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I mercati finanziari

economia



I mercati finanziari

Assumiamo, per ora, come semplificazione che esistano soltanto un tipo di titoli quindi un solo tasso d’interesse.

Il tasso di interesse è determinato dalla condizione di uguaglianza tra domanda di moneta e offerta di moneta.

Poiché la banca centrale può variare l’offerta di moneta, la politica monetaria ha un effetto diretto sul tasso di interesse.

La domanda di moneta

Consideriamo due tipi di attività finanziarie: la moneta (che a sua volta si divide in circolante e depositi bancari) ed i titoli (che non possono essere usati per transazioni, ma pagano un interesse).

Le carte di credito non sono moneta: quando usiamo la nostra carta in un negozio, di fatto non paghiamo. Il pagamento avverrà con l’addebito in conto corrente.

Scelta di portafoglio

Qual è il bisogno di moneta rapportato al bisogno di detenere ti 757f56h toli?

Tale decisione è condizionata da due variabili fondamentali: il livello delle transazioni e il tasso di interesse.

La relazione tra domanda di moneta, reddito nominale e tasso di interesse è la seguente (risponde alla domanda: “quanta moneta decido di detenere in base a il mio reddito?)



Md = YL(i)

Un aumento del tasso di interesse riduce la domanda di moneta.

La domanda di moneta aumenta, invece, proporzionalmente al reddito nominale.

La determinazione del tasso di interesse: il ruolo della banca centrale

Ci sono due fornitori di moneta: le banche, che forniscono depositi bancari e la banca centrale che offre moneta circolante. La relazione tra offerta e domanda di moneta è M = YL(i).

Questa relazione dice che il tasso d’interesse deve essere tale da indurre gli individui a detenere una quantità di moenta pari all’offerta di moneta. Questo equilibrio è chiamato curva LM.

Questa curva mostra che un aumento del reddito nominale provoca un incremento del tasso di interesse.

Operazioni di mercato aperto aumenta la base monetaria (LM verso destra)

Se la banca centrale desidera aumentare lo stock di moneta (H↑), dovrà comprare titoli e pagarli in moneta: in questo modo, farà aumentare la domanda di titoli e scendere il tasso di interesse (operazione espansiva di mercato aperto).

Se vuole diminuire lo stock di moneta, vende titoli e ritira moneta: in questo modo riduce l’offerta di moneta e aumenta il tasso di interesse (operazione restrittiva di mercato aperto).

Ma poiché esistono anche i depositi bancari, la banca centrale non può controllare direttamente tutto lo stock di moneta, può comunque influire su di esso, almeno parzialmente, con queste operazioni.


CAPITOLO 5: il modello IS-LM (anche detta Hicks-Hansen)

Il modello IS-LM serve ad analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso di interesse per valutare gli effetti delle politiche fiscali e monetarie sull’economia. Introduciamo I come endogeno e non più come esogeno.

I = f (Y, i) gli investimenti sono funzione sia del reddito Y sia del tasso d’interesse i.

Cosa succede al variare di I e di i? Costruiamo la curva IS: (derivata negativamente inclinata)


 


Z E1 ZZ” i1<i0 esempio: 3%

ZZ i1=i0 esempio: 5%


E0 ZZ’ i1>i0 esempio: 8%

La pendenza di ZZ dipende da c1: più è grande più è inclinata

Se i1<i0 ovvero il tasso di interesse diminuisce I e Z aumentano. La curva ZZ rappresenta la domanda in funzione della produzione, per un dato valore del tasso di interesse, i.

Domanda aggregata Z (per due valori alternativi di i che originano due punti di equilibrio): i0 Y0; i1 Y1.

Definizione della curva IS: essa contiene tutti punti che individuano coppie di valori del reddito e del tasso di interesse in corrispondenza dei quali il mercato dei beni è in equilibrio.

Spostamento lungo la curva: passo da un equilibrio ad un altro cambiando i e Y.

Spostamento della curva: variazioni di T o G sposteranno la curva IS nel piano: ogni fattore che fa diminuire il livello di equilibrio della produzione fa spostare la curva IS verso sinistra e viceversa.

 





Y

A sinistra della IS: eccesso di offerta di beni, a destra: eccesso di D.

 
i



+T

i0 A A’


IS’

i1   B

IS

Y

Y0 Y1

Equilibrio nel mercato dei beni (Z = Y) e I endogeno:

questa condizione può essere interpretata anche come la condizione di uguaglianza tra I ed S.

