIO (ZUCCHERI) => SACCAROSIO.

In caso di grandinata o morte di alcune foglie, la pianta automaticamente ne produce di nuove consumando la sua riserva di zuccheri.

La barbabietola ha un ciclo biologico biennale dalle semina alla produzione del seme. Le radici, durante il periodo invernale, non vanno tenute nel campo ma vengono direttamente acquistate ai vivaisti già all'età di 1 anno, quando hanno già subito vernalizzazione e semina.

Se invece la voglio utilizzare per la produzione di zucchero, il ciclo è annuale (da primavera a estate).

CICLO BIOLOGICO BIENNALE (dalla nascita alla produzione del seme);

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

CICLO AGRONOMICO X ZUCCHERO;X SEME.


X ZUCCHERO si ha la semina e poi la raccolta dei tuberi;

X SEME si trapiantano le radici acquistate da vivaisti e poi si raccoglie il seme.


Per produrre il seme, si fa un contratto con una ditta che mi procura una radice in grado di produrre il seme che serve alla ditta stessa.

Chi produce barbabietola da zucchero NON PUO' produrre barbabietole da seme e VICEVERSA.


FIORI 4-6 ermafroditi e vicini tra loro. Dopo essere stati fecondati, gli ovari tendono ad unirsi tra di loro.

Abbiamo dunque la produzione di un seme 4-6 germe che può produrre 4-6 piante (in 1 seme solo).




MIGLIORAMENTO GENETICO DELLA BARBABIETOLA

  • RIUSCI' A FAR PRODURRE ALLA BARBABIETOLA DA ZUCCHERO SEMI MONOGERMI;
  • INDIVIDUARE IL CARATTERE DELLA MASCHIO STERILITA' (dà sterilità al gamete maschile). Semino dunque piante maschio sterili nelle piante seminatrici.

INFLORESCENZA porta ad un POLIACHEMIO capace di produrre + piante ma geneticamente si è modificato per produrre solo 1 germe capace di sviluppare 1 sola pianta.


CICLO DELLA BARBABIETOLA

SEMINA con seme confettato reso sferico, con geodisinfestante (inizio, metà febbraio);

GERMINAZIONE 4° - 6°C;

STADIO DELLE 2 FOGLIE VERE;

Eventuale concimazione azotata in copertura (80-90 kg/ha);

STADIO 4 FOGLIE VERE;

SVILUPPO FOGLIARE E RADICALE PARALLELO (60giorni da aprile maggio a giugno luglio);

COMPLETAMENTO RADICE. L'APPARATO EFIGEO NON CRESCE PIU' (agosto settembre).




CICLO MEDIO FINO AD AGOSTO/SETTEMBRE; CICLO LUNGO FINO A FINE SETTEMBRE.


TECNICA CULTURALE

PREPARAZIONE LETTO DI SEMINA;

CONCIMAZIONE PRESEMINA 20-30 kg/ha di N 200-250 kg/ha di P-K;

SEMINA DI PRECISIONE   1,5 unità d seme/ha =150000semi/ha =100000 radici/ha

DISERBO PRE-EMERGENZA;

CONCIMEZIONE DI COPERTURA 60-70 kg di N con eventuale SARCHIATURA;

EVENTUALE DISERBO DI POSTEMERGENZA;

EVENTUALE IRRIGAZIONE;

DIFESA FITOSANITARIA;

RACCOLTA.


Nelle concimazioni l'azoto non deve essere tropo poiché stimola la pianta ad aumentare l'apparato fogliare consumando le riserve di zuccheri presenti nelle radici. Il grosso problema della barbabietola è il ricaccio fogliare dopo gli attacchi di funghi, insetto o grandinate.


LA RACCOLTA è totalmente meccanizzata.

SCOLLETRATTRICE

Macchine x la raccolta a   ESCAVATRICE (ESTIRPATRICE)

cantieri separati  RACCOGLITRICE



macchine x la raccolta a cantieri uniti    TUTTE LE FUNZIONI SONO INSERITE SU UN' UNICA MACCHINA.


