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La politica fiscale e monetaria a cambi fissi o flessibili

economia



La politica fiscale e monetaria a cambi fissi o flessibili (cosa determina E? In che modo il Governo lo influenza?)

Espansione e contrazione fiscale

Esempio di politica fiscale: supponiamo che il Governo decida di aumentare le imposte mantenendo invariata la spesa pubblica per far fronte a disavanzi di bilancio. Una politica di questo tipo, con l’obiettivo di ridurre il disavanzo di bilancio è chiamata contrazione fiscale (al contrario, una crescita del disavanzo, dovuta ad un incremento della spesa o a una riduzione delle imposte, è chiamata espansione fiscale).

La diminuzione del disavanzo potrebbe ridurre gli I, almeno nel breve periodo

Il primo problema da considerare è come l’incremento delle imposte influenza l’equilibrio sul mercato dei beni.

L’aumento delle imposte fa diminuire il consumo e la produzione e spostare la curva IS verso sinistra.

La curva LM non si sposta perché le imposte non compaiono nella sua equazione.

Espansione e contrazione monetaria

Esempio di politica monetaria: un aumento dell’offerta di moneta è chiamato espansione monetaria, mentre una diminuzione contrazione monetaria. Effetti dell’aumento dell’offerta di moneta: M non appare nell’equazione della IS, quindi una sua variazione non ha effetto sulla curva, mentre sposta la LM verso il basso.



Una stretta monetaria riduce la produzione, aumenta il tasso di interesse e apprezza i cambi.

L’equilibrio del mercato dei beni

Y = C(Y – T) + I(Y, r) + G + NX(Y, Y*, Y dipende da Y* (esogeno), r,

Un aumento di (deprezzamento reale) provoca un incremento delle esportazioni nette (NX), come già detto.

Un aumento del tasso di interesse reale genera una riduzione della domanda di beni nazionali.

Un aumento del tasso di cambio reale fa aumentare la domanda e la produzione.

Due ipotesi semplificatrici :

  • Prezzi fissi (P, P* esogeni) => proporzionale ad E; P*/P = 1 => = E
  • Non c’è inflazione attesa    => r = i

Quindi si può sostituire con E ed r con i nell’equazione: Y = C(Y – T) + I(Y, i) + G + NX(Y, Y*, E)

Due ipotesi

  1. Cambi fissi: Et+1 = Et => Eet+1 = Et => it = it*
  2. i > i$ => eccesso di domanda di €/eccesso di offerta di $ => € + forte

    In regime di cambi fissi la Banca Centrale domanda/offre le eccedenze di (€/$) valuta per rendere il tasso di cambio costante e far equilibrare D e S sempre allo stesso tasso.

    La politica fiscale, in regime di cambi fissi, a perfetta mobilità di capitali, è massimamente efficace (come da grafico, la Banca centrale riesce a compensare lo spostamento della IS abbassando i tassi e facendo scendere la LM).

    Un tasso di cambio fisso facilita le attività delle imprese e ne riduce i costi.


  Cambi flessibili

Sviluppiamo l’ipotesi A cambi fissi

Politica fiscale

i

LM

LM’

i  E1

i$ E0    E2

IS’

IS

Y

Y0

, poiché gli operatori ritengono che i tassi torneranno come prima.

E1 => i < i$ => eccesso di domanda di $/eccesso di offerta di € => € indebolito.

La politica monetaria, in regime di cambi fissi a perfetta mobilità di capitali, è totalmente inefficace ed inutile: la banca centrale rinuncia alla politica monetaria come strumento di politica economica.


  Politica monetaria

i

LM

LM’

i$ E0

i  E1

IS

Y

Y0

Sviluppiamo l’ipotesi B cambi flessibili

Dividiamo a sua volta l’ipotesi B in due casi:

  • I prezzi sono fissi per cui: = E

    Per risolvere questo sistema abbiamo 3 equazioni: la IS, la LM e la condizione di arbitraggio.

    Con la IS troviamo il punto di equilibrio nel mercato dei beni (Ye).

    Con la LM troviamo ie

    Con la condizione di arbitraggio troviamo il punto E0

     
    Caso B1: Ēet+1 => immaginiamo un mondo con tasso di cambio variabile ed aspettative fisse/costanti/esogene => ipotesi irrealistica (sviluppata dal Blanchard)
  • Caso B2: Eet+1 = Et (modello di Mundell e Fleming)

CASO B1:

i   LM i



ie


IS curva di relazione tra i ed E

Y

Ye E0 E

Un aumento del tasso di interesse ha due effetti: 1. riduzione di I (effetto diretto) e diminuzione della domanda di beni nazionali. 2. apprezzamento: i beni nazionali sono “più costosi”, ciò comporta una riduzione di NX.

Questo caso (B1) illustra una relazione inversa tra i ed E. Come si nota dal grafico stesso, genera un’iperbole (è il primo caso di equazione non lineare che abbiamo trovato). L’equazione che determina il tasso di cambio nel grafico di destra è la seguente (è una variante della condizione di arbitraggio):




  Ēe

E = -------------

i – ī* + 1

L’equazione indica una relazione negativa fra il tasso di interesse nazionale e il tasso di cambio.

Un aumento del tasso di interesse interno provoca una riduzione del tasso di cambio, cioè un apprezzamento. Viceversa, una diminuzione del tasso di interesse interno provoca un incremento del tasso di cambio, cioè un deprezzamento.

Quanto più forte è l’apprezzamento del dollaro oggi, tanto più gli investitori si aspetteranno un deprezzamento futuro.

Solita Domanda: cosa succede se aumenta G?


  La IS trasla da IS a IS’.

i   LM i



ie

IS’

IS

Y

Ye E0 E

Altra Domanda: cosa succederebbe con una politica monetaria restrittiva? (cioè con una riduzione dell’offerta di moneta)

La curva LM si sposterebbe verso sinistra, quindi: i↑ Y↓ E↓ => € si rafforza. NOTA: G↑ e Pol.mon.res. rafforzano €!

CASO B2:


Successivamente, tuttavia, essendo aumentato il tasso di cambio europeo, conviene comprare beni americani per cui la IS torna indietro.

i > i$ => € + forte => E ↓ => rende più competitivi i beni USA.

La politica fiscale, in regime di cambi flessibili a perfetta mobilità di capitali, è totalmente inefficace.


  Politica fiscale

i

LM

i  E1

i$ E0

IS’

IS

Y

Y0

Politica monetaria

i

, per contrastare l’aumento della spesa pubblica, diminuisce il tasso di cambio, quindi c’è un deprezzamento dell’Euro.

La politica monetaria, in regime di cambi flessibili a perfetta mobilità di capitali, è totalmente efficace.

  LM

LM’

i  E1

i$ E0    E2

IS’

IS

Y

Y0

Schema riassuntivo:

A perfetta mobilità di capitali

Politica


Fiscale

Monetaria

Cambi flessibili

Totalmente inefficace

Totalmente efficace

Cambi fissi

Totalmente efficace

Totalmente inefficace

Le opzioni (leggere)

Esistono strumenti per eliminare il rischio di una variazione del tasso di cambio. Ad es, le opzioni.

Opzione Call: è un contratto che dà diritto a comprare certe azioni ad un tempo dato ad un prezzo predeterminato.

Opzione Put: è un contratto che dà diritto a vendere certe azioni ad un tempo dato ad un prezzo predeterminato.

Il soggetto finanziario che diversifica il rischio, sarà, ovviamente, una banca d’affari.








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