I = I (Y, i) ciò significa che abbiamo introdotto nel modello anche il tasso d’interesse, come già anticipato.

Quanto più alto è il tasso di interesse tanto minore è la probabilità che le imprese si indebitino per investire, quindi, come si vede dal grafico, se supponiamo che il tasso di interesse aumenti, l’investimento diminuisce spostando la curva di domanda da ZZ a ZZ’. Altra ipotesi che introduciamo è che l’investimento in scorte sia nullo.

I = I0 + d1Y – d2i è una funzione lineare in cui d1 e d2 sono parametri numerici che esprimono la proporzione tra la variazione di I e la Z (D di beni). Quindi sostituiamo I alla solita formula:

Y = C + I + G

Y = [c0 + c1 (Y – T)] + [I0 + d1Y – d2i] + Ĝ

Y = c0 + c1Y - c1T + I0 + d1Y – d2i + Ĝ

Y(1 - c1 – d1) = [(c0 - c1T + I0 + Ĝ) – d2i


Ā’

Giungiamo alla forma funzionale della curva IS:


Y = ----- ----- ---- * [Ā’ – d2i]

(1 - c1 – d1)


α’

La seguente formula (nel riquadro sottostante) è fondamentale per lo svolgimento degli appelli:

d2 (c0 - c1T + I0 + Ĝ) d2

Y = ----- ----- ---- * (c0 - c1T + I0 + Ĝ) – ----- ----- ---- * i = ----- ----- ------------ – ----- ----- ---- * i

(1 - c1 – d1) (1 - c1 – d1) (1 - c1 – d1) (1 - c1 – d1)


1 (1 - c1 – d1)

i = --- Ā’ – ----- ----- ----- * Y

d2 d2





Nota: l’inclinazione deve essere positiva per far pendere la curva IS verso il basso e poterla incrociare, successivamente, con la LM. L’inclinazione della IS dipende dalla misura in cui la produzione di equilibrio varia al variare del tasso di interesse.

La dicitura corretta non è

IS = C + I + G bensì

IS: Y = C + I + G

In questo schema I dipende da i (variabile finanziaria).

 
A questo punto poniamo i = 0

i


(1/d2)Ā’



IS


Y

Ad esempio: se cambia Ā’, la pendenza non cambia, ma si sposta la curva IS.

La funzione Cobb-Douglas

Y = f (K, L) dove K = capitale e L = lavoro

Funzione di produzione Y = L1-γ Kγ

Qual è lo stock ottimo di capitale?

Lo stock ottimo di K (K*) è tale che il suo Rmg (ricavo marginale) è uguale al Cmg (costo marginale) e che il Cmg = i

i = dY / dK = L1-γ γKγ-1 = γ (Y/K) K* = γY / i

Questo conferma che l’investimento in K sia tanto più grande quanto più grande è Y e tanto più piccolo quanto più grande è i: il livello di K è funzione crescente di Y e funzione decrescente di i.

La moneta (introduciamo l’argomento “banconote”)

Introduzione: un tempo il sistema economico si basava sul baratto, poi si passò alla moneta con valore intrinseco (di solito la moneta d’oro, poiché l’oro è un bene scarso e non arrugginisce).

In altri paesi adottavano anche il tabacco o le conchiglie e questo ci fa capire che la rilevanza del bene di scambio è data dalla convenzione sociale stabilita in un determinato luogo.

L’ultimo passo, prima dello stato attuale, fu la moneta convertibile (ovvero vi era la possibilità di convertirla in oro presso la banca centrale). Anche per colpa dell’inflazione, oggi la moneta ha soltanto un valore estrinseco.

Le obbligazioni

Esempio:

Acquistando 100 € di obbligazioni da una società, essa ci promette un tasso fisso annuo del 5%.

Fra 10 anni ci restituirà i 100 € che le avevamo prestato.

In questo contratto ci sono 3 fattori che possono rappresentare un rischio: l’affidabilità dell’emittente, la durata del prestito e la valuta (€ in questo caso), come rivedremo nei prossimi capitoli.

Se il tasso di interesse scendesse, dopo l’acquisto, al 3%, potrei ottenere un capital gain vendendo l’obbligazione ad un prezzo maggiorato, visto che le mie obbligazioni hanno cedola al 5% e non al 3%.