La ROTELLA TASTATORE serve per calibrare la lama utile per tagliare le foglie durante la raccolta.



PRODUZIONE DELLE RADICI DELLA BARBABIETOLA (dipende dal tipo)

Da 550 qli/ha a 700qli/ha.   Grado zuccherino (polarimetrico) da 12° a 18° (12-18%)


Calcolo della % di tara

50 kg in totale = 120gr di terra; 10gr di parti vegetali; 50gr di radici avariata   (nel campione preso)

TARA 180gr


%TARA = 180gr/50000gr = 0,0036 = 0,36%


PESO NETTO AUTOTRENO RADICI 350qli

A SOTTRARRE LA TARA    - (350 X 0,0036)

TOTALE    = 1,26gr


ARRIVO IN STABILIMENTO DEI TUBERI:

PULIZIA E LAVAGGIO RADICI;

SBUCCIATURA RADICI;

TAGLIO DELLE RADICI IN FETTUCCINE;

MACERAZIONE FETTUCCINE IN ACQUA CALDA ENTRO DIFFUSORI;

ESTRAZIONE FETTUCCINE DAL SUGO GREGGIO;

DECALCIFICAZIONE DEL SUGO GREGGIO;

CONCENTRAZIONE SOTTOVUOTO DEL SUGO GREGGIO;

SEPARAZIONE DELLO ZUCCHERO CRISTALLIZZATO DAL MELASSO;

RAFFINAZIONE.


IL MELASSO VIENE UTILIZZATO COME LETTIERA PER ANIMALI.

MIGLIORAMENTO GENETICO

CAPACITA' DI ACCUMULO DI ZUCCHERI;

AUMENTO SUPERFICIE FOGLIARE;

RESISTENZA,TOLLERANZA ALLA CERCOSPORA E RIZOMANIA;

RESISTENZA ALLA PREFIORITURA.

PARASSITI DELLA BARBABIETOLA IPOGEI (parte dentro)

  1. FUNGHI   = RIZOCTONIA - PHOMA - MARCIUME;
  2. INSETTI  = ELATERIDI - LISSO - CLEONO;
  3. VERMI = NEMATODI
  4. VIRUS  = RIZOMANIA

PARASSITI EPIGEI (parte fuori)

  1. FUNGHI   = CERCOSPORA - OIDIO - PERONOSPORA
  2. INSETTI  = ALTICA - NOTTUE - MAMESTRA - PEGOMIA

La radice deve assolutamente essere buona, non attaccata da parassiti per evitare sanzioni dopo i controlli dei campioni.


ELATERIDI: coleotteri che stanno sottoterra e mangiano tutto ciò che trovano, specialmente le radici giovani ma coltivate (non di piante infestanti);

LISSO E CLEONO: sono le larve che vivono nelle radici delle piante e fanno i veri danni. Il clono scava delle gallerie intorno al tubero mentre il lisso le scava nel suo interno.

NEMATODI: verdi, filiformi, spesso presenti in zone soggette a ristagno idrico. Provocano appassimento e ingiallimento delle foglie ( = rizomania).

OIDIO: si sviluppa in estati calde ed asciutte.



PERONOSPORA: si sviluppa in estati calde ed umide.







CERCOSPORA: fungo deuteromicete che penetra nella radice e comincia a svilupparsi.sulla foglia vedo dei punti con aloni rossastri intorno. È la classica malattia estiva. Quando noto la presenza di 3 puntini, è già ora di colpire chimicamente. Concimi biologici con rame o stagno.

ALTICA: 1,5-2mm di dimensione. Insetto che salta detta pulce della barbabietola è il flagello della barbabietola grande e piccola. Attacca in massa le foglie e le buca tutte. Per eliminarli, utilizzo dei vapori geodisinfestante.

NOTTUE E MAMESTRA: nottua verde che di notte attacca le foglie lasciando solo le nervature. Giugno - luglio. Trattamento notturno per eliminarle.


FORAGGICOLTURA

Colture utilizzate per la produzione dei foraggi utilizzati per l'alimentazione del bestiame.