In altri termini, il prezzo delle obbligazioni è inversamente proporzionale al tasso di interesse.

NOTA: Cosa può fare il governatore se vuole aumentare l’offerta di moneta

Oltre a cambiare il tasso di sconto i, può anche ritirare (comprare) dei titoli e cedere in cambio della moneta

La domanda di moneta (Md) e la curva LM.

Essa è stabilita dagli individui in base al loro reddito (funzione crescente) ed al tasso di interesse (decrescente):

(Al contrario della IS) a sinistra della LM si ha un eccesso di offerta di moneta (punto H), a destra si ha un eccesso di domanda di moneta.

 
Md = f(Y, i)

Cambiano Y e i

Y1 > Y0

i0, Y0 Md = M0

i0, Y1 M1 > M0

Definizione: I punti della LM individuano coppie di Y e i in corrispondenza delle quali il mercato della moneta è in equilibrio.

Ms = offerta (supply) di moneta: è rappresentata come una retta poichè è stabilita dalla banca centrale, quindi assumiamo che sia esogena.


 
Md = Y * L(i) = f1Y – f2i

Spostamento lungo la curva:

i i


LM





E1 H

5% E1

i0 A

E0 Md1 (Y = Y1)

3% E0

Md (Y = Y0)

M Y

M0  Ms Y0 Y1

Un aumento del reddito provoca, a parità di tasso di interesse, un aumento della domanda di moneta (Md).

Data l’offerta di moneta (Ms), questo provoca un aumento del tasso di interesse di equilibrio (grafico di sinistra).

La derivazione della curva LM (grafico a destra): l’equilibrio dei mercati finanziari richiede che il tasso di interesse sia una funzione crescente del livello di reddito. La curva LM è positivamente inclinata. Nel punto H non c’è equilibrio: c’è un eccesso di offerta di moneta per cui l’individuo ha a disposizione una Q di moneta giudicata eccessiva. Essere in quel punto significa che il soggetto offrirà moneta e domanderà titoli: il prezzo dei titoli salirà ed il tasso di interesse scenderà, infatti dal punto H la tendenza è quella di muoversi verso il basso.

Sin qui abbiamo considerato genericamente la LM non come retta bensì come curva

 
Spostamento della curva:

i i

LM

LM’

Dati sia lo stock nominale di moneta (M), sia il livello dei P, cambia l’offerta di moneta (nell’esempio del grafico aumenta).

Se l’offerta di moneta sale, il tasso scende.

 



+Ms




i0


i1


M Y

Ms Ms1 Y0

Il mercato della moneta è in equilibrio se Md = Ms (Ms = M/P come da nota)

Md = f1Y – f2i La domanda di moneta è una funzione lineare del reddito e del tasso di interesse.

Una prima espressione della curva LM è, quindi, la seguente:

M/P = f1Y – f2i (fondamentale per gli esercizi!)

Equazione finale della retta LM:

1 M f1

i = ---- * ----- + ----- * Y

Nota: il libro ad un certo punto chiama l’offerta di moneta M/P e non più Ms perché viene meno l’ipotesi dei Prezzi fissi, ovvero M/P è la quantità reale di moneta a disposizione: all’aumentare di P la disponibilità di moneta diminuisce.


 
f2 P f2

i

LM






Y





La curva IS-LM

i

LM


La curva IS rappresenta i punti di equilibrio nel mercato dei beni.

La curva IS-LM rappresenta l’equilibrio in entrambi i mercati (punto E*).

 


E*

i


IS

Y

Y*

Per trovare il punto di equilibrio E* metto a sistema le equazioni IS e LM, trovando il valore di equilibrio del reddito Y.

Y = C + I + Ĝ

Y = c0 + c1Y - c1T + I0 + d1Y – d2i + Ĝ    (sostituiamo ad i l’equazione finale della retta LM)

Y = c0 + c1Y - c1T + I0 + d1Y – d2[– 1/f2*M/P + f1/f1Y] + Ĝ

Da studiare a memoria !

Se varia una componente di Ā (es.:G) useremo il moltiplicatore γ per trovare la variazione di Y (ΔY) e il nuovo Ye.

Per le variazioni nel mercato della moneta (LM) useremo il moltiplicatore β

 
Y – c1Y – d1Y + d2 * (f1 / f2) * Y = c0 – c1T + i0 + Ĝ + M/P * (d2 / f2)

Y (1 – c1 – d1 + d2 * f1/f2) = Ā + M/P * (d2/f2)


* Ā 1

Y = -------- ----- ------ + M/P * -------- ----- ------ -- 

(1 – c1 – d1) + d2 * f1/f2 f2/d2 * (1 – c1 – d1) + f1



moltiplicatore della politica monetaria moltiplicatore della politica sociale

Lo spostamento della curva IS (ed il nuovo punto di equilibrio con la LM)

Quindi passiamo alla seguente formula: Y* = Ā + M/P *


solo la distanza tra E* e E’ è, infatti, lo spostamento che genera un nuovo punto di equilibrio.


  Per cui:   ΔY = ΔM

ΔY = γ: ΔY = 1/(1 – c1 – d1) * ΔĀ

i

A/d2 LM

i’  E’


i* E*

IS’

γ IS

Y

Y* Y’ A/(1 – c1 – d1)


G ↑ => eccesso di domanda di beni => Y ↑ => C ↑ => Z ↑ => Y ↑ => C ↑ etc.

=> I ↑ => Z↑

=> Md ↑ => eccesso di Md => i ↑ => Md

=> I ↓ => Z ↓ => Y ↓

Ne consegue che i è un freno alla crescita economica: siccome consideriamo i la crescita passa da Y* a Y’ (mentre senza i crescerebbe sino al punto di proiezione della curva IS’ sull’asse delle ascisse, e sarebbe superiore).

Lo spostamento della curva LM (ed il nuovo punto di equilibrio con la IS)

i LM LM’




i0 E*

E’

i1 IS

Y

M/P ↑ => eccesso di offerta di moneta => si acquistano titoli => Ptitoli ↑ => i ↓

i I => Z => Y => C => Z => Y etc.

=> I ↑ => Y ↑

=> Md

Md ↑ => neutralizza parzialmente l’eccesso di Ms

Se f2 (da cui dipende Md) è grande, basta una piccola variazione negativa di i per rimettere in equilibrio il mercato della moneta e quindi gli I aumenteranno di poco, mentre se d2 (da cui dipende I) è grande succede il contrario.

Esercizio n° 3 pagina 137 + domande del prof. (i valori in parentesi in corsivo sono costanti rappresentate dai numeri)

C = 400 (C0) + 0,5 Yd (C1)

I = 700 (I0) – 4000 i (d2) + 0,1 Y (d1)

G = 200

T = 200

L= Md = Md/P = 0,5Y (f1) – 7500i (f2)

Ms = Ms/P = 500

Domanda: trova l’equazione della IS

d2

Ricordiamo che Ā = C0 + I0 + G – C1T

 
Y = ----- ----- ---- * Ā – ----- ----- ---- * i

(1 - c1 – d1) (1 - c1 – d1)

4000

Y = ----- ----- ---- * Ā  – ----- ----- ------- * i


4.000

Y = ----- ----- ----    – ----- ----- ------- * i


IS: Y = 3000 – 10.000i

Domanda: trova l’equazione della LM

LM: Md = Ms

Ms/P = f1Y – f2i

Ricordiamo che:

IS: Y = C(Y – T) + I(Y, i) + G

LM: M/P = YL(i)

 
= 0,5Y – 7.500i

LM: i = (- 500 + 0,5Y) / 7500

Domanda: curva IS – LM a sistema

Y* = 3.000 – 10.000i

Y* = 3.000 – 10.000 [(- 500 + 0,5Y) / 7500]

Y* = 3.000 + 666,6 – 0,6Y*

1,6Y* = 3.000 + 666,6

Y* =

i* = [- 500 + 0,5 (2.200)] / 7.500 = 0,08 = 8%

Controlliamo l’esattezza del risultato (andando a sostituire i valori trovati)

Md/P = 0,5 * 2.200 – 7.500 = 500 => LM esatta!

C* = 400 + 0,5 (2.200 – 200) = 1.400

I* = 700 – 4.000(0,08) + 0,1(2.200) = 600

G = 200

C* + I* + G = 2.200 => IS esatta!

Domanda: supponiamo che G aumenti di 500

i

LM

E’


E*

IS’

750 IS

Y


A questo punto si potrebbero rifare tutti i conti sostituendo G = 700, oppure usare questa formula:

Y = γĀ + βM/P

Analizziamo γ perché riguarda uno spostamento della IS.