  • PASCOLI (solo per animali);
  • PRATI PASCOLI  (1°taglio falciato; altri tagli lasciati per i pascoli);
  • PRATI - in rotazione: di erba medica; graminacee - monoliti od oligofiti; misti;

fuori rotazione o permanenti: stabili olititi; marcitoi.

  • ERBAI

CARATTERISTICHE DEL FORAGGIO

    1. DIGERIBILITA';
    2. APPETIBILITA';
    3. NUTRIENTE.

PROTIDI GREZZI

GRASSI

ESTRATTIVI INAZOTATI

MINERALI (Ca; P;.)

COMPOSIZIONE CHIMICA SOSTANZA SECCA

FIBRA GREZZA

QUALITA' DEL FORAGGIO


VALORE NUTRITIVO DIGERIBILITA' (resa in energia netta del foraggio)

APPETIBILITA' PREFERENZA; GRADEVOLEZZA DEL FORAGGIO


PABULARITA' = presenza alimentare di una specie foraggiera rispetto ad altre.


PRATO DI ERBA MEDICA

DA AVVICENDAMENTO

PRATI   PRATO DI GRAMINACEE

FUORI ROTAZIONE PRATI STABILI O PERMANENTI


I prati stabili sono rari poiché richiedono molta acqua e la produzione è scarsa e, con l'arrivo dei mais ibridi, l'importanza  di questi prati è stata ridimensionata.


GRAMINACEE

LEGUMINOSE

PRATI STABILI O PERMANENTI    COMPOSITE

OMBRELLIFERE

LABIATE


MONOFITA LOIETTO; FESTUCA; ERBA MAZZOLINA.

PRATI DI GRAMINACEE OLIGOFITA MISCUGLI DI 2 O PIU' SPECIE.



ERBA MEDICA

MEDICAGO SATIVA

Resiste bene all'aridità, al freddo e al caldo.

STELO: suddiviso in nodi e internodi con foglie trifogliate;

FRUTTO: spiralato da 1,5 fino 3,5 giri di spira;

SEME: reniforme.   1000 semi = 2;3 grammi

FOGLIA: contiene 22% proteine. Nella pianta ne ho circa il 20%.


Taglio dell'erba medica quando ho circa il 10% di fiori aperti, quindi durante la fioritura poiché prima contiene le saponine, dannose per gli animali.


- 10° di temperatura media.

- 6 tagli annui.


CICLO ERBA MEDICA

PRIMO ANNO IMPIANTO 3 TAGLI

SECONDO ANNO   RICACCIO PRIMAVERILE 4 - 6 TAGLI

TERZO ANNO RICACCIO PRIMAVERILE 4 - 5 - 6 TAGLI

QUARTO ANNO RICACCIO FALCIATURA; DISSODAMENTO 1 - 3 TAGLI

Da eliminare prima se presenta infestanti negli erbai.


SEMINA METà FEBBRAIO: 30kg/ha con seminatrice universale. File semplici 10 - 15cm tra file.

FASE 2,3 FOGLIE VERE DISERBO POSTEMERGENZA CONTRO LA CUSCUTA.


MIGLIORAMENTO GENETICO

ECOTIPO: varietà selezionate naturalmente in un ambiente geografico particolare;

IBRIDO: incroci sintetici di erbe mediche selezionata per il miglioramento genetico.


FIENAGIONE

FALCIATURA: con falciatrici a lame;

RIVOLTATURA con voltafieno a pettine o a trottola (carrello);

RANGHINATURA: con ranghinatore;

RACCOLTA - PRESSATURA: con raccolgimballatrici a balle cilindriche o parallelepipede.


QUALITA' DEL FORAGGIO

  1. COMPOSIZIONE FLORISTICA;
  2. INTEGRITA';
  3. GRADO DI FIENAGIONE
  4. COLORE;
  5. ODORE;
  6. INQUINAMENTO (corpi o componenti estranei);
  7. POLVEROSITA';
  8. FRESCHEZZA.














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