γ = 1 / [(1 – c1 – d1) + d2 * f1/f2] = 1 / [(1 – 0,5 – 0,1) + 4.000 * 0,5/(7500)] = 1,5

(Trattandosi di un moltiplicatore ed essendo > 1, possiamo dedurre approssimativamente che potrebbe essere corretto)

ΔY = 1,5 * ΔG = 1,5 * 500 = 750

Y1 =

i1 =

Controlliamo l’esattezza del risultato (andando a sostituire i valori trovati)

C** = 400 + 0,5 (2.950 – 200) = 1.775

I** = 700 – 4.000 (0,13) + 0,1 (2.950) = 475

G’ = 700

C** + I** + G’ = 2.950

Domanda: Poniamo che l’offerta di Moneta (Ms/P) aumenti di 500

Y* = M/P

Analizziamo β perché riguarda uno spostamento della LM

β = 1 / [f2/d2 (1 – c1 – d1) + f1] = 1 / [7.500/4.000 (0,4) + 0,5] = 1 / 1,25 = 0,8

ΔY = β ΔM/P = 0,8 * 500 = 400

Y1 = 2.200 + 400 = 2.600

i LM LM’




E*

E’

IS

2.200 2.600 Y

Nota: questa volta sostituisco nella nuova equazione LM e non più nella vecchia!

1.000 = 0,5 (2.600) – 7.500i

i = - 1.000 + 1.300 / 7.500

i = 0,04 = 4%

Domanda: se il governatore volesse far aumentare Y di 100, di quanto dovrebbe essere ΔM/P?

ΔY =  β ΔM/P

100 = 0,8 * ΔM/P

ΔM/P = 100 / 0,8 = 125

Domanda: se il governatore volesse, per assurdo, far scendere Y a 2.000, di quanto dovrebbe ridurre G?

ΔY = γΔG

- 200 = 1,5 * ΔG

ΔG = - 200 /1,5 = - 133,3

Deve portare G a 200 – 133,3 quindi a 66,6



ESERCIZIO DI RIPASSO:

Domanda: Nel caso I variasse, immaginando che il coefficiente d2 diventi 4400, mantenendo costanti i dati iniziali, come varierebbe il reddito di equilibrio e cosa succederebbe alla curva IS-LM?

Nota: nel caso in cui la componente autonoma del consumo cambiasse, non cambierebbe più d2, bensì C0.

1 4400

IS: Y = ----- ----- ------- * 1200  – ----- ----- ------- * i


LM: i = (0,5Y - 500) / 7500


Mettiamole a sistema sostituendo i (che prendiamo dalla curva LM) nella curva IS

Il risultato è: Y = 2153,85 (poiché 2153 < 2200 potrebbe essere un numero plausibile)
Adesso troviamo il tasso i = (0,5 * 2153,85 – 500) / 7500 = 0,0769 (7,69%)

Controlliamo l’esattezza del risultato (andando a sostituire i valori trovati)

C = 400 + 0,5 (2.153,85 – 200) = 1.376,925

I = 700 – 4.400 (0,0769) + 0,1 (2.153,85) = 577,025

G = 200

C + I + G’ = 2.153,95 ≈ 2.153,85

Questo risultato indica un periodo di recessione poiché il reddito è passato da 2200 a 2153.

Domanda: cosa farà la banca centrale per far tornare Y = 2200?

Risposta: comprerà titoli per aumentare l’offerta di moneta e quindi spostare la LM verso destra.

Domanda: di quanto dovrà aumentare l’offerta di moneta?

ΔY =  β ΔM/P

ΔY = 2.200 – 2153 = 46,25

β = 1 / [f1/d2 (1 – c1 – d1) + f1] = 0,846


Domanda: esprimi con un grafico i valori dell’esercizio di ripasso.

i LM LM’



IS’ E0

E’

7,69% E”

IS

Y

Le banche

La banca è, per definizione, un intermediario finanziario.

Nel mondo reale, esistono sia le monete in contanti (che chiameremo circolante), sia i depositi bancari.

Le banche si indebitano a breve termine e prestano a medio/lungo termine.

Questo meccanismo funziona in termini probabilistici: è improbabile che tutti i clienti richiedano la restituzione dei proprio depositi simultaneamente (= “corsa agli sportelli”).

Se cominciasse a circolare la voce (anche se non veritiera) che una banca si trova in condizione di difficile liquidità, questo potrebbe dar luogo ad una “corsa agli sportelli” che porterebbe alla bancarotta (secondo il principio del self-fulfilling, ossia: la previsione o la notizia si auto-generano e quindi avverano per il solo fatto che gli agenti economici se ne siano davvero convinti).

Il ruolo della banca centrale è anche quello di controllare i parametri delle singole banche, ma soprattutto è il prestatore di ultima istanza (lander of last resource), ovvero si impegna a garantire per le banche minori.

Questo fa sì che la “corsa agli sportelli” e l’intervento di ultima istanza stesso non si verifichino, perché convince gli agenti economici che il problema di liquidità non persista.

La banca centrale (BC) impone, inoltre, un livello minimo di risorse, ovvero fissa il coefficiente di riserve minimo (che genera le riserve obbligatorie su cui la BC paga gli interessi).

La banca centrale effettua anche dei risconti, ovvero effettua dei prestiti dietro deposito o pegno di titoli a disposizione delle banche minori. Il tasso di sconto è il costo dei prestiti concessi dalla BC alle banche minori.

Il bilancio delle banche

Bilancio di una banca commerciale

Bilancio della BC

Attivo

Passivo

Attivo

Passivo

Riserve (es.: crediti presso la BC)

Depositi in c/c: moneta versata dai clienti

Titoli

Depositi delle banche (riserve delle banche commerciali)

Immobili

Prestiti

Titoli

Circolante (banconote)

Fattori che determinano l’offerta e la domanda di moneta emessa dalla BC

Md

Domanda Offerta

domanda di circolante CU di moneta di moneta

per la = per la

depositi in c/c domanda di riserve R BC BC

delle banche


Hot money = H = base monetaria = Q di moneta in circolazione


La domanda di moneta è data da C (! ovvero dal cash = circolante; da non confondere coi consumi!) e da (1 – C), dove (1 – c) sono i depositi.

Domanda di circolante ≡ CUd = C * Md

Domanda di depositi   ≡ Dd = (1 – C) * Md (dove D sta per depositi)

Domanda di riserve ≡ R = ζ * D ≈ 0,1 = coefficiente di riserva obbligatorio Rd = ζ (1 – C) * Md

H (hot money)   ≡ offerta di moneta della banca centrale


H = CUd + Rd = C * Md + (1 – C) * Md = Md [C + (1 – C)]


, è un numero > 1.

Il valore dipende da C e ζ. Nota: C = circolante (cash); non confondere col Consumo!

  H

Md = ----- ----- ------------

C + ζ (1 – C)


Il parametro C riflette i gusti dei cittadini la BC non ha un controllo completo sulla Q di moneta.

Il parametro ζ è invece deciso dalle banche private (su cui la BC ha un maggiore controllo perché dipende anche dal tasso di sconto e dal livello di riserva obbligatorio): è il coefficiente di riserva delle banche private.

I due parametri non sono perfettamente prevedibili H non è perfettamente controllabile dalla BC.

Quindi la Q di moneta presente nel sistema è più grande dell’offerta di moneta per la banca centrale, per cui cade l’ipotesi che l’offerta di moneta sia esogena.

Il moltiplicatore dei depositi

Se C = 0 (mondo senza contanti, ma soltanto con carte di credito, assegni etc.) moltiplicatore = 1/ ζ

ΔH = 1 ΔM = 1/ ζ > 1

Esempio con dati semplificati:

Una sola banca privata

Una banca centrale

Una vecchietta vende titoli per 100 € e li deposita in c/c. La banca li metterà a riserva per il 10% = 100/ζ,

mentre (1 – ζ)*100 andranno in nuovi prestiti che si tradurranno in nuovi depositi.

(ζ = 0,1 = riserva obbligatoria del 10%)

Questo è un processo teoricamente infinito che convergerà in un numero finito (come accadeva per il moltiplicatore α):

100 * 10% = 10 a riserva + 90 in prestiti

90 * 10% = 9 a riserva + 81 in prestiti

81 * 10% = 8,1 a riserva + etc.

Non è detto però che questo fenomeno si verifichi sicuramente perché, come già detto, dipende da C e ζ:

i consumi dipendono anche dal valore del risparmio; il valore delle riserve obbligatorie dipende anche da i e R.





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